938 resultados para Open Data, Bologna
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The contemporary media landscape is characterized by the emergence of hybrid forms of digital communication that contribute to the ongoing redefinition of our societies cultural context. An incontrovertible consequence of this phenomenon is the new public dimension that characterizes the transmission of historical knowledge in the twenty-first century. Awareness of this new epistemic scenario has led us to reflect on the following methodological questions: what strategies should be created to establish a communication system, based on new technology, that is scientifically rigorous, but at the same time engaging for the visitors of museums and Internet users? How does a comparative analysis of ancient documentary sources form a solid base of information for the virtual reconstruction of thirteenth century Bologna in the Metaverse? What benefits can the phenomenon of cross-mediality give to the virtual heritage? The implementation of a new version of the Nu.M.E. project allowed for answering many of these instances. The investigation carried out between 2008 and 2010 has shown that, indeed, real-time 3D graphics and collaborative virtual environments can be feasible tools for representing philologically the urban medieval landscape and for communicating properly validated historical data to the general public. This research is focused on the study and implementation of a pipeline that permits mass communication of historical information about an area of vital importance in late medieval Bologna: Piazza di Porta Ravegnana. The originality of the developed project is not limited solely to the methodological dimension of historical research. Adopted technological perspective is an excellent example of innovation that digital technologies can bring to the cultural heritage. The main result of this research is the creation of Nu.ME 2010, a cross-media system of 3D real-time visualization based on some of the most advanced free software and open source technologies available today free of charge.
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This thesis is a collection of essays related to the topic of innovation in the service sector. The choice of this structure is functional to the purpose of single out some of the relevant issues and try to tackle them, revising first the state of the literature and then proposing a way forward. Three relevant issues has been therefore selected: (i) the definition of innovation in the service sector and the connected question of measurement of innovation; (ii) the issue of productivity in services; (iii) the classification of innovative firms in the service sector. Facing the first issue, chapter II shows how the initial width of the original Schumpeterian definition of innovation has been narrowed and then passed to the service sector form the manufacturing one in a reduce technological form. Chapter III tackle the issue of productivity in services, discussing the difficulties for measuring productivity in a context where the output is often immaterial. We reconstruct the dispute on the Baumol’s cost disease argument and propose two different ways to go forward in the research on productivity in services: redefining the output along the line of a characteristic approach; and redefining the inputs, particularly analysing which kind of input it’s worth saving. Chapter IV derives an integrated taxonomy of innovative service and manufacturing firms, using data coming from the 2008 CIS survey for Italy. This taxonomy is based on the enlarged definition of “innovative firm” deriving from the Schumpeterian definition of innovation and classify firms using a cluster analysis techniques. The result is the emergence of a four cluster solution, where firms are differentiated by the breadth of the innovation activities in which they are involved. Chapter 5 reports some of the main conclusions of each singular previous chapter and the points worth of further research in the future.
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Il presente lavoro si occupa di fare una rassegna esaustiva di alcuni Linked Open Dataset nel contesto delle pubblicazioni scientifiche, cercando di inquadrare la loro eterogeneità ed identificando i principali pregi e difetti di ciascuno. Inoltre, descriviamo il nostro prototipo GReAT (Giorgi's Redundant Authors Tool), creato per il corretto riconoscimento e disambiguazione degli autori.
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Questa tesi si pone l’obiettivo di effettuare un’analisi aggiornata sulla recente evoluzione del Cloud Computing e dei nuovi modelli architetturali a sostegno della continua crescita di richiesta di risorse di computazione, di storage e di rete all'interno dei data center, per poi dedicarsi ad una fase sperimentale di migrazioni live singole e concorrenti di macchine virtuali, studiandone le prestazioni a livello di risorse applicative e di rete all’interno della piattaforma open source di virtualizzazione QEMU-KVM, oggi alla base di sistemi cloud-based come Openstack. Nel primo capitolo, viene effettuato uno studio dello stato dell’arte del Cloud Computing, dei suoi attuali limiti e delle prospettive offerte da un modello di Cloud Federation nel futuro immediato. Nel secondo capitolo vengono discusse nel dettaglio le tecniche di live migration, di recente riferimento per la comunità scientifica internazionale e le possibili ottimizzazioni in scenari inter e intra data center, con l’intento di definire la base teorica per lo studio approfondito dell’implementazione effettiva del processo di migrazione su piattaforma QEMU-KVM, che viene affrontato nel terzo capitolo. In particolare, in quest’ultimo sono descritti i principi architetturali e di funzionamento dell'hypervisor e viene definito il modello di progettazione e l’algoritmo alla base del processo di migrazione. Nel quarto capitolo, infine, si presenta il lavoro svolto, le scelte configurative e progettuali per la creazione di un ambiente di testbed adatto allo studio di sessioni di live migration concorrenti e vengono discussi i risultati delle misure di performance e del comportamento del sistema, tramite le sperimentazioni effettuate.
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Questo elaborato presenta una procedura di rilievo eseguito con la scansione Laser e la Fotogrammetria per lo studio della facciata della Chiesa di Santa Lucia in Bologna e le successive elaborazioni dei dati tramite software di correlazione automatica Open Source e commerciali Low Cost basati sui principi della Structure from Motion. Nel particolare, il rilievo laser è stato eseguito da 5 posizioni diverse e tramite l’utilizzo di 7 target, mentre il rilievo fotogrammetrico è stato di tipo speditivo poiché le prese sono state eseguite solo da terra ed è stato impiegato un tempo di lavoro minimo (una decina di minuti). I punti di appoggio per la georeferenziazione dei dati fotogrammetrici sono stati estratti dal datum fornito dal laser e dal set di fotogrammi a disposizione è stato ottenuta una nuvola di punti densa tramite programmi Open Source e con software commerciali. Si sono quindi potuti operare confronti tra i risultati ottenuti con la fotogrammetria e tra il dato che si aveva di riferimento, cioè il modello tridimensionale ottenuto grazie al rilievo laser. In questo modo si è potuto verificare l’accuratezza dei risultati ottenuti con la fotogrammetria ed è stato possibile determinare quale calcolo teorico approssimativo dell’errore poteva essere funzionante per questo caso di studio e casi simili. Inoltre viene mostrato come produrre un foto raddrizzamento tramite l’utilizzo di una sola foto utilizzando un programma freeware. Successivamente è stata vettorializzata la facciata della chiesa ed è stata valutata l’accuratezza di tale prodotto, sempre confrontandola con il dato di riferimento, ed infine è stato determinato quale calcolo teorico dell’errore poteva essere utilizzato in questo caso. Infine, avendo notato la diffusione nel commercio odierno della stampa di oggetti 3D, è stato proposto un procedimento per passare da una nuvola di punti tridimensionale ad un modello 3D stampato.
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Il presente lavoro di tesi si pone come obbiettivo l’elaborazione di dati GNSS in modalità cinematica post-processing per il monitoraggio strutturale e, in una seconda fase, lo studio delle precisioni raggiungibili delle soluzioni ottenute utilizzando algoritmi di post-elaborazione del dato. L’oggetto di studio è la torre Garisenda, situata in piazza Ravegnana, accanto alla torre Asinelli, nel centro storico di Bologna, da tempo oggetto di studi e monitoraggi per via della sua inclinazione particolarmente critica. Per lo studio è stato utilizzato un data set di quindici giorni, dal 15/12/2013 al 29/12/2013 compresi. Per l’elaborazione dei dati è stato utilizzato un software open source realizzato da ricercatori del Politecnico di Milano, goGPS. Quest'ultimo, essendo un codice nuovo, è stato necessario testarlo al fine di poter ottenere dei risultati validi. Nella prima fase della tesi si è quindi affrontato l’aspetto della calibrazione dei parametri che forniscono le soluzioni più precise per le finalità di monitoraggio considerando le possibili scelte offerte dal codice goGPS. In particolare sono stati imposti dei movimenti calibrati e si è osservata la soluzione al variare dei parametri selezionati scegliendo poi quella migliore, ossia il miglior compromesso tra la capacità di individuare i movimenti e il rumore della serie. Nella seconda fase, allo scopo di poter migliorare le precisioni delle soluzioni si sono valutati metodi di correzione delle soluzioni basati sull'uso di filtri sequenziali e sono state condotte analisi sull'incremento di precisione derivante dall'applicazione di tali correzioni.
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BACKGROUND The population-based effectiveness of thoracic endovascular aortic repair (TEVAR) versus open surgery for descending thoracic aortic aneurysm remains in doubt. METHODS Patients aged over 50 years, without a history of aortic dissection, undergoing repair of a thoracic aortic aneurysm between 2006 and 2011 were assessed using mortality-linked individual patient data from Hospital Episode Statistics (England). The principal outcomes were 30-day operative mortality, long-term survival (5 years) and aortic-related reinterventions. TEVAR and open repair were compared using crude and multivariable models that adjusted for age and sex. RESULTS Overall, 759 patients underwent thoracic aortic aneurysm repair, mainly for intact aneurysms (618, 81·4 per cent). Median ages of TEVAR and open cohorts were 73 and 71 years respectively (P < 0·001), with more men undergoing TEVAR (P = 0·004). For intact aneurysms, the operative mortality rate was similar for TEVAR and open repair (6·5 versus 7·6 per cent; odds ratio 0·79, 95 per cent confidence interval (c.i.) 0·41 to 1·49), but the 5-year survival rate was significantly worse after TEVAR (54·2 versus 65·6 per cent; adjusted hazard ratio 1·45, 95 per cent c.i. 1·08 to 1·94). After 5 years, aortic-related mortality was similar in the two groups, but cardiopulmonary mortality was higher after TEVAR. TEVAR was associated with more aortic-related reinterventions (23·1 versus 14·3 per cent; adjusted HR 1·70, 95 per cent c.i. 1·11 to 2·60). There were 141 procedures for ruptured thoracic aneurysm (97 TEVAR, 44 open), with TEVAR showing no significant advantage in terms of operative mortality. CONCLUSION In England, operative mortality for degenerative descending thoracic aneurysm was similar after either TEVAR or open repair. Patients who had TEVAR appeared to have a higher reintervention rate and worse long-term survival, possibly owing to cardiopulmonary morbidity and other selection bias.
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Providing descriptions of isolated sensors and sensor networks in natural language, understandable by the general public, is useful to help users find relevant sensors and analyze sensor data. In this paper, we discuss the feasibility of using geographic knowledge from public databases available on the Web (such as OpenStreetMap, Geonames, or DBpedia) to automatically construct such descriptions. We present a general method that uses such information to generate sensor descriptions in natural language. The results of the evaluation of our method in a hydrologic national sensor network showed that this approach is feasible and capable of generating adequate sensor descriptions with a lower development effort compared to other approaches. In the paper we also analyze certain problems that we found in public databases (e.g., heterogeneity, non-standard use of labels, or rigid search methods) and their impact in the generation of sensor descriptions.
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In this paper, the authors introduce a novel mechanism for data management in a middleware for smart home control, where a relational database and semantic ontology storage are used at the same time in a Data Warehouse. An annotation system has been designed for instructing the storage format and location, registering new ontology concepts and most importantly, guaranteeing the Data Consistency between the two storage methods. For easing the data persistence process, the Data Access Object (DAO) pattern is applied and optimized to enhance the Data Consistency assurance. Finally, this novel mechanism provides an easy manner for the development of applications and their integration with BATMP. Finally, an application named "Parameter Monitoring Service" is given as an example for assessing the feasibility of the system.
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Traditional Text-To-Speech (TTS) systems have been developed using especially-designed non-expressive scripted recordings. In order to develop a new generation of expressive TTS systems in the Simple4All project, real recordings from the media should be used for training new voices with a whole new range of speaking styles. However, for processing this more spontaneous material, the new systems must be able to deal with imperfect data (multi-speaker recordings, background and foreground music and noise), filtering out low-quality audio segments and creating mono-speaker clusters. In this paper we compare several architectures for combining speaker diarization and music and noise detection which improve the precision and overall quality of the segmentation.
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The revelation of the top-secret US intelligence-led PRISM Programme has triggered wide-ranging debates across Europe. Press reports have shed new light on the electronic surveillance ‘fishing expeditions’ of the US National Security Agency and the FBI into the world’s largest electronic communications companies. This Policy Brief by a team of legal specialists and political scientists addresses the main controversies raised by the PRISM affair and the policy challenges that it poses for the EU. Two main arguments are presented: First, the leaks over the PRISM programme have undermined the trust that EU citizens have in their governments and the European institutions to safeguard and protect their privacy; and second, the PRISM affair raises questions regarding the capacity of EU institutions to draw lessons from the past and to protect the data of its citizens and residents in the context of transatlantic relations. The Policy Brief puts forward a set of policy recommendations for the EU to follow and implement a robust data protection strategy in response to the affair.
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Em época de crise financeira, as ferramentas open source de data mining representam uma nova tendência na investigação, educação e nas aplicações industriais, especialmente para as pequenas e médias empresas. Com o software open source, estas podem facilmente iniciar um projeto de data mining usando as tecnologias mais recentes, sem se preocuparem com os custos de aquisição das mesmas, podendo apostar na aprendizagem dos seus colaboradores. Os sistemas open source proporcionam o acesso ao código, facilitando aos colaboradores a compreensão dos sistemas e algoritmos e permitindo que estes o adaptem às necessidades dos seus projetos. No entanto, existem algumas questões inerentes ao uso deste tipo de ferramenta. Uma das mais importantes é a diversidade, e descobrir, tardiamente, que a ferramenta escolhida é inapropriada para os objetivos do nosso negócio pode ser um problema grave. Como o número de ferramentas de data mining continua a crescer, a escolha sobre aquela que é realmente mais apropriada ao nosso negócio torna-se cada vez mais difícil. O presente estudo aborda um conjunto de ferramentas de data mining, de acordo com as suas características e funcionalidades. As ferramentas abordadas provém da listagem do KDnuggets referente a Software Suites de Data Mining. Posteriormente, são identificadas as que reúnem melhores condições de trabalho, que por sua vez são as mais populares nas comunidades, e é feito um teste prático com datasets reais. Os testes pretendem identificar como reagem as ferramentas a cenários diferentes do tipo: performance no processamento de grandes volumes de dados; precisão de resultados; etc. Nos tempos que correm, as ferramentas de data mining open source representam uma oportunidade para os seus utilizadores, principalmente para as pequenas e médias empresas, deste modo, os resultados deste estudo pretendem ajudar no processo de tomada de decisão relativamente às mesmas.