223 resultados para Laboratori


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L’obiettivo della presente tesi è analizzare, attraverso una campagna sperimentale, gli effetti dell’invecchiamento termico su materiali compositi avanzati. Due serie di provini, ottenuti da pannelli di fibra di carbonio/resina epossidica realizzati rispettivamente con le tecniche di produzione tramite laminazione manuale e RTM (Resin Transfer Molding), sono stati condizionati in forno o in congelatore per un determinato tempo e successivamente sottoposti a test di caratterizzazione meccanica. In questo modo sono state confrontate le prestazioni delle due tecnologie al fine di verificare l’applicabilità del processo RTM a prodotti di alta qualità. I campioni, impiegati nel presente studio, sono stati realizzati scegliendo una configurazione cross-ply, che ben si adatta alle successive fasi della campagna. Sui provini ottenuti sono stati eseguiti dei test di resistenza alla delaminazione tramite una pressa con supporti adattati appositamente allo scopo. Questa campagna sperimentale è stata svolta presso i laboratori hangar della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna, sede di Forlì. La caratterizzazione del materiale è avvenuta mediante prove a flessione D2344.

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Il grafene è un cristallo bidimensionale di atomi di carbonio, isolato per la prima volta nel 2004 da due fisici che per questo risultato vinsero il premio Nobel per la Fisica nel 2010. Il grafene possiede proprietà chimiche e fisiche superiori, quali un’elevata resistenza chimica e meccanica e un’eccellente conducibilità termica ed elettrica. Inoltre possiede altre due caratteristiche che lo rendono particolarmente promettente in diversi ambiti applicativi: leggerezza e trasparenza ottica. In questo elaborato ho descritto le attività svolte seguendo le ricerche che vengono svolte al CNR-IMM di Bologna, dove questo materiale viene prodotto tramite la tecnica di Chemical Vapor Deposition e studiato per l’integrazione in dispositivi elettronici ed elettro-meccanici innovativi. Durante la mia esperienza di laboratorio all’IMM ho seguito i procedimenti che portano al trasferimento del grafene sintetizzato su substrati catalitici di rame sui substrati finali per la successiva integrazione nella tecnologia del silicio. Nell’elaborato vengono da prima descritte la struttura cristallina ed elettronica e successivamente presentate alcune proprietà di cui gode e messe in relazione con i materiali attualmente in uso. Segue una breve trattazione bibliografica di alcune delle principali tecniche di produzione del grafene, trattando più nel dettaglio la tecnica CVD attualmente in uso per la sintesi di grafene all’interno dei laboratori del CNR-IMM di Bologna. La parte principale di questa esperienza di laboratorio è stato di seguire in prima persona le attuali ricerche del gruppo di lavoro per la messa a punto di un metodo alternativo che utilizza il ciclododecano per il trasferimento del grafene sintetizzato su rame al posto del classico strato sacrificale polimerico di PMMA. Nell’elaborato il confronto tra le due tecniche viene eseguito confrontando i risultati del trasferimento analizzando la morfologia dei campioni finali con tecniche di microscopia elettronica in scansione

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L’attività di tesi, svolta presso i laboratori dell’Istituto CNR-IMM di Bologna, si è focalizzata sulla crescita tramite Deposizione Chimica da Fase Vapore di schiume di grafene - network tridimensionali costituiti da fogli di grafene interconnessi, in grado di unire le straordinarie proprietà del grafene ad una elevatissima area superficiale - e sulla loro caratterizzazione, con l’obiettivo di sintetizzare strutture 3D di grafene con una porosità controllata e buone caratteristiche strutturali. Nel primo capitolo della tesi vengono illustrate da un punto di vista generale le caratteristiche e proprietà salienti del grafene, sia dal punto di vista strutturale che fisico. il secondo capitolo è dedicato alle tecniche di produzione del materiale, dall’esfoliazione meccaniche, a quella chimica, per arrivare alle tecniche di crescita vere e proprie. Maggiore attenzione viene chiaramente riservata alla Deposizione Chimica da Fase Vapore, utilizzata poi nell’ambito dell’attività sperimentale svolta. Nel terzo capitolo vengono descritti in dettaglio tutti gli apparati sperimentali utilizzati, sia per la sintesi del materiale (il sistema CVD), che per la sua caratterizzazione (microscopia elettronica a scansione, diffrazione a raggi X, spettroscopia fotoelettronica a raggi X e Raman). Il quarto ed il quinto capitolo sono dedicati alla parte sperimentale vera e propria. Nel quarto si descrive e si discute il processo messo a punto per crescere strutture tridimensionali di grafene a partire da schiume metalliche commerciali, mentre nel quinto vengono infine descritti gli approcci originali messi a punto per la sintesi di strutture con porosità controllata. Nelle conclusioni, infine, oltre a tirare le somme di tutto il lavoro svolto, vengono delineate le prospettive applicative dei materiali prodotti e le attività che sono attualmente in corso relative alla loro caratterizzazione e al loro impiego.

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Results from the nuclear recoil calibration of the XENON100 dark matter detector installed underground at the Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Italy are presented. Data from measurements with an external AmB(241)e neutron source are compared with a detailed Monte Carlo simulation which is used to extract the energy-dependent charge-yield Q(y) and relative scintillation efficiency L-eff. A very good level of absolute spectral matching is achieved in both observable signal channels-scintillation S1 and ionization S2-along with agreement in the two-dimensional particle discrimination space. The results confirm the validity of the derived signal acceptance in earlier reported dark matter searches of the XENON100 experiment.

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We present new experimental constraints on the elastic, spin-dependent WIMP-nucleon cross section using recent data from the XENON100 experiment, operated in the Laboratori Nazionali del Gran Sasso in Italy. An analysis of 224.6 live days x 34 kg of exposure acquired during 2011 and 2012 revealed no excess signal due to axial-vector WIMP interactions with Xe-129 and Xe-131 nuclei. This leads to the most stringent upper limits on WIMP-neutron cross sections for WIMP masses above 6 GeV/c(2), with a minimum cross section of 3.5 x 10(-40) cm(2) at a WIMP mass of 45 GeV/c(2), at 90% confidence level.

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XENON is a dark matter direct detection project, consisting of a time projection chamber (TPC) filled with liquid xenon as detection medium. The construction of the next generation detector, XENON1T, is presently taking place at the Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) in Italy. It aims at a sensitivity to spin-independent cross sections of 2 10-47 c 2 for WIMP masses around 50 GeV2, which requires a background reduction by two orders of magnitude compared to XENON100, the current generation detector. An active system that is able to tag muons and muon-induced backgrounds is critical for this goal. A water Cherenkov detector of ~ 10 m height and diameter has been therefore developed, equipped with 8 inch photomultipliers and cladded by a reflective foil. We present the design and optimization study for this detector, which has been carried out with a series of Monte Carlo simulations. The muon veto will reach very high detection efficiencies for muons (>99.5%) and showers of secondary particles from muon interactions in the rock (>70%). Similar efficiencies will be obtained for XENONnT, the upgrade of XENON1T, which will later improve the WIMP sensitivity by another order of magnitude. With the Cherenkov water shield studied here, the background from muon-induced neutrons in XENON1T is negligible.

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Amb aquest manual tractarem d’abordar tant el fonament teòric de les pràctiques que actualment és fan al laboratori de física com la seua resolució numèrica. A tal fi hem decidit aprofitar els avantatges que ens ofereixen les noves tecnologies i presentar una mena de llibre interactiu. A banda del text, indispensable per a l’enteniment i l’aprenentatge dels conceptes bàsics que es mostren a les pràctiques, pretenem, en primer lloc, incorporar al text fotografies descriptives amb detalls dels muntatges i dels instruments de mesura. Amb aquestes fotografies l’alumne és podrà fer una idea clara del material disponible i d’allò que és pretén mesurar. També s’hi afegirà una plantilla de mesures i resultats, que permetrà a l’alumne estructurar adequadament les dades experimentals i els resultats obtinguts. Creiem que pot ser de gran utilitat a l’alumne no solament per al treball diari al laboratori de física sinó també per a estudiar a casa.

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Amb aquest manual tractarem d’abordar tant el fonament teòric de les pràctiques que actualment és fan al laboratori de física com la seua resolució numèrica. A tal fi hem decidit aprofitar els avantatges que ens ofereixen les noves tecnologies i presentar una mena de llibre interactiu. A banda del text, indispensable per a l’enteniment i l’aprenentatge dels conceptes bàsics que es mostren a les pràctiques, pretenem, en primer lloc, incorporar al text fotografies descriptives amb detalls dels muntatges i dels instruments de mesura. Amb aquestes fotografies l’alumne és podrà fer una idea clara del material disponible i d’allò que és pretén mesurar. També s’hi afegirà una plantilla de mesures i resultats, que permetrà a l’alumne estructurar adequadament les dades experimentals i els resultats obtinguts. Creiem que pot ser de gran utilitat a l’alumne no solament per al treball diari al laboratori de física sinó també per a estudiar a casa.

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Les realitats de les escoles infantils són molt diverses, ja que no solament integren xiquets amb diferents capacitats per a aprendre, interessos i motivacions, sinó també xiquets amb diferents contextos socials i culturals de procedència. Aquest fet, conjuntament amb la diversitat de centres i professionals que els integren, fa que l’escola siga un laboratori per a l’aprenentatge professional i que el dia a dia proporcione moltes d’experiències enriquidores i plenes de coneixement. En aquesta pràctica apareixen alguns dubtes i necessitats reals manifestades per mestres i educadors d’escoles infantils. La seua senzillesa i claredat és un indicador que en educació infantil el que importa és el concret, el proper i els petits detalls de les coses sense deixar de ser per això menys rellevants.

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Para que el turismo indígena tenga un impacto positivo en los grupos más desfavorecidos, es fundamental que se dé una evolución desde un turismo de actividades exóticas, a un turismo indígena real donde los pueblos originarios gestionen establecimientos de alojamiento y restauración, diseñen rutas y actividades turísticas, manejen los programas de los centros turísticos, controlen el acceso a sus recursos patrimoniales, y sobre todo sean los dueños de las tierras, los recursos y sus propios destinos.