987 resultados para Accademia di belle arti (Florence, Italy)
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Vols. 1-40: University of Illinois Library bookplate "From the library of Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, purchased 1921" on the inside front cover.
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1937-1957 issued in three parts: Parte generale e atti officiale; Classe di lettere e scienze morale e storiche; and: Classe di scienze matematiche e naturali.
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Bibliographical foot-notes.
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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che l’accompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti operò un mutamento irreversibile nella realtà cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono più rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si è evidenziata la necessità di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici più recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantità e la tipologia delle fonti. E’ stato perciò condotto un incrocio sistematico tra la documentazione d’archivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il più possibile aperto, mostrando una molteplicità di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dell’epoca. Coerentemente con i più recenti apporti della storiografia si è voluto sottolineare l’impatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti è stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente all’interno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si è proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nell’archivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalità di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della città, cercando di tracciare un ritratto il più fedele possibile della realtà urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalità differenti da quelle ‘ufficiali’. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) è stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino. Il lavoro propone un’analisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e l’agosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno all’unione dei ducati emiliani con il Regno dell’Alta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nell’ultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo l’unificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo all’incrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari è stato possibile ricostruire un panorama più completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perché inquadrati nei battaglioni dell’ex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono l’estrema eterogeneità delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalità digitale per la loro futura fruizione on-line che andrà ad aggiornare il database degli “Albi della memoria” curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).
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Nel panorama nazionale si discute poco degli autori dei reati sessuali, infatti l’attenzione dell’opinione pubblica e dei diversi attori sociali è più rivolta alle vittime dei reati sessuali. Ancora poco si affronta il problema legato al trattamento dei pedofili e dei violentatori di donne, nonostante l’argomento meriti approfondimenti anche in ambito penitenziario. Appare necessario ed opportuno individuare, nell’ambito del lavoro trattamentale, un modello operativo finalizzato alla ricerca di strategie che orientino il condannato per reati sessuali verso un percorso di analisi degli agiti. Ciò assume una rilevanza particolare nel trattamento dei detenuti sex offenders, pur riconoscendo la valenza del percorso trattamentale rivolto a qualsiasi tipologia di detenuti. L’esperienza realizzata presso la Casa Circondariale di Castelvetrano, descritta nel presente articolo, ha consentito, attraverso l’uso di una metodologia di lavoro di gruppo, di rilevare a carico dei soggetti partecipanti un quadro di consistente difficoltà nei percorsi di approfondimento e di analisi personale. In Italy, there has been little discussion about sex offenders. In fact, public and social actors’ attention has focused more on the victims of sex crimes rather than on criminals, so little importance is given to resocialization programs for paedophiles and rapists, even if this topic is worth exploring particularly in prisons. In the treatment phase, it is necessary and considered appropriate to identify an operational model aimed to orientate the sex offenders towards a process of analysis of their deviant behaviours. Through the methodology of the experiential group, the project carried out at Castelvetrano prison has highlighted the severe difficulties in personal analysis encountered by the sex offenders involved.
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This paper develops a general theory of validation gating for non-linear non-Gaussian mod- els. Validation gates are used in target tracking to cull very unlikely measurement-to-track associa- tions, before remaining association ambiguities are handled by a more comprehensive (and expensive) data association scheme. The essential property of a gate is to accept a high percentage of correct associ- ations, thus maximising track accuracy, but provide a su±ciently tight bound to minimise the number of ambiguous associations. For linear Gaussian systems, the ellipsoidal vali- dation gate is standard, and possesses the statistical property whereby a given threshold will accept a cer- tain percentage of true associations. This property does not hold for non-linear non-Gaussian models. As a system departs from linear-Gaussian, the ellip- soid gate tends to reject a higher than expected pro- portion of correct associations and permit an excess of false ones. In this paper, the concept of the ellip- soidal gate is extended to permit correct statistics for the non-linear non-Gaussian case. The new gate is demonstrated by a bearing-only tracking example.
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In this paper we extend the concept of speaker annotation within a single-recording, or speaker diarization, to a collection wide approach we call speaker attribution. Accordingly, speaker attribution is the task of clustering expectantly homogenous intersession clusters obtained using diarization according to common cross-recording identities. The result of attribution is a collection of spoken audio across multiple recordings attributed to speaker identities. In this paper, an attribution system is proposed using mean-only MAP adaptation of a combined-gender UBM to model clusters from a perfect diarization system, as well as a JFA-based system with session variability compensation. The normalized cross-likelihood ratio is calculated for each pair of clusters to construct an attribution matrix and the complete linkage algorithm is employed to conduct clustering of the inter-session clusters. A matched cluster purity and coverage of 87.1% was obtained on the NIST 2008 SRE corpus.
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Investigates the use of lip information, in conjunction with speech information, for robust speaker verification in the presence of background noise. We have previously shown (Int. Conf. on Acoustics, Speech and Signal Proc., vol. 6, pp. 3693-3696, May 1998) that features extracted from a speaker's moving lips hold speaker dependencies which are complementary with speech features. We demonstrate that the fusion of lip and speech information allows for a highly robust speaker verification system which outperforms either subsystem individually. We present a new technique for determining the weighting to be applied to each modality so as to optimize the performance of the fused system. Given a correct weighting, lip information is shown to be highly effective for reducing the false acceptance and false rejection error rates in the presence of background noise
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This paper proposes the use of eigenvoice modeling techniques with the Cross Likelihood Ratio (CLR) as a criterion for speaker clustering within a speaker diarization system. The CLR has previously been shown to be a robust decision criterion for speaker clustering using Gaussian Mixture Models. Recently, eigenvoice modeling techniques have become increasingly popular, due to its ability to adequately represent a speaker based on sparse training data, as well as an improved capture of differences in speaker characteristics. This paper hence proposes that it would be beneficial to capitalize on the advantages of eigenvoice modeling in a CLR framework. Results obtained on the 2002 Rich Transcription (RT-02) Evaluation dataset show an improved clustering performance, resulting in a 35.1% relative improvement in the overall Diarization Error Rate (DER) compared to the baseline system.
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The number of Internet users in Australia has been steadily increasing, with over 10.9 million people currently subscribed to an internet provider (ABS, 2011). Over the past year, the most avid users of the Internet were 15 – 24 year olds, with approximately 95% accessing the internet on a regular basis (ABS, Social Trends, 2011). While the internet has been described as fundamental to higher education students, social and leisure internet tools are also increasingly being used by these students to generate and maintain their social and professional networks and interactions (Duffy & Bruns 2006). Rapid technological advancements have enabled greater and faster access to information for learning and education (Hemmi et al, 2009; Glassman and Kang, 2011). As such, we sought to integrate interactive, online social media into the assessment profile of a Public Health undergraduate cohort at the Queensland University of Technology (QUT). The aim of this exercise was to engage students to both develop and showcase their research on a range of complex, contemporary health issues within the online forum of Wikispaces (http://www.wikispaces.com/) for review and critique by their peers. We applied Bandura’s Social Learning Theory (SLT) to analyse the interactive processes from which students developed deeper and more sustained learning, and via which their overall academic writing standards were raised. This paper outlines the assessment task, and the students’ feedback on their learning outcomes in relation to the Attentional, Retentional, Motor Reproduction, and Motivational Processes outlined by Bandura in SLT. We conceptualise the findings in a theoretical model, and discuss the implications for this approach within the broader tertiary environment.
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At present, many approaches have been proposed for deformable face alignment with varying degrees of success. However, the common drawback to nearly all these approaches is the inaccurate landmark registrations. The registration errors which occur are predominantly heterogeneous (i.e. low error for some frames in a sequence and higher error for others). In this paper we propose an approach for simultaneously aligning an ensemble of deformable face images stemming from the same subject given noisy heterogeneous landmark estimates. We propose that these initial noisy landmark estimates can be used as an “anchor” in conjunction with known state-of-the-art objectives for unsupervised image ensemble alignment. Impressive alignment performance is obtained using well known deformable face fitting algorithms as “anchors.
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Image representations derived from simplified models of the primary visual cortex (V1), such as HOG and SIFT, elicit good performance in a myriad of visual classification tasks including object recognition/detection, pedestrian detection and facial expression classification. A central question in the vision, learning and neuroscience communities regards why these architectures perform so well. In this paper, we offer a unique perspective to this question by subsuming the role of V1-inspired features directly within a linear support vector machine (SVM). We demonstrate that a specific class of such features in conjunction with a linear SVM can be reinterpreted as inducing a weighted margin on the Kronecker basis expansion of an image. This new viewpoint on the role of V1-inspired features allows us to answer fundamental questions on the uniqueness and redundancies of these features, and offer substantial improvements in terms of computational and storage efficiency.
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The selection of optimal camera configurations (camera locations, orientations etc.) for multi-camera networks remains an unsolved problem. Previous approaches largely focus on proposing various objective functions to achieve different tasks. Most of them, however, do not generalize well to large scale networks. To tackle this, we introduce a statistical formulation of the optimal selection of camera configurations as well as propose a Trans-Dimensional Simulated Annealing (TDSA) algorithm to effectively solve the problem. We compare our approach with a state-of-the-art method based on Binary Integer Programming (BIP) and show that our approach offers similar performance on small scale problems. However, we also demonstrate the capability of our approach in dealing with large scale problems and show that our approach produces better results than 2 alternative heuristics designed to deal with the scalability issue of BIP.
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This paper considers the problem of reconstructing the motion of a 3D articulated tree from 2D point correspondences subject to some temporal prior. Hitherto, smooth motion has been encouraged using a trajectory basis, yielding a hard combinatorial problem with time complexity growing exponentially in the number of frames. Branch and bound strategies have previously attempted to curb this complexity whilst maintaining global optimality. However, they provide no guarantee of being more efficient than exhaustive search. Inspired by recent work which reconstructs general trajectories using compact high-pass filters, we develop a dynamic programming approach which scales linearly in the number of frames, leveraging the intrinsically local nature of filter interactions. Extension to affine projection enables reconstruction without estimating cameras.
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This paper analyses the probabilistic linear discriminant analysis (PLDA) speaker verification approach with limited development data. This paper investigates the use of the median as the central tendency of a speaker’s i-vector representation, and the effectiveness of weighted discriminative techniques on the performance of state-of-the-art length-normalised Gaussian PLDA (GPLDA) speaker verification systems. The analysis within shows that the median (using a median fisher discriminator (MFD)) provides a better representation of a speaker when the number of representative i-vectors available during development is reduced, and that further, usage of the pair-wise weighting approach in weighted LDA and weighted MFD provides further improvement in limited development conditions. Best performance is obtained using a weighted MFD approach, which shows over 10% improvement in EER over the baseline GPLDA system on mismatched and interview-interview conditions.