224 resultados para ARIA


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v. 1 Nica. Ruitura (Turbine). I civitoti in Pretura -- v. 2 'U Pàliu (Il Palio). Taddartia (La nottola). Capitan Sèniu. -- v. 3 San Giuvanni Decullatu. Scuru. 2. ed -- v. 4 Voculanz̀cula (L'Altalena). L'Aria del continente. -- v. 5 U' Riffanti. L'Arte di Giufà. -- v. 6 Sua eccellenza. Ù Contra. -- v. 7 À Vilanza (La Bilancia). Cappiddazzu paga tuttu.

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Vols. 10-18 each contain both chronological and alphabetical indexes. Vol. 18 contains also a general index to the Correspondence, v. 10-18. Vol. 20 contains indexes to the complete work: Indice dei volumi: Indice dei facsimili Indice dei nomi e delle cose notabili--Indice biografico.

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Mode of access: Internet.

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27. Motette: Unser keiner lebet ihm selber.--28. Dialog: Wer ist der, so von Edom kommet.--29. Ich hab's gewagt.--30. Fürchtet euch nicht.--31. Auf das fest der himmelfahrt.--32. Auf das fest des erzengels Michael.--33. Communion-andacht.--34. Von gnad' und recht. Ps. 101.--35. Cum Maria diluculo.--36. Wir glauben all' an einen Gott.--37. Magnificat.--38. Merk auf mein herz.--39. Zwingt die saiten in cithara.

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[Vol. 1] contains nos.1-5, [v. 2] nos. 6-10, [v. 3] nos.11-13, [v. 4] nos. 14-15.

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We conducted a national survey of Australian hospitals to assess their use of telehealth. Information was sought from the 814 hospitals with 10 or more beds, excluding the small number that provided only day surgery and seven for which we could not identify a contact person. A total of 564 replies were received (a 69% response rate). Nationally, nearly half (49%) reported that they were engaged in some telehealth activity. However, there was a significant difference across jurisdictions. Hospitals in the public sector were significantly more likely to report the use of telehealth than those in the private sector (62% vs 14%). Hospital remoteness was measured according to the Accessibility/Remoteness Index of Australia (ARIA). The highest levels of use were reported by hospitals in 'very remote' and 'remote' areas (90% and 88%, respectively), with moderate levels of use in 'moderately accessible' and 'accessible' areas (67% and 52%, respectively) and the lowest level of use in 'highly accessible' areas (35%). This trend was significant.

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Objective: To determine whether mental illness is associated with accessibility and remoteness. Design: A cross-sectional, population-based, computer-assisted telephone interview survey, stratified by Accessibility and Remoteness Index of Australia (ARIA) categories. Setting: Secondary analysis of data collected from 2545 South Australian adults in October and November 2000. Outcome measures: Psychological distress and depression as determined by the Kessler 10 Psychological Distress Scale, the SF-12 measure of health status, and self-reported mental illness diagnosed by a doctor in the previous 12 months. Results: Overall, mental illness prevalence estimates were similar using the three measures of psychological distress (10.5%), clinical depression (12.9%) and self-reported mental health problem (12.7%). For each measure, there was no statistically significant variation in prevalence across ARIA categories, except for a lower than expected prevalence of depression (7.7%) in the accessible category. There was no trend suggesting higher levels of mental illness among residents of rural and remote regions. Conclusions: The prevalence rates of psychological distress, depression and self-reported mental illness are high. However, we found no evidence that the prevalence of these conditions varies substantially across ARIA categories in South Australia. This finding may challenge existing stereotypes about higher levels of mental illness outside metropolitan Australia.

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Scopo di questo lavoro è l’individuazione di una metodica che permetta la valutazione dosimetrica interna dei lavoratori in Medicina Nucleare, dell’I.R.S.T. I radionuclidi impiegati hanno elevata volatilità e tempi di dimezzamento molto brevi quindi, diventa di fondamentale importanza la misura della concentrazione in aria. come radioisotopo d'interesse è stato considerato il F-18. Per la misura della contaminazione in aria è stato utilizzato un sistema progettato dall’azienda MecMurphil (MP-AIR). L’aria attraversa un beaker Marinelli, posto in un pozzetto schermato in piombo (5/6 cm di spessore più rivestimento in rame di 3 mm) nel quale è inserito un rivelatore a scintillazione NaI(Tl) a basso fondo in modalità di campionamento continuo. Attraverso il software MAIR-C, collegato al rivelatore, è stato possibile calibrarlo in energia, FWHM e efficienza. I locali analizzati, poiché quotidianamente frequentati dal personale, sono: Laboratorio caldo, Corridoio, Attesa calda, Camere degenza, e Radiofarmacia. Mediante l’uso di fogli di calcolo, è stata determinata la concentrazione media presente nei diversi locali. I risultati ottenuti hanno mostrato che la concentrazione massima di F-18 è nella radiofarmacia.Le persone con accesso ai locali “caldi” sono state classificate, sulla base delle attività da loro svolte in: medici, TSRM, infermieri e radiofarmacisti. Per ognuna di queste figure è stato stimato il tempo di permanenza all’interno dei locali.Si è proceduto, poi, alla validazione del metodo utilizzato per il calcolo della dose interna per inalazione, applicando quanto riportato nella pubblicazione I.C.R.P. 66, che ha come scopo principale quello di determinare i limiti annuali d’introduzione dei radionuclidi per i lavoratori.Le metodiche, applicate al solo radioisotopo F-18, permettono di ricavare una prima stima della dose inalata dagli operatori, aprendo un’ ampia gamma di possibili sviluppi futuri.

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Tra le patologie ossee attualmente riconosciute, l’osteoporosi ricopre il ruolo di protagonista data le sua diffusione globale e la multifattorialità delle cause che ne provocano la comparsa. Essa è caratterizzata da una diminuzione quantitativa della massa ossea e da alterazioni qualitative della micro-architettura del tessuto osseo con conseguente aumento della fragilità di quest’ultimo e relativo rischio di frattura. In campo medico-scientifico l’imaging con raggi X, in particolare quello tomografico, da decenni offre un ottimo supporto per la caratterizzazione ossea; nello specifico la microtomografia, definita attualmente come “gold-standard” data la sua elevata risoluzione spaziale, fornisce preziose indicazioni sulla struttura trabecolare e corticale del tessuto. Tuttavia la micro-CT è applicabile solo in-vitro, per cui l’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di verificare se e in che modo una diversa metodica di imaging, quale la cone-beam CT (applicabile invece in-vivo), possa fornire analoghi risultati, pur essendo caratterizzata da risoluzioni spaziali più basse. L’elaborazione delle immagini tomografiche, finalizzata all’analisi dei più importanti parametri morfostrutturali del tessuto osseo, prevede la segmentazione delle stesse con la definizione di una soglia ad hoc. I risultati ottenuti nel corso della tesi, svolta presso il Laboratorio di Tecnologia Medica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, mostrano una buona correlazione tra le due metodiche quando si analizzano campioni definiti “ideali”, poiché caratterizzati da piccole porzioni di tessuto osseo di un solo tipo (trabecolare o corticale), incluso in PMMA, e si utilizza una soglia fissa per la segmentazione delle immagini. Diversamente, in casi “reali” (vertebre umane scansionate in aria) la stessa correlazione non è definita e in particolare è da escludere l’utilizzo di una soglia fissa per la segmentazione delle immagini.

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Action Plan B3 of the European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing (EIP on AHA) focuses on the integrated care of chronic diseases. Area 5 (Care Pathways) was initiated using chronic respiratory diseases as a model. The chronic respiratory disease action plan includes (1) AIRWAYS integrated care pathways (ICPs), (2) the joint initiative between the Reference site MACVIA-LR (Contre les MAladies Chroniques pour un VIeillissement Actif) and ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma), (3) Commitments for Action to the European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing and the AIRWAYS ICPs network. It is deployed in collaboration with the World Health Organization Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases (GARD). The European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing has proposed a 5-step framework for developing an individual scaling up strategy: (1) what to scale up: (1-a) databases of good practices, (1-b) assessment of viability of the scaling up of good practices, (1-c) classification of good practices for local replication and (2) how to scale up: (2-a) facilitating partnerships for scaling up, (2-b) implementation of key success factors and lessons learnt, including emerging technologies for individualised and predictive medicine. This strategy has already been applied to the chronic respiratory disease action plan of the European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing.

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Progettazione di dettaglio di un banco di prova per testare sistemi ADCS per CubeSat: Alma Test-Bed. Ci si è concentrati sul progetto di un primo nucleo di AlmaTB in grado di testare il controllo di tipo magnetico. Fanno parte di AlmaTB una gabbia di Helmholtz, un air-bearing system, un CubeSat di test, un metrology system. La gabbia di Helmholtz è un apparato costituito da tre coppie di bobine, una per ogni asse spaziale, che serve ad annullare il campo magnetico locale e simulare quello che si troverà in orbita attorno alla Terra. Un software ricava i dati del campo magnetico terrestre da modello IGRF a determinate coordinate e quota e fornisce agli alimentatori del set di bobine l'indicazione della corrente da distribuire. L'air-bearing system è un cuscinetto d'aria generato da un compressore che serve a ricreare le caratteristiche condizioni dell'ambiente spaziale di microgravità e attrito quasi-zero. Il CubeSat di test sarà montato su questo sistema. Il CubeSat di test, nella prima versione di AlmaTB, contiene i sensori e gli attuatori di tipo magnetico per determinare e controllare l'assetto di un nanosatellite. Il magnetometro presente all'interno è utilizzato anche come controllo del funzionamento della gabbia di Helmholtz. Il metrology system traccia i movimenti e l'inclinazione del CubeSat. Questo fornisce il riferimento di assetto vero, in modo da capire se il sistema ADCS lavora correttamente. Una volta che il banco di prova sarà completato e operativo sarà possibile testare algoritmi di determinazione e controllo di assetto che utilizzano diversi dispositivi tra sensori e attuatori disponibili nel mock-up. Su una workstation sono installati i software di controllo ed elaborazione dati. Si è scelto di procedere con un approccio di tipo "chiavi in mano", cioè scegliendo, quando disponibile, sistemi già completi e disponibili sul mercato. La prima versione di AlmaTB nasce dall'importante, vasto lavoro di matching tra i diversi apparati.

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In the 1990s and into the beginning of the 21st century, Luciano Pavarotti helped popularise opera through singing the anthem for the Italia90 soccer World Cup; through concerts with the Three Tenors, and through his inter-music-genre charity concerts, Pavarotti and Friends. In doing so, he helped bring opera, and in particular ‘Nessun Dorma’ from Puccini’s opera Turandot, to a wider audience than ever before. In Daniel Somerville’s practice-research performed presentation, which draws on his research into operatic movement, he muses on how along with positioning ‘Nessun Dorma’ as the most recognisable tune in opera, Pavarotti also instilled an idea of how opera singers move that affirms negative stereotypes of the arm-raising, hand-waving, ‘stand and deliver’ opera star, while also divorcing the aria from its original context. Dancing ‘Nessun Dorma’ seeks to restore the aria to its original literary context and to reclaim the narrative of Turandot through presenting the moving body alongside operatic and autobiographical anecdote. Movement practice participating in, and allowing, a reassessment and revisiting of an aria and narrative that sits problematically at the intersection of Orientalist fantasy and Italian pride.

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La scelta del mezzo di contrasto in angiografia è rilevante e richiede un’attenta valutazione della qualità diagnostica delle immagini e degli effetti collaterali. Essenziale è analizzare il rischio che comporta l’utilizzo dei vari mezzi di contrasto a base di iodio, come ad esempio la nefropatia. Al contrario l’anidride carbonica, riconosciuta come unico agente di contrasto sicuro, sempre più, viene utilizzata in tutti i vasi del corpo al di sotto del diaframma. L'obiettivo principale di questo lavoro, svolto in collaborazione con l’azienda bolognese Angiodroid srl, è quello di realizzare un dispositivo medico in grado migliorare la qualità delle immagini ottenute con CO2 a livello addominale. Infatti, col recente utilizzo della CO2 anche nel distretto addominale si riduce drasticamente l’utilizzo di grandi quantità di iodio, ma, in molti pazienti, il movimento della aria intestinale che ha coefficiente di assorbimento simile all’anidride carbonica, rende l’immagine inefficiente. Il progetto consiste in una fascia addominale composta da tre camere d’aria gonfiabili manualmente, che comprimendo l’addome con pressioni di 120-180 mmHg, spostano l’aria e riducono il movimento intestinale, e quindi gli artefatti. L’uso di questa semplice fascia, migliorando le immagini dei distretti addominale e viscerale, potrebbe permettere una più rapida affermazione dell’angiografia con CO2 anche in procedure come EVAR e PTA iliache. Per individuare la procedura d’utilizzo più adeguata e migliorare il dispositivo secondo le necessità cliniche, la fascia è stata provata in alcune sale angiografiche dell’Emilia Romagna, Lombardia e Campania.