Nuovi studi sulle necropoli etrusche di Tarquinia (VT) con GPR e Geoelettrica

Abbiamo investigato con metodologie geofisiche del tutto non invasive un settore della necropoli etrusca di Monterozzi, Tarquinia (VT). Le tecniche utilizzate, per l'accertamento di camere sepolcrali nel sottosuolo, sono state il GPR e la geoelettrica. Dalla campagna effettuata nel mese di giugno 2016 è emerso che: I) le camere mortuarie, scavate direttamente nella roccia calcarenitica, si possono suddividere in superficiali (profondità maggiore di 2 m e comprendenti un dromos di accesso) e profonde (profondità maggiore di 5 m e di dimensioni maggiori rispetto alle prime); II) il metodo GPR permette un'elevata risoluzione delle strutture nascoste a scapito della profondità di investigazione, inoltre è affetto da disturbo proveniente da artefatti antropici posti in superficie; III) il metodo resistivo adottato permette esplorazioni profonde e risulta molto potente nella localizzazione delle cavità sepolte; IV) le strutture archeologiche nel sottosuolo producono sulla superficie topografica delle forme ben riconoscibili per il diverso contenuto in umidità rispetto all'intorno, di ausilio quindi al presente studio è stata l’analisi delle immagini da satellite di Google Earth; V) l'approccio di lavoro che ha combinato le due diverse metodologie sia tra loro sia con le immagini digitali risulta molto vantaggioso ai fini della presente ricerca.

KeyCrime: il “conclusive reasoning” nell’attività anticrimine della Polizia di Stato

Parlare di KeyCrime significa rapportarsi con un software che si fonda prioritariamente su di un metodo scientifico che fa proprio il ragionamento conclusivo (conclusive reasoning), applicato al decison making , pertanto all’intelligence investigativa e alla predictive policing. Potremmo pensare a KeyCrime come un paradigma operativo che si pone in sinergia tra la filosofia, il cognitivismo giuridico e le scienze applicate (Romeo F., 2006). Quando analisi e decision making trovano in un unico contesto il terreno fertile dove svilupparsi, ma ancor più, creare presupposti di ragionamento, ecco che da queste è facile comprendere da quale altra condizione sono nate, attivate e soprattutto utilizzate ai fini di un risultato: questa non è altro che “l’osservazione”; se ben fatta, profonda e scientifica offre una sistematica quanto utile predisposizione alle indagini, specialmente di carattere preventivo per l’anticrimine e la sicurezza.

Ottimizzazione mediante codici di calcolo open source di componenti per il settore aerospaziale

Lo scopo della presente tesi è sviluppare un ambiente per l'ottimizzazione strutturale di componenti per applicazione aerospaziale utilizzando codici open-source. In particolare, il codice Salome viene utilizzato per il disegno automatico delle strutture, il programma Code Aster permette di effettuare l'analisi agli elementi finiti del componente, mentre Octave viene utilizzato per svolgere l'ottimizzazione basata su un algoritmo euristico e per integrare fra di loro i differenti codici. Le tecniche di ottimizzazione dei componenti stanno rivestendo sempre più importanza visto che le moderne tecniche di Additive Manufacturing permettono di realizzare strutture molto complesse che un tempo non era conveniente (o possibile) realizzare con asportazione di materiale. Nella prima parte della tesi si descrivono gli strumenti software utilizzati e la loro integrazione al fine di parametrizzare la generazione di geometrie ed effettuare in modo automatico analisi strutturali. Successivamente si descrivono tre casi di studio in cui la metodologia è stata sperimentata: un primo caso di validazione in cui si è applicato il metodo alla definizione della geometria di minimo peso per una trave a sbalzo con carico concentrato, un secondo test di ottimizzazione di un longherone per aeromobile, un terzo caso applicativo legato alla ottimizzazione di un serbatoio per fluidi in pressione da utilizzare su un satellite.

Le infrastrutture viarie dismesse o declassate ed il progetto di paesaggio

Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

Molecule Modeling of Human Pentameric alpha(7) Neuronal Nicotinic Acetylcholine Receptor and Its Interaction with its Agonist and Competitive Antagonist

The nicotinic Acetylcholine Receptor (nAChR) is the major class of neurotransmitter receptors that is involved in many neurodegenerative conditions such as schizophrenia, Alzheimer's and Parkinson's diseases. The N-terminal region or Ligand Binding Domain (LBD) of nAChR is located at pre- and post-synaptic nervous system, which mediates synaptic transmission. nAChR acts as the drug target for agonist and competitive antagonist molecules that modulate signal transmission at the nerve terminals. Based on Acetylcholine Binding Protein (AChBP) from Lymnea stagnalis as the structural template, the homology modeling approach was carried out to build three dimensional model of the N-terminal region of human alpha(7)nAChR. This theoretical model is an assembly of five alpha(7) subunits with 5 fold axis symmetry, constituting a channel, with the binding picket present at the interface region of the subunits. alpha-netlrotoxin is a potent nAChR competitive antagonist that readily blocks the channel resulting in paralysis. The molecular interaction of alpha-Bungarotoxin, a long chain alpha-neurotoxin from (Bungarus multicinctus) and human alpha(7)nAChR seas studied. Agonists such as acetylcholine, nicotine, which are used in it diverse array of biological activities, such as enhancements of cognitive performances, were also docked with the theoretical model of human alpha(7)nAChR. These docked complexes were analyzed further for identifying the crucial residues involved i interaction. These results provide the details of interaction of agonists and competitive antagonists with three dimensional model of the N-terminal region of human alpha(7)nAChR and thereby point to the design of novel lead compounds.

Neuronal oscillations in gamma- and alpha-frequency bands: from object representations to sensory awareness

The synchronization of neuronal activity, especially in the beta- (14-30 Hz) /gamma- (30 80 Hz) frequency bands, is thought to provide a means for the integration of anatomically distributed processing and for the formation of transient neuronal assemblies. Thus non-stimulus locked (i.e. induced) gamma-band oscillations are believed to underlie feature binding and the formation of neuronal object representations. On the other hand, the functional roles of neuronal oscillations in slower theta- (4 8 Hz) and alpha- (8 14 Hz) frequency bands remain controversial. In addition, early stimulus-locked activity has been largely ignored, as it is believed to reflect merely the physical properties of sensory stimuli. With human neuromagnetic recordings, both the functional roles of gamma- and alpha-band oscillations and the significance of early stimulus-locked activity in neuronal processing were examined in this thesis. Study I of this thesis shows that even the stimulus-locked (evoked) gamma oscillations were sensitive to high-level stimulus features for speech and non-speech sounds, suggesting that they may underlie the formation of early neuronal object representations for stimuli with a behavioural relevance. Study II shows that neuronal processing for consciously perceived and unperceived stimuli differed as early as 30 ms after stimulus onset. This study also showed that the alpha band oscillations selectively correlated with conscious perception. Study III, in turn, shows that prestimulus alpha-band oscillations influence the subsequent detection and processing of sensory stimuli. Further, in Study IV, we asked whether phase synchronization between distinct frequency bands is present in cortical circuits. This study revealed prominent task-sensitive phase synchrony between alpha and beta/gamma oscillations. Finally, the implications of Studies II, III, and IV to the broader scientific context are analysed in the last study of this thesis (V). I suggest, in this thesis that neuronal processing may be extremely fast and that the evoked response is important for cognitive processes. I also propose that alpha oscillations define the global neuronal workspace of perception, action, and consciousness and, further, that cross-frequency synchronization is required for the integration of neuronal object representations into global neuronal workspace.

Ruthenium(II)-CO complexes of N-[(2-pyridyl)methyliden]-alpha(or beta)-aminonaphthalene: Synthesis, spectral studies, crystal structure, redox properties and DFT calculation

The characterization and properties of trans-(X)-[RuX2(CO)(2)(alpha/beta-NaiPy)] (1, 2) (alpha-NaiPy (a), beta-NaiPy (b); X = Cl (1), I (2)) are described in this work. The structures are confirmed by single crystal X-ray diffraction studies. Reaction of these compounds with Me3NO in MeCN has isolated monocarbonyl trans-(X)-RuX2(CO)(MeCN)(alpha/beta-NaiPy)] (3, 4). The complexes show intense emission properties. Quantum yields of 1 and 2 (phi= 0.02-0.08) are higher than 3 and 4 (phi = 0.006-0.015). Voltammogram shows higher Ru(III)/Ru(II) (1.3-1.5 V) potential of 1 and 2 than that of 3 and 4 (0.8-0.9 V) that may be due to coordination of two pi-acidic CO groups in former. The electronic spectra and redox properties of the complexes are compared with the results obtained by density functional theory (DFT) and time-dependent density functional theory (TD-DFT) using polarizable continuum model (CPCM).

Multiple conformational states in crystals and in solution in alpha gamma hybrid peptides. Fragility of the C-12 helix in short sequences

The conformational properties of foldamers generated from alpha gamma hybrid peptide sequences have been probed in the model sequence Boc-Aib-Gpn-Aib-Gpn-NHMe. The choice of alpha-aminoisobutyryl (Aib) and gabapentin (Gpn) residues greatly restricts sterically accessible coil formational space. This model sequence was anticipated to be a short segment of the alpha gamma C-12 helix, stabilized by three successive 4 -> 1 hydrogen bonds, corresponding to a backbone-expanded analogue of the alpha polypeptide 3(10)-helix. Unexpectedly, three distinct crystalline polymorphs were characterized in the solid state by X-ray diffraction. In one form, two successive C-12 hydrogen bonds were obtained at the N-terminus, while a novel C-17 hydrogen-bonded gamma alpha gamma turn was observed at the C-terminus. In the other two polymorphs, isolated C-9 and C-7 hydrogen-bonded turns were observed at Gpn (2) and Gpn (4). Isolated C-12 and C-9 turns were also crystallographically established in the peptides Boc-Aib-Gpn-Aib-OMe and Boc-Gpn-Aib-NHMe, respectively. Selective line broadening of NH resonances and the observation of medium range NH(i)<-> NH(i+2) NOEs established the presence of conformational heterogeneity for the tetrapeptide in CDCl3 solution. The NMR results are consistent with the limited population of the continuous C-12 helix conformation. Lengthening of the (alpha gamma)(n) sequences in the nonapeptides Boc-Aib-Gpn-Aib-Gpn-Aib-Gpn-Aib-Gpn-Xxx (Xxx = Aib, Leu) resulted in the observation of all of the sequential NOEs characteristic of an alpha gamma C-12 helix. These results establish that conformational fragility is manifested in short hybrid alpha gamma sequences despite the choice of conformationally constrained residues, while stable helices are formed on chain extension.

Photochemistry of .alpha.,.beta.-unsaturated thiones. Cycloaddition to electron-deficient olefins from higher excited states

Electron-deficient olefins add to thioenone 1 upon m* excitation. Cycloaddition occurs to the thiocarbonyl chromophore preferentially from the less-hindered side to yield thietanes. Thietane formation is stereospecific and regioselective. This addition has been inferred to originate from the second excited singlet, S2(?rx*), state. The exciplex intermediacy has been inferred from the dependence of the fluorescence quenching rate constant on the electron-acceptor properties of the olefin. The observed site specificity and regioselectivity are rationalized on the basis of PMO theory. The observed photochemical behavior of thioenone is different from that of enones.

Conformational Studies of Some Alpha-substituted Acetones CH3COCH2XCH3 Where X=CH2, O Or S And Phenacyl Sulfide

Both semiempirical and ab initio calculations are reported for conformational studies of a series of alpha-substituted acetones CH3COCH2XCH3 where X = CH2, O or S and of phenacyl sulfide PhCOCH2SCH3. For conformational studies in the lowest triplet state of these molecules, the MINDO/3 method was employed in the unrestricted Hartree-Fock frame. Results reveal that rotation around a bond alpha to the carbonyl group is more favourable than that around the beta bond. The preferred conformations in the lowest triplet state are nearly the same as in the ground state.

A large conductance Ca2+-activated K+ channel in alpha T3-1 pituitary gonadotrophs

The Ca2+-activated K+ channel in endocrine cells is responsible for membrane hyperpolarization and rhythmic firing of action potentials. The probability of opening of this channel is sensitive to intracellular-free Ca2+ concentration. In this study we have identified one such large conductance Ca2+-activated K+ channel in alpha T3-1 pituitary gonadotroph cell. This channel is ohmic with a unit conductance of 170 pS in symmetrical KCl (135 mM) and its current reverses near zero millivolts. When more than one channel is present in the patch membrane they open and close independent of each other, exhibiting no cooperativity between them as expected of a binomial distribution. The regulatory mechanism of this channel in modulating hormone secretion from alpha T3-1 gonadotroph cells is indicated.

C-12 Helices in Long Hybrid (alpha gamma)(n) Peptides Composed Entirely of Unconstrained Residues with Proteinogenic Side Chains

Unconstrained gamma(4) amino acid residues derived by homologation of proteinogenic amino acids facilitate helical folding in hybrid (alpha gamma)(n) sequences. The C-12 helical conformation for the decapeptide, Boc-Leu-gamma(4)(R)Val](5)-OMe, is established in crystals by X-ray diffraction. A regular C-12 helix is demonstrated by NMR studies of the 18 residue peptide, Boc-Leu-gamma(4)(AR)Val](9)-OMe, and a designed 16 residue (alpha gamma)(n) peptide, incorporating variable side chains. Unconstrained (alpha gamma)(n) peptides show an unexpectedly high propensity for helical folding in long polypeptide sequences.

High specific surface area alpha-Fe2O3 nanostructures as high performance electrode material for supercapacitors

Porous alpha-Fe2O3 nanostructures have been synthesized by a simple sol-gel route. The alpha-Fe2O3 nanostructures are poorly crystalline and porous with BET surface area of 386 m(2) g(-1). The high discharge capacitance of alpha-Fe2O3 electrodes is 300 F g(-1) when the electrodes are cycled in 0.5 M Na2SO3 at a current density of 1 A g(-1). The capacitance retention after 1000 cycles is about 73% of the initial capacitance at a current density of 2 A g(-1). The high discharge capacitance of alpha-Fe2O3 in comparison with the literature reports are attributed to high surface area and porosity of the iron oxide prepared in the present study. As the iron oxides are inexpensive, the capacity of alpha-Fe2O3 is expected to be of potential use for supercapacitor application. (C) 2014 Elsevier B.V. All rights reserved.

Co-liposomes comprising a lipidated multivalent RGD-peptide and a cationic gemini cholesterol induce selective gene transfection in alpha v beta 3 and alpha v beta 5 integrin receptor-rich cancer cells

The alpha v beta 3 and alpha v beta 5 integrins, transmembrane glycoprotein receptors, are over-expressed in numerous tumors and in endothelial cells that constitute tumor blood vessels. As this protein selectively binds to the Arg-Gly-Asp (RGD) sequence containing peptides, it is an attractive way to target tumors. Herein we have developed novel formulations for integrin mediated selective gene delivery. These formulations are composed of a novel palmitoylated tetrameric RGD containing scaffold (named RAFT-RGD), cationic gemini cholesterol (GL5) and a natural helper lipid 1,2-dioleoyl-L-alpha-glycero-3-phosphatidylethanolamine (DOPE). We have optimized a co-liposomal formulation to introduce the multivalent RGD-containing macromolecule in GL5: DOPE (GL5D) mixture to produce GL5D-RGD. We have unambiguously shown the selectivity of these formulations towards cancer cells that over express alpha v beta 3 and alpha v beta 5 integrins. Two reporter plasmids, pEGFP-C3 and PGL-3, were employed for the transfection experiments and it was shown that GL5D-RGD Liposomes increased exclusively the transfection in alpha v beta 3 and alpha v beta 5 overexpressing HeLa cells.