871 resultados para Dyes in medical diagnosis
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It is important to develop new methods for diagnosing relapses in the co-infection of visceral leishmaniasis (VL) and HIV to enable earlier detection using less invasive methods. We report a case of a co-infected patient who had relapses after VL treatment, where the qualitative kDNA PCR showed a good performance. The kDNA PCR seems to be a useful tool for diagnosing VL and may be a good marker for predicting VL relapses after treatment of co-infected patients with clinical symptoms of the disease.
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The aim of this study was to compare the techniques of indirect immunofluorescence assay (IFA) and flow cytometry to clinical and laboratorial evaluation of patients before and after clinical cure and to evaluate the applicability of flow cytometry in post-therapeutic monitoring of patients with American tegumentary leishmaniasis (ATL). Sera from 14 patients before treatment (BT), 13 patients 1 year after treatment (AT), 10 patients 2 and 5 years AT were evaluated. The results from flow cytometry were expressed as levels of IgG reactivity, based on the percentage of positive fluorescent parasites (PPFP). The 1:256 sample dilution allowed us to differentiate individuals BT and AT. Comparative analysis of IFA and flow cytometry by ROC (receiver operating characteristic curve) showed, respectively, AUC (area under curve) = 0.8 (95% CI = 0.64–0.89) and AUC = 0.90 (95% CI = 0.75–0.95), demonstrating that the flow cytometry had equivalent accuracy. Our data demonstrated that 20% was the best cut-off point identified by the ROC curve for the flow cytometry assay. This test showed a sensitivity of 86% and specificity of 77% while the IFA had a sensitivity of 78% and specificity of 85%. The after-treatment screening, through comparative analysis of the technique performance indexes, 1, 2 and 5 years AT, showed an equal performance of the flow cytometry compared with the IFA. However, flow cytometry shows to be a better diagnostic alternative when applied to the study of ATL in the cure criterion. The information obtained in this work opens perspectives to monitor cure after treatment of ATL.
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Background. Phenylketonuria is the most prevalent inborn error of aminoacid metabolism. Is an autosomal recessive disorder. It results from mutations in the phenylalanine hydroxilase (PAH) gene. Phenotypes can vary from mild hyperphenylalaninemia to a severe phenylketonuria wich, if untreated, results in severe mental retardation. Thanks to neonatal screening programmes, early detection and promp dietetic intervention (phenylalanine restricted diet lifelong) has allowed to avoid neurocognitive complications. Recently, a new therapy is become widely used: the oral supplementation with the PAH cofactor (BH4), wich can alleviate the diet burden. Genotype-phenotype correlation is a reliable tool to predict metabolic phenotype in order to establish a better tailored diet and to assess the potential responsiveness to BH4 therapy. Aim Molecular analysis of the PAH gene, evaluation of genotype-phenotype correlation and prediction of BH4 responsiveness in a group of HPA patients living in Emilia Romagna. Patients and methods. We studied 48 patients affected by PAH deficiency in regular follow-up to our Metabolic Centre. We performed the molecular analysis of these patients using genomic DNA extracted from peripheral blood samples Results. We obtained a full genotipic characterization of 46 patients. We found 87 mutant alleles and 35 different mutations, being the most frequent IVS10-11 G>A (19.3%), R261Q (9.1%), R158Q (9.1%), R408Q (6.8%) and A403V (5.7%), including 2 new ones (L287, N223Y) ever described previously. Notably, we found 15 mutations already identified in BH4-responsive patients, according to the literature. We found 42 different genotipic combinations, most of them in single patients and involving a BH4-responsive mutation. Conclusion. BH4 responsiveness is shown by a consistent number of PAH deficient hyperphenylalaninemic patients. This treatment, combined with a less restricted diet or as monotherapy, can reduce nutritional complications and improve the quality of life of these patients.
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La mia tesi di dottorato ha ad oggetto lo studio e l’analisi del ruolo della Narrative all’interno di tre ambiti, quali Medical Ethics, Clinical Practice e Medical Education. La tesi è strutturata in 4 capitoli: i primi tre vanno a comporre la parte teorica mentre nel quarto capitolo viene riportata una ricerca sul campo da me svolta negli Stati Uniti. Nel primo capitolo, analizzo il ruolo della narrative all’interno della Medical Ethics specificando che cosa si intenda con etica narrativa, quali sono le motivazione alla base del suo sviluppo e chi sono i suoi principali esponenti. In questo capitolo, inoltre, esamino i problemi che l’etica narrativa solleva suggerendo un nuovo modo in cui essa si integra alla riflessione bioetica. Il secondo capitolo è dedicato al contributo della narrative nella Medical Practice investigando sia le modalità attraverso le quali il paziente può avvalersi della narrazione per analizzare la sua esperienza di malattia sia la cosiddetta Medicina Narrativa. Il terzo capitolo è dedicato all'analisi delle Medical Humanities, ossia di quelle discipline che all’interno della Medical Education si stanno rivelando strumenti efficaci per una formazione più equilibrata e completa dei professionisti della salute. Il quarto capitolo, invece, è dedicato alla descrizione di una ricerca svolta presso l’University of California – Irvine . Durante questa esperienza ho frequentato i corsi del Program in Medical Humanities and Arts diretto dalla Prof.ssa J. Shapiro, (programma in vigore da 13 anni e implementato allo scopo di migliorare alcune competenze nei futuri medici quali: l'empatia, l’altruismo, la compassione e la predisposizione alla cura verso i pazienti, oltre che per affinare le comunicazione clinica e la capacità di osservazione) e intervistato gli studenti che hanno preso parte a queste lezioni.
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Lo studio dell’intelligenza artificiale si pone come obiettivo la risoluzione di una classe di problemi che richiedono processi cognitivi difficilmente codificabili in un algoritmo per essere risolti. Il riconoscimento visivo di forme e figure, l’interpretazione di suoni, i giochi a conoscenza incompleta, fanno capo alla capacità umana di interpretare input parziali come se fossero completi, e di agire di conseguenza. Nel primo capitolo della presente tesi sarà costruito un semplice formalismo matematico per descrivere l’atto di compiere scelte. Il processo di “apprendimento” verrà descritto in termini della massimizzazione di una funzione di prestazione su di uno spazio di parametri per un ansatz di una funzione da uno spazio vettoriale ad un insieme finito e discreto di scelte, tramite un set di addestramento che descrive degli esempi di scelte corrette da riprodurre. Saranno analizzate, alla luce di questo formalismo, alcune delle più diffuse tecniche di artificial intelligence, e saranno evidenziate alcune problematiche derivanti dall’uso di queste tecniche. Nel secondo capitolo lo stesso formalismo verrà applicato ad una ridefinizione meno intuitiva ma più funzionale di funzione di prestazione che permetterà, per un ansatz lineare, la formulazione esplicita di un set di equazioni nelle componenti del vettore nello spazio dei parametri che individua il massimo assoluto della funzione di prestazione. La soluzione di questo set di equazioni sarà trattata grazie al teorema delle contrazioni. Una naturale generalizzazione polinomiale verrà inoltre mostrata. Nel terzo capitolo verranno studiati più nel dettaglio alcuni esempi a cui quanto ricavato nel secondo capitolo può essere applicato. Verrà introdotto il concetto di grado intrinseco di un problema. Verranno inoltre discusse alcuni accorgimenti prestazionali, quali l’eliminazione degli zeri, la precomputazione analitica, il fingerprinting e il riordino delle componenti per lo sviluppo parziale di prodotti scalari ad alta dimensionalità. Verranno infine introdotti i problemi a scelta unica, ossia quella classe di problemi per cui è possibile disporre di un set di addestramento solo per una scelta. Nel quarto capitolo verrà discusso più in dettaglio un esempio di applicazione nel campo della diagnostica medica per immagini, in particolare verrà trattato il problema della computer aided detection per il rilevamento di microcalcificazioni nelle mammografie.
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Il progetto Eye-Trauma si colloca all'interno dello sviluppo di un simulatore chirurgico per traumi alla zona oculare, sviluppato in collaborazione con Simulation Group in Boston, Harvard Medical School e Massachusetts General Hospital. Il simulatore presenta un busto in silicone fornito di moduli intercambiabili della zona oculare, per simulare diversi tipi di trauma. L'utilizzatore è chiamato ad eseguire la procedura medica di saturazione tramite degli strumenti chirurgici su cui sono installati dei sensori di forza e di apertura. I dati collezionati vengono utilizzati all'interno del software per il riconoscimento dei gesti e il controllo real-time della performance. L'algoritmo di gesture recognition, da me sviluppato, si basa sul concetto di macchine a stati; la transizione tra gli stati avviene in base agli eventi rilevati dal simulatore.
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Radiation metabolomics can be defined as the global profiling of biological fluids to uncover latent, endogenous small molecules whose concentrations change in a dose-response manner following exposure to ionizing radiation. In response to the potential threat of nuclear or radiological terrorism, the Center for High-Throughput Minimally Invasive Radiation Biodosimetry was established to develop field-deployable biodosimeters based, in part, on rapid analysis by mass spectrometry of readily and easily obtainable biofluids. In this review, we briefly summarize radiation biology and key events related to actual and potential nuclear disasters, discuss the important contributions the field of mass spectrometry has made to the field of radiation metabolomics, and summarize current discovery efforts to use mass spectrometry-based metabolomics to identify dose-responsive urinary constituents, and ultimately to build and deploy a noninvasive high-throughput biodosimeter.
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To evaluate the significance of multislice CT for the diagnosis of uncertain penetrating globe injuries.
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Patients can make contributions to the safety of chemotherapy administration but little is known about their motivations to participate in safety-enhancing strategies. The theory of planned behavior was applied to analyze attitudes, norms, behavioral control, and chemotherapy patients' intentions to participate in medical error prevention.
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Background and Objectives: Work-related stress and burnout among physicians are of increasing relevance. The aim of this study was to investigate work-related behavior and experience patterns and predictors of mental health of physicians working in medical practice in Germany. Methods: We surveyed a stratified, random sample of 900 physicians from different specialties. The questionnaire included the standardized instruments Work-related Behavior and Experience Pattern (AVEM) and the Short Form-12 Health Survey (SF-12). Results: Only one third of physicians reported high or very high general satisfaction with their job, but 64% would choose to study medicine again. Only 18% of physicians presented a healthy behavior and experience pattern. Almost 40% presented a pattern of reduced motivation to work, 21% were at risk of overexertion, and 22% at risk for burnout. Willingness to study medicine again, fulfilled job expectations, professional years, marital status, and behavior patterns were significant predictors of mental health and accounted for 35.6% of the variance in mental health scores. Job-related perceptions also had a significant effect on burnout. Conclusions: The strong influence of work-related perceptions suggests a need for realistic expectation management in medical education, as well as support in stress management and coping strategies during medical training.
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QT interval prolongation carries an increased risk of torsade de pointes and death.