952 resultados para android, ios, multi-piaffatorma, applicazione mobile


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Applicazione android per la geolocalizzazione di strumenti di illuminazione

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Basta un segnale Wi-Fi, Bluetooth o altro per inviare informazioni e contenuti automaticamente sui dispositivi mobili dei consumatori permettendo ai proprietari di attività commerciali di non essere troppo invasivi e petulanti ma nello stesso tempo informare i fruitori. Con più di sei miliardi di telefoni cellulari nelle mani dei consumatori di oggi e con i numeri in costante scalata, gli smartphone stanno diventando una necessità di base del secolo. Questo rende quasi ogni consumatore con un telefono potenzialmente sensibili a una campagna di marketing di prossimità. Il marketing di prossimità (proximity marketing) è una tecnica di marketing che opera su un’area geografica delimitata e precisa attraverso tecnologie di comunicazione di tipo visuale e mobile con lo scopo di promuovere la vendita di prodotti e servizi. La tesi propone un nuovo strumento rivolto al turismo trasformando gli itinerari in percorsi a premi, che sono interamente stabiliti dagli operatori.

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In questa tesi inizialmente ci si è occupati di definire ed approfondire le caratteristiche della tecnologia Wi-Fi Direct, illustrandone il funzionamento, l’architettura e gli scenari di utilizzo. Successivamente è stata sviluppata un’applicazione basata su tale tecnologia, con lo scopo di fornire un servizio di disseminazione di messaggi d’aiuto in situazioni di emergenza o di catastrofi naturali, nelle quali la rete cellulare viene inevitabilmente meno. In queste occasioni c’è il bisogno di avere uno strumento che permetta di comunicare in maniera facile, veloce e che sia alla portata di tutti. Caratteristiche e qualità proprie di uno smartphone, dispositivo che oggigiorno è presente nelle tasche di ognuno di noi. L’obiettivo finale infatti, sarebbe quello di creare un applicativo che possa idealmente essere preinstallato in ogni nostro dispositivo, un servizio che sia diffuso, compreso ed utilizzabile istantaneamente da tutti, in modo tale da essere una sicurezza e un aiuto di vitale importanza in situazioni di pericolo. Per lo sviluppo di una tale applicazione ci si è basati sul sistema operativo Android, che è il più diffuso tra gli utenti di tutto il mondo. Nel primo capitolo ci si è occupati di di presentare ed approfondire la tecnologia Wi-Fi Direct, definendone gli ambiti generali di utilizzo e le problematiche che vengono affrontate. Nel secondo capitolo si prosegue con la presentazione della tecnologia in ambiente Android, descrivendo le API fornite da Google per l’utilizzo del servizio in questione. Nel terzo capitolo, dopo un’analisi dei progetti che coinvolgono tale tecnologia, viene illustrata l’applicazione creata, le sue funzionalità e caratteristiche ed eventuali casi d’uso. Nel quarto capitolo è stata inserita la parte più tecnica, dove illustro i problemi incontrati e le modalità di risoluzione degli stessi, insieme alle strutture ed agli oggetti messi a disposizione da Java che sono stati utilizzati. Infine nel capitolo conclusivo è stato fatto un riepilogo del lavoro svolto, indicando le difficoltà incontrate ed eventuali possibili miglioramenti e sviluppi futuri del mio progetto.

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L’obiettivo dell'elaborato è quello di dare una panoramica sullo stato dell'arte riguardo lo sviluppo di applicazioni mobile, descrivendo i vantaggi e gli svantaggi degli approcci nativo e cross-platform, ed analizzare un framework creato dal team Dart di Google per sviluppare applicazioni cross-platform per le piattaforme Android e iOS chiamato Flutter. Il framework Flutter verrà analizzato mediante lo sviluppo di un’applicazione concreta, e successivamente confrontato con la medesima app sviluppata utilizzando l’approccio nativo su piattaforma Android.

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Il lavoro svolto per la tesi consiste nella realizzazione di un'applicazione Android che permetta all’utente di scattare o caricare dalla gallery una foto personale e prelevare da una ListView fotografie di abiti da provare mediante trascinamento di quest’ultimi sulla foto dell’utente. Le fasi di lavoro sono state principalmente quattro: - Ricerca sullo stato dell’arte della tecnologia legata al Virtual Dressing Room (storia, elenco e descrizione dei metodi utilizzati da piattaforme esistenti, esempi reali di queste metodologie) - Progettazione con individuazione degli obiettivi e featuring dell’applicazione - Implementazione dell'applicazione (creazione dei layout e codice java delle activity:inserimento taglie e scelta uomo/donna, scatto/caricamento foto, creazione del database e utilizzo mediante ListView, visualizzazione e gestione del carrello). Scrittura del volume di tesi (introduzione e descrizione della tecnologia, progettazione, implementazione con descrizione su Android SDK, Android Studio e implementazione con descrizione dei layout e classi).

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Lo studio presentato in questo elaborato è stato sviluppato con la finalità di studiare il comportamento visivo del ciclista, in ambiente urbano, in modo tale da studiare i principali fattori che ne influenzano la guida. La prova è stata condotta mediante il contributo del mobile-eye detector, un dispositivo progettato per il monitoraggio ed il tracciamento dei movimenti oculari. In questo studio ci si è concentrati in particolar modo sulla strategia visiva del ciclista nel caso di pista ciclabile bidirezionale su marciapiede, con presenza di lievi discontinuità della carreggiata e presenza di intersezioni a raso. Lo studio è stato condotto esaminando prima i dati delle fissazioni a livello macroscopico definendo due aree di interesse e poi esaminando le fissazioni su ogni singola interferenza.

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In questo lavoro di tesi si è analizzato il problema di creare un sistema di assistenza allo shopping integrabile in applicazioni e-commerce web e mobile sviluppate con le tecnologie messe a disposizione da Marketcloud, ovvero un progetto che punta a fornire strumenti per la realizzazione, la manutenzione, la gestione, la diffusione e la pubblicizzazione di tali applicazioni limitando i costi e le problematiche di sviluppo a carico delle aziende che intendono fornire servizi di e-commerce. Dopo aver discusso gli aspetti principali del progetto Marketcloud, sono state analizzate le necessità delle aziende interessate allo sviluppo del sistema di assistenza in esame, così come le aspettative degli utenti (i clienti) finali, ed è stato discusso perché fosse necessario e preferibile, nel caso in esame, non utilizzare soluzioni già presenti sul mercato. Infine, è stata progettata ed implementata un’applicazione web che includesse tale sistema e che fosse immediatamente integrabile tra i servizi già sviluppati da Marketcloud, testandone risultati, prestazioni, problemi e possibili sviluppi futuri. Al termine del lavoro di implementazione, il sistema e l'applicazione garantiscono all'utente finale l'utilizzo di tre funzioni: ricerca per categoria, ricerca libera, recommendation di prodotti. Per gestire la ricerca libera, è stato implementato un sistema di filtri successivi, ed una rete neurale multi-livello dotata di un opportuno algoritmo di machine learning per poter apprendere dalle scelte degli utenti; per la recommendation di prodotti, è stato utilizzato un sistema di ranking (classificazione). Le prestazioni della rete neurale sono state oggetto di attenta analisi.

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Nell'ottica di trovare modalità sempre più intuitive per movimentare manipolatori industriali l’obiettivo della tesi è quello di realizzare una mobile app su piattaforma Android in grado appunto di movimentare un generico manipolatore industriale. L'applicazione sviluppata fornisce all'utente un’interfaccia semplice e intuitiva che permette, dopo un’opportuna configurazione iniziale, di controllare il moto di un manipolatore industriale attraverso l’uso del touch screen e degli elementi grafici dell’interfaccia. Oltre a istruire un manipolatore l’applicazione offre anche delle funzionalità per il salvataggio e la gestione di determinate configurazioni che il manipolatore può assumere nello spazio. Il grande vantaggio dell’applicazione è quello di fornire un’interfaccia universale per la movimentazione di qualsiasi manipolatore. Si può affermare quindi che essa fornisce un livello di astrazione superiore. In questo progetto di tesi è stato effettuato il testing dell'applicazione sviluppata sia con il manipolatore industriale Comau Smart Six, robot antropomorfo a 6 gradi di libertà, sia con un manipolatore simulato in Unity 3D. Sono stati raccolti dei dati, in particolare dei grafici, che mettono in relazione i comandi impartiti al manipolatore e i dati ricevuti da questo, in modo da ricavarne dei parametri che misurano l'efficienza e la correttezza dell'applicazione.

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Target localization has a wide range of military and civilian applications in wireless mobile networks. Examples include battle-field surveillance, emergency 911 (E911), traffc alert, habitat monitoring, resource allocation, routing, and disaster mitigation. Basic localization techniques include time-of-arrival (TOA), direction-of-arrival (DOA) and received-signal strength (RSS) estimation. Techniques that are proposed based on TOA and DOA are very sensitive to the availability of Line-of-sight (LOS) which is the direct path between the transmitter and the receiver. If LOS is not available, TOA and DOA estimation errors create a large localization error. In order to reduce NLOS localization error, NLOS identifcation, mitigation, and localization techniques have been proposed. This research investigates NLOS identifcation for multiple antennas radio systems. The techniques proposed in the literature mainly use one antenna element to enable NLOS identifcation. When a single antenna is utilized, limited features of the wireless channel can be exploited to identify NLOS situations. However, in DOA-based wireless localization systems, multiple antenna elements are available. In addition, multiple antenna technology has been adopted in many widely used wireless systems such as wireless LAN 802.11n and WiMAX 802.16e which are good candidates for localization based services. In this work, the potential of spatial channel information for high performance NLOS identifcation is investigated. Considering narrowband multiple antenna wireless systems, two xvNLOS identifcation techniques are proposed. Here, the implementation of spatial correlation of channel coeffcients across antenna elements as a metric for NLOS identifcation is proposed. In order to obtain the spatial correlation, a new multi-input multi-output (MIMO) channel model based on rough surface theory is proposed. This model can be used to compute the spatial correlation between the antenna pair separated by any distance. In addition, a new NLOS identifcation technique that exploits the statistics of phase difference across two antenna elements is proposed. This technique assumes the phases received across two antenna elements are uncorrelated. This assumption is validated based on the well-known circular and elliptic scattering models. Next, it is proved that the channel Rician K-factor is a function of the phase difference variance. Exploiting Rician K-factor, techniques to identify NLOS scenarios are proposed. Considering wideband multiple antenna wireless systems which use MIMO-orthogonal frequency division multiplexing (OFDM) signaling, space-time-frequency channel correlation is exploited to attain NLOS identifcation in time-varying, frequency-selective and spaceselective radio channels. Novel NLOS identi?cation measures based on space, time and frequency channel correlation are proposed and their performances are evaluated. These measures represent a better NLOS identifcation performance compared to those that only use space, time or frequency.

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Spurred by the consumer market, companies increasingly deploy smartphones or tablet computers in their operations. However, unlike private users, companies typically struggle to cover their needs with existing applications, and therefore expand mobile software platforms through customized applications from multiple software vendors. Companies thereby combine the concepts of multi-sourcing and software platform ecosystems in a novel platform-based multi-sourcing setting. This implies, however, the clash of two different approaches towards the coordination of the underlying one-to-many inter-organizational relationships. So far, however, little is known about impacts of merging coordination approaches. Relying on convention theory, we addresses this gap by analyzing a platform-based multi-sourcing project between a client and six software vendors, that develop twenty-three custom-made applications on a common platform (Android). In doing so, we aim to understand how unequal coordination approaches merge, and whether and for what reason particular coordination mechanisms, design decisions, or practices disappear, while new ones emerge.

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Abstract Information-centric networking (ICN) offers new perspectives on mobile ad-hoc communication because routing is based on names but not on endpoint identifiers. Since every content object has a unique name and is signed, authentic content can be stored and cached by any node. If connectivity to a content source breaks, it is not necessarily required to build a new path to the same source but content can also be retrieved from a closer node that provides the same content copy. For example, in case of collisions, retransmissions do not need to be performed over the entire path but due to caching only over the link where the collision occurred. Furthermore, multiple requests can be aggregated to improve scalability of wireless multi-hop communication. In this work, we base our investigations on Content-Centric Networking (CCN), which is a popular {ICN} architecture. While related works in wireless {CCN} communication are based on broadcast communication exclusively, we show that this is not needed for efficient mobile ad-hoc communication. With Dynamic Unicast requesters can build unicast paths to content sources after they have been identified via broadcast. We have implemented Dynamic Unicast in CCNx, which provides a reference implementation of the {CCN} concepts, and performed extensive evaluations in diverse mobile scenarios using NS3-DCE, the direct code execution framework for the {NS3} network simulator. Our evaluations show that Dynamic Unicast can result in more efficient communication than broadcast communication, but still supports all {CCN} advantages such as caching, scalability and implicit content discovery.

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Distributed parallel execution systems speed up applications by splitting tasks into processes whose execution is assigned to different receiving nodes in a high-bandwidth network. On the distributing side, a fundamental problem is grouping and scheduling such tasks such that each one involves sufñcient computational cost when compared to the task creation and communication costs and other such practical overheads. On the receiving side, an important issue is to have some assurance of the correctness and characteristics of the code received and also of the kind of load the particular task is going to pose, which can be specified by means of certificates. In this paper we present in a tutorial way a number of general solutions to these problems, and illustrate them through their implementation in the Ciao multi-paradigm language and program development environment. This system includes facilities for parallel and distributed execution, an assertion language for specifying complex programs properties (including safety and resource-related properties), and compile-time and run-time tools for performing automated parallelization and resource control, as well as certification of programs with resource consumption assurances and efñcient checking of such certificates.

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Cross-platform development frameworks for mobile applications promise important advantages in cost cuttings and easy maintenance, posing as a very good option for organizations interested in the design of mobile applications for several platforms. Given that platform conventions are especially important for the User eXperience (UX) of mobile applications, the usage of framework where the same code defines the behavior of the app in different platforms could have negative impact in the UX. The objetive of this study is comparing the cross-platform and the native approach for being able to determine if the selected development approach has any impact on the users in terms of UX. To be able to set a base line under this subject, study on cross-platform frameworks was performed to select the most appropriate one from a UX point of view. In order to achieve the objectives of this work, two development teams have developed two versions of the same application; one using framework that generates Android and iOS versions automatically, and another team developing native versions of the same application. The alternative versions for each platform have been evaluated with 37 users with a combination of a laboratory usability test and a longitudinal study. The results show that differences are minimal in the Android version, but in iOS, even if a reasonable good UX can be obtained with the usage of this framework by an UX-conscious design team, a higher level of UX can be obtained directly developing in native code.

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Cross-platform development frameworks for mobile applications promise important advantages in cost cuttings and easy maintenance, posing as a very good option for organizations interested in the design of mobile applications for several platforms. Given that platform conventions are especially important for the User eXperience (UX) of mobile applications, the usage of a framework where the same code defines the behavior of the app in different platforms could have a negative impact in the UX. This paper describes a study where two independent teams have designed two different versions of a mobile application, one using a framework that generates Android and iOS versions automatically, and another team using native tools. The alternative versions for each platform have been evaluated with 37 users with a combination of a laboratory usability test and a longitudinal study. The results show that differences are minimal in the Android platform, but in iOS, even if a reasonably good UX can be obtained with the usage of this framework by an UX-conscious design team, a higher level of UX can be obtained directly developing with a native tool.

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Online geographic information systems provide the means to extract a subset of desired spatial information from a larger remote repository. Data retrieved representing real-world geographic phenomena are then manipulated to suit the specific needs of an end-user. Often this extraction requires the derivation of representations of objects specific to a particular resolution or scale from a single original stored version. Currently standard spatial data handling techniques cannot support the multi-resolution representation of such features in a database. In this paper a methodology to store and retrieve versions of spatial objects at, different resolutions with respect to scale using standard database primitives and SQL is presented. The technique involves heavy fragmentation of spatial features that allows dynamic simplification into scale-specific object representations customised to the display resolution of the end-user's device. Experimental results comparing the new approach to traditional R-Tree indexing and external object simplification reveal the former performs notably better for mobile and WWW applications where client-side resources are limited and retrieved data loads are kept relatively small.