955 resultados para Venus (Ship)


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The dynamics of some fictitious satellites of Venus and Mars are studied considering only solar perturbation and the oblateness of the planet, as disturbing forces. Several numerical integrations of the averaged system, taking different values of the obliquity of ecliptic (a), show the existence of strong chaotic motion, provided that the semi major axis is near a critical value. As a consequence, large increase of eccentricities occur and the satellites may collide with the planet or cross possible internal orbits. Even starting from almost circular and equatorial orbits, most satellites can easily reach prohibitive values. The extension of the chaotic zone depends clearly on the value ε, so that, previous regular regions may become chaotic, provided ε increases sufficiently. © 1999 Elsevier Science Ltd. All rights reserved.

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The numerical model FUNWAVE was adapted in order to simulate the generation and propagation of ship waves to shore, including phenomena such as refraction, diffraction, currents and breaking of waves. Results are shown for Froude numbers equal to 0.8, 1.0 and 1.1, in order to verify the refraction of the wave pattern, identify breaking conditions and to investigate the wave generation scheme as a moving pressure at the free surface. © 2009 World Scientific Publishing Co. Pte. Ltd.

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New Page 1This issue of the FALBulletin presents information relating to the implementation in Latin Americanand Caribbean countries of the International Ship and Port Facility SecurityCode (ISPS Code) of the International Maritime Organization (OMI), one yearafter its entry into force on 1 July 2004. Information is included on the charges associated with the securitymeasures, in the world and in Latin America, together with an analysis ofcompliance with the measures in a group of countries from the Southern Cone ofthe region. 

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Tributyltin exposure is the primary cause of imposex development in gastropods, making them excellent bioindicators. The present research represents the first examination of butyltin (BT) contamination in surface sediments associated with imposex in Leucozonia nassa and L. ocellata in a harbour complex area in Espirito Santo, southeastern Brazil. The objectives of this study were to evaluate the organotin pollution in the area and to assess the sensitivity of both species to BT pollution through imposex development. Specimens were collected between 2007 and 2010 and the sediments were sampled in 2007. Imposex intensity was evaluated based on the percentage of imposexed females, the relative penis length index (RPLI) and the average value of the vas deferens sequence index (VDSI). BTs were analysed using gas chromatography equipped with a pulsed flame photometric detector (PFPD). The results demonstrated the occurrence of elevated concentrations of BTs in the sediment ranging from 383.7 to 7172.9 ng Sn g(-1), indicating a severe contamination of the area, which was confirmed by the biological monitoring results. Our findings also indicated that L. ocellata is a less sensitive species than L. nassa and that this differential sensitivity plays a key role in the distributions of the populations of both species in the studied area.

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The paper intitled Blaise Cendrars and Brazil: Brésil, des hommes sont venus discusses the way Cendrars portrays Brazil, and also debates his influence on the artists of the Semana de Arte Moderna (Modern Art Week) in 1922.

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La presente dissertazione investiga la possibilità di ottimizzare l’uso di energia a bordo di una nave per trasporto di prodotti chimici e petrolchimici. Il software sviluppato per questo studio può essere adattato a qualsiasi tipo di nave. Tale foglio di calcolo fornisce la metodologia per stimare vantaggi e miglioramenti energetici, con accuratezza direttamente proporzionale ai dati disponibili sulla configurazione del sistema energetico e sui dispositivi installati a bordo. Lo studio si basa su differenti fasi che permettono la semplificazione del lavoro; nell’introduzione sono indicati i dati necessari per svolgere un’accurata analisi ed è presentata la metodologia adottata. Inizialmente è fornita una spiegazione sul layout dell’impianto, sulle sue caratteristiche e sui principali dispositivi installati a bordo. Vengono dunque trattati separatamente i principali carichi, meccanico, elettrico e termico. In seguito si procede con una selezione delle principali fasi operative della nave: è seguito tale approccio in modo da comprendere meglio la ripartizione della richiesta di potenza a bordo della nave e il suo sfruttamento. Successivamente è svolto un controllo sul dimensionamento del sistema elettrico: ciò aiuta a comprendere se la potenza stimata dai progettisti sia assimilabile a quella effettivamente richiesta sulla nave. Si ottengono in seguito curve di carico meccanico, elettrico e termico in funzione del tempo per tutte le fasi operative considerate: tramite l’uso del software Visual Basic Application (VBA) vengono creati i profili di carico che possono essere gestiti nella successiva fase di ottimizzazione. L’ottimizzazione rappresenta il cuore di questo studio; i profili di potenza ottenuti dalla precedente fase sono gestiti in modo da conseguire un sistema che sia in grado di fornire potenza alla nave nel miglior modo possibile da un punto di vista energetico. Il sistema energetico della nave è modellato e ottimizzato mantenendo lo status quo dei dispositivi di bordo, per i quali sono considerate le configurazioni di “Load following”, “two shifts” e “minimal”. Una successiva investigazione riguarda l’installazione a bordo di un sistema di accumulo di energia termica, così da migliorare lo sfruttamento dell’energia disponibile. Infine, nella conclusione, sono messi a confronto i reali consumi della nave con i risultati ottenuti con e senza l’introduzione del sistema di accumulo termico. Attraverso la configurazione “minimal” è possibile risparmiare circa l’1,49% dell’energia totale consumata durante un anno di attività; tale risparmio è completamente gratuito poiché può essere raggiunto seguendo alcune semplici regole nella gestione dell’energia a bordo. L’introduzione di un sistema di accumulo termico incrementa il risparmio totale fino al 4,67% con un serbatoio in grado di accumulare 110000 kWh di energia termica; tuttavia, in questo caso, è necessario sostenere il costo di installazione del serbatoio. Vengono quindi dibattuti aspetti economici e ambientali in modo da spiegare e rendere chiari i vantaggi che si possono ottenere con l’applicazione di questo studio, in termini di denaro e riduzione di emissioni in atmosfera.

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VIRTIS, a bordo di Venus Express, è uno spettrometro in grado di operare da 0.25 a 5 µm. Nel periodo 2006-2011 ha ricavato un'enorme mole di dati ma a tutt'oggi le osservazioni al lembo sono poco utilizzate per lo studio delle nubi e delle hazes, specialmente di notte. Gli spettri al lembo a quote mesosferiche sono dominati dalla radianza proveniente dalle nubi e scatterata in direzione dello strumento dalle hazes. L'interpretazione degli spettri al lembo non può quindi prescindere dalla caratterizzazione dell'intera colonna atmosferica. L'obiettivo della tesi è di effettuare un’analisi statistica sulle osservazioni al nadir e proporre una metodologia per ricavare una caratterizzazione delle hazes combinando osservazioni al nadir e al lembo. La caratterizzazione delle nubi è avvenuta su un campione di oltre 3700 osservazioni al nadir. È stato creato un ampio dataset di spettri sintetici modificando, in un modello iniziale, vari parametri di nube quali composizione chimica, numero e dimensione delle particelle. Un processo di fit è stato applicato alle osservazioni per stabilire quale modello potesse descrivere gli spettri osservati. Si è poi effettuata una analisi statistica sui risultati del campione. Si è ricavata una concentrazione di acido solforico molto elevata nelle nubi basse, pari al 96% in massa, che si discosta dal valore generalmente utilizzato del 75%. Si sono poi integrati i risultati al nadir con uno studio mirato su poche osservazioni al lembo, selezionate in modo da intercettare nel punto di tangenza la colonna atmosferica osservata al nadir, per ricavare informazioni sulle hazes. I risultati di un modello Monte Carlo indicano che il numero e le dimensioni delle particelle previste dal modello base devono essere ridotte in maniera significativa. In particolare si osserva un abbassamento della quota massima delle hazes rispetto ad osservazioni diurne.

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The thesis, developed in collaboration between the team Systems and Equipment for Energy and Environment of Bologna University and Chalmers University of Technology in Goteborg, aims to study the benefits resulting from the adoption of a thermal storage system for marine application. To that purpose a chruis ship has been considered. To reach the purpose has been used the software EGO (Energy Greed Optimization) developed by University of Bologna.

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Local to regional climate anomalies are to a large extent determined by the state of the atmospheric circulation. The knowledge of large-scale sea level pressure (SLP) variations in former times is therefore crucial when addressing past climate changes across Europe and the Mediterranean. However, currently available SLP reconstructions lack data from the ocean, particularly in the pre-1850 period. Here we present a new statistically-derived 5° × 5° resolved gridded seasonal SLP dataset covering the eastern North Atlantic, Europe and the Mediterranean area (40°W–50°E; 20°N–70°N) back to 1750 using terrestrial instrumental pressure series and marine wind information from ship logbooks. For the period 1750–1850, the new SLP reconstruction provides a more accurate representation of the strength of the winter westerlies as well as the location and variability of the Azores High than currently available multiproxy pressure field reconstructions. These findings strongly support the potential of ship logbooks as an important source to determine past circulation variations especially for the pre-1850 period. This new dataset can be further used for dynamical studies relating large-scale atmospheric circulation to temperature and precipitation variability over the Mediterranean and Eurasia, for the comparison with outputs from GCMs as well as for detection and attribution studies.

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The vibrational excitation of CO2 by a fast-moving O atom followed by infrared emission from the vibrationally excited CO2 has been shown to be an important cooling mechanism in the upper atmospheresof Venus, Earth and Mars. We are trying to determine more precisely the efficiency (rate coefficient) of the CO2-O vibrational energy transfer. For experimental ease the reverse reaction is used, i.e. collision of a vibrationally excited CO2 with atomic O, where we are able to convert to the atmospherically relevant reaction via a known equilibrium constant. The goal of this experiment was to measure the magnitudes of rate coefficients for vibrational energy states above the first excited state, a bending mode in CO2. An isotope of CO2, 13CO2, was used for experimental ease. The rate coefficients for given vibrational energy transfers in 13CO2 are not significantly different from 12CO2 at this level of precision. A slow-flowing gas mixture was flowed through a reaction cell: 13CO2 (vibrational specie of interest), O3(atomic O source), and Ar (bath gas). Transient diode laser absorption spectroscopy was used to monitor thechanging absorption of certain vibrational modes of 13CO2 after a UV pulse from a Nd:YAG laser was fired. Ozone absorbed the UV pulse in a process which vibrationally excited 13CO2 and liberated atomic O.Transient absorption signals were obtained by tuning the diode laser frequency to an appropriate ν3 transition and monitoring the population as a function of time following the Nd:YAG pulse. Transient absorption curves were obtained for various O atom concentrations to determine the rate coefficient of interest. Therotational states of the transitions used for detection were difficult to identify, though their short reequilibration timescale made the identification irrelevant for vibrational energy transfer measurements. The rate coefficient for quenching of the (1000) state was found to be (4 ± 8) x 10-12 cm3 s-1 which is the same order of magnitude as the lowest-energy bend-excited mode: (1.8 ± 0.3) x 10-12 cm3 s-1. More data is necessary before it can be certain that the numerical difference between the two is real.