924 resultados para Learning objects repositories


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This work aims to understand the multimedia Learning Objects (LO's) developed within the CONDIGITAL project, subsidized by the federal government. The CONDIGITAL aimed to encourage the production and the use of media in teaching in high school classrooms. This work presents a reflection on the contribution of media to the construction of significant learning of student users. The research was conducted through a literature study. Therefore, it was considered the work of some researchers related to the study of the potential of these technologies in education, such as Valente (1995), Tauroco (2007) and Mussoi (2010). These readings made possible to discern some common evaluation criteria that may be used as parameters to analyze the quality of these media as educational tools. The theme of exploration is guided by a research on the motivation of the mentioned project and on its amplitude and its results, which is directed later to the LO's developed by UNICAMP team, particularly in the Mathematics productions developed by the M³ project, some of the which are presented and evaluated in this monograph

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Il progetto di tesi dottorale qui presentato intende proporsi come il proseguimento e l’approfondimento del progetto di ricerca - svoltosi tra il e il 2006 e il 2008 grazie alla collaborazione tra l’Università di Bologna, la Cineteca del Comune e dalla Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna - dal titolo Analisi e catalogazione dell’Archivio audiovisivo del PCI dell’Emilia-Romagna di proprietà dell’Istituto Gramsci. La ricerca ha indagato la menzionata collezione che costituiva, in un arco temporale che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, una sorta di cineteca interna alla Federazione del Partito Comunista Italiano di Bologna, gestita da un gruppo di volontari denominato “Gruppo Audiovisivi della Federazione del PCI”. Il fondo, entrato in possesso dell’Istituto Gramsci nel 1993, è composto, oltre che da documenti cartacei, anche e sopratutto da un nutrito numero di film e documentari in grado di raccontare sia la storia dell’associazione (in particolare, delle sue relazioni con le sezioni e i circoli della regione) sia, in una prospettiva più ampia, di ricostruire il particolare rapporto che la sede centrale del partito intratteneva con una delle sue cellule regionali più importanti e rappresentative. Il lavoro svolto sul fondo Gramsci ha suscitato una serie di riflessioni che hanno costituito la base per il progetto della ricerca presentata in queste pagine: prima fra tutte, l’idea di realizzare un censimento, da effettuarsi su base regionale, per verificare quali e quanti audiovisivi di propaganda comunista fossero ancora conservati sul territorio. La ricerca, i cui esiti sono consultabili nell’appendice di questo scritto, si è concentrata prevalentemente sugli archivi e sui principali istituti di ricerca dell’Emilia-Romagna: sono questi i luoghi in cui, di fatto, le federazioni e le sezioni del PCI depositarono (o alle quali donarono) le proprie realizzazioni o le proprie collezioni audiovisive al momento della loro chiusura. Il risultato dell’indagine è un nutrito gruppo di film e documentari, registrati sui supporti più diversi e dalle provenienze più disparate: produzioni locali, regionali, nazionali (inviati dalla sede centrale del partito e dalle istituzioni addette alla propaganda), si mescolano a pellicole provenienti dall’estero - testimoni della rete di contatti, in particolare con i paesi comunisti, che il PCI aveva intessuto nel tempo - e a documenti realizzati all’interno dell’articolato contesto associazionistico italiano, composto sia da organizzazioni nazionali ben strutturate sul territorio 8 sia da entità più sporadiche, nate sull’onda di particolari avvenimenti di natura politica e sociale (per esempio i movimenti giovanili e studenteschi sorti durante il ’68). L’incontro con questa tipologia di documenti - così ricchi di informazioni differenti e capaci, per loro stessa natura, di offrire stimoli e spunti di ricerca assolutamente variegati - ha fatto sorgere una serie di domande di diversa natura, che fanno riferimento non solo all’audiovisivo in quanto tale (inteso in termini di contenuti, modalità espressive e narrative, contesto di produzione) ma anche e soprattutto alla natura e alle potenzialità dell’oggetto indagato, concepito in questo caso come una fonte. In altri termini, la raccolta e la catalogazione del materiale, insieme alle ricerche volte a ricostruirne le modalità produttive, gli argomenti, i tratti ricorrenti nell’ambito della comunicazione propagandistica, ha dato adito a una riflessione di carattere più generale, che guarda al rapporto tra mezzo cinematografico e storiografia e, più in dettaglio, all’utilizzo dell’immagine filmica come fonte per la ricerca. Il tutto inserito nel contesto della nostra epoca e, più in particolare, delle possibilità offerte dai mezzi di comunicazione contemporanei. Di fatti, il percorso di riflessione compiuto in queste pagine intende concludersi con una disamina del rapporto tra cinema e storia alla luce delle novità introdotte dalla tecnologia moderna, basata sui concetti chiave di riuso e di intermedialità. Processi di integrazione e rielaborazione mediale capaci di fornire nuove potenzialità anche ai documenti audiovisivi oggetto dei questa analisi: sia per ciò che riguarda il loro utilizzo come fonte storica, sia per quanto concerne un loro impiego nella didattica e nell’insegnamento - nel rispetto della necessaria interdisciplinarietà richiesta nell’utilizzo di questi documenti - all’interno di una più generale rivoluzione mediale che mette in discussione anche il classico concetto di “archivio”, di “fonte” e di “documento”. Nel tentativo di bilanciare i differenti aspetti che questa ricerca intende prendere in esame, la struttura del volume è stata pensata, in termini generali, come ad un percorso suddiviso in tre tappe: la prima, che guarda al passato, quando gli audiovisivi oggetto della ricerca vennero prodotti e distribuiti; una seconda sezione, che fa riferimento all’oggi, momento della riflessione e dell’analisi; per concludere in una terza area, dedicata alla disamina delle potenzialità di questi documenti alla luce delle nuove tecnologie multimediali. Un viaggio che è anche il percorso “ideale” condotto dal ricercatore: dalla scoperta all’analisi, fino alla rimessa in circolo (anche sotto un’altra forma) degli oggetti indagati, all’interno di un altrettanto ideale universo culturale capace di valorizzare qualsiasi tipo di fonte e documento. All’interno di questa struttura generale, la ricerca è stata compiuta cercando di conciliare diversi piani d’analisi, necessari per un adeguato studio dei documenti rintracciati i quali, come si è detto, si presentano estremamente articolati e sfaccettati. 9 Dal punto di vista dei contenuti, infatti, il corpus documentale presenta praticamente tutta la storia italiana del tentennio considerato: non solo storia del Partito Comunista e delle sue campagne di propaganda, ma anche storia sociale, culturale ed economica, in un percorso di crescita e di evoluzione che, dagli anni Cinquanta, portò la nazione ad assumere lo status di paese moderno. In secondo luogo, questi documenti audiovisivi sono prodotti di propaganda realizzati da un partito politico con il preciso scopo di convincere e coinvolgere le masse (degli iscritti e non). Osservarne le modalità produttive, il contesto di realizzazione e le dinamiche culturali interne alla compagine oggetto della ricerca assume un valore centrale per comprendere al meglio la natura dei documenti stessi. I quali, in ultima istanza, sono anche e soprattutto dei film, realizzati in un preciso contesto storico, che è anche storia della settima arte: più in particolare, di quella cinematografia che si propone come “alternativa” al circuito commerciale, strettamente collegata a quella “cultura di sinistra” sulla quale il PCI (almeno fino alla fine degli anni Sessanta) poté godere di un dominio incontrastato. Nel tentativo di condurre una ricerca che tenesse conto di questi differenti aspetti, il lavoro è stato suddiviso in tre sezioni distinte. La prima (che comprende i capitoli 1 e 2) sarà interamente dedicata alla ricostruzione del panorama storico all’interno del quale questi audiovisivi nacquero e vennero distribuiti. Una ricostruzione che intende osservare, in parallelo, i principali eventi della storia nazionale (siano essi di natura politica, sociale ed economica), la storia interna del Partito Comunista e, non da ultimo, la storia della cinematografia nazionale (interna ed esterna al partito). Questo non solo per fornire il contesto adeguato all’interno del quale inserire i documenti osservati, ma anche per spiegarne i contenuti: questi audiovisivi, infatti, non solo sono testimoni degli eventi salienti della storia politica nazionale, ma raccontano anche delle crisi e dei “boom” economici; della vita quotidiana della popolazione e dei suoi problemi, dell’emigrazione, della sanità e della speculazione edilizia; delle rivendicazioni sociali, del movimento delle donne, delle lotte dei giovani sessantottini. C’è, all’interno di questi materiali, tutta la storia del paese, che è contesto di produzione ma anche soggetto del racconto. Un racconto che, una volta spiegato nei contenuti, va indagato nella forma. In questo senso, il terzo capitolo di questo scritto si concentrerà sul concetto di “propaganda” e nella sua verifica pratica attraverso l’analisi dei documenti reperiti. Si cercherà quindi di realizzare una mappatura dei temi portanti della comunicazione politica comunista osservata nel suo evolversi e, in secondo luogo, di analizzare come questi stessi temi-chiave vengano di volta in volta declinati e 10 rappresentati tramite le immagini in movimento. L’alterità positiva del partito - concetto cardine che rappresenta il nucleo ideologico fondante la struttura stessa del Partito Comunista Italiano - verrà quindi osservato nelle sue variegate forme di rappresentazione, nel suo incarnare, di volta in volta, a seconda dei temi e degli argomenti rilevanti, la possibilità della pace; il buongoverno; la verità (contro la menzogna democristiana); la libertà (contro il bigottismo cattolico); la possibilità di un generale cambiamento. La realizzazione di alcuni percorsi d’analisi tra le pellicole reperite presso gli archivi della regione viene proposto, in questa sede, come l’ideale conclusione di un excursus storico che, all’interno dei capitoli precedenti, ha preso in considerazione la storia della cinematografia nazionale (in particolare del contesto produttivo alternativo a quello commerciale) e, in parallelo, l’analisi della produzione audiovisiva interna al PCI, dove si sono voluti osservare non solo gli enti e le istituzioni che internamente al partito si occupavano della cultura e della propaganda - in una distinzione terminologica non solo formale - ma anche le reti di relazioni e i contatti con il contesto cinematografico di cui si è detto. L’intenzione è duplice: da un lato, per inserire la storia del PCI e dei suoi prodotti di propaganda in un contesto socio-culturale reale, senza considerare queste produzioni - così come la vita stessa del partito - come avulsa da una realtà con la quale necessariamente entrava in contatto; in secondo luogo, per portare avanti un altro tipo di discorso, di carattere più speculativo, esplicitato all’interno del quarto capitolo. Ciò che si è voluto indagare, di fatto, non è solo la natura e i contenti di questi documenti audiovisivi, ma anche il loro ruolo nel sistema di comunicazione e di propaganda di partito, dove quest’ultima è identificata come il punto di contatto tra l’intellighenzia comunista (la cultura alta, legittima) e la cultura popolare (in termini gramsciani, subalterna). Il PCI, in questi termini, viene osservato come un microcosmo in grado di ripropone su scala ridotta le dinamiche e le problematiche tipiche della società moderna. L’analisi della storia della sua relazione con la società (cfr. capitolo 2) viene qui letta alla luce di alcune delle principali teorie della storia del consumi e delle interpretazioni circa l’avvento della società di massa. Lo scopo ultimo è quello di verificare se, con l’affermazione dell’industria culturale moderna si sia effettivamente verificata la rottura delle tradizionali divisioni di classe, della classica distinzione tra cultura alta e bassa, se esiste realmente una zona intermedia - nel caso del partito, identificata nella propaganda - in cui si attui concretamente questo rimescolamento, in cui si realizzi realmente la nascita di una “terza cultura” effettivamente nuova e dal carattere comunitario. Il quinto e ultimo capitolo di questo scritto fa invece riferimento a un altro ordine di problemi e argomenti, di cui in parte si è già detto. La ricerca, in questo caso, si è indirizzata verso una 11 riflessione circa l’oggetto stesso dello studio: l’audiovisivo come fonte. La rassegna delle diverse problematiche scaturite dal rapporto tra cinema e storia è corredata dall’analisi delle principali teorie che hanno permesso l’evoluzione di questa relazione, evidenziando di volta in volta le diverse potenzialità che essa può esprimere le sue possibilità d’impiego all’interno di ambiti di ricerca differenti. Il capitolo si completa con una panoramica circa le attuali possibilità di impiego e di riuso di queste fonti: la rassegna e l’analisi dei portali on-line aperti dai principali archivi storici nazionali (e la relativa messa a disposizione dei documenti); il progetto per la creazione di un “museo multimediale del lavoro” e, a seguire, il progetto didattico dei Learning Objects intendono fornire degli spunti per un futuro, possibile utilizzo di questi documenti audiovisivi, di cui questo scritto ha voluto porre in rilievo il valore e le numerose potenzialità.

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eLearning supports the education in certain disciplines. Here, we report about novel eLearning concepts, techniques, and tools to support education in Software Engineering, a subdiscipline of computer science. We call this "Software Engineering eLearning". On the other side, software support is a substantial prerequisite for eLearning in any discipline. Thus, Software Engineering techniques have to be applied to develop and maintain those software systems. We call this "eLearning Software Engineering". Both aspects have been investigated in a large joint, BMBF-funded research project, termed MuSofT (Multimedia in Software Engineering). The main results are summarized in this paper.

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Unterstützungssysteme für die Programmierausbildung sind weit verbreitet, doch gängige Standards für den Austausch von allgemeinen (Lern-) Inhalten und Tests erfüllen nicht die speziellen Anforderungen von Programmieraufgaben wie z. B. den Umgang mit komplexen Einreichungen aus mehreren Dateien oder die Kombination verschiedener (automatischer) Bewertungsverfahren. Dadurch können Aufgaben nicht zwischen Systemen ausgetauscht werden, was aufgrund des hohen Aufwands für die Entwicklung guter Aufgaben jedoch wünschenswert wäre. In diesem Beitrag wird ein erweiterbares XML-basiertes Format zum Austausch von Programmieraufgaben vorgestellt, das bereits von mehreren Systemen prototypisch genutzt wird. Die Spezifikation des Austauschformats ist online verfügbar [PFMA].

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This paper presents a model that enables the integration of SCORM packages into web games. It is based on the fact that SCORM packages are prepared to be integrated into Learning Management Systems and to communicate with them. Hence in a similar way they can also be integrated into web games. The application of this model results in the linkage between the Learning Objects inside the package and specific actions or conditions in the game. The educational content will be shown to the players when they perform these actions or the conditions are met. For example, when they need a special weapon they will have to consume the Learning Object to get it. Based on this model we have developed an open source web platform which main aim is to facilitate teachers the creation of educational games. They can select existing SCORM packages or upload their own ones and then select a game template in which the Learning Objects will be integrated. The resulting educational game will be available online. Details about the model and the developed platform are explained in this paper. Also links to the platform and an example of a generated game will be provided.

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The aim of this paper is to present the experience of using lecture recordings to support curriculum changes within the framework of the European convergence process, mainly courses that need to be promoted or discontinued. We will explain an integrated solution for recording lectures consisting of a web portal, a videoconferencing tool and an economical and easily transportable kit. The validation process was performed recording three different courses at the Universidad Politécnica of Madrid (UPM) and using different diffusion channels, such as Moodle, an open source web portal called GlobalPlaza that supports streaming and recordings and the YouTube UPM channel. To assess the efficiency of our solution, a formal evaluation was conducted and will be also presented in this paper. The results show that lecture recordings allow teachers to support discontinued and new courses and enable students from remote areas to participate in international educational programmes, also the resulting recordings will be used as learning objects for future virtual courses.

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En la investigación en e-Learning existe un interés especial en la adaptación de los objetos de aprendizaje al estudiante, que se puede realizar por distintos caminos: considerando el perfil del estudiante, los estilos de aprendizaje, estableciendo rutas de aprendizaje, a través de la tutoría individualizada o utilizando sistemas de recomendación. Aunque se han realizado avances en estas facetas de la adaptación, los enfoques existentes aportan soluciones para un entorno específico, sin que exista una orientación que resuelva la adaptación con una perspectiva más genérica, en el contexto de los objetos de aprendizaje y de la enseñanza. Esta tesis, con la propuesta de una “red multinivel de conocimiento certificado” aborda la adaptación a los perfiles de los estudiantes, asume la reutilización de los objetos de aprendizaje e introduce la certificación de los contenidos, sentando las bases de lo que podría ser una solución global al aprendizaje. La propuesta se basa en reestructurar los contenidos en forma de red, en establecer distintos niveles de detalle para los contenidos de cada nodo de la red, para facilitar la adaptación a los conocimientos previos del estudiante, y en certificar los contenidos con expertos. La “red multinivel” se implementa en una asignatura universitaria de grado, integrándola en los apuntes, y se aplica a la enseñanza. La validación de la propuesta se realiza desde cuatro perspectivas: en las dos primeras, se realiza un análisis estadístico para calcular la tasa de aceptación y se aplica un modelo TAM, extrayendo los datos para realizar el análisis de una encuesta que cumplimentan los alumnos; en las otras dos, se analizan las calificaciones académicas y las encuestas de opinión sobre la docencia. Se obtiene una tasa de aceptación del 81% y se confirman el 90% de las hipótesis del modelo TAM, se mejoran las calificaciones en un 21% y las encuestas de opinión en un 9%, lo que valida la propuesta y su aplicación a la enseñanza. ABSTRACT E-Learning research holds a special interest in the adaptation of learning objects to the student, which can be performed in different ways: taking into account the student profile or learning styles, by establishing learning paths, through individualized tutoring or using recommender systems. Although progress has been made in these types of adaptation, existing approaches provide solutions for a specific environment without an approach that addresses the adaptation from a more general perspective, that is, in the context of learning objects and teaching. This thesis, with the proposal of a “certified knowledge multilevel network”, focuses on adapting to the student profile, it is based on the reuse of learning objects and introduces the certification of the contents, laying the foundations for what could be a global solution to learning. The proposal is based on restructuring the contents on a network setting different levels of depth in the contents of each node of the network to facilitate adaptation to the student’s background, and certify the contents with experts. The multilevel network is implemented in a university degree course, integrating it into the notes, and applied to teaching. The validation of the proposal is made from four perspectives: the first two, a statistical analysis is performed to calculate the rate of acceptance and the TAM model is applied, extracting data for analysis of a questionnaire-based survey completed by the students; the other two, academic qualifications and surveys about teaching are analyzed. The acceptance rate is 81%, 90% of TAM model assumptions are confirmed, academic qualifications are improved 21% and opinion survey 9%, which validates the proposal and its application to teaching.

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Neste trabalho fazemos uma revisão das novas tecnologias da informação e comunicação (TIC), definindo o que são Objetos de Aprendizagem (OA) e como eles têm sido utilizados no ensino de Física. Revisamos ainda o trabalho de Vigotski buscando indicações de sua teoria educacional para investigar a aplicabilidade de atividades didáticas em ensino de Física que lancem mão de OA no ensino médio. Elaboramos um instrumento de pesquisa voltado para professores do ensino médio para avaliar seu efetivo uso nas escolas públicas e privadas brasileiras e as limitações funcionais por eles identificadas ao utilizarem esses recursos computacionais. Com base na literatura, e sob uma ótica vigotskiana, aplicamos algumas atividades com OA pré-selecionados e avaliamos com outro instrumento de pesquisa a opinião dos alunos quanto ao seu uso para o ensino de Física. Nosso trabalho pôde corroborar a boa aceitação por parte dos alunos com relação ao seu uso, já divulgada na literatura e também por parte dos professores, mas mostrou que para além das limitações de uso dos OA, especialmente das simulações computacionais, destacadas na literatura e relacionadas às limitações cognitivas que elas podem trazer quando utilizadas de maneira indiscriminada, existem problemas mais profundos de natureza funcional que têm limitado a disseminação de seu uso efetivo pelo corpo docente.

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Se ha realizado una investigación acerca del uso del ordenador y de los objetos de aprendizaje que utilizan los estudiantes en una asignatura de Arquitectura Técnica de la Universidad de Alicante. Para ello, se ha creado un instrumento que analiza la utilidad percibida de los objetos de aprendizaje en la adquisición de las competencias y las actitudes de los estudiantes hacia el uso del ordenador. Los análisis realizados indican que el instrumento de medición elaborado es fiable y válido. La validez de contenido del instrumento se analizó a través del juicio de expertos (validez general del cuestionario = .912, p-valor = .000). La validez de constructo se estudió a través del análisis de su estructura interna, sometiendo a un análisis factorial los ítems de la versión definitiva del cuestionario (se identificaron cuatro factores que juntos explicaron el 45.65% de la varianza). La fiabilidad del instrumento se analizó calculando su consistencia interna por medio del coeficiente alpha de Cronbach (? para el total de la escala = .90).

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Development of educational ontologies is a step towards creation of sharable and reusable adaptive educational systems. Ontology as a conceptual courseware structure may work as a mind tool for effective teaching and as a visual navigation interface to the learning objects. The paper discusses an approach to the practical ontology development and presents the designed ontology for teaching/learning C programming.

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This study aims to assess the usability of Interactive Materials developed for the courses offered by UFRN SEDIS the modality of distance education (DE), using the techniques of focus group cooperative evaluation and assessment of satisfaction. The Interactive Materials are intended to serve as an avenue where the course content reaches the student in an educational, stimulating and self-instructive enough for the student to engage and find no difficulty in using it so. After the survey data in this context were selected four Interactive Materials ("Introduction to Applied Calculus", "Science, Technology and Society", "studies the Semi-Arid" and "Cultural Geography") that adopt the framework established by UFRN for SEDIS be evaluated for their usability. Initially, a preliminary test was conducted from cooperative assessment with a student interacting with the four learning objects in order to reveal and map the major failures of usability, supporting deeper questions later. The recordings of this preliminary test were analyzed by a focus group composed of two graphic designers and two multimedia designers, and developers responsible for these objects, which helped to analyze the gap between "what was designed" and "as was used "structuring and supplementing the roadmap for cooperative evaluation and assessment of subsequent satisfaction. The cooperative evaluation was applied individually to ten students of undergraduate UFRN that tested each of the four materials. At the end, every student completed a questionnaire assessing satisfaction form adapted Wanted (Questionnaire for User Interaction Satisfaction). The analysis of the data collected in this study revealed positive, negative and notes to be considered to guide the future development of Interactive Materials, in the context of UFRN SEDIS, feedback to the process of design and evaluation with user participation

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This study describes the development of a prototype to evaluate the potential of environments based on two-dimensional modeling and virtual reality as power substations learning objects into training environments from a central operation and control of power utility Cemig. Initially, there was an identification modeling features and cognitive processes in 2D and RV, from which it was possible to create frames that serve to guide the preparation of a checklist with assigning a metric weight for measuring cognitive potential learning in the study sites. From these contents twenty-four questions were prepared and each was assigned a weight that was used in the calculation of the metric; the questions were grouped into skill sets and similar cognitive processes called categories. Were then developed two distinct environments: the first, the prototype features an interactive checklist and your individual results. And, second, a system of data management environment for the configuration and editing of the prototype, and the observation and analysis of the survey results. For prototype validation, were invited to access the virtual checklist and answer it, five professionals linked to Cemig's training area. The results confirmed the validity of this instrument application to assess the possible potential of modeling in 2D and RV as learning objects in power substations, as well as provide feedback to developers of virtual environments to improve the system.

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O presente estudo é o resultado de um projeto investigativo que, embora se relacione com a Sensibilização à Diversidade Linguística, tem como tema principal as Imagens das Línguas. Este estudo, cujo título é “Imagens das línguas de alunos do 6.º ano: um estudo em Aveiro”, tem como objetivos perceber quais as imagens das línguas dos alunos do 6.º ano, verificar qual a língua em que estes alunos se matriculam no ano seguinte e se essa escolha foi baseada em imagens estereotipadas das línguas (e em quais) e averiguar se a imagem que os alunos do 6.º ano têm sobre línguas influencia a sua escolha para aprendizagem posterior. Os dados foram recolhidos através de instrumentos distintos (o desenho e o inquérito por questionário). Primeiramente, os discentes elaboraram quatro desenhos seguindo as instruções “desenha-te a falar a tua língua materna”, “desenha-te a falar uma língua que já aprendeste”, “desenha-te a falar uma língua que gostavas de aprender” e “desenha-te a falar uma língua que não gostavas de aprender”. Seguindo-se o preenchimento do inquérito por questionário, composto por cinco questões, relacionadas com as quatro línguas em estudo (português, francês, espanhol e inglês) e que faziam parte da recolha de dados através do desenho. Relativamente ao tratamento de dados optamos pela utilização de categorias de análise (línguas como objetos afetivos, objetos de ensino-aprendizagem, instrumentos de construção e afirmação de identidades individuais e coletivas, objetos de poder e como instrumentos de construção de relações interpessoais e intergrupais), que permitiram perceber quais as imagens das línguas dos alunos inquiridos. Os resultados permitiram-nos perceber que as imagens que os alunos do 6.º ano têm das línguas portuguesa, francesa, espanhola e inglesa são, de alguma forma, estereotipadas. A maioria dos alunos tem uma imagem das línguas como instrumentos de construção e afirmação de identidades individuais e coletivas, isto é, imagens associadas à relação língua/história de um povo/cultura. Contudo, concluímos que esta imagem cultural das línguas também está associada a uma imagem afetiva, salientando a relação aluno/língua/cultura. Partindo das nossas conclusões, poder-se-ão, no futuro desenvolver sessões de Sensibilização à Diversidade Linguística, com o objetivo de (re)construir as Imagens das Línguas que os alunos têm.

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Acompanha: Sequência didática: trabalhando o conceito e as características dos fungos: pesquisa de campo para identificação dos fungos