897 resultados para DEFICIT PRESUPUESTARIO


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La neuroriabilitazione è un processo attraverso cui individui affetti da patologie neurologiche mirano al conseguimento di un recupero completo o alla realizzazione del loro potenziale ottimale benessere fisico, mentale e sociale. Elementi essenziali per una riabilitazione efficace sono: una valutazione clinica da parte di un team multidisciplinare, un programma riabilitativo mirato e la valutazione dei risultati conseguiti mediante misure scientifiche e clinicamente appropriate. Obiettivo principale di questa tesi è stato sviluppare metodi e strumenti quantitativi per il trattamento e la valutazione motoria di pazienti neurologici. I trattamenti riabilitativi convenzionali richiedono a pazienti neurologici l’esecuzione di esercizi ripetitivi, diminuendo la loro motivazione. La realtà virtuale e i feedback sono in grado di coinvolgerli nel trattamento, permettendo ripetibilità e standardizzazione dei protocolli. È stato sviluppato e valutato uno strumento basato su feedback aumentati per il controllo del tronco. Inoltre, la realtà virtuale permette l’individualizzare il trattamento in base alle esigenze del paziente. Un’applicazione virtuale per la riabilitazione del cammino è stata sviluppata e testata durante un training su pazienti di sclerosi multipla, valutandone fattibilità e accettazione e dimostrando l'efficacia del trattamento. La valutazione quantitativa delle capacità motorie dei pazienti viene effettuata utilizzando sistemi di motion capture. Essendo il loro uso nella pratica clinica limitato, una metodologia per valutare l’oscillazione delle braccia in soggetti parkinsoniani basata su sensori inerziali è stata proposta. Questi sono piccoli, accurati e flessibili ma accumulano errori durante lunghe misurazioni. È stato affrontato questo problema e i risultati suggeriscono che, se il sensore è sul piede e le accelerazioni sono integrate iniziando dalla fase di mid stance, l’errore e le sue conseguenze nella determinazione dei parametri spaziali sono contenuti. Infine, è stata presentata una validazione del Kinect per il tracking del cammino in ambiente virtuale. Risultati preliminari consentono di definire il campo di utilizzo del sensore in riabilitazione.

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Alexithymia refers to difficulties in recognizing one’s own emotions and others emotions. Theories of emotional embodiment suggest that, in order to understand other peoples’ feelings, observers re-experience, or simulate, the relevant component (i.e. somatic, motor, visceral) of emotion’s expressed by others in one’s self. In this way, the emotions are “embodied”. Critically, to date, there are no studies investigating the ability of alexithymic individuals in embodying the emotions conveyed by faces. In the present dissertation different implicit paradigms and techniques falling within the field of affective neuroscience have been employed in order to test a possible deficit in the embodiment of emotions in alexithymia while subjects were requested to observe faces manifesting different expression: fear, disgust, happiness and neutral. The level of the perceptual encoding of emotional faces and the embodiment of emotions in the somato-sensory and sensory-motor system have been investigated. Moreover, non-communicative motor reaction to emotional stimuli (i.e. visceral reactions) and interoceptive abilities of alexithymic subjects have been explored. The present dissertation provided convergent evidences in support of a deficit in the processing of fearful expression in subjects with high alexithymic personality traits. Indeed, the pattern of fear induced changes in the perceptual encoding, in the somato-sensory and in the somato-motor system (both the communicative and non communicative one) is widely and consistently altered in alexithymia. This support the hypothesis of a diminished responses to fearful stimuli in alexithymia. In addition, the overall results on happiness and disgust, although preliminary, provided interesting results. Indeed, the results on happiness revealed a defective perceptual encoding, coupled with a slight difficulty (i.e. delayed responses) at the level of the communicative somato-motor system, and the emotion of disgust has been found to be abnormally embodied at the level of the somato-sensory system.

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Partendo da uno studio preliminare riguardante le specifiche di progetto, è stato sviluppato un dispositivo di supporto statico atto all’ausilio di persone con deficit all’arto superiore. Il dispositivo è stato pensato per permettere il bloccaggio (sul piano o nello spazio) di una determinata categoria di oggetti, in modo da rendere possibile ai soggetti ai quali è indirizzato tutta una serie di mansioni, per loro altrimenti impossibili o comunque molto difficili da svolgere. Il dispositivo, completo di ogni sua parte, è stato disegnato al CAD, ne è stato spiegato il funzionamento qualitativo ed è stato sviluppato un modello matematico grazie al quale è possibile il calcolo di alcune variabili in gioco, in particolare del valore delle costanti elastiche delle molle presenti.

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La presente tesi di laurea verte sulla traduzione dall'italiano al francese della presentazione multimediale (centoquattro diapositive power point) dal titolo “ADHD – Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività”. Nello specifico, tale presentazione, redatta dagli operatori preposti dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza degli “Spedali Civili di Brescia”, costituisce una sorta di supporto informativo e breve guida al comportamento per i docenti che si relazionano con studenti affetti da ADHD. La mia scelta è stata dettata da un interesse per la materia, ma anche da aspetti rilevanti dal punto di vista traduttivo, quali la tipologia del testo di partenza e la traduzione attiva. Il testo di partenza è, infatti, di tipo misto, a metà tra tecnico/scientifico, istruttivo e divulgativo, e presenta una struttura adeguata al genere di supporto utilizzato, vale a dire un supporto multimediale. Alle problematicità sul piano testuale sono, infine, da aggiungere quelle in ambito terminologico, essendo la traduzione attiva una sfida notevole qualunque sia l'argomento affrontato. L’elaborato si compone di cinque capitoli. Il primo capitolo funge da introduzione alla presentazione originale, fornendo una base teorica relativa alle lingue speciali e al linguaggio della divulgazione scientifica. Il secondo capitolo è costituito dalla presentazione multimediale in lingua originale. Oggetto del terzo capitolo è, invece, l'analisi macro e microlinguistica del testo di partenza. Il quarto e il quinto capitolo rappresentano il fulcro della mia tesi proponendo rispettivamente la traduzione in lingua francese della presentazione powerpoint, dal titolo “TDAH – Le Trouble du Déficit de l'Attention avec Hyperactivité”, e il commento alla traduzione. Il quinto capitolo, più nel dettaglio, si focalizza sulla metodologia adottata nel corso della stesura dell'elaborato, sulle strategie traduttive di cui mi sono servita per redigere la traduzione e sui problemi riscontrati. Infine, il capitolo conclusivo riprende i punti cardine del mio lavoro in una valutazione a posteriori.

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There is conflicting evidence whether Parkinson's disease (PD) is associated with impaired recognition memory and which of its underlying processes, namely recollection and familiarity, is more affected by the disease. The present study explored the contribution of recollection and familiarity to verbal recognition memory performance in 14 nondemented PD patients and a healthy control group with two different methods: (i) the word-frequency mirror effect, and (ii) Remember/Know judgments. Overall, recognition memory of patients was intact. The word-frequency mirror effect was observed both in patients and controls: Hit rates were higher and false alarm rates were lower for low-frequency compared to high-frequency words. However, Remember/Know judgments indicated normal recollection, but impaired familiarity. Our findings suggest that mild to moderate PD patients are selectively impaired at familiarity whereas recollection and overall recognition memory are intact.

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We present the case of a 48-year old man who, eight years after an industrial accident, presents with chronic right-sided nondermatomal pain and hypaesthesia to heat and touch. During symmetric peripheral touch functional magnetic resonance imaging revealed hypometabolism in the left thalamus, somatosensory cortex, and anterior cingulate cortex. Pain-associated nondermatomal somatosensory deficits (NDSDs) localizing to one side of the body are a frequent clinical entity, which are often triggered by an accident. The tendency of NDSDs to extend to adjunct ipsilateral body parts and to become chronic points to maladaptive adjustment of pain-processing areas in the central nervous system. Psychological stress prior to or around the triggering event seems an important risk factor for NDSDs.

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In contrast to studies of depression and psychosis, the first part of this study showed no major differences in serum levels of cytokines and tryptophan metabolites between healthy children and those with attention-deficit/hyperactivity disorder of the combined type (ADHD). Yet, small decreases of potentially toxic kynurenine metabolites and increases of cytokines were evident in subgroups. Therefore we examined predictions of biochemical associations with the major symptom clusters, measures of attention and response variability.

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Children with attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD) show a marked temporal variability in their display of symptoms and neuropsychological performance. This could be explained in terms of an impaired glial supply of energy to support neuronal activity.

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Attention-deficit hyperactivity disorder (ADHD) is associated with a range of cognitive deficits and social cognition impairments, which might be interpreted in the context of fronto-striatal dysfunction. So far only few studies have addressed the issue of social cognition deficits in ADHD.

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The heritability of attention deficit hyperactivity disorder (ADHD) is approximately 0.8. Despite several larger scale attempts, genome-wide association studies (GWAS) have not led to the identification of significant results. We performed a GWAS based on 495 German young patients with ADHD (according to DSM-IV criteria; Human660W-Quadv1; Illumina, San Diego, CA) and on 1,300 population-based adult controls (HumanHap550v3; Illumina). Some genes neighboring the single nucleotide polymorphisms (SNPs) with the lowest P-values (best P-value: 8.38 × 10(-7)) have potential relevance for ADHD (e.g., glutamate receptor, metabotropic 5 gene, GRM5). After quality control, the 30 independent SNPs with the lowest P-values (P-values ≤ 7.57 × 10(-5) ) were chosen for confirmation. Genotyping of these SNPs in up to 320 independent German families comprising at least one child with ADHD revealed directionally consistent effect-size point estimates for 19 (10 not consistent) of the SNPs. In silico analyses of the 30 SNPs in the largest meta-analysis so far (2,064 trios, 896 cases, and 2,455 controls) revealed directionally consistent effect-size point estimates for 16 SNPs (11 not consistent). None of the combined analyses revealed a genome-wide significant result. SNPs in previously described autosomal candidate genes did not show significantly lower P-values compared to SNPs within random sets of genes of the same size. We did not find genome-wide significant results in a GWAS of German children with ADHD compared to controls. The second best SNP is located in an intron of GRM5, a gene located within a recently described region with an infrequent copy number variation in patients with ADHD.

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Disturbances in reward processing have been implicated in bulimia nervosa (BN). Abnormalities in processing reward-related stimuli might be linked to dysfunctions of the catecholaminergic neurotransmitter system, but findings have been inconclusive. A powerful way to investigate the relationship between catecholaminergic function and behavior is to examine behavioral changes in response to experimental catecholamine depletion (CD). The purpose of this study was to uncover putative catecholaminergic dysfunction in remitted subjects with BN who performed a reinforcement-learning task after CD. CD was achieved by oral alpha-methyl-para-tyrosine (AMPT) in 19 unmedicated female subjects with remitted BN (rBN) and 28 demographically matched healthy female controls (HC). Sham depletion administered identical capsules containing diphenhydramine. The study design consisted of a randomized, double-blind, placebo-controlled crossover, single-site experimental trial. The main outcome measures were reward learning in a probabilistic reward task analyzed using signal-detection theory. Secondary outcome measures included self-report assessments, including the Eating Disorder Examination-Questionnaire. Relative to healthy controls, rBN subjects were characterized by blunted reward learning in the AMPT-but not in placebo-condition. Highlighting the specificity of these findings, groups did not differ in their ability to perceptually distinguish between stimuli. Increased CD-induced anhedonic (but not eating disorder) symptoms were associated with a reduced response bias toward a more frequently rewarded stimulus. In conclusion, under CD, rBN subjects showed reduced reward learning compared with healthy control subjects. These deficits uncover disturbance of the central reward processing systems in rBN related to altered brain catecholamine levels, which might reflect a trait-like deficit increasing vulnerability to BN.