976 resultados para 340210 Welfare Economics


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We investigate whether the dependence of immigrants on welfare benefits leads to opposition to further immigration by natives and immigrants in a pooled cross-section of 21 European countries for the 2004-2010 period. Explicitly controlling for the dependence of immigrants and natives on benefits we find that higher benefit take-up rates among immigrants than among natives lead to less favourable attitudes of natives towards immigration. Interestingly, we do not find similar stylised facts for immigrants' attitudes towards immigration.

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Standard models of law enforcement involve the apprehension and punishment of a single suspect, but in many contexts, punishment is actually imposed on an entire group known to contain the offender. The advantages of .group punishment. are that the offender is punished with certainty and detection costs are saved. The disadvantage is that innocent individuals are punished. We compare individual and group punishment when social welfare depends on fairness, and when it depends on deterrence. We show that group punishment may dominate in the former case if the detection technology is ineffective but never in the latter case. We discuss our results in the context of several examples.

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Many researchers have used theoretical or empirical measures to assess social benefits in transport policy implementation. However, few have measured social benefits by using discount rates, including the intertemporal preference rate of users, the private investment discount rate, and the intertemporal preference rate of the government. In general, the social discount rate used is the same for all social actors. This paper aims to assess a new method by integrating different types of discount rates belonging to different social actors to measure the real benefits of each actor in the short term, medium term, and long term. A dynamic simulation is provided by a strategic land use and transport interaction model. The method was tested by optimizing a cordon toll scheme in Madrid, Spain. Socioeconomic efficiency and environmental criteria were considered. On the basis of the modified social welfare function, the effects on the measure of social benefits were estimated and compared with the classical welfare function measures. The results show that the use of more suitable discount rates for each social actor had an effect on the selection and definition of optimal strategy of congestion pricing. The usefulness of the measure of congestion toll declines more quickly over time. This result could be the key to understanding the relationship between transport system policies and the distribution of social actors? benefits in a metropolitan context.

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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.

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This thesis uses models of firm-heterogeneity to complete empirical analyses in economic history and agricultural economics. In Chapter 2, a theoretical model of firm heterogeneity is used to derive a statistic that summarizes the welfare gains from the introduction of a new technology. The empirical application considers the use of mechanical steam power in the Canadian manufacturing sector during the late nineteenth century. I exploit exogenous variation in geography to estimate several parameters of the model. My results indicate that the use of steam power resulted in a 15.1 percent increase in firm-level productivity and a 3.0-5.2 percent increase in aggregate welfare. Chapter 3 considers various policy alternatives to price ceiling legislation in the market for production quotas in the dairy farming sector in Quebec. I develop a dynamic model of the demand for quotas with farmers that are heterogeneous in their marginal cost of milk production. The econometric analysis uses farm-level data and estimates a parameter of the theoretical model that is required for the counterfactual experiments. The results indicate that the price of quotas could be reduced to the ceiling price through a 4.16 percent expansion of the aggregate supply of quotas, or through moderate trade liberalization of Canadian dairy products. In Chapter 4, I study the relationship between farm-level productivity and participation in the Commercial Export Milk (CEM) program. I use a difference-in-difference research design with inverse propensity weights to test for causality between participation in the CEM program and total factor productivity (TFP). I find a positive correlation between participation in the CEM program and TFP, however I find no statistically significant evidence that the CEM program affected TFP.

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The EU began railway reform in earnest around the turn of the century. Two ‘railway packages’ have meanwhile been adopted amounting to a series of directives and a third package has been proposed. A range of complementary initiatives has been undertaken or is underway. This BEEP Briefing inspects the main economic aspects of EU rail reform. After highlighting the dramatic loss of market share of rail since the 1960s, the case for reform is argued to rest on three arguments: the need for greater competitiveness of rail, promoting the (market driven) diversion of road haulage to rail as a step towards sustainable mobility in Europe, and an end to the disproportional claims on public budgets of Member States. The core of the paper deals respectively with market failures in rail and in the internal market for rail services; the complex economic issues underlying vertical separation (unbundling) and pricing options; and the methods, potential and problems of introducing competition in rail freight and in passenger services. Market failures in the rail sector are several (natural monopoly, economies of density, safety and asymmetries of information), exacerbated by no less than 7 technical and legal barriers precluding the practical operation of an internal rail market. The EU choice to opt for vertical unbundling (with benefits similar in nature as in other network industries e.g. preventing opaque cross-subsidisation and greater cost revelation) risks the emergence of considerable coordination costs. The adoption of marginal cost pricing is problematic on economic grounds (drawbacks include arbitrary cost allocation rules in the presence of large economies of scope and relatively large common costs; a non-optimal incentive system, holding back the growth of freight services; possibly anti-competitive effects of two-part tariffs). Without further detailed harmonisation, it may also lead to many different systems in Member States, causing even greater distortions. Insofar as freight could develop into a competitive market, a combination of Ramsey pricing (given the incentive for service providers to keep market share) and price ceilings based on stand-alone costs might be superior in terms of competition, market growth and regulatory oversight. The incipient cooperative approach for path coordination and allocation is welcome but likely to be seriously insufficient. The arguments to introduce competition, notably in freight, are valuable and many e.g. optimal cross-border services, quality differentiation as well as general quality improvement, larger scale for cost recovery and a decrease of rent seeking. Nevertheless, it is not correct to argue for the introduction of competition in rail tout court. It depends on the size of the market and on removing a host of barriers; it requires careful PSO definition and costing; also, coordination failures ought to be pre-empted. On the other hand, reform and competition cannot and should not be assessed in a static perspective. Conduct and cost structures will change with reform. Infrastructure and investment in technology are known to generate enormous potential for cost savings, especially when coupled with the EU interoperability programme. All this dynamism may well help to induce entry and further enlarge the (net) welfare gains from EU railway reform. The paper ends with a few pointers for the way forward in EU rail reform.

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No estudo da economia, há diversas situações em que a propensão de um indivíduo a tomar determinada ação é crescente na quantidade de outras pessoas que este indivíduo acredita que tomarão a mesma ação. Esse tipo de complementaridade estratégica geralmente leva à existência de múltiplos equilíbrios. Além disso, o resultado atingido pelas decisões decentralizadas dos agentes pode ser ineficiente, deixando espaço para intervenções de política econômica. Esta tese estuda diferentes ambientes em que a coordenação entre indivíduos é importante. O primeiro capítulo analisa como a manipulação de informação e a divulgação de informação afetam a coordenação entre investidores e o bem-estar em um modelo de corridas bancárias. No modelo, há uma autoridade reguladora que não pode se comprometer a revelar a verdadeira situação do setor bancário. O regulador observa informações idiossincráticas dos bancos (através de um stress test, por exemplo) e escolhe se revela essa informação para o público ou se divulga somente um relatório agregado sobre a saúde do sistema financeiro como um todo. O relatório agregado pode ser distorcido a um custo – um custo mais elevado significa maior credibilidade do regulador. Os investidores estão cientes dos incentivos do regulador a esconder más notícias do mercado, mas a manipulação de informação pode, ainda assim, ser efetiva. Se a credibilidade do regulador não for muito baixa, a política de divulgação de informação é estado-contingente, e existe sempre um conjunto de estados em que há manipulação de informação em equilíbrio. Se a credibilidade for suficientemente baixa, porém, o regulador opta por transparência total dos resultados banco-específicos, caso em que somente os bancos mais sólidos sobrevivem. Uma política de opacidade levaria a uma crise bancária sistêmica, independentemente do estado. O nível de credibilidade que maximiza o bem-estar agregado do ponto de vista ex ante é interior. O segundo e o terceiro capítulos estudam problemas de coordenação dinâmicos. O segundo capítulo analisa o bem-estar em um ambiente em que agentes recebem oportunidades aleatórias para migrar entre duas redes. Os resultados mostram que sempre que a rede de pior qualidade (intrínseca) prevalece, isto é eficiente. Na verdade, um planejador central estaria ainda mais inclinado a escolher a rede de pior qualidade. Em equilíbrio, pode haver mudanças ineficientes que ampliem a rede de qualidade superior. Quando indivíduos escolhem entre dois padrões ou redes com níveis de qualidade diferentes, se todos os indivíduos fizessem escolhas simultâneas, a solução eficiente seria que todos adotassem a rede de melhor qualidade. No entanto, quando há fricções e os agentes tomam decisões escalonadas, a solução eficiente difere ix do senso comum. O terceiro capítulo analisa um problema de coordenação dinâmico com decisões escalonadas em que os agentes são heterogêneos ex ante. No modelo, existe um único equilíbrio, caracterizado por thresholds que determinam as escolhas para cada tipo de agente. Apesar da heterogeneidade nos payoffs, há bastante conformidade nas ações individuais em equilíbrio. Os thresholds de diferentes tipos de agentes coincidem parcialmente contanto que exista um conjunto de crenças arbitrário que justifique esta conformidade. No entanto, as estratégias de equilíbrio de diferentes tipos nunca coincidem totalmente. Além disso, a conformidade não é ineficiente. A solução eficiente apresentaria estratégias ainda mais similares para tipos distintos em comparação com o equilíbrio decentralizado.

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Excessive volatility of asset prices like that generated in the 'noise trader' model of De Long et al. is one factor that plausibly might contribute to an explanation of the equity premium. We extend the De Long et al. model to allow for privatization of publicly-owned assets and assess the welfare effects of such privatization in the presence of excess volatility arising from noise traders' mistaken beliefs.

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Analysis of the equity premium puzzle has focused on private sector capital markets. The object of this paper is to consider the welfare and policy implications of each of the broad classes of explanations of the equity premium puzzle. As would be expected, the greater the deviation from the first-best outcome implied by a given explanation of the equity premium puzzle, the more interventionist are the implied policy conclusions. Nevertheless, even explanations of the equity premium puzzle consistent with a general consumption-based asset pricing model have important welfare and policy implications.