842 resultados para orientamento :: 363 :: Protezione del suolo e del territorio
Resumo:
La ricerca proposta si pone l’obiettivo di definire e sperimentare un metodo per un’articolata e sistematica lettura del territorio rurale, che, oltre ad ampliare la conoscenza del territorio, sia di supporto ai processi di pianificazione paesaggistici ed urbanistici e all’attuazione delle politiche agricole e di sviluppo rurale. Un’approfondita disamina dello stato dell’arte riguardante l’evoluzione del processo di urbanizzazione e le conseguenze dello stesso in Italia e in Europa, oltre che del quadro delle politiche territoriali locali nell’ambito del tema specifico dello spazio rurale e periurbano, hanno reso possibile, insieme a una dettagliata analisi delle principali metodologie di analisi territoriale presenti in letteratura, la determinazione del concept alla base della ricerca condotta. E’ stata sviluppata e testata una metodologia multicriteriale e multilivello per la lettura del territorio rurale sviluppata in ambiente GIS, che si avvale di algoritmi di clustering (quale l’algoritmo IsoCluster) e classificazione a massima verosimiglianza, focalizzando l’attenzione sugli spazi agricoli periurbani. Tale metodo si incentra sulla descrizione del territorio attraverso la lettura di diverse componenti dello stesso, quali quelle agro-ambientali e socio-economiche, ed opera una sintesi avvalendosi di una chiave interpretativa messa a punto allo scopo, l’Impronta Agroambientale (Agro-environmental Footprint - AEF), che si propone di quantificare il potenziale impatto degli spazi rurali sul sistema urbano. In particolare obiettivo di tale strumento è l’identificazione nel territorio extra-urbano di ambiti omogenei per caratteristiche attraverso una lettura del territorio a differenti scale (da quella territoriale a quella aziendale) al fine di giungere ad una sua classificazione e quindi alla definizione delle aree classificabili come “agricole periurbane”. La tesi propone la presentazione dell’architettura complessiva della metodologia e la descrizione dei livelli di analisi che la compongono oltre che la successiva sperimentazione e validazione della stessa attraverso un caso studio rappresentativo posto nella Pianura Padana (Italia).
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La ricerca ha preso in esame l’analisi archeologica di un territorio medievale e la sperimentazione di strumenti informatici per la gestione e l’analisi dei dati prodotti dalla ricerca stessa. Il Montalbano, oggetto della ricerca, è una microregione caratterizzata da elementi che la rendono molto interessante. Si tratta di una catena submontana che divide la piana di Firenze-Prato-Pistoia dal Valdarno inferiore. Questa posizione di frontiera ne ha fatto l’oggetto di mire espansionistiche da parte delle principali famiglie signorili prima, dei comuni poi. In una prima fase sono stati censiti i siti attestati dalle fonti documentarie e materiali per capire le dinamiche insediative del popolamento medievale e le strategie di controllo di un territorio caratterizzato dall’assenza di un’egemonia da parte di un solo potere (almeno fino a metà ‘300). L’analisi stratigrafica si è poi concentrata sulle strutture architettoniche religiose, in quanto offrono la maggior quantità di dati dal punto di vista documentario e archeologico. È stato così possibile ottenere un quadro delle tecniche costruttive medievali e delle influenze culturali che lo hanno prodotto. I dati archeologici sono stati gestiti attraverso una piattaforma gis sviluppata all’interno del Laboratorio di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze in collaborazione con il laboratorio LSIS del CNRS di Marsiglia. Questa è stata appositamente strutturata secondo le procedure di raccolta e organizzazione dati utilizzate durante l’analisi archeologica. Le singole strutture indagate sono inoltre state oggetto di un rilievo 3d fotogrammetrico che in alcuni casi studio è stato anche utilizzato come base di accesso ai dati derivanti dall’analisi stratigrafica, all’interno di un’applicazione gis 3d (Arpenteur). Questo ha permesso di connettere all’interno di un’unica piattaforma i dati geometrici ed archeometrici con quelli archeologici, utilizzando i primi come interfaccia di accesso ai secondi.
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Si indaga il ruolo delle tecnologie verdi all'interno del contesto urbano, in particolare gli effetti delle infrastrutture verdi sulla regimazione idrica e l'isola di calore. Si sono implementati substrati estensivi alleggeriti sostenibili tramite materie secondarie, che costituiscono un vantaggio economico e strutturale, oltre che di riciclo di scarti da filiere produttive, mantenendo intatta la crescita delle piante
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La tesi di dottorato ha ad oggetto il principio di consensualità nell’agere amministrativo, inteso quale principio generale dell’ordinamento, che regola un’azione della Pubblica amministrazione di necessità funzionalizzata al perseguimento dell’interesse pubblico. E’ pertanto sull’oscillazione problematica tra un rapporto duale e dicotomico, che ricorre tra la dimensione bilaterale dell’uso di moduli negoziali pubblico-privati aventi ad oggetto l’esercizio del potere pubblico, e la prospettiva generale e collettiva che sottintende la cura dell’interesse pubblico, che si riflette nell’elaborato. Materia di studio prescelta è, poi, il governo del territorio, settore dell’ordinamento ove più diffusamente si concludono accordi amministrativi tra Pubblica amministrazione e privati. In particolare, l’analisi è rivolta allo studio delle tanto nuove quanto problematiche fattispecie denominate accordi “a monte” delle prescrizioni urbanistiche, che rappresentano l’espressione più alta, al momento, del principio di consensualità. I problemi di ammissibilità giuridica posti da una parte della dottrina hanno richiesto una ricerca di un possibile fondamento positivo espresso per gli accordi “a monte”, anche al fine di mettere al riparo le leggi regionali che li disciplinano, da eventuali dubbi di legittimità costituzionale. Tale ricerca è stata condotta anche attraverso l’ausilio del diritto comparato. E’ così, stato possibile riscontrare anzitutto l’esistenza del principio di consensualità in un numero considerevole di Paesi, salve alcune eccezioni, alla cui analisi è stato dedicato ampio spazio di trattazione (in particolare, la Francia). Per altro verso, le analoghe esperienze giuridiche provenienti da altri Stati europei (in particolare, la Spagna) sono state d’ausilio per la finale elaborazione di un possibile modello di procedimento per la conclusione degli accordi “a monte”; mentre la constatazione di comuni giustificazioni dottrinali ha permesso l’elaborazione di una nuova possibile natura giuridica da riconoscere agli accordi in parola (accordi normativi) e la definizione di precise ricadute pratiche e giuridiche quanto al rapporto.
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Muratori concepisce Studi per una operante storia del territorio come una lettura del territorio, una sua interpretazione. E’ una raccolta di disegni (255 disegni a mano e 18 prove di stampa), in cui sono riportati soltanto i tratti rilevanti dei territori considerati al fine dello studio. La tesi ha come obiettivo quello di compiere un’analisi filologica dei documenti e cercare di cogliere le finalità, valutando la sua attendibilità ai giorni nostri. Nella scelta del titolo, Studi per una operante storia del territorio. Il libro incompiuto di Saverio Muratori,inserendo nel titolo quello originale dell'opera, si rende esplicita l’intenzione filologica di base da cui si sviluppano le considerazioni fatte nello svolgimento di questa ricerca, costantemente attenta alla coerenza con i disegni analizzati. Questa coerenza è dettata dalla volontà di perseguire le logiche di confronto che hanno caratterizzato il lavoro di Muratori. Il titolo che descrive il corpus dei disegni mette in primo piano il sistema uomo-natura, che il territorio rappresenta nella sua totalità di unicum. La tesi è suddivisa in due parti. La prima verte sullo studio dei materiali d’archivio relativi agli Studi sul territorio, in cui è spiegato il metodo di catalogazione utilizzato. Fondamentale, ai fini di un primo approccio alla ricerca, è il contributo dato dall’architetto Alessandro Giannini attraverso la preliminare schedatura del materiale ed dell'analisi riportata in Leggendo le minute dell’Atlante del territorio di Saverio Muratori. La seconda parte della tesi verte su un percorso dialettico tra la filosofia, la teoria, la didattica e la pratica progettuale di Muratori, ambiti da tenere in considerazione per una interpretazione critica alla sua metodologia, che ha come fine ultimo il reale, quindi il territorio, in cui trova, prima attraverso la trattazione teorica esposta in Civiltà e territorio, la concreta conclusione nei disegni degli Studi per una operante storia del territorio.
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La mia ricerca di tesi si è focalizzata sull'analisi del territorio e del paesaggio di Jesolo. Ho deciso di intervenire in un'area di collegamento tra Jesolo Lido e Jesolo paese, progettando un un museo del territorio. Il mio progetto di museo didattico-sensoriale permette ai visitatori di scoprire il territorio e l'ecosistema del territorio veneto.
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Il progetto si propone di individuare le potenzialità del paesaggio naturale di Jesolo, in particolare dell'ambiente lagunare e costiero, e dei suoi caratteri architettonici riproponendo tali caratteristiche all'interno dell'area a scopo conoscitivo, con l'obiettivo di sostenere l'educazione e la sensibilizzazione alla tutela del patrimonio naturale e storico attraverso luoghi per la didattica e proposte educative che consentano un'osservazione e una esperienza diretta sul luogo.
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Estrapolazione dati riguardanti le altezze di precipitazione dagli Annali Idrografici, relativi a 34 stazioni pluviometriche della Romagna. Elaborazione ed analisi di istogrammi che rappresentano le altezze di precipitazione annuale delle stazioni, dal 1924 al 2014, con l’aggiunta di grafici inerenti il totale delle precipitazioni mensili, con relativa linea di media. Utilizzo del test di Mann-kendall attraverso il quale si è tracciata la linea di tendenza, per ogni singola stazione, con calcolo successivo della pendenza di Sen e del p-value. Valutazione stazioni con p-value molto piccoli (Brisighella, Predappio, Strada San Zeno, San Benedetto in Alpe), attraverso i totali stagionali, e successivo istogramma, utile per verificare l'effettiva coerenza tra il trend annuale e quello stagionale. Considerazioni finali sui trend significativi.
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Durante el transcurso del proyecto que se informa el equipo ha desarrollado múltiples actividades consistentes en las programadas y otras que son el resultado de los proyectos aprobados con financiamiento de múltiples instituciones. Las principales actividades a mencionar son de investigación, formación de recursos humanos y extensión. Cabe citar las actividades de formación de recursos humanos desarrolladas en el marco del programa de fortalecimiento a la extensión universitaria PROFAE, el Voluntariado Universitario, las becas CIN (Consejo Interuniversitario Nacional) Beca de estímulo a las vocaciones científicas 2012 y las becas del CEDIT (Comité Ejecutivo de Desarrollo e Innovación Tecnológica). En cuanto a investigación y extensión hemos trabajado con la Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo, las actividades de Voluntariado Universitario con fondos de la SPU y actividades financiadas por el Programa de fortalecimiento a la extensión universitaria SPU: Redes y Promoción de las actividades de la Universidad en el exterior. Las actividades que se han desarrollado durante 2009/11 se informan en el punto 2.1.2 Acciones de transferencia que resulten del Proyecto de Investigación y que estén acreditados a través de convenios, disposiciones, contratos, etc. Otras actividades realizadas en el período: En el transcurso del período se han efectuado numerosas actividades tendientes a generar vínculos e interactuar con diversos actores locales. Salidas de reconocimiento del área de estudio y encuentros con actores locales en Concepción de la Sierra: Se han visitado las localidades de Concepción de la Sierra y Santa María. Se llevaron a cabo contactos y entrevistas con vecinos de Concepción de la Sierra, el párroco que atiende toda el área, directivo del área de Deportes del municipio, visita a la casa de la cultura y algunos sitios de interés relacionado al patrimonio jesuítico. Los agentes con quienes se ha contactado, manifestaron su preocupación por los bienes patrimoniales que se fueron perdiendo a lo largo de su historia reciente o que se llevaron para formar parte de museos de otras ciudades, la cual se plantean como una tarea pendiente su recupero. A raíz de esta situación, quienes poseen bienes encontrados o heredados, mantienen su apropiación hasta tanto no consideren políticas y espacios de exposición seguros y adecuados para su conservación y protección. Asimismo, se ha observado en la visita a la ciudad, la excavación por parte de particulares de restos misionales para construcciones privadas sin la presencia evidente de ninguna figura legal que proteja o regule el uso o restricción de dichos elementos. Cabe señalar, que los encuentros con los habitantes, fueron de carácter espontáneo, quienes se acercaron por iniciativa propia a los miembros del equipo de investigación, para expresar su desazón por la falta de política e inacción de sectores que tienen la facultad de decisión. También se ha observado un clima hostil de algunos manifestantes hacia el intendente de Concepción (2010) debido a gestiones poco claras según expresaron los actores con quienes se ha contactado, lo cual era evidente en el panorama de disconformidad que se presentaba en la ciudad y que se venía sosteniendo desde el mes de diciembre de 2009. Al mismo tiempo, el párroco señaló que tenían expectativas de planificar y organizar el espacio donde se erige la Iglesia, pero sus proyectos llevaban largo tiempo de espera por parte del organismo de cultura de la provincia, a quienes expusieron dichos proyectos. Observación: Los habitantes de Concepción de la Sierra, expresa su interés por el pasado, su historia y su identidad basado en la apropiación de los procesos que se desarrollan en el territorio. Están ansiosos y ávidos de dar a conocer ese pasado bajo condiciones viables de exposición y decisiones políticas acorde para la protección y seguridad. Es necesario un ordenamiento del territorio, regulación y zonificación con fines de protección, conservación y exposición del patrimonio local, incluyendo el legado jesuítico. Conversaciones en Santa María: Continuando con el recorrido por la zona, se visitó en varias oportunidades la Escuela de Familia Agrícola en el municipio de Santa María, establecimiento educativo con quien ya se han desarrollado otras actividades en proyectos anteriores, tanto de Investigación como de Extensión. De estos encuentros surgen solicitudes vinculadas a la posible construcción de la Represa Garabí, que afectaría a propiedades de familias de alumnos quienes desconocen el impacto ambiental resultante y las tierras que se inundarían si se concretase dicha obra. Requieren en ese sentido charlas y reuniones informativas con especialistas para que clarifiquen la situación derivada. También se visitó un emprendimiento familiar de elaboración, envasado y distribución de rapadura artesanal en el Paraje La Corita. El proceso consiste en la adquisición de leche de ordeñe que provee una vecina y de otro productor local, para luego iniciar la cocción, reservar y luego prepararlo para la distribución en la zona, incluyendo a la localidad San Javier y otros compradores de otros lugares que conocían el producto y se acercaban periódicamente a comprar cierta cantidad para revenderlo. El producto presenta dos variantes: 1. De leche y azúcar, 2. De leche, azúcar y maní. Según indicaron, cada vez es mayor la demanda y se encuentran analizando el modo de aumentar la producción. La difusión se dio básicamente bajo la modalidad del boca a boca o boca oreja. La Misión de Santa María La Mayor, amerita una visita toda vez que concurrimos al área, tanto por las acciones llevadas a cabo en este sitio, como también para recabar información y mantener el vínculo e interactuar con los gestores del patrimonio. Un dulce encuentro en San Javier: El 15 de abril de 2010 se concurrió a la localidad de San Javier, ocasión en la que se visita el Cerro que evoca la batalla de Mobororé sobre el río Uruguay en el que se construye la casa del bicentenario, el deteriorado hotel del ACA (Automóvil Club Argentino), el ingenio azucarero, el museo jesuítico, el Cerro Monje, y un camping. En el Cerro, conocido como “el cerrito” sobre el río Uruguay, el intendente explicó las acciones llevadas a cabo y los proyectos en vías de desarrollo. En la casa en construcción de la casa del bicentenario, se llevarían a cabo diversas actividades culturales, allí también existe un anfiteatro que se recuperaría teniendo en cuenta la vista excepcional del río y el entorno paisajístico desde este espacio en altura. Inmediatamente anexo se halla el viejo edificio del Hotel del ACA, que se encuentra en planes de concesionarlo para su restauración. Asimismo, el intendente explicó que se ha trabajado en forma conjunta con una escuela especial creándose una comisión para la redacción de una ordenanza que ya se ha aprobado para favorecer a personas con capacidades especiales, en el que se reglamenta aspectos constructivos en toda la ciudad. También se ha impulsado la creación y promoción de un frigorífico cooperativo con productores de ganado de la zona, contemplando aspectos de calidad y posterior comercialización, y que está encaminándose exitosamente. En el ingenio azucarero, el Ingeniero a cargo, explicó las diversas actividades que se realizaba en esos momentos de desarme de las maquinarias, debido a que no se realizaba la zafra en esa época. Aclaró también las posibilidades de ampliar la producción de azúcar si se pudiera adquirir moderna maquinaria sin un costo excesivo. A la vez explicó de qué manera se controlan a los productores de caña de azúcar que se inscriben para cumplir con los requisitos para la producción orgánica, considerando que San Javier forma parte de la cuenca orgánica, un programa del Ministerio del Agro y la Producción. Ello redunda en un precio más elevado para dichos productores. También se llevan a cabo otras investigaciones para la producción de derivados, a través de convenios con Cuba, como la elaboración de ron, licores, entre otros usos. El museo jesuítico que se halla en la plaza principal, se encuentra poco organizado y no adecuado para la contención de los bienes patrimoniales, así como el diseño, la exposición e interpretación para la visita. El camping de San Javier, sobre el río Uruguay, se enseñorea de un paisaje de excepcional belleza, ofreciendo la posibilidad de alojarse en cabañas y carpas y realizar actividades en el río, paseos en canoa y pesca en épocas permitidas. San Javier es también, un centro de peregrinación que convoca a miles de fieles en Semana Santa, provenientes de localidades aledañas. El punto culminante es el Cerro Monje, en cuya cima se erige una capilla y espacio para acampar. Desde este lugar, se tiene una amplia visión panorámica del río y del lindero país, Brasil. Con las localidades próximas de este país, se realiza un encuentro de integración anual entre miembros y funcionarios de municipios de ambas orillas. El puerto de San Javier, con el servicio de balsa entre Porto Xavier y Porto Xavier (Brasil), desarrolla una intensa actividad comercial, destacándose la exportación de cebolla, papa y ajo, con largas esperas de un centenar de camiones que van y vienen continuamente. La distancia a recorrer entre ambas orillas es muy corta, lo que permite el cruce en pocos minutos. En verano además, es una de las principales vías de comunicación hacia las playas del sur de Brasil. A su paso, es posible observar, los cultivos de la planta que emana dulzura al saborear alguna infusión, la caña de azúcar, y que distingue a San Javier, la dulce. El desvío de la Ruta provincial N° 30, un proyecto de largo caminar: La Ruta provincial N° 30 que atraviesa la Misión de Santos Mártires del Japón, luego de una sostenida gestión de poco más de una década por parte del equipo de investigación ante autoridades locales, de Vialidad Provincial, del Programa Misiones Jesuíticas, finalmente concretó el desvío. El trazado se realizó mediante la gestión del Intendente para la cesión de tierras de los propietarios que circundan el Cerro para la ejecución de dicho desvío evitando circular sobre el mismo, y apaciguar el continuo deterioro de los restos pétreos protegidos por la selva de dicha misión, de importancia notable para estudios e investigaciones científicas que pudiera dar cuenta de informaciones relevantes secretamente guardados bajo la vegetación. En la presentación del nuevo trazado, se sumó una vecina y una concejal del municipio, además del referido intendente municipal, quienes amablemente nos brindaron un almuerzo de trabajo, además del apoyo para realizar otras actividades de indagación y puesta en escena de circuitos turísticos locales en bicicleta por la Ruta provincial N° 30. Durante 2011, también se recorrió la zona advirtiéndose que no están concluidas las obras de consolidación del desvío por lo que el acceso por el nuevo camino se hace muy dificultoso.
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En el norte de la Patagonia Argentina, el tradicional espacio del Alto Valle de Río Negro, se orientó desde sus inicios a actividades vinculadas a la exportación de fruta fresca, asimismo, ha sido punto de confluencia de circulación no sólo de capital y mercancías sino también de mano de obra. Al consolidarse la fruticultura entre 1940 y 1950, migrantes de orígen chileno y del interior de las provincias de Neuquén y Río Negro llegaron a la zona para emplearse en las chacras. Algunos de ellos, junto a sus familias, optaron por conformar pequeños núcleos de población próximos a las exportaciones agrícolas, constituyendo territorios con características particulares. En este trabajo presentaremos algunas aproximaciones a la construcción social de territorios de trabajadores y a la movilidad espacial de esta fuerza de trabajo, relacionadas con las transformaciones en la producción de peras y manzanas en el Alto Valle de Río Negro.
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Actividades desarrolladas durante el período: actividades con financiamiento del ministerio de Educación de la Nación y Universidad Nacional de Misiones (UNaM.):durante 2010 se realizaron las tareas previstas en los proyectos cuyo financiamiento fue obtenido en 2009 Planificación interpretativa de circuitos turísticos locales. Misiones. 2009. Programa de Voluntariado universitario. Secretaría de Políticas Universitarias. SPU. Ministerio de Educación de la Nación. Nº de resolución de rectorado: 1553/09. Articulaciones para el Plan de manejo integrado de las misiones jesuíticas Santa María y Santos Mártires en Misiones Argentina. UNaM. Programa de fortalecimiento a la extensión universitaria. PROFAE 2009. Nº de Resolución del CD: 1790/09. Planificación interpretativa del centro de visitantes de Santa María la Mayor. Misiones. UNaM. Programa de fortalecimiento a la extensión universitaria. PROFAE 2009. Nº de Resolución: Nº de Resolución del CD: 1790/09. AECID: Actividades con Financiamiento de la Agencia Española de Cooperación Internacional para el desarrollo: Durante 2009 el equipo ha presentado a la Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (AECID)2 una propuesta denominada: Proyecto de activación patrimonial: Santos Mártires del Japón, Santa María La Mayor y Nuestra Señora de la Concepción del Ibitiracuá, por considerar conveniente y sumamente positivo trabajar en conjunto con AECID ya que permitiría articular los esfuerzos de las instituciones implicadas: Gobiernos municipales y provincial, UNaM y actores locales. Por ello se han combinado los recursos de la Universidad con los del financiamiento otorgado por AECID para llevar adelante los proyectos; Formación y capacitación: el equipo desarrolla permanentemente acciones de formación y perfeccionamiento durante 2010; Diagnóstico situacional referido al área del proyecto: durante esta etapa nos propusimos ampliar el equipo de profesionales a los efectos de elaborar lineamientos que contribuyan al diagnostico para el ordenamiento territorial del área proyecto. En principio nos habíamos propuesto obtener los servicios profesionales de un economista y un, ingeniero agrónomo o forestal a los efectos de que colaboren desde de sus respectivas áreas temáticas en la elaboración de la agenda de proyectos sociales básicos.
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La provincia de Río Negro, Argentina, firma con la Unión Europea un acuerdo de cooperación para la realización del diseño e implementación de un Observatorio del ecosistema litoral y monitoreo de la biodiversidad con miras a establecer las bases para un desarrollo sustentable de la costa atlántica rionegrina. Este proyecto fue elaborado por el Instituto CIFOT y fue desagregado en las siguientes áreas de trabajo: Modelo de Información Espacial, Indicadores ambientales y página web. Los productos finales se obtienen mediante el análisis de variables dentro de un sistema integrado de SIG y Percepción remota, lo que permite evaluar el patrimonio humano natural y productivo, así como las tendencias del comportamiento de ecosistema costero y marino para poder construir un modelo de gestión integral del territorio. Los resultados de cada área de trabajo se integran en el primer Observatorio Ambiental en Argentina, a través de un prototipo de funcionamiento sustentado en un modelo de gestión que contempla la interacción entre el gobierno, entidades educativas y ONGs. El Observatorio permite la toma de decisiones a partir de datos reales en tiempo y forma, como también es la base para la elaboración del plan de ordenamiento de área costera de Río Negro y de un plan de manejo litoral atlántico.
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El artículo se refiere a la propuesta de la Secretaría de Planeamiento de la Municipalidad de Rosario para el reordenamiento urbanístico del área central y primer anillo perimetral expuesta públicamente en marzo 2007 y al proceso de discusión previo a su elevación al Concejo Municipal para su tratamiento en la ciudad de Rosario. Se trata de dar cuenta acerca de las dificultades encontradas –y los intereses manifestados– para arribar a una propuesta consensuada acerca de la transformación y futuro de la ciudad y del valor otorgado a su patrimonio construido. En el trabajo a presentar se abordará las siguientes cuestiones: situación en el momento en que se formula la propuesta, la propuesta de reordenamiento urbanístico, los mecanismos de discusión, la reacción de los actores, la oposición del mercado inmobiliario (Cámara Argentina de la Construcción, Asociación de empresarios de la Vivienda, Cámara Inmobiliaria, Colegio de Arquitectos), la opinión y participación de los concejales y del mundo académico, las propuestas de los vecinos y la opinión del comité de expertos convocados para la audiencia pública. El trabajo se basa fundamentalmente en el análisis del discurso de los distintos actores en base notas oficiales, comunicados de prensa, apuntes de reuniones, información periodística, presentaciones escritas ante la audiencia pública, documentos de expertos. Para la interpretación de la dinámica del proceso de construcción de tiene en cuenta la documentación municipal respecto de la dinámica de la construcción en la ciudad en los últimos años, la opinión de economistas especializados en el tema y la opinión de agentes inmobiliarios.
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En este trabajo se intenta un abordaje histórico-geográfico de un caso relacionado con los estudios de la historia reciente y de la geografía cultural. Se pretende una aproximación a cuestiones relativas a la construcción de los territorios, particularmente el fenómeno de suburbanización, que en el caso santafesino comenzó a evidenciarse en la década del 90, con una intensidad creciente hacia la primera década del siglo XXI. Considerando que en los últimos años la imagen visual, ya sea desde los ámbitos publicitarios, la prensa u otros campos, se ha convertido en un poderoso instrumento de construcción de realidad, es objetivo, por tanto, indagar a partir de un enfoque cultural, en los procesos que han construido la imagen del lugar y los imaginarios sobre éste, y cómo dichas imágenes son parte activa en la construcción de ese territorio. ¿Qué muestran? ¿Qué ocultan? Más aún, ¿cómo operan las imágenes que construyen el lugar?