171 resultados para Vanillosmopsis arborea
Resumo:
Encargado por la Comisión de Residencia de la Escuela Especial de Ingenieros de Montes de un Proyecto de restauración forestal del perímetro de Paredes, sito en el término municipal del mismo nombre, afecto a la 4ª división Hidrológico-Forestal Madrid, con el desarrollo del siguiente cuestionario: Dicho proyecto constará: 1º de una memoria general en la que se estudiará: A) Estado legal. Pertenencia y servidumbre del Perímetro de Paredes. Representación del Perímetro a base de un plano del Instituto Geográfico, atendiendose a los mojones que lo demarcan sobre el terreno. Croquis detallado del proyecto. – B) Estado natural: Geología, Topografía, Hidrografía, Clima y Suelo. – C) Estado forestal: Vegetación forestal, su actual estado. Su evolución natural y la provocada por la intervención anticultural del hombre, de los animales, etc. Formaciones y asociaciones vegetales climáticas. Indicaciones que se deducen de su examen como base para la elección de especies forestales para su repoblación. Herbario. – D) Estudio selvícola. Exámen de la repoblación forestal desde el triple punto de vista económico, ecológico y biológico. Justificación razonada de las especies elegidas para la repoblación arborea y de sus pastizales. Clase de animales más indicada para el aprovechamiento forrajero. – Elección del método más apropiado de repoblación, discusión sobre las ventajas e inconvenientes de la regeneración natural y artificial en el Perímetro de Paredes. …Propuesta de creación de un vivero …. Propuesta de construcción de la casa forestal de Las Dehesillas, con vivienda para dos guardas forestales con sus familias… Propuesta de terminación del camino forestal en vía de construcción que une el monte con la Villa de Buitrago….
Resumo:
Se describen las características de las principales maderas tropicales con uso en España. La descripción incluye el nombre científico, sinonimias, nombres vulgares, su distribución en el mundo y en España, la descripción del fuste y de las trozas, con sus defectos más característicos, la descripción de la madera, sus características físicas, mecánicas, resistentes y durables. También se incluye sus aspectos tecnológicos, en el sentido de indicar que aspectos deben considerarse a la hora de trabajar estas maderas. Por último se indican los usos más comunes de las distintas maderas, las ventajas e inconvenientes frente a otras maderas Las especies principales que se describen son las siguientes: Algarrobo blanco, Prosopis alba, Grisebach Andiroba, Carapa guianensis, Aubl. Balsamo, Myroxylon balsamun, Harms. Sandwith. Barba jolote, Pithecolobium arboreum (L), Urban. Bubinga, Guibourtia tessmanii Caoba, Swietenia macrophylla, King. Cedro, Cedrela odorata, L. Cenizaro, Pithecellobium saman, (Jacq.) Benth Chinchon, Guarea grandiflora, A. DC. Cocobolo, Dalbergia retusa, Hemsl Cristobal, Platysmicium polystachyum Elondo o tali, Erythrophleum ivorensis Espavé, Anacardium excelsum, Skeels Gonzalo Alves, Astronium graveolens, Jacquin. Guayabillo, Terminalia lucida, Hoff. Guapaque, Dialium guianense, (Aubl.) Sandwith. Guayacán, Guaiacum sanctum, L. Huesito Homalium racemosum, Jacq. Ipe, Tabebuia guayacan, Hemsl. Iroko, Milicia excelsa Sim Jatoba, Hymenaea courbaril L. Machiche, Lonchocarpus castilloi, Standley. Manil, Symphonia globulifera, L. Marupa, Simarouba glauca, DC. Melina, Gmelina arborea, Roxb. Mongoy, Guibourtia ehie J. Léonard Nance, Byrsonima crassifolia (L.), H.B.K. Nazareno, Peltogyne purpurea Nispero, Manilkara zapota, (L.) Van royen. Palo blanco, Cybitax donnell- smith , Seibert. Pino amarillo, Erblichia odorata Piojo, Tapirira guianensis, Aubl. Quaruba, Vochysia guatemalensis, Donnell Smith Quira, Platysmicium pinnatum. Redondo, Magnolia yoroconte, Dandy. Rosul, Dalbergia tucurensis, Donn-Smith. Sande, Brossimiun ssp San juan areno, Ilex ssp. Saqui-saqui, Bombacopsis quinatum, (Jacq.) Dugand Santa maría, Calophyllum brasílíense Camb. Sapelly, Entandrophragma cylindricum Sprague Tamboril, Enterolobium cyclocarpum, Gris Teca, Tectona grandis, L.F.. Ukola, Tieghemella africana Ururucana, Hieronyma alchorneoides, Allem
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Il paesaggio attuale è un'eredità del passato.Solo chi conosce e capisce il passato è in grado di gestire il futuro.Lo studio dell'evoluzione naturale passata è utile quindi non solo per la comprensione dell'origine del nostro ambiente,ma anche per la pianificazione della gestione futura.Solo da pochi decenni si è per esempio riusciti a capire che gli estesi castagneti del Sud delle Alpi non hanno origine naturale,ma sono dovuti alla mano dell'uomo,che, al tempo della colonizzazione romana,ha iniziato a coltivare il castagno in maniera sistematica. Ma come è possibile ricostruire vicende della natura tanto remote? Sul fondo dei laghi e nelle torbiere i resti fossili di vegetali (p.es.polline e microcarboni) e di animali si sono accumulati nel corso dei millenni, rimanendo inalterati a causa della mancanza di ossigeno e quindi di organismi distruttori. Attraverso la trivellazione e l'analisi in laboratorio degli strati di questi sedimenti è possibile ricostruire il tipo di polline (e per analogia di vegetazione) e la frequenza di microcarboni (e quindi di incendi di bosco) che si sono succeduti nel corso dei millenni. E' quanto è stato fatto nel corso dell'ultimo decennio da parte dell'Università di Berna nei Laghi di Origlio e di Muzzano,ottenendo risultati interessanti e per certi versi anche inaspettati. A partire dal 5.500 a.C.la frequenza degli incendi è aumentata a causa dell'azione dell'uomo:i primi contadini delle nostre terre utilizzavano infatti il fuoco come mezzo per eliminare la foresta e guadagnare spazi aperti per l'agricoltura e l'allevamento del bestiame.Una pratica che nel corso dei millenni ha provocato anche una forte selezione della vegetazione arborea,distruggendo le foreste originali. La trasformazione del paesaggio forestale da parte dell'uomo non è quindi un fenomeno limitato agli ultimi 2.000 anni,ma ha le proprie radici nel Neolitico,oltre 7.000 anni orsono.Nel periodo del Ferro (800-15 a.C.),l'utilizzo del fuoco nella gestione del paesaggio diventa una pratica molto ricorrente, come dimostrano i picchi estremi della frequenza dei microcarboni.Bisognerà attendere l'introduzione del castagno durante l'Epoca Romana per assistere a un netto cambiamento di approccio:i castagneti diventano boschi di reddito da gestire senza l'aiuto del fuoco. A partire da questo momento,la frequenza degli incendi diminuisce drasticamente. Grazie a questi studi è stato quindi possibile capire l'origine della nostra attuale copertura boschiva e intuire quali sarebbero senza l'intervento dell'uomo le specie dominanti nei nostri boschi. Informazioni di estrema importanza per una futura gestione selvicolturale in sintonia con la natura.