998 resultados para Su-Schrieffer-Heeger models
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The hepatocyte growth factor (HGF/SF) receptor, Met, regulates mitogenesis, motility, and morphogenesis in a cell type-dependent fashion. Activation of Met via autocrine, paracrine, or mutational mechanisms can lead to tumorigenesis and metastasis and numerous studies have linked inappropriate expression of this ligand-receptor pair to most types of human solid tumors. To prepare mAbs to human HGF/SF, mice were immunized with native and denatured preparations of the ligand. Recloned mAbs were tested in vitro for blocking activity against scattering and branching morphogenesis. Our results show that no single mAb was capable of neutralizing the in vitro activity of HGF/SF, and that the ligand possesses a minimum of three epitopes that must be blocked to prevent Met tyrosine kinase activation. In vivo, the neutralizing mAb combination inhibited s.c. growth in athymic nu/nu mice of tumors dependent on an autocrine Met-HGF/SF loop. Importantly, growth of human glioblastoma multiforme xenografts expressing Met and HGF/SF were markedly reduced in the presence of HGF/SF-neutralizing mAbs. These results suggest interrupting autocrine and/or paracrine Met-HGF/SF signaling in tumors dependent on this pathway is a possible intervention strategy.
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The visual responses of neurons in the cerebral cortex were first adequately characterized in the 1960s by D. H. Hubel and T. N. Wiesel [(1962) J. Physiol. (London) 160, 106-154; (1968) J. Physiol. (London) 195, 215-243] using qualitative analyses based on simple geometric visual targets. Over the past 30 years, it has become common to consider the properties of these neurons by attempting to make formal descriptions of these transformations they execute on the visual image. Most such models have their roots in linear-systems approaches pioneered in the retina by C. Enroth-Cugell and J. R. Robson [(1966) J. Physiol. (London) 187, 517-552], but it is clear that purely linear models of cortical neurons are inadequate. We present two related models: one designed to account for the responses of simple cells in primary visual cortex (V1) and one designed to account for the responses of pattern direction selective cells in MT (or V5), an extrastriate visual area thought to be involved in the analysis of visual motion. These models share a common structure that operates in the same way on different kinds of input, and instantiate the widely held view that computational strategies are similar throughout the cerebral cortex. Implementations of these models for Macintosh microcomputers are available and can be used to explore the models' properties.
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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.
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We introduce a general class of su(1|1) supersymmetric spin chains with long-range interactions which includes as particular cases the su(1|1) Inozemtsev (elliptic) and Haldane-Shastry chains, as well as the XX model. We show that this class of models can be fermionized with the help of the algebraic properties of the su(1|1) permutation operator and take advantage of this fact to analyze their quantum criticality when a chemical potential term is present in the Hamiltonian. We first study the low-energy excitations and the low-temperature behavior of the free energy, which coincides with that of a (1+1)-dimensional conformal field theory (CFT) with central charge c=1 when the chemical potential lies in the critical interval (0,E(π)), E(p) being the dispersion relation. We also analyze the von Neumann and Rényi ground state entanglement entropies, showing that they exhibit the logarithmic scaling with the size of the block of spins characteristic of a one-boson (1+1)-dimensional CFT. Our results thus show that the models under study are quantum critical when the chemical potential belongs to the critical interval, with central charge c=1. From the analysis of the fermion density at zero temperature, we also conclude that there is a quantum phase transition at both ends of the critical interval. This is further confirmed by the behavior of the fermion density at finite temperature, which is studied analytically (at low temperature), as well as numerically for the su(1|1) elliptic chain.
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We introduce a new class of generalized isotropic Lipkin–Meshkov–Glick models with su(m+1) spin and long-range non-constant interactions, whose non-degenerate ground state is a Dicke state of su(m+1) type. We evaluate in closed form the reduced density matrix of a block of Lspins when the whole system is in its ground state, and study the corresponding von Neumann and Rényi entanglement entropies in the thermodynamic limit. We show that both of these entropies scale as a log L when L tends to infinity, where the coefficient a is equal to (m − k)/2 in the ground state phase with k vanishing magnon densities. In particular, our results show that none of these generalized Lipkin–Meshkov–Glick models are critical, since when L-->∞ their Rényi entropy R_q becomes independent of the parameter q. We have also computed the Tsallis entanglement entropy of the ground state of these generalized su(m+1) Lipkin–Meshkov–Glick models, finding that it can be made extensive by an appropriate choice of its parameter only when m-k≥3. Finally, in the su(3) case we construct in detail the phase diagram of the ground state in parameter space, showing that it is determined in a simple way by the weights of the fundamental representation of su(3). This is also true in the su(m+1) case; for instance, we prove that the region for which all the magnon densities are non-vanishing is an (m + 1)-simplex in R^m whose vertices are the weights of the fundamental representation of su(m+1).
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Entre las diversas formas de turismo que aparecen a partir de la segunda mitad del siglo pasado, el turismo residencial surge como uno de los principales fenómenos en los escenarios brasileño e internacional. El crecimiento de esta actividad ha sido un factor importante para la generación de empleo e ingresos en los municipios del litoral sudeste de Brasil y de la costa española mediterránea. Pero recientemente, se observa un crecimiento acelerado de esta modalidad de turismo en la costa del Nordeste de Brasil. Este proceso ha generado beneficios económicos para la región al igual que impactos socioambientales. El primer objetivo de este artículo fue realizar un enfoque exploratorio, identificando el escenario de la oferta y la demanda de la construcción de complejos turísticos residenciales en el Nordeste brasileño por medio del relevamiento de sites y entrevistas a las inmobiliarias, constructoras, incorporadoras, operadoras hoteleras y organismos públicos. Los resultados de la investigación muestran el gran interés del capital internacional en construir mega proyectos de segunda residencia en el nordeste, adaptados a la demanda internacional, principalmente europea. El segundo objetivo fue comparar y analizar la evolución, las etapas y las características del turismo residencial en la costa española mediterránea, como ejemplo de modelo consolidado, con la actividad en el Nordeste brasileño, como modelo en expansión. Se verificó que ambas regiones turísticas fueron afectadas por la crisis económica y por deficiencias estructurales de sus respectivos modelos, las cuales potencian impactos económicos y socioambientales.
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Los métodos de máxima verosimilitud (MMV) ofrecen un marco alternativo a la estadística frecuentista convencional, alejándose del uso del p-valor para el rechazo de una única hipótesis nula y optando por el uso de las verosimilitudes para evaluar el grado de apoyo en los datos a un conjunto de hipótesis alternativas (o modelos) de interés para el investigador. Estos métodos han sido ampliamente aplicados en ecología en el marco de los modelos de vecindad. Dichos modelos usan una aproximación espacialmente explícita para describir procesos demográficos de plantas o procesos ecosistémicos en función de los atributos de los individuos vecinos. Se trata por tanto de modelos fenomenológicos cuya principal utilidad radica en funcionar como herramientas de síntesis de los múltiples mecanismos por los que las especies pueden interactuar e influenciar su entorno, proporcionando una medida del efecto per cápita de individuos de distintas características (ej. tamaño, especie, rasgos fisiológicos) sobre los procesos de interés. La gran ventaja de aplicar los MMV en el marco de los modelos de vecindad es que permite ajustar y comparar múltiples modelos que usen distintos atributos de los vecinos y/o formas funcionales para seleccionar aquel con mayor soporte empírico. De esta manera, cada modelo funcionará como un “experimento virtual” para responder preguntas relacionadas con la magnitud y extensión espacial de los efectos de distintas especies coexistentes, y extraer conclusiones sobre posibles implicaciones para el funcionamiento de comunidades y ecosistemas. Este trabajo sintetiza las técnicas de implementación de los MMV y los modelos de vecindad en ecología terrestre, resumiendo su uso hasta la fecha y destacando nuevas líneas de aplicación.
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Objetivo: Evaluar la variación espacial de la exposición a dióxido de nitrógeno (NO2) en la ciudad de Valencia y su relación con la privación socioeconómica y la edad. Métodos: La población por sección censal (SC) procede del Instituto Nacional de Estadística. Los niveles de NO2 se midieron en 100 puntos del área de estudio, mediante captadores pasivos, en tres campañas entre 2002 y 2004. Se utilizó regresión por usos del suelo (LUR) para obtener el mapa de los niveles de NO2. Las predicciones del LUR se compararon con las proporcionadas por: a) el captador más cercano de la red de vigilancia, b) el captador pasivo más cercano, c) el conjunto de captadores en un entorno y d) kriging. Se asignaron niveles de contaminación para cada SC. Se analizó la relación entre los niveles de NO2, un índice de privación con cinco categorías y la edad (≥65 años). Resultados: El modelo LUR resultó el método más preciso. Más del 99% de la población superó los niveles de seguridad propuestos por la Organización Mundial de la Salud. Se encontró una relación inversa entre los niveles de NO2 y el índice de privación (β = –2,01 μg/m3 en el quintil de mayor privación respecto al de menor, IC95%: –3,07 a –0,95), y una relación directa con la edad (β = 0,12 μg/m3 por incremento en unidad porcentual de población ≥65 años, IC95%: 0,08 a 0,16). Conclusiones: El método permitió obtener mapas de contaminación y describir la relación entre niveles de NO2 y características sociodemográficas.
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La incidencia en las políticas sociales es una importante función profesional de las trabajadoras sociales que precisa ser integrada en la educación teórica y práctica en Trabajo Social. Este artículo indaga sobre los fundamentos de esta función de incidencia en los cambios sociales promoviendo políticas sociales que reconozcan los derechos humanos. Partiendo de los referentes internacionales del trabajo social, se analiza el caso de España teniendo en cuenta los códigos deontológicos, los planes de estudio en Trabajo Social, la práctica profesional y los nuevos Grados en Trabajo Social. Se concluye planteando interrogantes sobre el grado de responsabilidad y de implicación de las universidades y Colegios profesionales en coherencia con los principios y valores del Trabajo Social.
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Objetivo: Analizar las características asociadas al riesgo de feminicidio en España entre mujeres expuestas a la violencia de pareja o análogo y su posible asociación con las denuncias a los agresores. Métodos: Se realizó un estudio de casos y controles para el periodo 2010-2011. Los casos, 135 mujeres mayores de edad, asesinadas por su pareja o análogo durante dicho periodo, se identificaron a través de la página web de la Federación de Asociaciones de Mujeres Separadas y Divorciadas, y de los informes del Consejo General del Poder Judicial. Los controles, 185 mujeres expuestas a la violencia de pareja el último año, proceden de la Macroencuesta de Violencia de Género 2011. La asociación entre la denuncia y el riesgo de feminicidio se estimó mediante modelos de regresión logística multivariada. Resultados: No se encontró asociación entre denunciar al agresor y el riesgo de ser asesinada (odds ratio [OR]: 1,38; intervalo de confianza del 95% [IC95%]: 0,68-2,79). Las mujeres inmigrantes expuestas a la violencia de pareja registraron una mayor probabilidad de ser asesinadas (ref.: mujeres españolas; OR: 5,38; IC95%: 2,41-11,99). Esta asociación también se observó en las mujeres que vivían en zonas rurales (ref: zonas urbanas; OR: 2,94; IC95%: 1,36-6,38). Conclusiones: La denuncia judicial al agresor no parece modificar el riesgo de asesinato entre las mujeres expuestas a la violencia de pareja. Las medidas de protección a las mujeres deberían extremarse en las mujeres inmigrantes y las que viven en el medio rural.
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High-impact, localized intense rainfall episodes represent a major socio-economic problem for societies worldwide, and at the same time these events are notoriously difficult to simulate properly in climate models. Here, the authors investigate how horizontal resolution and model formulation influence this issue by applying the HARMONIE regional climate model (HCLIM) with three different setups; two using convection parameterization at 15 and 6.25 km horizontal resolution (the latter within the “grey-zone” scale), with lateral boundary conditions provided by ERA-Interim reanalysis and integrated over a pan-European domain, and one with explicit convection at 2 km resolution (HCLIM2) over the Alpine region driven by the 15 km model. Seven summer seasons were sampled and validated against two high-resolution observational data sets. All HCLIM versions underestimate the number of dry days and hours by 20-40%, and overestimate precipitation over the Alpine ridge. Also, only modest added value were found of “grey-zone” resolution. However, the single most important outcome is the substantial added value in HCLIM2 compared to the coarser model versions at sub-daily time scales. It better captures the local-to-regional spatial patterns of precipitation reflecting a more realistic representation of the local and meso-scale dynamics. Further, the duration and spatial frequency of precipitation events, as well as extremes, are closer to observations. These characteristics are key ingredients in heavy rainfall events and associated flash floods, and the outstanding results using HCLIM in convection-permitting setting are convincing and encourage further use of the model to study changes in such events in changing climates.
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The skyrmions in SU(N) quantum Hall (QH) system are discussed. By analyzing the gauge field structure and the topological properties of this QH system it is pointed out that in the SU(N) QH system there can exist (N-1) types of skyrmion structures, instead of only one type of skyrmions. In this paper, by means of the Abelian projections according to the (N-1) Cartan subalgebra local bases, we obtain the (N-1) U(1) electromagnetic field tensors in the SU(N) gauge field of the QH system, and then derive (N-1) types of skyrmion structures from these U(1) sub-field tensors. Furthermore, in light of the phi-mapping topological current method, the topological charges and the motion of these skyrmions are also discussed.
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Esta tesis doctoral nace con el propósito de entender, analizar y sobre todo modelizar el comportamiento estadístico de las series financieras. En este sentido, se puede afirmar que los modelos que mejor recogen las especiales características de estas series son los modelos de heterocedasticidad condicionada en tiempo discreto,si los intervalos de tiempo en los que se recogen los datos lo permiten, y en tiempo continuo si tenemos datos diarios o datos intradía. Con esta finalidad, en esta tesis se proponen distintos estimadores bayesianos para la estimación de los parámetros de los modelos GARCH en tiempo discreto (Bollerslev (1986)) y COGARCH en tiempo continuo (Kluppelberg et al. (2004)). En el capítulo 1 se introducen las características de las series financieras y se presentan los modelos ARCH, GARCH y COGARCH, así como sus principales propiedades. Mandelbrot (1963) destacó que las series financieras no presentan estacionariedad y que sus incrementos no presentan autocorrelación, aunque sus cuadrados sí están correlacionados. Señaló también que la volatilidad que presentan no es constante y que aparecen clusters de volatilidad. Observó la falta de normalidad de las series financieras, debida principalmente a su comportamiento leptocúrtico, y también destacó los efectos estacionales que presentan las series, analizando como se ven afectadas por la época del año o el día de la semana. Posteriormente Black (1976) completó la lista de características especiales incluyendo los denominados leverage effects relacionados con como las fluctuaciones positivas y negativas de los precios de los activos afectan a la volatilidad de las series de forma distinta.
Resumo:
Este artículo describe y analiza la articulación discursiva sobre el lesbianismo en el campo médico argentino entre 1936 y 1955. Las "verdades" de la medicina poseen una fuerza normativa que constituyen un lugar privilegiado para propiciar la aplicación del modelo heterosexual e imponer esta visión al resto de la sociedad. En primer lugar esbozaremos los argumentos médicos en el ámbito europeo por ser los referentes más recorridos por la elite médica argentina. Luego, analizaremos las relecturas y apropiaciones realizadas en el contexto argentino articulándolas con el modelo hegemónico heterosexual de feminidad
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Este artículo describe y analiza la articulación discursiva sobre el lesbianismo en el campo médico argentino entre 1936 y 1955. Las "verdades" de la medicina poseen una fuerza normativa que constituyen un lugar privilegiado para propiciar la aplicación del modelo heterosexual e imponer esta visión al resto de la sociedad. En primer lugar esbozaremos los argumentos médicos en el ámbito europeo por ser los referentes más recorridos por la elite médica argentina. Luego, analizaremos las relecturas y apropiaciones realizadas en el contexto argentino articulándolas con el modelo hegemónico heterosexual de feminidad