463 resultados para Partito Comunista Portoghese


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Este artículo se enfoca en el estudio del período que corre entre 1935 y 1951 para destacar una de las empresas más importantes del PC a nivel mundial, con substanciales réditos en Argentina: la organización de las mujeres. En particular, nuestro interrogante es de qué modo un partido tradicionalmente considerado de estructuración directa y unitaria, profesional, eminentemente concentrado en la línea de formación ideológica por sobre la electoral, caracterizado por un perfil obrero y fuerte en términos de organización administrativa interna -particularmente, debido a su característica celular-, encuentra límites a esa propia caracterización organizacional en tanto delinea una política de intervención coyuntural que lo coloca en alianzas con otros actores y modifica, con ello, sus propios caracteres. El corpus documental de esta investigación incluye documentos y prensa partidaria (comunista y de otras agrupaciones políticas o sociales); archivos personales, autobiografías y entrevistas. La codificación permitió un ordenamiento de los datos extraídos de los documentos relevados, agrupándolos, según similitudes o diferencias relevantes en categorías que hicieron posible su análisis

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Presentazione del libro “Proibido!” (2007) dell’autore portoghese António Costa Santos (Lisbona: Guerra&Paz), con proposta di traduzione commentata di tre capitoli e intervista finale all’autore. Spiegazione del contesto storico del libro: Salazar e la dittatura dell’Estado Novo.

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El VI Congreso del Partido Comunista de Cuba introdujo una nueva agenda económica que el Gobierno llama la actualización del modelo socialista. Muchos piensan que en esencia se trata de una serie de reformas y reducen su importancia a su dimensión económica. Esta monografía busca explicar la actualización aplicando el análisis de sistemas-mundo de Immanuel Wallerstein, aportando una interpretación no convencional del fenómeno. Se puntualizará en las variables de poder y en los actores políticos que han determinado la nueva política económica: el Partido Comunista de Cuba (PCC) y las Fuerzas Armadas Revolucionarias (FAR). Ambos conforman lo que Wallerstein denomina un movimiento antisitémico. El argumento principal es que el movimiento ha puesto en marcha las reformas buscando fortalecer el Estado y así garantizar su supervivencia al consolidar su posición como el competidor único del poder estatal. Como se verá, estas metas han llevado al movimiento a sacrificar parte de su naturaleza antisistémica.

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IntroducciónHace aproximadamente una década Rodolfo Cerdas Cruz presentó una tesis de doctorado en Francia titulada "Strategie et Tactique de l'Internationale Communiste en Amérique Lanite" de la cual La hoz y el Machete, presumiblemente, es su versión española en forma de libro; acutalizada a juzgar por algunas de las referencias bibliográficas...

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ResumenEntrevista realizada a un dirigente del Partido Comunista Salvadoreño entre 1932 y la década de 1960.Abstract An interview with a leader of the Salvadorean Communist Party from 1932 to the 1960s.

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IntroducciónLa disolución de la Unión Soviética en 1989 y el subsiguiente final de la guerra fría impactaron el globo entero. Un detalle de este cambio en la política internacional incidió entre la comunidad académica, ya que sus miembros tuvieron la esperanza de tener acceso a los inexpugnables archivos rusos. Como el gobierno soviético guardaba sigilosamente toda su documentación, los universitarios estaban ansiosos. Ellos conocían las características  de la burocracia soviética y sospechaban que una voluminosa cantidad de documentos se habían producido y guardado. Mientras que algunos de los archivos quedaron cerrados por razones de seguridad nacional, y otros eran inaccesibles a pesar de que estaban abiertos, muchas de las instituciones se han abierto y cantidades sustanciales de información aparecían para confirmar que los archivos rusos serán una fuente importante de evidencia histórica en los años venideros

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IntroducciónEl rescate de la documentación referente al Partido Comunista de Costa Rica de los archivos de la Internacional Comunista y su publicación, constituyen una contribución sustancial al conocimiento de un período histórico y de un relevante actor político, el partido comunista de Costa Rica (independientemente de sus diversos significativos hombres legales), decisivos ambos en el proceso de conformación de la Costa Rica contemporanea.

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Questa tesi propone un indagine sulla memoria del retorno a partire da una prospettiva critica che assume il “sud globale di lingua portoghese” come spazio storico e concettuale di riferimento. Si riflette sull'idea di specificità attribuita alla colonizzazione promossa dal Portogallo in Africa tenendo conto delle contraddizioni associate al movimento migratorio innescato dal processo violento di decolonizzazione dell’Africa portoghese.
 Le memorie trauamatiche sul retorno espongono la violenza come componente costitutiva della realtà coloniale ma ripropongono anche dinamiche che permettono l’occultamento del razzismo. L'esplorazione della “soffitta”, assunta come metafora della memoria familiare custodita nello spazio domestico, accompagna quella dell’archivio pubblico. L’analisi dell’archivio ufficiale e della memoria familiare riflette il tentativo di stabilire un dialogo tra storia e memoria superando la logica di antitesi che tradizionalmente le contrappone. Utilizzando il concetto criticamente problematico di “postmemoria” si riflette sulla riconfigurazione del rapporto con il passato in funzione di un’idea di “eredità come compito” assunto nel presente). La possibilità di “salvare” il passato dalla progressiva scomparsa dei testimoni comporta un pericolo di abuso ideologico connaturato al processo di trasmissione. La traduzione delle memorie coloniali sul retorno dallo spazio intimo allo spazio del dibattito pubblico mostra la relazione tra la costruzione della mitologia familiare e l’adozione del discorso lusotropicale. Il tentativo di definire la natura indecifrabile del retornado comporta la possibilità di sanzionare la violenza coloniale negando una responsabilità collettiva riferita al colonialismo. Si presenta il tentativo di configurare i termini di una questione post-coloniale portoghese dai contorni opachi. Questa tesi approda ad una conclusione aperta, articolata sul rischio sempre presente di appropriazione delle categorie critiche post-coloniali da parte dell’ideologia egemonica. Attraverso le (post)memorie (post)coloniali la denuncia del razzismo in quanto eredità permanente e la riconfigurazione dell’archivio coloniale costituiscono operazioni possibili, necessarie, ma non per questo scontate o prive di rischi.

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Lo scopo dell’elaborato è stato quello di creare un termbase trilingue in italiano, portoghese e spagnolo nel dominio del diritto di famiglia, che possa aiutare in quanto risorsa terminologica i traduttori giuridici che hanno la necessità di documentarsi sull'argomento con una prospettiva comparatista. Il dominio della ricerca, il diritto di famiglia, è una branca del diritto privato che si occupa di regolare i rapporti giuridici tra le persone che costituiscono un nucleo famigliare, ovvero i rapporti di coniugio, di filiazione, di adozione e i rapporti patrimoniali per le successioni. Nella prima sezione dell’elaborato si introducono alcuni concetti cardine della giurisprudenza e si riflette su quale sia la relazione tra società, cultura e legge. Inoltre, si analizza lo stato dell’arte della traduzione specialistica, in particolare della traduzione giuridica. Nella seconda parte, proprio in virtù della riflessione precedente, è stata fatta un’analisi comparativa delle legislazioni riguardanti il diritto di famiglia e della loro evoluzione tra il XX e il XXI secolo in Italia, Portogallo e Spagna. La terza parte riporta le fasi che si sono susseguite per poter creare il termbase, a partire dalla raccolta di testi per la successiva estrazione di termini grazie al software AntConc, all’individuazione dei traducenti, per concludersi con la conversione del glossario in formato Excel a termbase attraverso il pacchetto di software MultiTerm. Il risultato è un termbase composto da 103 voci in italiano, con altrettanti equivalenti interlinguistici in portoghese e in spagnolo, per ciascuno dei quali sono state stati specificati definizioni, contesti ed eventuali sinonimi e note. In ultima istanza, sono state riportate alcune riflessioni riguardanti i termini e i loro traducenti, in particolare sulla loro natura mutevole e non sempre ben definita, che spinge il traduttore a inserire i termini in un framework linguistico, ma anche e soprattutto culturale.

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Activation of the human complement system of plasma proteins during immunological host defense can result in overproduction of potent proinflammatory peptides such as the anaphylatoxin C5a. Excessive levels of C5a are associated with numerous immunoinflammatory diseases, but there is as yet no clinically available antagonist to regulate the effects of C5a. We now describe a series of small molecules derived from the C-terminus of C5a, some of which are the most potent low-molecular-weight C5a receptor antagonists reported to date for the human polymorphonuclear leukocyte (PMN) C5a receptor. H-1 NMR spectroscopy was used to determine solution structures for two cyclic antagonists and to indicate that antagonism is related to a turn conformation, which can be stabilized in cyclic molecules that are preorganized for receptor binding. While several cyclic derivatives were of similar antagonistic potency, the most potent antagonist was a hexapeptide-derived macrocycle AcF[OPdChaWR] with an IC50 = 20 nM against a maximal concentration of C5a (100 nM) on intact human PMNs. Such potent C5a antagonists may be useful probes to investigate the role of C5a in host defenses and to develop therapeutic agents for the treatment of many currently intractable inflammatory conditions.

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Inhibitors of proteolytic enzymes (proteases) are emerging as prospective treatments for diseases such as AIDS and viral infections, cancers, inflammatory disorders, and Alzheimer's disease. Generic approaches to the design of protease inhibitors are limited by the unpredictability of interactions between, and structural changes to, inhibitor and protease during binding. A computer analysis of superimposed crystal structures for 266 small molecule inhibitors bound to 48 proteases (16 aspartic, 17 serine, 8 cysteine, and 7 metallo) provides the first conclusive proof that inhibitors, including substrate analogues, commonly bind in an extended beta-strand conformation at the active sites of all these proteases. Representative superimposed structures are shown for (a) multiple inhibitors bound to a protease of each class, (b) single inhibitors each bound to multiple proteases, and (c) conformationally constrained inhibitors bound to proteases. Thus inhibitor/substrate conformation, rather than sequence/composition alone, influences protease recognition, and this has profound implications for inhibitor design. This conclusion is supported by NMR, CD, and binding studies for HIV-1 protease inhibitors/ substrates which, when preorganized in an extended conformation, have significantly higher protease affinity. Recognition is dependent upon conformational equilibria since helical and turn peptide conformations are not processed by proteases. Conformational selection explains the resistance of folded/structured regions of proteins to proteolytic degradation, the susceptibility of denatured proteins to processing, and the higher affinity of conformationally constrained 'extended' inhibitors/substrates for proteases. Other approaches to extended inhibitor conformations should similarly lead to high-affinity binding to a protease.

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Lipoamino acid-based synthetic peptides (lipid core peptides, LCP) derived from the type-specific and conserved region determinants of group A streptococci (GAS) were evaluated as potential candidate sequences in a vaccine to prevent GAS-associated diseases, including rheumatic heart, disease and poststreptococcal acute glomerulonephritis. The LCP peptides had significantly enhanced immunogenicity as compared with the monomeric peptide epitopes. Furthermore, the peptides incorporated into the LCP system generated epitope-specific antibodies without the use of any conventional adjuvant.

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Este artigo aborda o contraste entre uma modalidade de troca explicitamente qualificada por Mauss, na década de 1930, como "comunista" e as modalidades "agonística" e "mercantil". Mauss nunca foi comunista, mas sim um socialista engajado. Como tal, lançou à Revolução Russa seu olhar de etnógrafo, sem deixar de considerar sua importância como "experimento". Vê como inspiração do Ensaio sobre o dom o impacto que lhe causaram tanto uma visita à Rússia comunista no início da década de 1920 como a Nova Política Econômica de Lênin, que reconhecia a impossibilidade de abolição do mercado. Questão implícita do Ensaio é a possibilidade de uma nova sociedade, na qual o Estado englobaria o mercado, ambos entendidos como transformações lógicas e históricas de formas particulares da dádiva, o tributo no caso do Estado.

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A dissertação de doutoramento intitulada «Os Estados Unidos da América e a Democracia Portuguesa: As Relações Luso-Americanas na Transição para a Democracia em Portugal (1974-1976)» tem por objectivo essencial compreender a política adoptada pela Administração norte-americana no âmbito do processo político português inaugurado pelo golpe de Estado militar de 25 de Abril de 1974. Nela procuramos demonstrar como a América reagiu a uma revolução na Europa Ocidental, sua zona crucial de influência, bem como à ascensão do Partido Comunista num países membro da NATO, traduzida esta quer na sua inclusão nos Governo Provisórios, quer mesmo, num extremo, na possibilidade de tomar o poder no País. Uma das suas originalidades consiste na defesa de que, apesar da revolução portuguesa ter sido em larga medida determinada pela balança de forças interna, os EUA acabaram por contribuir para a instauração de um regime democrático em Portugal, ainda que a sua política não tenha sido uniforme ao longo do tempo, indo desde um desinteresse inicial até ao amplo apoio prestado nos últimos meses de 1975, sobretudo após a conclusão do processo revolucionário.