293 resultados para Lipparini, Ludovico.


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La ricerca ha mirato a ricostruire storicamente quali furono le motivazioni che, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, portarono gli amministratori della Cassa Risparmio in Bologna a progettare la creazione di un Museo d’arte e di Storia della città, delineandone quelli che furono i principali responsabili e protagonisti. Dall’analisi dei documenti conservati presso l’Archivio della Cassa di Risparmio è emerso uno studio approfondito dei protagonisti della politica artistica e culturale dell’Istituto, oltre che dei legami e delle relazioni intessute con le principali istituzioni cittadine. Lo studio si è progressivamente focalizzato su un particolare momento della storia di Bologna, quando, in seguito all’approvazione del Piano Regolatore del 1889, la città fu per oltre un trentennio sottoposta a radicali trasformazioni urbanistiche che ne cambiarono completamente l’aspetto. Tra i personaggi finora ignoti di questa storia è emerso il nome dell’ingegnere Giambattista Comelli, consigliere e vice segretario della banca alla fine del XIX secolo, che per primo, nel 1896, avanzò la proposta di creare un museo dell’Istituto. A differenza di quanto ritenuto sino ad oggi, questo avrebbe dovuto avere, nelle intenzioni originarie, esclusivamente funzione di riunire e mostrare oggetti e documenti inerenti la nascita e lo sviluppo della Cassa di Risparmio. Un museo, dunque, che ne celebrasse l’attività, mostrando alla città come la banca avesse saputo rispondere prontamente e efficacemente, anche nei momenti più critici, alle esigenze dei bolognesi. Personaggio oggi dimenticato, Comelli fu in realtà figura piuttosto nota in ambito cittadino, inserita nei principali sodalizi culturali dell’epoca, tra cui la Regia Deputazione di Storia Patria e il Comitato per Bologna Storico Artistica, assieme a quei Rubbiani, Cavazza e Zucchini, che tanta influenza ebbero, come vedremo in seguito, sugli orientamenti Si dovettero tuttavia aspettare almeno due decenni, affinché l’idea originaria di fondare un Museo della Cassa di Risparmio si evolvesse in un senso più complesso e programmatico. Le ricerche hanno infatti evidenziato che le Raccolte d’Arte della Cassa di Risparmio non avrebbero acquistato l’importanza e la consistenza che oggi ci è dato constatare senza l’intervento decisivo di un personaggio noto fino ad oggi soltanto per i suoi indubbi meriti artistici: Alfredo Baruffi. Impiegato come ragioniere della Cassa fin dai diciotto anni, il Baruffi divenne, una volta pensionato, il “conservatore” delle Collezioni della Cassa di Risparmio. Fu lui a imprimere un nuovo corso all’originaria idea di Comelli, investendo tutte le proprie energie nella raccolta di dipinti, disegni, incisioni, libri, incunaboli, autografi, fotografie e oggetti d’uso quotidiano, col proposito di creare un museo che raccontasse la storia di Bologna e delle sue ultime grandi trasformazioni urbanistiche. Attraverso l’attenta analisi dei documenti cartacei e il raffronto con le opere in collezione è stato quindi possibile ricostruire passo dopo passo la nascita di un progetto culturale di ampia portata. La formazione della raccolta fu fortemente influenzata dalle teorie neomedievaliste di Alfonso Rubbiani, oltre che dalla volontà di salvaguardare, almeno a livello documentario, la memoria storica della Bologna medievale che in quegli anni stava per essere irrimediabilmente cancellata. Le scelte che orientarono la raccolta dei materiali, recentemente confluiti per la maggior parte nelle Collezioni della Fondazione della Cassa di Risparmio in Bologna, acquistano, con questo studio una nuova valenza grazie alla scoperta degli stretti rapporti che Baruffi intrattenne coi principali rappresentanti della cerchia rubbianesca, tra cui Francesco Cavazza, Guido Zucchini e Albano Sorbelli. Con essi Baruffi partecipò infatti a numerosi sodalizi e iniziative quali il Comitato per Bologna Storico Artistica, la “Mostra Bologna che fu” e la società Francesco Francia, che segnarono profondamente l’ambiente culturale cittadino. La portata e la qualità delle scelte condotte da Baruffi nell’acquisto e raccolta dei materiali si rivela ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, attenta e mirata per il ruolo documentario che le Raccolte avevano e hanno assunto quali preziose e spesso uniche testimonianze del recente passato cittadino. Esaminata tutta la documentazione inerente la nascita delle Raccolte, la ricerca si è ha successivamente concentrata sulla vicenda di acquisto del fondo delle incisioni carraccesche della collezione Casati. La prima parte del lavoro è consistita nel repertoriare e trascrivere tutti i documenti relativi alla transazione d’acquisto, avvenuta nel 1937, vicenda che per la sua complessità impegnò per molti mesi, in un fitto carteggio, Baruffi, la direzione della Cassa e l’antiquario milanese Cesare Fasella. Il raffronto tra documenti d’archivio, inventari e materiale grafico ha permesso di ricostituire, seppur con qualche margine di incertezza, l’intera collezione Casati, individuando quasi 700 incisioni e 22 dei 23 disegni che la componevano. L’ultima fase di studio ha visto l’inventariazione e la catalogazione delle 700 incisioni. Il catalogo è stato suddiviso per autori, partendo dalle incisioni attribuite con certezza ad Agostino e ai suoi copisti, per poi passare ad Annibale e a Ludovico e ai loro copisti. Le incisioni studiate si sono rivelate tutte di grande qualità. Alcuni esemplari sono inoltre particolarmente significativi dal punto di vista storico-critico, perché mai citati nei tre principali e più recenti repertori di stampe carraccesche. Lo studio si conclude con l’individuazione di una stretta correlazione tra il pensiero e della pratica operatività in qualità di archivista, museografo e opinionista, di un altrettanto decisivo protagonista della ricerca, lo storico dell’arte Corrado Ricci, la cui influenza esercitata nell’ambiente culturale bolognese di quegli anni è già sottolineata nel primo capitolo. La conclusione approfondisce i possibili raporti e legami tra Baruffi e Corrado Ricci i cui interventi attorno alla questione della tutela e della salvaguardia del patrimonio storico, artistico, e paesaggistico italiano furono fondamentali per la nascita di una coscienza artistica e ambientale comune e per il conseguente sviluppo di leggi ad hoc. Numerose furono infatti le occasioni d’incontro tra Baruffi e Ricci. Qesti fu socio onorario del Comitato per Bologna Storico Artistica, nonché, quando era già Direttore Generale delle Belle Arti, presidente della storica mostra “Bologna che fu”. Sia Ricci che Baruffi fecero inoltre parte di quelle iniziative volte alla difesa e alla valorizzazione del paesaggio naturale, inteso anche in un ottica di promozione turistica, che videro la nascita proprio in Emilia Romagna: nel 1889 nasce l’Associazione Pro Montibus et silvis, del 1906 è l’Associazione nazionale per i paesaggi e monumenti pittoreschi, del 1912 è la Lega Nazionale per la protezione dei monumenti naturali. Queste iniziative si concretizzarono con la fondazione a Milano nel 1913 del Comitato Nazionale per la difesa del paesaggio e i monumenti italici, costituitosi presso la sede del Touring Club Italiano. Quelle occasioni d’incontro, come pure gli scritti di Ricci, trovarono certamente un terreno fertile in Baruffi conservatore, che nella formazione delle Collezioni, come pure nelle sua attività di “promotore culturale”, ci appare oggi guidato dalle teorie e dall’esempio pratico dei due numi tutelari: Alfonso Rubbiani e Corrado Ricci. La ricerca di documentazione all’interno di archivi e biblioteche cittadine, ha infine rivelato che il ruolo svolto da Baruffi come “operatore culturale” non fu quello di semplice sodale, ma di vero protagonista della scena bolognese. Soprattutto a partire dal secondo decennio del Novecento, quando fors’anche a seguito della morte del “maestro” Rubbiani, egli divenne uno tra i personaggi più impegnati in iniziative di tutela e promozione del patrimonio artistico cittadino, antico e moderno che fosse, intese a condizionare la progettualità politica e culturale della città. In tale contesto si può ben arguire il ruolo che avrebbero assunto le Collezioni storico artistiche numismatiche, popolaresche, della Cassa di Risparmio, cui Baruffi dedicò tutta la sua carriera successiva.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Images of a scene, static or dynamic, are generally acquired at different epochs from different viewpoints. They potentially gather information about the whole scene and its relative motion with respect to the acquisition device. Data from different (in the spatial or temporal domain) visual sources can be fused together to provide a unique consistent representation of the whole scene, even recovering the third dimension, permitting a more complete understanding of the scene content. Moreover, the pose of the acquisition device can be achieved by estimating the relative motion parameters linking different views, thus providing localization information for automatic guidance purposes. Image registration is based on the use of pattern recognition techniques to match among corresponding parts of different views of the acquired scene. Depending on hypotheses or prior information about the sensor model, the motion model and/or the scene model, this information can be used to estimate global or local geometrical mapping functions between different images or different parts of them. These mapping functions contain relative motion parameters between the scene and the sensor(s) and can be used to integrate accordingly informations coming from the different sources to build a wider or even augmented representation of the scene. Accordingly, for their scene reconstruction and pose estimation capabilities, nowadays image registration techniques from multiple views are increasingly stirring up the interest of the scientific and industrial community. Depending on the applicative domain, accuracy, robustness, and computational payload of the algorithms represent important issues to be addressed and generally a trade-off among them has to be reached. Moreover, on-line performance is desirable in order to guarantee the direct interaction of the vision device with human actors or control systems. This thesis follows a general research approach to cope with these issues, almost independently from the scene content, under the constraint of rigid motions. This approach has been motivated by the portability to very different domains as a very desirable property to achieve. A general image registration approach suitable for on-line applications has been devised and assessed through two challenging case studies in different applicative domains. The first case study regards scene reconstruction through on-line mosaicing of optical microscopy cell images acquired with non automated equipment, while moving manually the microscope holder. By registering the images the field of view of the microscope can be widened, preserving the resolution while reconstructing the whole cell culture and permitting the microscopist to interactively explore the cell culture. In the second case study, the registration of terrestrial satellite images acquired by a camera integral with the satellite is utilized to estimate its three-dimensional orientation from visual data, for automatic guidance purposes. Critical aspects of these applications are emphasized and the choices adopted are motivated accordingly. Results are discussed in view of promising future developments.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

This doctoral thesis unfolds into a collection of three distinct articles that share an interest in supply firms, or “peripheral firms”. The three studies offer a novel theoretical perspective that I call the peripheral view of manufacturing networks. Building on the relational view literature, this new perspective identifies the supplier-based theoretical standpoint to analyze and explain the antecedents of relational rents in manufacturing networks. The first article, the namesake of the dissertation, is a theoretical contribution that explains the foundations of the “peripheral view of manufacturing networks”. The second article “Framing The Strategic Peripheries: A Novel Typology of Suppliers” is an empirical study with the aim to offer an interpretation of peripheries’ characteristics and dynamics. The third article, “What is Behind Absorptive Capacity? Dispelling the Opacity of R&D” presents an example of general theory development by using data from peripheral firms.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

This study focuses on the processes of change that firms undertake to overcome conditions of organizational rigidity and develop new dynamic capabilities, thanks to the contribution of external knowledge. When external contingencies highlight firms’ core rigidities, external actors can intervene in change projects, providing new competences to firms’ managers. Knowledge transfer and organizational learning processes can lead to the development of new dynamic capabilities. Existing literature does not completely explain how these processes develop and how external knowledge providers, as management consultants, influence them. Dynamic capabilities literature has become very rich in the last years; however, the models that explain how dynamic capabilities evolve are not particularly investigated. Adopting a qualitative approach, this research proposes four relevant case studies in which external actors introduce new knowledge within organizations, activating processes of change. Each case study consists of a management consulting project. Data are collected through in-depth interviews with consultants and managers. A large amount of documents supports evidences from interviews. A narrative approach is adopted to account for change processes and a synthetic approach is proposed to compare case studies along relevant dimensions. This study presents a model of capabilities evolution, supported by empirical evidence, to explain how external knowledge intervenes in capabilities evolution processes: first, external actors solve gaps between environmental demands and firms’ capabilities, changing organizational structures and routines; second, a knowledge transfer between consultants and managers leads to the creation of new ordinary capabilities; third, managers can develop new dynamic capabilities through a deliberate learning process that internalizes new tacit knowledge from consultants. After the end of the consulting project, two elements can influence the deliberate learning process: new external contingencies and changes in the perceptions about external actors.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

L’obiettivo della tesi è quello di sviluppare un’applicazione mobile per iOS al fine di creare un servizio all’utente che semplifichi il processo di consultazione della designazione della gara. Ho iniziato la mia esperienza arbitrale nell’Ottobre del 2008, quando per curiosità mi sono iscritto al corso gratuito organizzato dalla sezione di Bologna; da quel momento fare l’arbitro è diventata una passione. L’idea di sviluppare un’applicazione mobile è nata nel momento in cui ho riscontrato difficoltà, insieme ai miei colleghi, nel consultare il portale Web ogni qualvolta si presentasse la necessità di visualizzare la designazione arbitrale. In mancanza di un’applicazione mobile che permettesse l’accesso al portale Web dell’associazione, denominato Sinfonia 4 You, ho preso in considerazione la possibilità di sviluppare questo servizio. Per rendere concreta l’idea, ho avuto bisogno del supporto informatico dell’Associazione Italiana Arbitri. Nel corso della mia carriera da arbitro, ho avuto modo di conoscere i responsabili informatici nazionali dell’associazione, così da renderli partecipi della mia idea. Intuendo le potenzialita` del lavoro che volevo sviluppare, ho avuto la possibilità di essere invitato, attraverso il responsabile informatico della sezione di Bologna, nonché mio correlatore Luca Lipparini, di essere invitato a Coverciano (FI) per confrontarmi con il comitato informatico dell’associazione. All’incontro, ho avuto modo di far vedere una simulazione del prototipo che fino ad allora avevo sviluppato. Da quel momento, la collaborazione è stata concreta e fine ad un obiettivo comune. I responsabili hanno esposto la loro idea di volere già sviluppare un’applicazione mobile simile per le piattaforme Android e Windows Mobile. Tuttavia, la mia grande passione per il mondo Apple mi ha permesso di focalizzarmi sullo sviluppo dell’applicazione su iOS.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Studio dei gruppi topologici, ovvero degli spazi topologici che possiedono anche una struttura di gruppo; le due strutture sono legate dal fatto che le applicazioni di gruppo sono continue.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

I distributori automatici sono attualmente molto diffusi perché permettono di automatizzare l'erogazione di un prodotto o servizio senza la necessità di avere una persona addetta a quello scopo. Questa tesi si pone l'obiettivo di progettare e sviluppare un’applicazione per sistemi embedded Linux che consenta agli utenti di richiedere, in modo autonomo, il pagamento tramite Bitcoin con la successiva erogazione di bevande alla spina.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Mainz, Univ., Diss., 1764

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

außgefertiget ... von Ludovico Seltzero

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Frankfurt a. O., Univ., Diss., 1754

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In his Descrittione di tutti i Paesi Bassi of 1567, the Italian merchant and humanist Ludovico Guicciardini described Antwerp as the warehouse of the world where all kinds of commodities were traded and displayed. Early modern Antwerp’s pre-eminent position depended upon links between material trade and exchange and the circulation of information, knowledge and beliefs. In this multidisciplinary volume of the NKJ, articles by leading scholars in the fields of art and material culture, literature and history explore ways in which value was propagated in the city from its so-called golden age, before the Revolt of the Netherlands, far into the seventeenth century.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Rho guanosine triphosphatases (GTPases) control the cytoskeletal dynamics that power neurite outgrowth. This process consists of dynamic neurite initiation, elongation, retraction, and branching cycles that are likely to be regulated by specific spatiotemporal signaling networks, which cannot be resolved with static, steady-state assays. We present NeuriteTracker, a computer-vision approach to automatically segment and track neuronal morphodynamics in time-lapse datasets. Feature extraction then quantifies dynamic neurite outgrowth phenotypes. We identify a set of stereotypic neurite outgrowth morphodynamic behaviors in a cultured neuronal cell system. Systematic RNA interference perturbation of a Rho GTPase interactome consisting of 219 proteins reveals a limited set of morphodynamic phenotypes. As proof of concept, we show that loss of function of two distinct RhoA-specific GTPase-activating proteins (GAPs) leads to opposite neurite outgrowth phenotypes. Imaging of RhoA activation dynamics indicates that both GAPs regulate different spatiotemporal Rho GTPase pools, with distinct functions. Our results provide a starting point to dissect spatiotemporal Rho GTPase signaling networks that regulate neurite outgrowth.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Genetically encoded, ratiometric biosensors based on fluorescence resonance energy transfer (FRET) are powerful tools to study the spatiotemporal dynamics of cell signaling. However, many biosensors lack sensitivity. We present a biosensor library that contains circularly permutated mutants for both the donor and acceptor fluorophores, which alter the orientation of the dipoles and thus better accommodate structural constraints imposed by different signaling molecules while maintaining FRET efficiency. Our strategy improved the brightness and dynamic range of preexisting RhoA and extracellular signal-regulated protein kinase (ERK) biosensors. Using the improved RhoA biosensor, we found micrometer-sized zones of RhoA activity at the tip of F-actin bundles in growth cone filopodia during neurite extension, whereas RhoA was globally activated throughout collapsing growth cones. RhoA was also activated in filopodia and protruding membranes at the leading edge of motile fibroblasts. Using the improved ERK biosensor, we simultaneously measured ERK activation dynamics in multiple cells using low-magnification microscopy and performed in vivo FRET imaging in zebrafish. Thus, we provide a construction toolkit consisting of a vector set, which enables facile generation of sensitive biosensors.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Local mRNA translation in neurons has been mostly studied during axon guidance and synapse formation but not during initial neurite outgrowth. We performed a genome-wide screen for neurite-enriched mRNAs and identified an mRNA that encodes mitogen-activated protein kinase kinase 7 (MKK7), a MAP kinase kinase (MAPKK) for Jun kinase (JNK). We show that MKK7 mRNA localizes to the growth cone where it has the potential to be translated. MKK7 is then specifically phosphorylated in the neurite shaft, where it is part of a MAP kinase signaling module consisting of dual leucine zipper kinase (DLK), MKK7, and JNK1. This triggers Map1b phosphorylation to regulate microtubule bundling leading to neurite elongation. We propose a model in which MKK7 mRNA localization and translation in the growth cone allows for a mechanism to position JNK signaling in the neurite shaft and to specifically link it to regulation of microtubule bundling. At the same time, this uncouples activated JNK from its functions relevant to nuclear translocation and transcriptional activation.