985 resultados para Automotive, Design, Automobile, Linee di carattere
Resumo:
Questo lavoro prende in analisi le aspettative messianiche e di redenzione ebraiche nel periodo delle crociate, ossia tra l’XI e il XIII secolo. Fu, questa, un’epoca di importanti persecuzioni nei confronti delle comunità ebraiche – stanziate soprattutto in Germania –, sottoposte ad attacchi e a conversioni forzate da parte dei crociati diretti a Gerusalemme. In quel periodo venne copiato e rielaborato un gran numero di testi di carattere apocalittico-escatologico, il cui scopo, secondo la mia ricostruzione, era quello di infondere speranza negli ebrei oppressi e di consolarli in merito all’imminente liberazione dal giogo straniero che l’era messianica avrebbe comportato. Nella prima parte del lavoro ricostruisco il quadro storico in cui tali testi circolavano, mentre nella seconda propongo un’edizione e una traduzione italiana degli scritti più rilevanti per la discussione.
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La ricerca, di carattere esplorativo, prende spunto dal dibattito internazionale, sviluppatosi sul finire dello scorso secolo, sulla necessità di innovare il sistema educativo, in ottica di lifelong-learning, e favorire l’acquisizione delle competenze richieste nel XXI secolo. Le diverse indicazioni sollecitano una scuola intesa come Civic-center in grado di riconoscere gli apprendimenti extra-scolastici, con spazi di apprendimento innovativi funzionali a didattiche learner-centred. A circa trent’anni dalla Dichiarazione di Salamanca riteniamo necessario interrogarsi se queste innovazioni garantiscano l’inclusione e il successo formativo di tutti. La ricerca si articola in quattro studi di caso relativi a due scuole secondarie di secondo grado innovative italiane e due finlandesi. Si propone di comprendere sulla base delle percezioni di studenti, insegnanti, dirigenti se tale modello di scuola favorisca anche l’inclusione e il benessere di tutti gli studenti. Dall’analisi dei risultati sembra che, secondo le percezioni di coloro che hanno partecipato alla ricerca, le scuole siano riuscite a far coesistere innovazione e inclusione. In particolare, l’utilizzo di spazi di apprendimento innovativi e didattiche learner-centred all’interno di una scuola aperta al territorio in grado di riconoscere le competenze extra-scolastiche, sembrano favorire effettivamente l’inclusione di tutti gli studenti. Nonostante gli aspetti innovativi, restano tuttavia presenti all’interno delle scuole analizzate ancora diverse criticità che non consentono una piena inclusione for all
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La struttura di un ospedale è notevolmente complessa nella sua organizzazione e conduzione, ed è per di più sollecitata a continue trasformazioni di carattere tecnologico ed organizzativo. Pertanto è essenziale, in una struttura sanitaria, il ruolo svolto dall’Ingegneria Clinica, che è quello dell’applicazione dei metodi e delle competenze specifiche proprie dell’ingegneria all’organizzazione, alla gestione e all’uso sicuro ed appropriato della strumentazione biomedica. Il seguente elaborato tratta le verifiche di sicurezza delle apparecchiature elettromedicali (EM) con una particolare attenzione agli aspetti normativi che le contraddistinguono e al ruolo dell’ingegnere clinico. Parlare di sicurezza per le tecnologie biomediche, significa garantire l’utilizzo delle stesse in assenza di rischi per l’utilizzatore e per il paziente, perciò il concetto di rischio è analizzato accuratamente. Oltre alla manutenzione correttiva è compito dell’ingegnere clinico programmare strategie di manutenzione preventiva per ottimizzare la durata fisiologica degli apparecchi EM e garantirne la qualità delle prestazioni erogate a lungo termine. L’utilizzo o il semplice invecchiamento di una qualsiasi apparecchiatura ne provoca infatti l’usura dei materiali e la deriva delle caratteristiche, aumentando la probabilità di guasto ed avaria. Pertanto la definizione di procedure di verifica elettrica periodica diventa fondamentale per l’individuazione di gran parte di quelle situazioni di compromissione della sicurezza che sono causa di danni e incidenti. Il loro scopo è quello di accertarsi che un’apparecchiatura abbia mantenuto nel tempo le caratteristiche di sicurezza dichiarate dal produttore e certificate dalla marcatura di conformità CE. Per completare l’iter di verifica di sicurezza e definirne il livello minimo accettabile è essenziale eseguire, oltre alle verifiche elettriche, le verifiche funzionali per valutare l’efficacia delle singole funzioni e prestazioni.
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L’idea di questa tesi nasce da due riflessioni maturate in parallelo nel corso del mio percorso di tirocinio e nate, più in generale, durante quello di studi. La prima è relativa ai tentativi di convergenza tra arte, scienza e cultura in linea con le strategie di pianificazione comunitarie del futuro, e la seconda sul tema del Service Design e in particolare dello Human Centered Design, considerato, nell’analisi di questo lavoro, insufficiente a inquadrare e cogliere interamente il sistema relazionale entro cui è contestualizzato l’utente-cittadino, o più in generale il soggetto per cui si progetta e si pianifica. Un primo passaggio concettuale e progettuale derivato da queste riflessioni è stato quindi quello dello spostamento del focus del servizio dall’esclusività dell’utente all’inclusività dell’utente inserito in un ambiente, in considerazione del bisogno latente e ultimo di ogni essere umano: una convivenza e una relazione sana e cosciente con ciò che lo circonda, sottolineando l’importanza della molteplicità di relazioni che legano ogni individuo al contesto in cui è inserito. Il progetto di tesi si pone infatti l’obiettivo di ribaltare la narrazione negativa e il graduale allontanamento degli abitanti di Ravenna dalle grandi aree naturali che circondano la città, attraverso un servizio di promozione che integri attività di produzione artistica e culturale con percorsi di ingaggio, sensibilizzazione e confronto dei cittadini e degli artisti stessi. Il servizio progettato è stato concretizzato in un sistema di valorizzazione artistica tramite residenze per ambienti naturali mirato alla diffusione di una nuova consapevolezza ecologica e territoriale nella popolazione. È stato sviluppato partendo da un evento di lancio site-specific per giungere alla definizione di un format idealmente replicabile ed espandibile per qualsiasi territorio in cui ve ne fosse bisogno.
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Il rapido sviluppo dell'economia e della tecnologia ha portato rapidi cambiamenti nella vita delle persone. Solo avendo un sonno di alta qualità possiamo dare il meglio ed essere veramente produttivi e produttivi.Invertire giorno e notte, procrastinare il sonno e stare alzati fino a tardi sono diventate abitudini comuni delle persone moderne. Queste cattive abitudini del sonno hanno un impatto sulla salute fisica, sull'efficienza del lavoro e dello studio e sulla vita delle persone. Miatal Tracker è un software di monitoraggio del sonno per i mercati europeo e americano e fornisce anche molti audio per dormire, corsi di meditazione e conoscenze relative al sonno. Durante il mio tirocinio, il team ha scoperto che i nostri prodotti sono meno differenziati da prodotti simili sul mercato. Per aiutare meglio gli utenti a risolvere i problemi di insonnia e migliorare la qualità del sonno, estraiamo metodi di terapia comportamentale dalla CBT-I migliorando così l'insonnia. Basato sulla progettazione della persuasione e della guida, migliora l'esecuzione dei comportamenti target e aiuta gli utenti a formare buone abitudini di sonno. Dal punto di vista del design, vengono studiate le ragioni di questi fenomeni e, combinate con le pertinenti conoscenze di psicologia e scienze comportamentali, viene esplorato come aiutare le abitudini di lavoro e di riposo delle persone. Prendendo questo come un'idea di design, la progettazione di prodotti e software applicativo si basa sulla progettazione del prodotto, integrata da applicazioni software, che combinano abitudini del sonno, prodotti e monitoraggio del sonno per formare un sistema di prodotti di promemoria, simboli e feedback, aiutando gli utenti a formare un buon sistema di prodotti Le abitudini del sonno, attraverso una guida non coercitiva, cambiano gli atteggiamenti e i comportamenti degli utenti verso l'obiettivo di ottenere un sonno di qualità.
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Il lavoro di tesi presentato ha come obiettivo la valutazione delle potenzialità del metodo di risk assessment per la stima dei rischi nel campo della progettazione geotecnica. In particolare, è stata approfondita l’applicazione dei metodi di trattamento dell’incertezza alla modellazione numerica di terreni caratterizzati da alcune tipologie di argille, il cui comportamento, al variare del grado di saturazione, può oscillare tra ritiro e rigonfiamento, provocando dissesti alle strutture sovrastanti. Ai modelli numerici creati sono stati associati dei modelli probabilistici sui quali sono state eseguite delle analisi di affidabilità associate a parametri del terreno opportunamente scelti in funzione dell’influenza sul meccanismo espansivo del suolo. È stata scelta come soglia, e dunque come stato limite, per il calcolo della probabilità di fallimento, il movimento massimo caratteristico del terreno ottenuto applicando il metodo di Mitchell per i due fenomeni. Questo metodo è adottato nelle Australian Standards, uno dei riferimenti scientifici più rilevanti per la progettazione su suoli espansivi, nonché normativa vigente in Australia, territorio ricco di argille attive. Le analisi hanno permesso di condurre alcune riflessioni circa la conservatività dei termini da normativa, fondati su approcci di carattere puramente deterministico, mostrando come a piccole variazioni plausibili degli input nel modello numerico, si possano ottenere variazioni discutibili nei risultati, illustrando così i vantaggi che comporta il trattamento dell’incertezza sui dati.
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Il presente lavoro ha come oggetto la linguoculturologia, un orientamento scientifico nato negli ultimi decenni del XX secolo e largamente diffuso nel mondo accademico russo e post-sovietico, che studia il legame indissolubile tra lingua e visione del mondo. Le origini della linguoculturologia sono da ricercare nel pensiero di Humboldt e nel concetto di relativismo linguistico presentato dagli studiosi Edward Sapir e Benjamin Whorf, esposti nel primo capitolo dell’elaborato. Il primo capitolo si presenta quindi come una panoramica dell’evoluzione di questa disciplina, fino alla sua affermazione e la presentazione di uno dei suoi concetti principali, quello di carattere nazionale, inteso come le caratteristiche, i tratti del carattere e la visione del mondo comune alle persone appartenenti ad una stessa comunità. Come sostiene la linguista Svetlana Ter-Minasova, l’esistenza del carattere nazionale è attestata da alcune fonti, e cioè le barzellette, i classici della letteratura nazionale, il folclore e la lingua nazionale. Proprio quest’ultima è la più importante ed è il tema centrale del secondo capitolo, dove ho analizzato alcune delle parole chiave della lingua russa che ne riflettono la mentalità. A tal proposito il terzo e ultimo capitolo è dedicato alla proposta di traduzione di un saggio intitolato “È possibile comprendere la cultura russa attraverso le parole chiave della lingua russa?” del linguista russo A. D. Šmelëv.
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Il progetto di tesi è stato svolto all’interno del reparto R&D dell’azienda Modena40, startup con sede a Rimini (RN) che si occupa di design e progettazione di motociclette. Il progetto a cui ho preso parte è stato commissionato dal produttore cinese CF Moto, di cui Modena40 rappresenta il reparto ricerca e sviluppo europeo. Esso riguarda la progettazione di un primo prototipo marciante di motocicletta sportiva, con lo scopo di svolgere test su strada per la definizione di geometrie, ergonomia ed aerodinamica. La progettazione inizierà con un benchmark delle sportive con motore V4 attualmente sul mercato. Successivamente verranno progettate tutte le componenti utili allo studio preliminare. Ho ricoperto il ruolo di ingegnere progettista, con il compito di progettare il telaio e curarne le fasi di prototipazione. Si progetterà un telaio modulare suddiviso in più parti avvitate tra loro, ognuna con un processo di produzione dedicato, per consentire una facile realizzazione e facili modifiche in fase di sviluppo. Il telaio sarà progettato tenendo conto di scelte target come ingombri, ergonomia e calcoli strutturali. All’interno della tesi sarà quindi illustrata la teoria di base e le successive scelte tecniche, discutendo e giustificando il processo che ha portato alle conclusioni raggiunte.
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L’Industria 4.0 richiede sempre più tecnologie con un notevole grado di flessibilità, in modo da garantire il più alto livello di integrazione uomo-macchina e macchina- macchina. In quest’ottica, l’avvento della robotica collaborativa, ha agevolato il pro- cesso. I robot collaborativi (cobot) possono essere facilmente installati all’interno del- le linee di assemblaggio/produzione, senza necessità di barriere che vietino l’accesso agli operatori. Tra i tanti compiti a cui possono asservire i cobot, ci sono quelli dedica- ti all’ispezione delle varie macchine (e.g. microfermate di emergenza), in cui di solito, l’apertura del pannello di protezione è affidata ad un cobot montato a bordo di un AGV. È in questo contesto che si inserisce l’elaborato di tesi, volto al controllo in forza di un robot collaborativo per la movimentazione di un pannello di protezione di una mac- china automatica. In particolare, per ragioni logistiche e di ingombro, un simulacro del pannello di protezione è stato realizzato in scala, mentre il controllo real-time del cobot è stato implementato utilizzando ROS (Robot Operating System), piattaforma disponibile in modalità open-source.
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A partire dal 1992, nell’industria elettronica giapponese, ha iniziato a diffondersi il sistema produttivo Seru Seisan: “Seru” in giapponese significa “organismo cellulare” e difatti questa modalità di produzione si basa sulla lavorazione di prodotti all’interno di celle. Esse sono formate da brevi tratti di nastro trasportatore, a seguito dello smantellamento di lunghe linee di assemblaggio, in cui lavorano un numero limitato di operatori multi-skilled. All’interno di un Seru possono essere lavorate più tipologie di prodotto ed ogni prodotto lavorato viene completato all’interno della cella stessa. Questo sistema produttivo a bassa automazione si rivela particolarmente adatto per operazioni di assemblaggio e consente di fronteggiare la dinamicità del mercato caratterizzata da elevata varietà e bassi volumi: il layout di un Seru, infatti, può essere riconfigurato rapidamente e richiede bassi investimenti in attrezzatura. In questo elaborato vengono presentati i Seru Seisan, descrivendone le principali caratteristiche e configurazioni unitamente alla loro origine. Dal momento che molti tentativi di applicazione di tale sistema produttivo risultano infruttuosi, soprattutto al di fuori del Giappone, viene proposto un quadro generale per l’implementazione e un algoritmo euristico per risolvere il problema di formazione e assegnazione degli operatori alle celle, minimizzando il costo totale di cross-training e bilanciando il carico di lavoro. Infine, viene presentato il lavoro di ricerca del presente elaborato che ha l’obiettivo di dimostrare il modello analitico che sta alla base del funzionamento di un Seru Divisionale, arrivando a stimare la produttività di una produzione multiprodotto. La formula a cui si giunge viene testata in due casi numerici reali, mostrando come alla progressiva diminuzione del numero di operatori all’interno di una cella, si ottenga un aumento della produttività della cella stessa.
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L'elaborato di tesi prende in esame il processo di produzione della linea “Pordenone”, in funzione nello stabilimento forlivese, di Electrolux S.P.A., azienda leader mondiale nella produzione di elettrodomestici e apparecchiature per l'uso domestico. Ragione del presente studio è l’acquisizione dell’opportuna comprensione del funzionamento dell’impianto al fine di individuare le inefficienze, le causali di fermata per la pianificazione della produzione o per gli interventi di manutenzione correttiva dei guasti, in modo da poter suggerire azioni di miglioramento. Per monitorare il processo di produzione è stato applicato all'oggetto di indagine lo studio del diagramma di Pareto, che ha permesso di evidenziare le principali causali all'origine della riduzione di produttività. Oltre a suggerire ipotesi di azioni di miglioramento, si è sottolineata l'importanza del coinvolgimento motivazionale degli operatori nelle procedure di lavoro, e l'opportunità di una maggiore implementazione del sistema informatico. Ragioni di carattere economico o di sicurezza dell'operatore, non hanno permesso di accogliere alcuni suggerimenti proposti, mentre sono state apportate migliorie nella produzione attraverso la riduzione delle fermate di lavoro. Nell'attuale clima di incertezza produttiva e di calo di domanda da parte di alcuni mercati, non è facile elaborare strategie di produzione innovative, tali da garantire la qualità del prodotto offerto e i risultati economici attesi, nel rispetto autentico dell'ambiente della collettività. Tuttavia, si ritiene che le informazioni generate da un adeguato monitoraggio del sistema offrano la possibilità di guardare avanti verso i progressi, piuttosto che concentrare la propria attenzione sulle opportunità mancate, e che le stesse informazioni possano trasformare l'agire dalla reattività (azione dopo il fatto) alla proattività (agire in anticipo) per migliorare efficacemente il processo di produzione.
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Molti edifici realizzati negli anni ‘80-‘90 sono caratterizzati da impianti con caldaie autonome e nell’ambito degli interventi di riqualificazione energetica solo raramente vengono inserite delle pompe di calore a causa della temperatura di funzionamento dell’impianto, che spesso deve essere mantenuta elevata per i sistemi di emissione a radiatori. Tuttavia la riduzione dei carichi termici dovuti all'isolamento degli edifici consente di utilizzare i terminali esistenti facendoli lavorare a bassa temperatura, con temperature medie di 45-50°C. Obiettivo principale della tesi è quindi la valutazione della fattibilità e dei vantaggi energetici nell’ambito della sostituzione di un sistema di riscaldamento autonomo a gas con un sistema a pompa di calore. Viene preso in esame un edificio condominiale formato da 47 alloggi sito a San Lazzaro di Savena e in particolare verrà valutata la fattibilità di inserire un impianto centralizzato a pompa di calore per ogni corpo scala di cui è composto l’edificio, alimentando l’impianto con pannelli fotovoltaici installati in copertura. Per valutare i vantaggi energetici è stato utilizzato il software di simulazione dinamica Design Builder che consente di analizzare i fabbisogni energetici e la produzione di energia con step orario. Il modello dinamico permette anche di studiare le strategie d’involucro più opportune per diminuire il fabbisogno energetico e poter far lavorare la pompa di calore con i radiatori esistenti a bassa temperatura. I risultati attesi dal lavoro sono molteplici: in primo luogo verificare che la scelta dell’introduzione della pompa di calore consenta all'edificio di ridurre i consumi di energia primaria da fonti non rinnovabili, con lo scopo di portare l’edificio ad una richiesta di quasi zero energia (NZEB) in linea con le nuove normative europee e nazionali; in secondo luogo che l’utilizzo della simulazione oraria consenta di valutare il matching reale tra produzione e consumo di energia.
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Tra le finalità della logistica vi è la riduzione del Material Handling che ha come ambizione la consegna diretta del materiale dal fornitore alle linee di produzione. Il presente lavoro di tesi ha come obiettivo quello di attaccare determinate perdite messe in luce dal Cost Deployment Logistico, attraverso un progetto mirato, all’interno dello stabilimento produttivo di Whirlpool EMEA S.p.A. a Melano. Le perdite in questione riguardano l’inefficienza del flusso logistico interno relativo alle linee che producono piani cottura gas. In particolare, il Kaizen messo in atto va ad eliminare dal ciclo di lavoro dei repacker, alcune operazioni di riconfezionamento interno, che vengono riassegnate, in funzione della conformazione del packaging primario e secondario delle famiglie di componenti, rispettivamente agli operatori tuggeristi e carrellisti. In questo modo viene da un lato evitato il tocco superfluo di un operatore con conseguente riduzione del tempo di movimentazione totale di alcune famiglie di componenti, dall’altro vi è un maggior bilanciamento della saturazione di tutte le figure coinvolte nel processo di consegna materiale in senso lato. Il progetto ha portato dunque a una ridistribuzione delle attività tra gli operatori logistici coinvolti con conseguente necessità di un relayout delle aree picking gas. Grazie al progetto è stato diminuito il monte ore necessario all’attività di repackaging con corrispondente risparmio economico annuo. Il lavoro si è occupato anche dell’implementazione di un’automazione: due robot AMR. Gli AMR robot, oltre a permettere il raggiungimento degli obiettivi economici, hanno portato ad una migliore configurazione del ciclo dei tuggeristi, che risulta ridotto in termine di percentuale di operazioni a non valore aggiunto (NVAA).
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Il presente elaborato analizza il processo produttivo del vino Lambrusco, ripercorrendo la storia e la tecnica che hanno influenzato, e che comunque riguardano tuttora, il processo produttivo dei vini frizzanti a nome Lambrusco. In modo particolare analizza il percorso storico di evoluzione tecnica e tecnologica che ha maggiormente condizionato l’evoluzione di questo prodotto unico nel suo genere, descrivendo i processi produttivi maggiormente significativi, oltre ad approfondire alcuni argomenti di carattere enologico e microbiologico applicato di estrema attualità, che potranno essere utili per contrastare o mitigare le influenze sul prodotto dovute al cambiamento climatico, come il progressivo abbassamento delle acidità, l’innalzamento del grado alcolico e le sempre più frequenti alterazioni dei vini; così come per andare incontro alle tendenze di consumo del mercato, che richiede sempre di più vini freschi, morbidi e caratterizzati da una facile beva.
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La lesione del midollo spinale (LM) è una complessa condizione fisica che racchiude in sé sfide di carattere biomedico nonché etico-giuridico. La complessità della LM nonché la diversificazione delle esperienze dei singoli soggetti affetti da LM rendono questo un topic di grande interesse per la ricerca biomedicale, in relazione a nuovi metodi di cura e di riabilitazione dei soggetti. In particolare, la sinergia tra i saperi medico, informatici e ingegneristici ha permesso di sviluppare nuove tecnologie di comunicazione e di controllo neurologico e motorio che, capaci di sopperire a deficit cerebrali e/o motori causati da LM, consentono ai pazienti di avere una qualità di vita sensibilmente migliore, anche in termini di autonomia. Tra queste nuove tecnologie assistive primeggiano per efficacia e frequenza di utilizzo le Brain Computer Interfaces (BCI), strumenti ingegneristici che, attraverso la misurazione e l’analisi di segnali provenienti dall’attività cerebrale, traducono il segnale registrato in specifici comandi, rappresentando per l’utente con LM un canale di comunicazione con l’ambiente esterno, alternativo alle normali vie neurali. In questo elaborato l’analisi di due sperimentazioni, una su scimmia l’altra su uomo, entrambi affetti da LM, con differenti sistemi di monitoraggio dell’attività neurale, ha permesso di evidenziare un limite della ricerca sul topic: nonostante i promettenti risultati ottenuti su primati non umani, il carattere invasivo del sistema BCI–EES rende difficile traslare la sperimentazione su uomo. La sperimentazione su LM pone delle sfide anche dal punto di vista etico: sebbene siano auspicati lo sviluppo e l’applicazione di metodi alternativi alla sperimentazione animale, l’impiego di primati non umani appare ancora una scelta obbligata nel campo della ricerca di soluzioni terapeutiche finalizzate al ripristino della funzione locomotoria, per via della stretta affinità in termini di conformazione fisica, genetica e anatomica.