209 resultados para Anonymity


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La presente ricerca si fonda su un’attenta ed approfondita analisi della normativa vigente in Italia in materia di procreazione medicalmente assistita (P.M.A.), con particolare riferimento al divieto assoluto di P.M.A. eterologa, di cui all’art. 4, comma 3, L. 19 febbraio 2004, n. 40, consentita invece – sia pure con la previsione di limitazioni differenti – nella quasi totalità dei paesi europei. Dopo aver esaminato la “questione etica” del ricorso alle tecniche di fecondazione assistita e le normative vigenti in Europa in materia di P.M.A. eterologa, il presente lavoro analizza i profili civilistici della L. n. 40/2004 ed i conseguenti dubbi interpretativi che la normativa italiana pone in materia di fecondazione eterologa, con specifico riguardo al consenso prestato dai coniugi o conviventi, al divieto di disconoscimento di paternità e di anonimato della madre ed, infine, al diritto del nato da fecondazione eterologa di conoscere le proprie origini biologiche. Ne consegue che, in una materia che coinvolge la sfera più intima e personale della vita privata e familiare, quale quella della P.M.A., il legislatore avrebbe dovuto intervenire con misura, individuando soluzioni ragionevoli ed equilibrate nel rispetto della pluralità di etiche contrapposte ed interessi in conflitto. Attraverso una capillare analisi della recente giurisprudenza nazionale ed europea, la presente ricerca mira, dunque, a valutare possibili prospettive di superamento del divieto assoluto di P.M.A. eterologa previsto dalla L. n. 40/2004. I risultati a cui la presente indagine ha consentito di pervenire dimostrano quanto sia opportuna l’adozione in Italia di un “modello liberale”, in cui sia lecita anche la fecondazione eterologa (con la previsione di limiti e condizioni volti a tutelare primariamente il superiore interesse del nascituro), onde consentire l’adeguamento al nuovo concetto di “genitorialità” ormai prevalente e l’arresto del cd. “turismo procreativo”.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Questa ricerca indaga la prospettiva investigativa di Carlos Martí Arís. È stato assunto il campo d’azione da lui prediletto, ovvero l’articolato rapporto che in architettura si instaura tra teoria e pratica, comprensivo delle svariate ricadute nel mondo dell’arte e della produzione umana in genere, che fanno del progetto architettonico un campo disciplinare complesso. La sua figura è però assunta in modo strumentale, come grimaldello per addentrarsi in un articolato ambito culturale, che se da un lato coincide con la sua città, Barcellona, dall’altro la trascende grazie a quei “ponti della conoscenza” che CMA interrottamente ha teso al suo intorno. Ci riferiamo alla sua costruzione teorica destinata a consolidare la storica reciprocità tra Italia e Spagna, le cui tematiche urbane e tipologiche ne sono la base, Milano e Barcellona ne sono gli estremi. Ci riferiamo al suo sguardo sull’esperienza del Movimento Moderno e il relativo tema della residenza. Ci riferiamo alla sua naturale vocazione al silenzio, che si oppone al fragoroso rumore della contemporaneità e affianca la discreta parola del mestiere: un modo per porsi all’ascolto. All’ascolto dell’altro e del mondo. Ci riferiamo, insomma, alla sua idea di architettura intesa come «territorio dissodato da tempi remoti»; come trama di corrispondenze sincroniche tra terre, tempi, fatti, uomini, vicini e lontani: condizione ideale per chi voglia disciogliere il proprio lavoro nei labirintici sentieri del mondo, indifferente al rischio di perdersi nell’oblio. Oggi, in cui il progetto architettonico risulta sempre più spesso veicolo di soggettive e arbitrarie sperimentazioni formali, la lezione di CMA indica una via d’uscita: un mo(n)do condiviso che all’arroganza opponga la discrezione, che persuada a celarsi nella tradizione e a porsi umilmente all’ombra dei maestri. Tradizione e Maestri, Eteronimi e Nomi, complementarità a cui CMA affida il suo progetto di anonimato, sovrapersonale e ostinatamente teso a rilevarne le relazioni inedite.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La presente tesi ha come scopo quello di individuare alcune problematiche relative all’esercizio e alla limitazione del diritto alla libertà di espressione nel contesto delle attività globali di sorveglianza e controllo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tali attività, poste in essere da parte degli Stati e da parte degli operatori privati, sono favorite dal nebuloso rapporto tra norme di fonte pubblica, privata e informatica, e sono invece osteggiate dal ricorso, collettivo e individuale, alle possibilità offerte dalle tecnologie stesse per la conduzione di attività in anonimato e segretezza. La sorveglianza globale nel contesto delle privatizzazioni si serve del codice e dell’autonomia privata, così come la resistenza digitale ricorre alle competenze informatiche e agli spazi di autonomia d’azione dell’individuo. In questo contesto, la garanzia dell’esistenza e dell’esercizio dei diritti fondamentali dell’individuo, tra tutti il diritto alla libertà di espressione e il diritto alla tutela della riservatezza, passa per l’adozione di tecniche e pratiche di autotutela attraverso l’utilizzo di sistemi di cifratura e comunicazioni anonime. L’individuo, in questo conflitto tecnico e sociale, si trova a dover difendere l’esercizio dei propri diritti e finanche l’adempimento ai propri doveri, quando attinenti a particolari figure professionali o sociali, quali avvocati, operatori di giustizia, giornalisti, o anche semplicemente genitori. In conclusione dell’elaborato si propongono alcune riflessioni sulla formazione della cittadinanza e del mondo professionale, da parte dei giuristi delle nuove tecnologie, all’uso cosciente, consapevole e responsabile delle nuove tecnologie dell’informazione, con lo stimolo ad orientare altresì le proprie attività alla tutela e alla promozione dei diritti umani fondamentali, democratici, costituzionali, civili e sociali.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The cybernetics revolution of the last years improved a lot our lives, having an immediate access to services and a huge amount of information over the Internet. Nowadays the user is increasingly asked to insert his sensitive information on the Internet, leaving its traces everywhere. But there are some categories of people that cannot risk to reveal their identities on the Internet. Even if born to protect U.S. intelligence communications online, nowadays Tor is the most famous low-latency network, that guarantees both anonymity and privacy of its users. The aim of this thesis project is to well understand how the Tor protocol works, not only studying its theory, but also implementing those concepts in practice, having a particular attention for security topics. In order to run a Tor private network, that emulates the real one, a virtual testing environment has been configured. This behavior allows to conduct experiments without putting at risk anonymity and privacy of real users. We used a Tor patch, that stores TLS and circuit keys, to be given as inputs to a Tor dissector for Wireshark, in order to obtain decrypted and decoded traffic. Observing clear traffic allowed us to well check the protocol outline and to have a proof of the format of each cell. Besides, these tools allowed to identify a traffic pattern, used to conduct a traffic correlation attack to passively deanonymize hidden service clients. The attacker, controlling two nodes of the Tor network, is able to link a request for a given hidden server to the client who did it, deanonymizing him. The robustness of the traffic pattern and the statistics, such as the true positive rate, and the false positive rate, of the attack are object of a potential future work.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

La simulazione è definita come la rappresentazione del comportamento di un sistema o di un processo per mezzo del funzionamento di un altro o, alternativamente, dall'etimologia del verbo “simulare”, come la riproduzione di qualcosa di fittizio, irreale, come se in realtà, lo fosse. La simulazione ci permette di modellare la realtà ed esplorare soluzioni differenti e valutare sistemi che non possono essere realizzati per varie ragioni e, inoltre, effettuare differenti valutazioni, dinamiche per quanto concerne la variabilità delle condizioni. I modelli di simulazione possono raggiungere un grado di espressività estremamente elevato, difficilmente un solo calcolatore potrà soddisfare in tempi accettabili i risultati attesi. Una possibile soluzione, viste le tendenze tecnologiche dei nostri giorni, è incrementare la capacità computazionale tramite un’architettura distribuita (sfruttando, ad esempio, le possibilità offerte dal cloud computing). Questa tesi si concentrerà su questo ambito, correlandolo ad un altro argomento che sta guadagnando, giorno dopo giorno, sempre più rilevanza: l’anonimato online. I recenti fatti di cronaca hanno dimostrato quanto una rete pubblica, intrinsecamente insicura come l’attuale Internet, non sia adatta a mantenere il rispetto di confidenzialità, integrità ed, in alcuni, disponibilità degli asset da noi utilizzati: nell’ambito della distribuzione di risorse computazionali interagenti tra loro, non possiamo ignorare i concreti e molteplici rischi; in alcuni sensibili contesti di simulazione (e.g., simulazione militare, ricerca scientifica, etc.) non possiamo permetterci la diffusione non controllata dei nostri dati o, ancor peggio, la possibilità di subire un attacco alla disponibilità delle risorse coinvolte. Essere anonimi implica un aspetto estremamente rilevante: essere meno attaccabili, in quanto non identificabili.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

PURPOSE OF REVIEW: Critical incident reporting alone does not necessarily improve patient safety or even patient outcomes. Substantial improvement has been made by focusing on the further two steps of critical incident monitoring, that is, the analysis of critical incidents and implementation of system changes. The system approach to patient safety had an impact on the view about the patient's role in safety. This review aims to analyse recent advances in the technique of reporting, the analysis of reported incidents, and the implementation of actual system improvements. It also explores how families should be approached about safety issues. RECENT FINDINGS: It is essential to make as many critical incidents as possible known to the intensive care team. Several factors have been shown to increase the reporting rate: anonymity, regular feedback about the errors reported, and the existence of a safety climate. Risk scoring of critical incident reports and root cause analysis may help in the analysis of incidents. Research suggests that patients can be successfully involved in safety. SUMMARY: A persisting high number of reported incidents is anticipated and regarded as continuing good safety culture. However, only the implementation of system changes, based on incident reports, and also involving the expertise of patients and their families, has the potential to improve patient outcome. Hard outcome criteria, such as standardized mortality ratio, have not yet been shown to improve as a result of critical incident monitoring.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

This article focuses on the “social side” of pseudonymity—on how writers and readers compete to influence the critical destiny of a pseudonymous work. By analyzing pseudonymity and attribution in both the specific context of Voltaire’s 1760 staging of the play, Le café ou l’écossaise, and in larger debates in the emerging fields of anonymity, pseudonymity, and attribution studies, I hope to show how literary scholars at present can address the individuality of each pseudonymous case while not letting go of trans-historical, general problems of anonymous strategies. Voltaire’s use of multiple pseudonyms before and after releasing L’Ecossaise, a comédie sérieuse in which Voltaire attacks his enemy Elie-Cathérine Fréron, supports his philosophe friends at a crucial moment in history, and exemplifies his emerging taste for serious comedy and British drama calls into question traditional takes on pseudonymity, anonymity, and attribution by refusing to fit into the binary arguments of anonymous vs. attributed and authorial intent vs. the reader’s control.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

We consider collective decision problems given by a profile of single-peaked preferences defined over the real line and a set of pure public facilities to be located on the line. In this context, Bochet and Gordon (2012) provide a large class of priority rules based on efficiency, object-population monotonicity and sovereignty. Each such rule is described by a fixed priority ordering among interest groups. We show that any priority rule which treats agents symmetrically — anonymity — respects some form of coherence across collective decision problems — reinforcement — and only depends on peak information — peakonly — is a weighted majoritarian rule. Each such rule defines priorities based on the relative size of the interest groups and specific weights attached to locations. We give an explicit account of the richness of this class of rules.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

This research examines the role of social context in ethical consumption, specifically, the extent to which anonymity and social control influence individuals' decisions to purchase organic and Fair Trade coffee. Our research design overcomes biases of prior research by combining framing and discrete choice experiments in a survey. We systematically vary coffee growing method (organic or not), import status (Fair Trade or not), flavor, and price across four social contexts that vary in degree of anonymity and normative social control. The social contexts are buying coffee online, in a large grocery store, in a small neighborhood shop, and for a meeting of a human rights group. Subjects comprise 1,103 German and American undergraduate students. We find that social context indeed influences subjects' ethical consumer decisions, especially in situations with low anonymity and high social control. In addition, gender, coffee buying, and subjective social norms trigger heterogeneity regarding stated ethical consumption and the effects of social context. These results suggest previous research has underestimated the relevance of social context for ethical consumption and overestimated altruistic motives of ethical consumers. Our study demonstrates the great potential of discrete choice experiments for the study of social action and decision making processes in sociology.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Since the mid-1980s, migrants from North African and sub-Saharan countries have irregularly crossed the Strait of Gibraltar, in the hope of a better future for themselves and their families. Travelling in small, poorly equipped boats without experienced captains has cost the lives of myriad border crossers. Many of these bodies will never be recovered and the bereaved will never know whether their relatives and friends are alive or not. The bereaved are thus condemned to a state of not knowing and uncertainty. Exploring the junction of death and belonging, I firstly open a discussion about the enigmatic relation between a dead body and a dead person and argue for the importance of the physical presence of the body for mourning. Secondly, I show how the anonymity of dead border crossers and their uncertain belongings are generated, concealed, or rewritten. Following the story of an undertaker, I thirdly examine post-mortem border crossings. Depicting the power relations within identification processes, I outline the ambiguity of the term belonging by emphasising the constitutive significance of personal belongings such as clothes to restore a person’s identity. Reflecting on the ethical relationships which different actors (including the researcher) undertake with the deceased, I aim at gaining a better understanding of the multiple belonging of dead border crossers found on Spanish shores.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

BACKGROUND: Only a minority of people suffering from depression receive adequate treatment. Psychological Online Interventions (POIs) could help bridge existing treatment gaps and augment the effectiveness of current treatments. Apart from effectiveness, user acceptance of POIs must be achieved if such interventions are to be broadly implemented in existing health-care. Valid measurement tools examining attitudes towards POIs are lacking. Therefore, we examined the dimensionality of attitudes towards POIs, developed a novel questionnaire, the Attitudes towards Psychological Online Interventions Questionnaire (APOI), and gathered data to examine its reliability. METHODS: We recruited a sample of 1004 adults with mild to moderate depressive symptoms from a range of sources. We constructed a set of 35 items based on literature review as well as expert and patient queries. The initial items were subjected to an exploratory factor analysis (EFA) in a randomly selected subsample. A final set of 16 items was subjected to a confirmatory factor analysis (CFA) to cross-validate the factor structure in a separate subsample. RESULTS: The EFA revealed four dimensions: "Scepticism and Perception of Risks", "Confidence in Effectiveness", "Technologization Threat" and "Anonymity Benefits". The model fit in the CFA was excellent relating to all applied indices (χ(2)=105.816, p=.651; SRMR=.042; RMSEA=.013; CFI=.994) and the APOI total scale showed acceptable to good internal consistency. CONCLUSIONS: Further research with the APOI might facilitate the development and dissemination of POIs and, ultimately, help improve the quality of care for people experiencing depressive symptoms.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In France, farmers commission about 250,000 soil-testing analyses per year to assist them managing soil fertility. The number and diversity of origin of the samples make these analyses an interesting and original information source regarding cultivated topsoil variability. Moreover, these analyses relate to several parameters strongly influenced by human activity (macronutrient contents, pH...), for which existing cartographic information is not very relevant. Compiling the results of these analyses into a database makes it possible to re-use these data within both a national and temporal framework. A database compilation relating to data collected over the period 1990-2009 has been recently achieved. So far, commercial soil-testing laboratories approved by the Ministry of Agriculture have provided analytical results from more than 2,000,000 samples. After the initial quality control stage, analytical results from more than 1,900,000 samples were available in the database. The anonymity of the landholders seeking soil analyses is perfectly preserved, as the only identifying information stored is the location of the nearest administrative city to the sample site. We present in this dataset a set of statistical parameters of the spatial distributions for several agronomic soil properties. These statistical parameters are calculated for 4 different nested spatial entities (administrative areas: e.g. regions, departments, counties and agricultural areas) and for 4 time periods (1990-1994, 1995-1999, 2000-2004, 2005-2009). Two kinds of agronomic soil properties are available: the firs one correspond to the quantitative variables like the organic carbon content and the second one corresponds to the qualitative variables like the texture class. For each spatial unit and temporal period, we calculated the following statistics stets: the first set is calculated for the quantitative variables and corresponds to the number of samples, the mean, the standard deviation and, the 2-,4-,10-quantiles; the second set is calculated for the qualitative variables and corresponds to the number of samples, the value of the dominant class, the number of samples of the dominant class, the second dominant class, the number of samples of the second dominant class.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

En su novela La Reina Isabel cantaba rancheras, Rivera Letelier retrata el sórdido mundo de las pampas salitreras del norte de Chile. Los personajes que habitan estas regiones carecen por completo de nombre propio. En su lugar encontramos apodos a partir de los que el autor crea y recrea la historia de los viejos y prostitutas que habitaron estas oficinas salitreras. Más allá de la evidente intención cómica que persigue el autor de la novela, creemos que el apodo es el elemento estructurante tanto de los personajes como de la novela en general. Esto se debe a que la historia de la desaparición de la "última oficina salitrera" se entrelaza con la historia de los personajes que vivieron en ella. Los protagonistas de la novela se destacan gracias a sus apodos del resto de aquellos viejos que no hicieron ningún mérito para conseguirlo y por lo tanto están condenados al anonimato. Precisamente, son las características del apodo las que permiten al autor configurar a estos personajes que al lector le costará olvidar. Como primera característica, aludiremos a la calidad referencial del apodo frente al nombre propio. Esto se debe a que el mote surge de los defectos, virtudes o de cualquier otra circunstancia vivida por alguna persona. Esto permite que se establezca una relación causal entre apodo y persona. Por su parte, el nombre propio establece una relación casual con la persona a la que designa. Por otro lado, mientras el nombre propio es otorgado de una vez y para siempre. El apodo presenta como segunda característica la validez. Es decir, el apodo, necesariamente, esta circuscripto a un tiempo, a un espacio y sólo es válido para un grupo determinado. Esto se debe a que sólo dentro de estos parámetros el apodo podrá ser interpretado. Cuando se altera alguna de estas coordenadas, indefectiblemente, el apodo cambia.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Potpourri, la primera novela de Cambaceres, suscitó un importante debate moral acerca de los asuntos que trata, del estilo en que está escrita y de la displicencia de su narrador, a quien se asoció -sin mediaciones- con su autor. El artículo aborda ese estilo que en general se impugnó para proponer que es precisamente en la supuesta falta de forma y en el desapego a las convenciones, tanto como en la indolencia del narrador, donde radican su potencia narrativa y su carácter experimental. Siguiendo este hilo conceptual, se indagan ciertos aspectos específicos: el anonimato, el silbido, el chisme y los secretos a voces, y la arquitectura de la página

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Potpourri, la primera novela de Cambaceres, suscitó un importante debate moral acerca de los asuntos que trata, del estilo en que está escrita y de la displicencia de su narrador, a quien se asoció -sin mediaciones- con su autor. El artículo aborda ese estilo que en general se impugnó para proponer que es precisamente en la supuesta falta de forma y en el desapego a las convenciones, tanto como en la indolencia del narrador, donde radican su potencia narrativa y su carácter experimental. Siguiendo este hilo conceptual, se indagan ciertos aspectos específicos: el anonimato, el silbido, el chisme y los secretos a voces, y la arquitectura de la página