979 resultados para analisi comparativa prestazioni aspiratori chirurgici portatili


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Fino ad oggi la mobilità urbana si è affidata in particolar modo alla motorizzazione privata. Occorre considerare anche altre alternative di trasporto per garantire una mobilità più sostenibile ed efficace all’interno delle nostre aree urbane. Una di queste alternative è costituita dalla bicicletta, che deve essere considerata un’autentica alternativa di trasporto, che può facilmente contribuire, assieme ad altre, a ridurre l’attuale inefficiente dipendenza dall’automobile. La progettazione dei percorsi ciclo-pedonali richiede collegamenti sicuri, diretti, ben segnalati e confortevoli, che assicurino una mobilità indipendente e protetta per tutti. In questo lavoro di tesi stato proposto un questionario che ha lo scopo di dare un ritratto immediato degli utenti ciclabili che percorrono i campi prova analizzati, confrontare i risultati ottenuti e verificare quali parametri sono ritenuti di maggiore importanza per l’utente medio. Nella seconda fase e punto focale di tale lavoro di ricerca è stata svolta un’attenta analisi delle possibili scelte e problematiche di un particolare caso reale. In particolare, sono stati valutati gli elementi che il conducente del velocipede scansiona con lo sguardo durante la guida, cercando informazioni significative per la posizione spaziale e temporale in cui si trova. La ricerca è stata condotta mediante l’utilizzo della strumentazione Mobile Eye-XG che permette il rilievo in continuo dello sguardo dei conducenti durante la guida. Il campo prova riguarda il percorso “Sabotino”, composto da due itinerari situati all’interno dell’area urbana di Bologna, la Tangenziale Ovest delle biciclette e la “ciclabile vecchia” Sabotino. Dalle informazioni ricavate dall’analisi, si è cercato infine di ipotizzare delle possibili ed efficaci migliorie, che possano incentivare l’uso della bicicletta e la sicurezza nei confronti della mobilità lenta, migliorando le prestazioni della pista e aumentando gli standard.

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Questo lavoro è incentrato sull'analisi e la simulazione di un ciclo Rankine a fluido organico (ORC) per la produzione di energia da calore a bassa entalpia. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con l'università di Gent, in Belgio, in particolare grazie al Prof. De Peape e all' Ing. Steven Lecompte; il lavoro in Italia è stato coordinato dal Prof. De Pascale. L'obiettivo principale della tesi è stata la creazione un modello computazionale in grado di descrivere le prestazioni dell'impianto a carico parziale. Ogni elemento dell'impianto è stato analizzato e modellizzato secondo un approccio di simulazione originale in Matlab. I componenti ottenuti sono stati poi combinati a formare la simulazione dell'intero sistema; questa è in grado di prevedere la potenza prodotta ed il rendimento del ciclo al variare delle condizioni esterne. I risultati ottenuti dalle simulazioni sono stati poi confrontati con i dati sperimentali raccolti sull'impianto di prova dell'Università. Questo confronto dimostra un buon accordo dei risultati previsti con quelli misurati. L'errore relativo massimo ottenuto per la potenza elettrica è sotto il 7%, così come quello sul rendimento; Gli errori relativi a pressione ed entalpie sono in genere sotto il 5%. Il modello può perciò dirsi validato e rappresenta un valido strumento di analisi per comprendere la risposta ai carichi parziali anche al di fuori del range di calibrazione. Il modello è stato infine utilizzato per costruire delle mappe del carico parziale e analizzare l'influenza delle variabili del ciclo. Ulteriori applicazioni delle mappe prodotte sono proposte a fine del lavoro.

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L'analisi di questa tesi si basa sui dati ottenuti contattando direttamente le aziende produttrici e/o di progettazione e riguarda due settori energetici: la cogenerazione e il solare fotovoltaico. Nel primo si sono studiate 60 unità complete di cogenerazione il cui studio si è basato sulla costruzione di grafici che mettono in relazione le potenze uscenti con il prezzo. Si è mostrato così la forte presenza di un fenomeno di economia di scala e la diversa ripartizione della potenza prodotta. Per unità di piccola-media potenza predomina la produzione di energia termica, la quale diminuisce la sua quota percentuale all’aumentare della taglia. Nel settore del solare fotovoltaico l’analisi è stata più diversificata e articolata. Si sono analizzati 70 pannelli di cui 35 monocristallini, 14 europei e 21 asiatici, e 35 policristallini, 26 europei e 9 asiatici, per i quali si sono graficati gli andamenti di resa, potenza specifica e costo specifico. I pannelli monocristallini, intrinsecamente più efficienti grazie al maggior grado di purezza, presentano un andamento crescente dei costi piuttosto ripido anche se non proporzionale con l’aumento delle prestazioni. Tra i pannelli policristallini invece si evidenzia l’assenza di un andamento nettamente crescente delle prestazioni all’aumentare dei costi. Confrontando i moduli divisi in base alla macro-regione di produzione si nota che l’Asia produce i pannelli al Si monocristallino più efficienti e più costosi mentre pannelli al Si policristallino più economici, ma con prestazioni in linea con quelli europei.Con i dati raccolti si è potuta svolgere anche una ristretta analisi sui pannelli al film sottile. Quelli che utilizzano il Si amorfo presentano prestazioni così basse da non permettere loro una vera affermazione sul mercato. Quest’ultima si presume che sarà invece possibile per pannelli basati su diversi materiali semiconduttori che presentano buoni livelli di prestazioni, ma prezzi ancora troppo elevati.

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In questo lavoro si analizza il rendimento isoentropico di diversi espansori adottati all’interno di sistemi micro-ORC (Organic Rankine Cycle). Si parte da una descrizione generale dei sistemi ORC, mettendone in evidenza le principali caratteristiche, il layout tipico, le differenze rispetto ad un ciclo Rankine tradizionale, e gli ambiti di utilizzo. Si procede ad una trattazione teorica del rendimento isoentropico del compressore e dell’espansore, specificando le ipotesi adottate nei calcoli e mettendo in luce la relazione tra rendimento isoentropico e politropico nell’uno e nell’altro apparato. Si passa poi alla descrizione delle quattro principali tipologie di espansori presenti in letteratura: scroll, screw, vane e piston, e si prosegue con l'analisi nel dettaglio della letteratura relativa alla valutazione dell’efficienza di questi quando utilizzati all’interno di un sistema micro-ORC. Infine, dopo aver descritto il sistema ORC del laboratorio di via Terracini del DIN, illustrandone layout, componenti principali, potenza scambiata all’interno dei componenti e modalità di calcolo adottata per la valutazione del rendimento isoentropico dell’espansore e del sistema complessivo, si confrontano i dati di efficienza di questo con quelli reperiti in letteratura. Il confronto del rendimento, dell'espansore e complessivo, del sistema del DIN, 33.8% e 1,818% rispettivamente, con quelli degli altri sistemi, è risultato di difficilmente valutazione a causa delle condizioni di forte off-design del sistema stesso. Dalla ricerca è inoltre emerso che i fluidi più utilizzati nella sperimentazione, e dunque capaci di migliori prestazioni, sono R245fa, R134a e R123. Per quel che riguarda infine gli espansori, nel range di potenza di 1-10 kW, lo scroll risulta essere il migliore.

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Il Consiglio di Amministrazione (CdA) è il principale organo di governo delle aziende. La letteratura gli attribuisce tre ruoli: controllo, indirizzo strategico e collegamento con l’ambiente (networking). Precedenti studi empirici hanno analizzato se un Consiglio di Amministrazione è attivo o meno in tutti e tre i ruoli in un dato momento. Nel presente lavoro, invece, si propone un approccio «contingente» e si analizzano i ruoli svolti dal CdA al variare delle condizioni interne (aziende in crisi o di successo) ed esterne (aziende in settori competitivi o regolamentati).. L’indagine empirica è stata condotta su un campione di 301 imprese italiane di grandi dimensioni. I risultati supportano la tesi iniziale secondo cui le condizioni interne ed esterne incidono sul ruolo svolto dal CdA. In particolare i risultati evidenziano che il CdA non svolge sempre tutti e tre i ruoli nello stesso momento, ma esso si concentra sul ruolo o sui ruoli che assumono grande importanza nella situazione in cui si trova l’azienda. Con riferimento alle condizioni interne, nelle imprese in crisi il CdA è attivo in tutti e tre i ruoli, mentre in quelle di successo prevale un orientamento verso la funzione strategica. Nelle aziende che operano in settori competitivi il ruolo di controllo è più pressante mentre nei settori regolamentati prevale una funzione di networking.

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Analisi contrastiva delle modalità di traduzione in finnico dei Tempi verbali e delle perifrasi aspettuali dell italiano (Italian Philology) The topic of this research is a contrastive study of tenses and aspect in Italian and in Finnish. The study aims to develop a research method for analyzing translations and comparable texts (non-translation) written in a target language. Thus, the analysis is based on empirical data consisting of translations of novels from Italian to Finnish and vice versa. In addition to this, for the section devoted to solutions adopted in Finnish for translating the Italian tenses Perfetto Semplice and Perfetto Composto, 39 Finnish native speakers were asked to answer questions concerning the choice of Perfekti and Imperfekti in Finnish. The responses given by the Finnish informants were compared to the choices made by translators in the target language, and in this way it was possible both to benefit from the motivation provided by native speakers to explain the selection of a tense (Imperfekti/Perfekti) in a specific context compared with the Italian formal equivalents (Perfetto Composto/Perfetto Semplice), and to define the specific features of the Finnish verb tenses. The research aims to develop a qualitative method for the analysis of formal equivalents and translational changes ( shifts ). Although, as the choice of Italian and Finnish progressive forms is optional and related to speaker preferences, besides the qualitative analysis, I also considered it necessary to operate a quantitative one in order to find out whether the two items share the same degree of correspondence in frequency of use. In this study I explain translation choices in light of cognitive grammar, suggesting that particular translation relationships derive from so-called construal operations. I use the concepts of cognitive linguistics not only to analyze the convergences and divergences of the two aspectual systems, but also to redefine some general procedures related to the phenomenon of translation. For the practical analysis of the corpus were for the most part employed theoretical categories developed in a framework proposed by Pier Marco Bertinetto. Following this approach, the notions of aspect (the morphologic or morphosyntactic, subjective level) and actionality (the lexical aspect or objective level, traditionally Aktionsart) are carefully distinguished. This also allowed me to test the applicability of these distinctions to two languages typologically different from each other. The data allowed both the analysis of the semantic and pragmatic features that determine tense and aspect choices in these two languages, and to discover the correspondences between the two language systems and the strategies that translators are forced to resort to in particular situations. The research provides not only a detailed and analytically argued inventory about possible solutions for translating Italian tenses and aspectual devices in Finnish that could be of pedagogical relevance, but also new contributions about the specific uses of time-aspectual devices in the two languages in question.

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Con el Objeto de caracterizar los sistemas pastoriles del municipio de Nueva Guinea, se realizó el presente trabajo. El cual se llevó a cabo en el Municipio de Nueva Guinea. El propósito general del estudio fue determinar los efectos (positivos y negativos), en las diferentes variables de los principales componentes (Pasto, Animal, Suelo y Árbol) en dos sistemas de explotación ganadero 1) con y 2) sin árboles, en sistemas extensivos, evaluados comparativamente, y así determinar el impacto que causa la ganadería y el mal uso de la tierra en el Municipio. Se tomaron 4 fincas, dos con árboles consideradas como sistemas silvopastoriles (SSP) y dos sin árboles consideradas como sistemas monocultivo (SMc). El estudio se ejecutó mediante una metodología en la que no se intervino sobre la actividad rutinaria de los productores, para la realización de la toma de datos, realizándose durante el proceso productivo y con la presencia del ganado en cada una de las fincas evaluadas, lo que facilitó la aceptación de cada uno de los productores al proporcionar la información requerida. En el componente pasto se determinó la producción de biomasa fresca y seca, referida como la disponibilidad, además se determinó la altura, cobertura, regeneración, compatibilidad, composición botánica de la pastura, en ambos sistemas pastoriles. En el componente animal se cuantifico la producción de leche y carne (peso vivo del animal). En el componente suelo sus características física y química, así como los factores que inciden sobre su degradación, y en el componente arbóreo las características diamétricas, altura, área basal y volumen de las especies existentes más. La producción de biomasa fresca y seca fue mejor en los sistemas de monocultivo que en los silvopastoriles, pero esta diferencia se revierte cuando se analiza esta variable en conjunto con las otras variables, sobre todo cobertura, donde al analizar los SSP tienen un 87% de producción en un 53% del área que presentaron los SMc. Por lo que los sistemas sin árboles son los que mejor comportamiento presentaron en el presente estudio. Si se analizan de manera conjunta los sistemas con árboles resultan ser más productivos. El componente pasto fue afectado por una serie de factores, tales como manejo, número de animales presente en el pastoreo, presencia de árboles y estado de la finca o la finalidad que realmente posea dicho sistema. La composición botánica de la pastura estaba conformada principalmente por pasto Retana, el cual por mal manejo, permitió la presencia de otras especies vegetales no forrajeras, las que en determinado momento sobrepasaban el 60% de cobertura. Las condiciones climáticas influyeron sobre el rendimiento de la pastura en la producción animal se determinó que estaba influenciada por el grupo racial, no determinándose la influencia de los sistemas en estudio en la productividad de los mismos. En las fincas donde había árboles (SSP), estos abarcaban áreas de hasta 70%, pero no tenían utilidad en la producción animal. Comúnmente los árboles estaban dispersos en los potreros, con áreas de copas que limitan el desarrollo de las pasturas (pasto ratana). Existía un manejo inadecuado de los suelos con pasto con y sin árboles, donde las altas precipitaciones, el sobre pastoreo y la tala intensiva de los bosques han dejado a los suelos expuestos a la erosión hídrica, induciendo que gran cantidad de rocas de origen básico afloraran a la superficie. Los sistemas silvopastoriles son una alternativa para las necesidades climáticas del hato ganadero en época de sequía

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El presente trabajo tiene como objetivo, seleccionar las variedades de soya que posean altos rendimientos y buenas características agronómicas bajo condiciones de irrigación, también de proporcionar a Fito mejoramiento y productores de semilla de soya los progenitores más apropiados para el logro de sus objetivos. El diseño que se utilizó fue de bloques completos al Azar con diez tratamientos y cuatro repeticiones. El ensayo comprendió un área de 450 m2 con un total de cuarenta unidades experimentales. Los tratamientos utilizados fueron: “Cristalina”, “IAC-8; Tropical”; “ Paranagoiana”; Timbira”; “BR 9_Savana”; “ Pananìba”, BR 11 –Carajas”, UFV-1 “ y “UFV-9. Las variedades que resultaron más productivas fueron: “Tropical”; e IAC-8 con 2670.80 y 2605.20 kg/ha respectivamente. “Tropical”. También presentó buena altura y resistencia a la dehiscencia. Es recomendable no sembrar la variedad “BR 11 –Carajas” en esta fecha se siembra por tener comportamiento tardío y corre el riesgo de cosecharse baj las primeras lluvias de mayo y repetir este trabajo por lo menos dos años más para corroborar los resultados obtenidos.

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El presente estudio de realizó en la Estación experimental Raúl González del valla4e de Sebaco de la D.G:A-MIDINRA entre los meses de febrero y mayo de 1984: la variedad fue UC-82, para determinar en ella el efecto de cuatro insecticidas y una mezcla lannate +Decis en el control de plagas de tomate industrial. Se estudiaron los siguientes insecticidasdas de Elcar 20 PIB PM, Lannate 90 PM. Decis 2.5 EC Lannate 90 PM +Decis 2.5 Ec y cytrolane 250 E más un testigo (sin la aplicación de insecticida). Para el análisis estadístico de los dados se usó parcelas divididas con cinco repeticiones: Los resultados obtenidos revelaron diferencias significativas únicamente entre los diferentes insecticidas en relaciona con el testigo sobre el número de larvas de Heliothis Spp y Keiferia Lycopercicella encontrados en el follaje lo mismo que para el número de frutos dañados por estas mismas plagas: en el caso del porcentaje de frutos dañados por Heliothis spp y K lycopercicella se detectó diferencia significativa en los tratamientos Lannate +Decis (102 gr/mz+240 cc/mz) y Decis (540cc/mz)en relación con el testigo, siendo los otros tratamientos insecticidas significativamente iguales al testigo. Para B. tabaci los resultados no detectaron diferencia significativas entre los insecticidas y el testigo

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En la Escuela Nacional de Agricultura y Ganadería de Nicaragua, se efectuó un estudio de evaluar comparativamente el maíz opaco-2 en la alimentación de pollos asaderos. Se utilizo dos raciones: Ración A: maíz opaco-2 mas base concentrada comercial. Ración B: ración comercial iniciadora y finalizadora para pollos de engorde. El experimento duro siete semanas comprendidas entre los meses de octubre y diciembre de 1969. Se usaron 96 pollos de la raza Vantress Cross de un día de nacidos e importados de los Estados Unidos de América. El diseño experimental usado fue el "Completamente Azarizado" con muestreo dentro de la unidad experimental. Se hicieron dos tratamientos y dentro de cada tratamiento cuatro lotes de doce pollos cada uno. El diseño experimental usado fue el "Completamente Azarizado" con muestreo dentro de la unidad experimental. Se hicieron dos tratamientos y dentro de cada tratamiento cuatro lotes de doce pollos cada uno. Durante las dos primeras semanas estuvieron en un mismo medio y bajo un mismo régimen alimenticio. Se vacunaron contra el Newcastle a los siete días de nacidos; la vacuna contra la viruela no se utilizo. De la tercera a la séptima semana se colocaron en una criadora con ocho divisiones y a cada tratamiento se le suplió la ración correspondiente. Los pollos se pesaron individualmente al inicio y al final del experimento. Obtenidas las ganancias de peso de cada pollo se efectuó el análisis estadístico correspondiente al diseño experimental. Las diferencias de ganancias de peso vivo de los pollos alimentados con la ración A y la ración B, no fueron estadisticamente significativas. En la estimación de los costos de los alimentos, la ración A produjo los mayores beneficios económicos.

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La importancia que el cultivo del sorgo va adquiriendo en Nicaragua es notable, debido a que cada vez se le esta dando mayor uso en las explotaciones agropecuarias y a las condiciones climáticas del país. pues esta sustituyendo a otros cultivos. Las autoridades agrícolas contribuyendo al desarrollo de este importante cultivo han introducido nuevas variedades y realizan experimentos para determinar las practicas culturales mas adecuadas para el medio nacional. Según estudios realizados en Nicaragua y otros países, uno de los factores principales para obtener una buena cosecha, es el control de las malas hierbas. Esta importante practica se puede realizar por medios químicos y mecánicos. El objeto de este trabajo es hacer un aporte al estudio de los medios de control de malas hierbas y comprende el uso de 4 herbicidas que se encuentran en el mercado nacional y que los fabricantes los recomiendan para el control de malezas en el cultivo del sorgo. Los resultados obtenidos en el presente trabajo realizado en la estación experimental "La Calera", rectifican la importancia del control de malezas en el sorgo y hace ver la posibilidad de sustituir los medios mecánicos por los químicos, ya que usando algunos herbicidas se obtuvieron resultados estadisticamente iguales al control mecánico. De los productos químicos usados: Simazin, Atrazin 2-4-D y Banvel-D, comparados con el control mecánico, únicamente el Simazin usado en forma preemergente, dio resultado negativo, en el rendimiento del sorgo. Los demás, Atrazin, 2-4-D y Banvel-D, permitieron rendimientos estatisticamente iguales al control mecánico y notablemente superiores a la falta de control de malezas. Los resultados y conclusiones de este trabajo son validos para las condiciones de clima y suelo y en las malezas prevalecientes de "La Calera" y no se pretende que sirvan de recomendaciones para los agricultores, sino que sean un aporte para nuevos estudios sobre el tema de los que podrían obtenerse conclusiones mas convenientes para orientar a los agricultores que cultivan sorgo para grano en Nicaragua.

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Con el propósito de establecer si una ración preparada en la finca podría competir con una ración de formula comercial. se hizo un experimento con 18 cerdos destetados. Estos fueron distribuidos en 6 lotes, quedando tres repeticiones para cada tratamiento. Luego los cerdos fueron alimentados hasta que alcanzaron peso de mercado. La ración comercial contenía sorgo 75 por ciento y base proteica 25 por ciento, maíz amarillo 35 por ciento, millarun 10 por ciento, harina de algodón 7 por ciento, harina de carne 15 por ciento, sal 0.5 por ciento y Zoodray 0.1 por ciento. Los cerdos que mejor respondieron fueron los alimentados con la ración comercial, dando una ganancia de peso promedio por cerdo de 77.04 kilos, mientras que los cerdos con la ración preparada en la finca arrojaron una ganancia de peso promedio por cerdo de 61.69 kilos. La eficiencia de conversión de los cerdos tratados con la ración comercial fue mejor que la ración preparada en la finca, siendo la primera de 3.41 y la segunda de 4.01. El análisis estadístico demostró que había diferencias altamente significativas entre las dos raciones, siendo mejor la ración a base de sorgo y base comercial purina.

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Con el propósito de establecer si raciones preparadas en la finca podría sustituir a una ración comercial, se hizo un experimento con 32 cerditos de tres semanas de edad durante 35 días y fueron distribuidos en 16 lotes, quedando cuatro repeticiones para cada tratamientos. Los cerdos que mejor respondieron fueron los alimentados con la ración comercial, dando una ganancia de peso promedio por cerdo de 10.3 kilogramos, mientras que los cerdos alimentados con la ración "A" dieron 3.7 kgs., los alimentados con la ración "B" 9.0 kgs y el testigo 6.2 kilogramos. La eficiencia de conversión de los cerdos alimentados con la ración comercial fue mejor que las raciones preparadas en la finca, siendo la primera de 3.1, la ración "A" de 4.3 y la ración "B" de 3.7. El análisis estadístico demostró que había diferencias altamente significativas entre los tratamientos, siendo el mejor el tratamiento "C" o ración comercial.

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Se investigó el nivel de crecimiento y la eficiencia alimenticia de dos lineas de pollos asaderos conocidas bajo el nombre de "Indian River-HyBro" y "Ventress Cross" respectivamente, con el fin de comparar estadísticamente sus inherentes para el engorde. El estudio consistió en dos pruebas consecutivas, en cada una de las cuales se registro el peso vivo y el consumo de alimento por semana de dos lotes de aves pertenecientes a las lineas mencionadas. El análisis estadístico de los datos, sometidos a la prueba de "t", acuso diferencias significativas al nivel de probabilidad del 5% en la primera prueba, y diferencias altamente significativas al nivel de probabilidad del 1% en la segunda prueba, favorables en ambos casos a la linea "Indian River". No hubo diferencias notables en los índices de conversión alimenticia.