210 resultados para Turista
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Programa de doctorado "Economía: aplicaciones a las finanzas y seguros, a la economía sectorial, al medio ambiente, y a las infraestructuras"
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[ES] El turismo de cruceros ha reaparecido con fuerza desde los años ochenta, acelerándose su implantación en Europa -y en particular en Canarias-, desde la siguiente década. Gran parte de los estudios sobre el turismo de cruceros se han centrado en las características de la demanda (el perfil del turista, la capacidad de gasto, los impactos que causa, etc.). Sin embargo, la literatura sobre la percepción que tienen los residentes sobre este turismo es más bien escasa y donde se centra el actual estudio, en particular en el espacio más inmediato al Puerto de La Luz y de Las Palmas.[EN] Cruise tourism is a way of taking leisure time in our society. It is an activity that has become very popular since the eighties, accelerating its presence in Europe and, particularly,in the Canary Islands since the following decade. Many of the studies on cruise tourism have focused on the characteristics of the demand (including the profile of tourists, spending power, the impacts that this activity causes, etc.). However, the literature on the residents’ perception about this tourism where this study focuses on, is rather scarce is rather scarce, particularly in the space immediately to the Port of La Luz and Las Palmas.
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La ricerca si pone come obbiettivo principale quello di individuare gli strumenti in grado di controllare la qualità di una progettazione specifica che risponde alle forti richieste della domanda turistica di un territorio. Parte dalle più semplici teorie che inquadrano una costante condizione dell’uomo, “il VIAGGIARE”. La ricerca si pone come primo interrogativo quello definire una “dimensione” in cui le persone viaggiano, dove il concetto fisico di spazio dedicato alla vita si è spostato come e quanto si sposta la gente. Esiste una sorta di macroluogo (destinazione) che comprende tutti gli spazi dove la gente arriva e da cui spesso riparte. Pensare all'architettura dell’ospitalità significa indagare e comprendere come la casa non è più il solo luogo dove la gente abita. La ricerca affonda le proprie tesi sull’importanza dei “luoghi” appartenenti ad un territorio e come essi debbano riappropriarsi, attraverso un percorso progettuale, della loro più stretta vocazione attrattiva. Così come si sviluppa un’architettura dello stare, si manifesta un’architettura dello spostarsi e tali architetture si confondono e si integrano ad un territorio che per sua natura è esso stesso attrattivo. L’origine terminologica di nomadismo è passaggio necessario per la comprensione di una nuova dimensione architettonica legata a concetti quali mobilità e abitare. Si indaga pertanto all’interno della letteratura “diasporica”, in cui compaiono le prime configurazioni legate alla provvisorietà e alle costruzioni “erranti”. In sintesi, dopo aver posizionato e classificato il fenomeno turistico come nuova forma dell’abitare, senza il quale non si potrebbe svolgere una completa programmazione territoriale in quanto fenomeno oramai imprescindibile, la ricerca procede con l’individuazione di un ambito inteso come strumento di indagine sulle relazioni tra le diverse categorie e “tipologie” turistiche. La Riviera Romagnola è sicuramente molto famosa per la sua ospitalità e per le imponenti infrastrutture turistiche ma a livello industriale non è meno famosa per il porto di Ravenna che costituisce un punto di riferimento logistico per lo scambio di merci e materie prime via mare, oltre che essere, in tutta la sua estensione, caso di eccellenza. La provincia di Ravenna mette insieme tutti i fattori che servono a soddisfare le Total Leisure Experience, cioè esperienze di totale appagamento durante la vacanza. Quello che emerge dalle considerazioni svolte sul territorio ravennate è che il turista moderno non va più in cerca di una vacanza monotematica, in cui stare solo in spiaggia o occuparsi esclusivamente di monumenti e cultura. La richiesta è quella di un piacere procurato da una molteplicità di elementi. Pensiamo ad un distretto turistico dove l’offerta, oltre alla spiaggia o gli itinerari culturali, è anche occasione per fare sport o fitness, per rilassarsi in luoghi sereni, per gustare o acquistare cibi tipici e, allo stesso tempo, godere degli stessi servizi che una persona può avere a disposizione nella propria casa. Il percorso, finalizzato a definire un metodo di progettazione dell’ospitalità, parte dalla acquisizione delle esperienze nazionali ed internazionali avvenute negli ultimi dieci anni. La suddetta fase di ricerca “tipologica” si è conclusa in una valutazione critica che mette in evidenza punti di forza e punti di debolezza delle esperienze prese in esame. La conclusione di questa esplorazione ha prodotto una prima stesura degli “obbiettivi concettuali” legati alla elaborazione di un modello architettonico. Il progetto di ricerca in oggetto converge sul percorso tracciato dai Fiumi Uniti in Ravenna. Tale scelta consente di prendere in considerazione un parametro che mostri fattori di continuità tra costa e città, tra turismo balneare e turismo culturale, considerato quindi come potenziale strumento di connessione tra realtà spesso omologhe o complementari, in vista di una implementazione turistica che il progetto di ricerca ha come primo tra i suoi obiettivi. Il tema dell’architettura dell’ospitalità, che in questo caso si concretizza nell’idea di sperimentare l’ALBERGO DIFFUSO, è quello che permette di evidenziare al meglio la forma specifica della cultura locale, salvandone la vocazione universale. La proposta progettuale si articola in uno studio consequenziale ed organico in grado di promuovere una riflessione originale sul tema del modulo “abitativo” nei luoghi di prossimità delle emergenze territoriali di specifico interesse, attorno alle quali la crescente affluenza di un’utenza fortemente differenziata evidenzia la necessità di nodi singolari che si prestino a soddisfare una molteplicità di usi in contesti di grande pregio.
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Gli smartphone, sono dispositivi per la telefonia mobile che oramai includono una serie di funzionalità a supporto della multimedialità e non solo. Divenuti quasi dei notebook in miniatura, ne esistono di vari tipi e dimensioni e anche se la loro potenza di calcolo rimane di gran lunga inferiore a quella di un PC, riescono comunque a effettuare operazioni abbastanza evolute e con prestazioni accettabili. Quello che si vuole realizzare con questo lavoro non è uno studio su questi dispositivi (anche se in parte sarà affrontato), ma un approfondimento sulla possibilità di utilizzare una buona fetta di essi, a supporto dello sviluppo turistico nel nostro paese. In particolare si vuole realizzare una piattaforma mobile che metta in comunicazione individui che vogliono fornire informazione di tipo turistico (beni culturali, eventi, attività commerciali, ecc.) con individui che vogliono fruire di tali contenuti (un qualsiasi turista che sia in grado di utilizzare uno smartphone). Tale applicazione dovrà raccogliere informazioni su una determinata città e riuscire in maniera chiara e intuitiva a dare risposte alle principali domande che un turista si pone: • dove sono? • Cosa c’è d’interessante da visitare nei dintorni? • Interessante questa statua! Di cosa si tratta? • Quali sono gli eventi più interessanti ai quali potrei partecipare? • Ho un leggero appetito dove posso andare a mangiare? • Dove posso fare un po’ di shopping?
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Ogni luogo, ogni città, reca i segni dell’evoluzione e della trasformazione dettata dal tempo. In alcuni casi il passato viene visto con un’accezione negativa, in altri positiva a tal punto da monumentalizzarla. Nel caso della città di Verucchio non è possibile mettere in ombra il valore, e la forza della Rocca del Sasso, che per la sua storia e la sua posizione, che la rende visibile sia dall’interno che dall’esterno del centro storico, la attesta come simbolo della città. Allo stesso tempo questa città di piccole dimensioni possiede un ricco passato che non è rintracciabile all’interno della città storica ma che emerge dal verde, nonchè dagli spazi nascosti sotto il parco che cinge perimetralmente la città. Questi momenti della storia, importanti e riconoscibili, possono essere connessi nonostante sia notevole il salto temporale che li divide. Lo strumento deve essere una forma che li unisca, uno spazio pubblico, limitato ma aperto, distinguibile ma integrato nel paesaggio, un nuovo “layer” che si sovrapponga a quelli precedenti esaltandone il valore. Il tema della direzione, del percorso, è alla base dei ragionamenti e delle soluzioni proposte per la realizzazione di un museo archeologico. A differenza dei luoghi pubblici come la piazza o il teatro, in questo caso l’esposizione prevede che l’utente si muova negli ambienti, che segua in maniera dinamica una serie di spazi, di figure, di affacci, che devono essere in grado si susseguirsi in maniera fluida, attraverso un “respiro” che mantenga alta l’attenzione del visitatore. Adottato questo tema si ha la possibilità di declinarlo più volte, attraverso non solo la disposizione degli spazi ma anche con la posizione dei volumi e degli assi che li generano. Il progetto del nuovo museo si pone in una zona che può essere definita come “di cerniera” tra il centro storico e il parco archeologico. A livello territoriale questa può essere giudicata una zona critica, poiché sono più di trenta i metri di dislivello tra queste due zone della città. La sfida è quindi quella di trasformare la lontananza da problema a opportunità e relazionarsi con la conformazione del territorio senza risultare eccessivamente impattanti ed invasivi su quest’ultimo. Poiché la città di Verucchio possiede già un museo archeologico, inserito all’interno dell’ex convento e della chiesa di Sant’Agostino, il percorso archeologico, che vede il museo progettato come fulcro del tutto, prevede che il turista abbia la possibilità di conoscere la civiltà villanoviana visitando sia il museo di progetto che quello esistente, avendo questi differenti allestimenti che non creano delle “sovrapposizioni storiche”, poiché sono uno tematico e l’altro cronologico. Il museo esistente si inserisce all’interno di un edificio esistente, adattando inevitabilmente i propri spazi espositivi alla sua conformazione. La realizzazione di un una nuova struttura porterebbe a una migliore organizzazione degli spazi oltre che ad essere in grado di accogliere anche i reperti presenti all’interno dei magazzini dell’ex convento e dei beni culturali di Bologna. La necropoli Lippi è solo una delle necropoli individuate perimetralmente alla città e i reperti, rilevati, catalogati e restaurati, sono in numero tale da poter essere collocati in una struttura museale adeguata. Il progetto si sviluppa su più fronti: l’architettura, l’archeologia ed il paesaggio. Il verde è una componente fondamentale del sistema della città di Verucchio, risulta essere un elemento di unione, che funge talvolta da perimetro del centro, talvolta da copertura della nuda roccia dove l’inclinazione del terreno non ha permesso nel tempo la realizzazione di edifici e strutture urbane, si mette in contrapposizione con la forma e i colori della città.
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La ludicizzazione (deriv. Gamification) è l’utilizzo delle dinamiche proprie dei giochi, quali livelli, punti o premi, in contesti che, senza di essa, non avrebbero alcuna caratteristica di tipo ludico. Il suo principale scopo è quello di ridurre la percezione di compiere azioni noiose, routinarie e ripetitive focalizzando l'attenzione sul maggiore coinvolgimento e divertimento degli utenti. Il campo di applicazione della ludicizzazione è potenzialmente sconfinato. Sono numerose le aziende che investono su processi di produzione mirati all'attribuzione di una caratteristica ludica ai propri prodotti, allo scopo di aumentare la soddisfazione e la fedeltà dei clienti finali. In questo senso, anche il settore del turismo ha iniziato ad introdurre strumenti e tecnologie "ludicizzate", in grado di valorizzare maggiormente le risorse monumentali e fornire al turista un'esperienza completamente nuova e rinnovata. Il presente studio analizza in primis gli aspetti fondamentali del processo di ludicizzazione di un generico sistema o prodotto. Nella seconda parte dell'elaborato, invece, viene illustrata l'applicazione di tali principi per la progettazione di un'applicazione Android il cui scopo è fornire una guida interattiva della città di Bologna basata sulla ludicizzazione.
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La tesi analizza l'evoluzione del rapporto fra turista e monumento, dalla nascita del fenomeno turistico, individuata nel Grand Tour, sino a giungere al turismo contemporaneo, che si identifica nel fenomeno del turismo globale. In particolare si è approfondito il caso specifico della città di Ravenna e del Mausoleo di Galla Placidia.
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Questa tesi è incentrata sulla traduzione del libro portoghese Lisboa Misteriosa di Marina Taveres Dias e su come questo libro possa essere analizzato sotto una prospettiva turistica. Il libro è basato sulla capitale del Portogallo, Lisbona, e il suo scopo principale è narrare fatti storici e culturali riguardo la città, dove la realtà si perde nella leggenda. La tesi vuole mostrare come un simile libro storico-culturale può essere un valido strumento nella prospettiva turistica. Il primo capitolo fornisce una presentazione generale del libro, descrivendo i temi, lo stile, l’uso delle immagini all’interno del testo e una breve biografia dell’autrice. Il secondo capitolo presenta i principali aspetti della sociologia del turismo, che serviranno per meglio inquadrare le considerazioni successive. Segue una breve analisi di tra guide turistiche italiane e una comparazione tra queste e il libro tradotto. L’ultima parte del capitolo è dedicata ad illustrare come questo volume mette in luce questi aspetti sociologici del turismo e di come può creare una nuova prospettiva per il turista. Gli ultimi due capitoli presentano la traduzione del libro e l’analisi e il commento riguardo a quest’ultima.
Applicazioni mobili in ambito turistico: stato dell'arte, tassonomia e valutazione di casi di studio
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Il turismo è un prodotto legato all’esperienza dell’utente, poiché il viaggio può essere definito come la totalità delle esperienze vissute. Inoltre, al contrario dei beni tangibili, che solitamente richiedono al più una singola decisione, il turismo è un sistema di consumo nel quale gli utenti sono continuamente coinvolti nel processo decisionale. Le nuove tecnologie possono intensificare l’esperienza del turista, non solo rendendo le prenotazioni più semplici o rimpiazzando una guida cartacea con una multimediale, ma anche permettendo agli utenti di immergersi in siti remoti ed inaccessibili, oltre alla semplice esperienza multimediale. L’informazione è comunemente riconosciuta come attributo fondamentale del turismo, per questo motivo l’innovazione attraverso l’ICT ha un impatto diretto che può essere riscontrato in tutto il processo di produzione del turismo. I turisti dipendono dalle informazioni rintracciabili sulle destinazioni. Queste informazioni li aiutano a prendere decisioni riguardanti il proprio viaggio, poiché i servizi turistici in genere non possono essere “provati” prima di effettuarli in maniera vera e propria. Per questo i nuovi dispositivi mobili come smartphone e tablet sono diventati importanti piattaforme digitali che permettono l’interazione tra fornitori di servizi e turisti e tra turisti ed altri turisti. I viaggiatori cercano costantemente informazioni per ridurre il grado di incertezza e supportare il processo decisionale. Gli smartphone, che per loro natura non sono legati ad una posizione fissa, hanno un grande potenziale nell’assistere i viaggiatori nella loro fase di ricerca delle informazioni. In questa tesi si cerca di fornire una rassegna dello stato dell’arte per quel che riguarda le applicazioni mobili legate al turismo, attraverso una classificazione tassonomica divisa per servizi e funzionalità. Vengono inoltre analizzate le tecnologie abilitanti presenti nei moderni dispositivi. Nella seconda parte si analizzerà il caso di studio relativo alle app principali delle Capitali dell’UE, mettendo in relazione i dati delle affluenze turistiche ed i download.
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Lo scopo di questo lavoro è quello di elaborare una guida turistica alternativa della città di Lisbona, facendo riferimento al percorso del Tram più ricercato, l’Elétrico 28. L’obiettivo di questo progetto di guida sarà quello di accompagnare il passeggero nel suo viaggio fornendogli non le classiche informazioni dettagliate che si potrebbero trovare in una tradizionale guida, bensì dei veri input che lo stimoleranno a voler conoscere sempre di più. Le informazioni fornite provengono, oltre che da guide classiche come Lisbona. Quello che il turista deve vedere di Fernando Pessoa, dall’esperienza diretta e dalle testimonianze degli autoctoni.
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Leds y otras variantes económicas y sustentables han inundado la renovación del alumbrado público y las fachadas de nuestros edificios más significativos, intentando construir una nueva mirada sobre la ciudad de siempre, ahora desde la nocturnidad. Estas propuestas novedosas, que implican distintos modos de ver lo permanente, hacen su aporte a los “city by night”, fórmula turística de recorridos urbanos nocturnos entre edificios/sectores/conjuntos/rutas, pensada para aquellos curiosos y noctámbulos que son un sustancioso target del turismo cultural urbano. Con sus novedades, este recorrido nocturno ha logrado incrementar el tiempo de permanencia del turista en algunos destinos, que compiten entre sí en su afán de atraer y prolongar las visitas y concomitantemente sus gastos en la ciudad. La tendencia detectada en la reorganización de los tiempos del ocio, el tiempo libre y la recreación, preanunciada en los setenta por la OMT (Organización Mundial del Turismo) y concretada en la actualidad, es que del anterior mes familiar de descanso anual, generalmente de sol y playa, los turistas han pasado a distribuir sus períodos vacacionales en varios fines de semana largos repartidos durante el año, con lo que el turismo urbano se ve favorecido en el corto plazo y ha crecido sostenidamente desde entonces.
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En algunas ciudades, se puede observar el cuidado con que atienden a la conservación de su patrimonio. Escarbando un poco más allá de esa lustrosa superficie, fácilmente se entiende que los ingresos generados por el turismo que perciben estas naciones, en la mayoría de los casos, se deben al llamado turismo cultural urbano. Es decir, a la motivación que implica la visita a esos bienes. De allí es que los administradores nacionales o urbanos comprenden la conveniencia de una fuerte política de rehabilitación de sus ciudades, que garantice la preservación y conservación de sus bienes. En Roma se emprendió la recuperación del casco histórico en ocasión de un evento excepcional: el Jubileo del año 2000. Ello implicó obras de rehabilitación y valorización del área arqueológica y de su patrimonio arquitectónico para que estuvieran en condiciones de ser visitados por los turistas para la fecha indicada. Es entonces que siguiendo la ruta del dinero nos encontramos con un sustrato más firme donde asentar la importancia del patrimonio y la urgencia en su conservación y protección. Para ponerlo de manera más clara: donde el turista ve la belleza de tal o cual monumento, sería importante para nosotros los especialistas en arquitectura poder entrever al menos esta sustantiva parte del negocio. En ese sentido, si prestamos atención a la tensión/fricción producida por la necesaria y dinámica renovación urbana y el anclaje que ello solicita del tratamiento de sus bienes patrimoniales, podemos tomar como ejemplo, además de Roma, las posiciones encontradas, adoptadas en Londres y París. Enfrentadas a la misma situación de renovación urbana, estas ciudades la resolvieron de manera absolutamente opuesta. El resultado visible de esas decisiones se nos muestra de manera acabada.
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El trabajo tiene por objetivo identificar las características que distinguen al viajero de la segunda mitad del siglo XX de sus antepasados: el peregrino medieval, el colonizador, el viajero moderno. El marco teórico lo brindan las reflexiones sobre postmodernismo (Hutcheon, Lyotard, Nogerol, Vattimo) y las tipologías clásicas de viajeros según el comparatismo (Pageaux, Wolfzettel).Es la hipótesis que el escritor viajero de la segunda mitad del siglo XX, lejos de ser simplemente un turista masificado, viaja en soledad, bajo las demandas de su individualismo. Su texto sin compromisos ideológicos fracciona la realidad, la deconstruye usando la fina ironía, la contradicción y la ambigüedad. No se interesa por la originalidad de su escrito, sino que lo arma como un collage inter- y paratextual, y es leído ampliamente, porque pertenece a la sociedad postmoderna con sus marcas de Individualismo, valores materialistas, multiplicidad espacio-temporal, mediatización de la realidad, masificación de la cultura y consumismo. Así, el relato de viajes que tradicionalmente ha sido siempre un texto subjetivo, con estilo aditivo y que ha servido de intermediario entre culturas resulta una tipología textual apropiada para la expresión de las experiencias del viajero postmoderno.
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El turismo rural ha sido incorporado por pequeños establecimientos agropecuarios del partido de Cnel. Suárez, provincia de Buenos Aires, Argentina, como actividad alternativa para mejorar la calidad de vida de sus miembros y superar situaciones de crisis agravadas por la marginalidad productiva del SO bonaerense, región a la que pertenecen. Bajo el programa Cambio Rural del INTA (Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria) conforman el Grupo 'Cortaderas II', junto a otros emprendedores interesados en valorar el medio rural. Han avanzado en el proceso de reconocimiento de su identidad y puesta en valor de recursos específicos con anclaje en el territorio. Esta identidad comienza a apreciarse internamente, a raíz de la dinámica grupal lograda y la incipiente articulación con otros actores para la construcción de un partenariado público y privado que genere sinergias y contribuya al desarrollo sustentable del territorio. Sin embargo, aún no es claramente percibida por el turista, cada vez más exigente. Por lo tanto, el presente trabajo persigue proponer indicadores para evaluar el desempeño de un Sistema de Gestión de Calidad con enfoque territorial que, adaptando el modelo europeo 'Marca de Calidad Territorial', sustente una estrategia comercial de diferenciación del servicio y simultáneamente, mida el progreso hacia una mejor calidad de vida y fortalecimiento de vínculos con la cultura local y el entorno físico-natural en el marco del desarrollo sustentable. La investigación se plantea para la micro escala, ya que se trata de un estudio de caso, relevándose información primaria mediante observación directa y entrevistas semi-estructuradas, complementada con información secundaria diagnóstica utilizada por INTA. Las características del grupo y su dinámica de funcionamiento bajo el programa Cambio Rural revelan que es posible adoptar un proceso de certificación participativa propuesto para cuatro pilares de la calidad: de Bienes y Servicios, Institucional, Social y Ambiental. El modelo se integra con indicadores de evaluación de desempeño, agrupados en áreas clave para cada una de las dimensiones de la sustentabilidad, que contemplan el paisaje y la gestión de los recursos naturales; el impacto económico de la actividad, la calidad de la oferta y satisfacción del turista; así como las relaciones sociales internas y los vínculos con otros actores del territorio. Principalmente se encontraron fortalezas en la búsqueda de partenariados y debilidades en aspectos de comunicación y promoción. Se considera que este sistema de herramientas de gestión sustentable permitiría superar las dificultades de una certificación individual, pudiendo aplicarse a emprendimientos con otra ubicación geográfica
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Este documento se desprende de una investigación en curso actualmente, 'Sustentabilidad y asociatividad interorganizacional en el sector turístico en Córdoba. Perspectiva psico socio organizacional' avalada por la SECyT. Realizada por la Cátedra de Psicología Organizacional de la Facultad de Psicología UNC. Su objetivo es socializar avances de resultados de la misma, en uno de los sectores relevados: Localidad de Cuesta Blanca. Para la presente investigación, se ha optado por una metodología cualitativa; se opto por el uso de herramienta privilegiada como la entrevista en profundidad; en este marco, es importante la concentración y el involucramiento emocional, no colocando al sujeto de la investigación en condición de objeto, se trata de la asunción de una actitud clínica que implica priorizar la lógica del entrevistado (Mendes, 2007). Por otra parte al tomar la perspectiva psico socio organizacional, en la línea de la teoría de la firma se marca con fuerza la idea de que la firma es un conjunto de agentes y recursos y una red de interacciones entre ellos además, se resalta la idea de que en una organización puede ser importante la calidad de las interacciones, además de la calidad de quienes participan en ellas, destacándose que tales interacciones mejoran al ser ejercitadas. Los ejes indagados y que resultaron significativos en esta comuna fueron: -Inserción en redes organizacionales u otras formas de asociatividad interorganizacional. En este punto se evidencian relaciones informales altamente potentes pero que no son aprovechadas para la obtención de ventajas competitivas para el sector. -Relación con el Estado. Se observa un generalizado desconocimiento de los esfuerzos que se realizan en los distintos sectores involucrados; los particulares solo conocen las acciones que encara la localidad pero no llegan a ser beneficiarios de los esfuerzos realizados por la Provincia o la Nación en materia de turísmo. -Concepción de turismo y de asociatividad. Particularmente la concepción de turismo / turista es tan diversa como cada interlocutor entrevistado, se apunta a un público específico desde los miembros del gobierno de la comuna, mientras que los hoteles sindicales presentes en la zona buscan la presencia de un tipo de turista diferente al anterior. -Calidad de las condiciones de empleo. Existe la presencia de un empleo en blanco temporario asociado a la temporada estival. Los resultados muestran que si bien la comuna se encuentra nucleada bajo las dos redes una intercomunal, y otra intraprovincial, en la voz de los actores no se observa un impacto efectivo que favorezca sus condiciones de asociatividad interorganizacional, como tampoco que favorezca la competitividad o supervivencia de los protagonistas del sector. Se estima que sustentados en la diversidad de concepciones sobre turismo existentes, las organizaciones entrevistadas no logran evidenciar la importancia de adoptar conductas asociativistas como una ventaja competitiva del sector para la resolución exitosa de los problemas que los aquejan en común. Por último, se observa un predominio de conductas aislacionistas, una falta de diálogo y consenso respecto del significado que se le atribuye al turismo como también respecto del perfil de turista esperado. Es posible inferir aquí que frente a los escenarios cambiantes, debe continuarse trabajando en la construcción de vínculos de confianza entre los diferentes actores involucrados