893 resultados para MADRES COMUNITARIAS - USME (LOCALIDAD, BOGOTA) - PROGRAMAS - EVALUACION
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Un grupo de mujeres de Las Pedroñeras, Cuenca, estudian en el IES 'Fray Luis de León' de la localidad un ciclo formativo de Administración y Finanzas.
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Resumen tomado de la publicaci??n
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El Seminario de Estadisticas de Servicio en Programas de Planificacion Familiar, forma parte de un ciclo de reuniones organizadas anualmente por CELADE destinadas a discutir diversos aspectos de la evaluacion de dichos programas. Respondiendo a la necesidad de formar tecnicos capaces de cumplir con tareas concretas dentro del proceso evaluativo, el seminario se oriento especificamente a capacitar a los funcionarios en la implementacion y manejo de estadisticas de servicio que proporcionen la informacion necesaria para la administracion y evaluacion de los programas. Se detallan los objetivos, contenidos y metodologia desarrollados durante Octubre 1973 a Noviembre de 1974 y se incluye la evaluacion hecha por los 24 alumnos asistentes.
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Documento presentado también al Seminario sobre Métodos de Evaluación de Programas de Planificación Familiar, Santiago, 18 mayo-13 junio 1970
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El informe del Seminario sobre Metodos de Evaluacion de los Efectos Demograficos de Programas de Planificacion Familiar, organizado por CELADE en 1976, describe en forma detallada: a) el programa, en terminos de los propositos y objetivos, calendario de actividades, metodos de ensenanza y asistencia y evaluacion; b) el desarrollo del programa, estructurado en torno a tres unidades y una practica final; c) la evaluacion de los distintos aspectos del seminario por los 17 alumnos asistentes al mismo. A modo de informacion complementaria se anexan los objetivos de las unidades de ensenanza, el material de estudio entregado a los alumnos y el formulario de evaluacion del seminario.
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Su objetivo fue impartir una capacitacion especifica asi como el de discutir y analizar la efectividad de la ayuda en la integracion de la mujer, a partir del intercambio de informacion y experiencias entre los representantes de las instituciones de financiamiento y de las asociaciones y paises donantes. Incluye la evaluacion del Taller y una lista de proyectos ideales sugeridos por los participantes.
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Attualmente Usme, caratterizzata come visto da un territorio principalmente a bassa densità, è ancora fortemente relazionata con la campagna perché costituita dall’insieme di aree agricole, o di quelli che una volta erano spazi coltivati più prossimi alla città compatta. Questo tipo di paesaggio rurale che caratterizza Usme è caratterizzato come già visto da un tessuto sfrangiato e discretizzato e rappresenta la porzione di territorio dove la città esercita l’impatto ambientale più intenso dovuto sia alla sua immediata vicinanza al contesto urbano che al carattere di scarsa identità che sembra esprimere. Qualunque intervento architettonico in un territorio di margine come quello di Usme dovrebbe confrontarsi con un sistema di relazioni a grande scala, che si rapporti con la geografia stessa del luoghi e con un orientamento e una misurazione visiva e fisica del territorio stesso. Allo stesso modo è necessario che il progetto comprenda anche il suolo stesso delle grande aree attualmente lasciate libere, ovvero che il progetto architettonico si integri con il progetto paesaggistico creando in questo modo nuove relazioni e nuove geometrie nell’assetto territoriale. In questo senso il progetto può dialogare con il territorio e mettere in relazione differenti situazioni morfologiche, sfruttandone le potenzialità. L’obiettivo è quindi quello di non costruire semplici volumi appoggiati sulla terra ma quello di modificare la terra stessa, entrando in relazione con essa in modo profondo. Il progetto così inteso è concepito, e prima ancora letto, secondo strati, i quali possono contaminarsi o possono semplicemente sovrapporsi. L’area di progetto, come già detto, è essenzialmente all’interno di un vuoto presente tra le due parti di città. Il nuovo edificio si conforma come un segno netto nel territorio, un viadotto, un tronco d’albero caduto che protegge il parco dalla città, un elemento primordiale che da una parte si incunea nel terreno e dall’altra si affaccia sulla valle. Vuole essere il segno di un naturale artificio, proponendosi al tempo stesso come simbolo e funzione. Il museo emerge dalla terra, ma sembra anche immergersi in essa. L’architettura del museo crea un nuovo paesaggio morfologicamente radicato al suolo, attraverso uno spazio parzialmente ipogeo che integra il museo all’interno della montagna attraverso la copertura continua con la topografia esistente, sottolineando il profilo della collina.