991 resultados para orientamento :: 434 :: Ambiente e territorio


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Este art??culo se incluye en el monogr??fico 'Educaci?? i participaci?? : dossier'

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L’oggetto di questo lavoro è la verifica dell’applicabilità e dell’efficacia del GPR per identificare la presenza di cavità scavate da animali all’interno di manufatti arginali. In particolare, sono stati messi in luce soprattutto i limiti e le potenzialità di questa tecnica rispetto alle diverse condizioni ambientali nelle quali ci si trova ad operare e al grado di risoluzione del problema.

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L’obiettivo di questo lavoro è illustrare l’analisi dello stato di fatto e la progettazione degli interventi di correzione acustica della torre dell’ ex Carico dell’Acqua di Budrio, nella prospettiva di renderla utilizzabile come sala polifunzionale. La norma tecnica ISO 3382-1 [8] delinea criteri generali per l’analisi qualitativa degli ambienti di ascolto. Il capitolo 1 presenta un panorama sintetico sull’acustica architettonica, con particolare riferimento ai descrittori acustici riportati nella ISO 3382 e riporta cenni teorici sulla simulazione numerica. Nel capitolo 2 sono descritte in dettaglio le misurazioni all’interno dell’ambiente. Sono indicate inoltre motivazioni tecniche e teoriche riguardo i metodi di analisi. I valori misurati sono successivamente confrontati con i valori ricavati mediante simulazione numerica realizzata con un software previsionale. La realizzazione e la successiva taratura del modello numerico chiudono il capitolo 2. Il capitolo 3 relaziona in merito agli interventi proposti di correzione acustica. Attraverso il modello tridimensionale tarato si eseguono simulazioni numeriche di diversi interventi di correzione acustica fino a definire una rosa di possibili soluzioni che realizzino gli obiettivi qualitativi riportati nella ISO 3382. Materiali e geometrie sono riportati in dettaglio, insieme ad una esauriente mappatura acustica dell’ambiente, dallo stato di fatto alla progressiva ottimizzazione acustica.

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Complice l'entrata a far parte dell'Unione Europea e del risultante recepimento delle sue normative e sopratutto dei suoi principi, nel nostro Paese si sta verificando un sostanziale incremento delle realtà territoriali attivate sul fronte della raccolta differenziata. L'intercettazione delle frazioni compostabili (umido e scarti verdi) sta assumendo un ruolo di sempre maggior rilevanza quantitativa nella raccolta differenziata. Infatti dal 1997 al 2007 si è passati da circa 604.000 ton di frazioni raccolte a 2.368.000 ton. Questo sistema di recupero degli scarti organici è attualmente il più diffuso nel nostro Paese. Esso presenta indubbi problemi tecnico-gestionali, sopratutto riconducibili alle emissioni odorigene che raramente risultano però nocive o addirittura tossiche per la salute dell'ambiente e delle persone. Nonostante questo dato gli impianti di compostaggio incontrano spesso una diffusa e forte avversione da quella parte di popolazione interessata ad accogliere l'impianto sul proprio territorio rispetto anche ad impianti di indubbia maggior pericolosità. Per via di questo generale atteggiamento in Italia risulta pertanto esistere una normativa particolarmente stringente sulle garanzie ambientali necessarie per la realizzazione di impianti di compostaggio confrontata con quella europea. Questa normativa però lascia inalterata la difficoltà nella diffusione di un'impiantistica adeguata a rispondere alle necessità della raccolta differenziata. Questo problema risulta ancor più rilevante come nel caso dell'impianto oggetto di studio situato in ambiente altamente urbanizzato. In questi territori ad alta densità abitativa spesso si assiste alla degenerazione del sistema dove protratte conflittualità con la popolazione interessata ostacolano l'esercizio o portano alla temporanea cessazione delle attività degli impianti esistenti. Ulteriore problema risulta essere il fatto che anche in impianti nuovi criteri corretti di progettazione e costruzione risultano essere alle volte non sufficienti per evitare le precedenti problematiche, diventa quindi oltremodo difficoltoso ottenere gli stessi risultati intervenendo su impianti già esistenti con misure di riqualificazione adeguate e compatibili con la sostenibilità economica dell'impianto. Per tanto questa tesi si propone di individuare le problematiche esistenti e proporre soluzioni efficaci al rilevante problema delle emissioni odorigene che sembra caratterizzare questo impianto, tramite uno studio dello stato di fatto e l'analisi delle criticità riscontrate, concentrandosi in modo particolare sul biofiltro e sulla biofiltrazione, che sembra essere il problema principale che influenza la qualità delle emissioni. Il caso oggetto di questa tesi riguarda un impianto avviato nel 2004 che, dopo un lungo periodo di esercizio caratterizzato da problematiche ambientali mai pienamente risolte, è stato sottoposto dalla seconda metà del 2008 ad una semplice e sistematica revisione delle procedure gestionali e mirati interventi tecnici ed impiantistici nell'ambito di un percorso di risanamento e riqualificazione. 5

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El tema central se vincula con el Ordenamiento territorial y su correlato en herramientas y metodologías de intervención y gestión urbanas, desde una visión del saber ambiental. A partir de los conceptos categoriales de territorio, actores y ambiente se propone aportar, por un lado metodologías para la comprensión, explicación y análisis del territorio y sus lugares, por el otro mecanismos de gestión para una normativa basada en la inteligencia territorial. Desde estos conceptos se pretende entonces, realizar una vinculación conceptual y normativa para la gestión sustentable del territorio que logre salvar las diferencias entre el estatismo normativo y la dinámica socio-espacial. El área objeto de estudio, es el aquella denominada aquí Area de La Bajada. Así, para un abordaje integral y conceptual del territorio se trabaja desde lo metodológico con los métodos Territorii y Stlocus. Incluyendo mecanismos participativos, como talleres y encuestas que aporten a la comprensión del territorio real, pensado, legal, vivido y posible, propuestos por Territorii que estructura el proceso de lectura y comprensión del lugar. Por su parte el método Stlocus en su ensamble con Territorii permite indagar y analizar el lugar, desde el reconocimiento de patrones de ocupación del lugar, apropiación territorial y vocaciones. Conceptos que llevarán a incoporar a la normativa categorías y dimensiones de urbanístico-territoriales. Desde lo ambiental, se cree de gran importancia el desarrollo del riesgo (vulnerabilidad + amenazas) como concepto operativo para la obtención de dos objetivos: la inclusión de los actores a la dinámica de gestión y la operativización de acciones ambientales directas sobre el territorio. Finalmente, luego del proceso de comprensión y análisis iniciado se arriba a tres cuestiones fundamentales: los métodos propuestos son herramientas flexibles que aportan a la comprensión del territorio desde conceptos categoriales de espacio se torna fundamental, los actores pueden ser incluidos en esta indagación en cualquier etapa del proceso. Sin embargo, aquí aparece la terca línea fundamental: la participación y la gestión de territorios sustentables. Para ello es necesario iniciar un proceso de gobernanza que logre minimizar los impactos de los procesos distorsivos del mercado mediante un Estado proactivo que regule de manera inclusiva, para reducir al mínimo las diferentes dinámicas entre los cuerpos normativos, y su vinculación directa con el territorio deseado por todos los ciudadanos a través de una normativa urbana con inteligencia territorial

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El objetivo de este trabajo es discutir los enfoques principales del debate sobre el tratamiento que debe dar la economía al impacto ambiental. El tema se relaciona con toda la discusión sobre el desarrollo y sobre la relación entre territorio y desarrollo, y atraviesa la problemática de la geografía económica y regional en cuestiones como la planificación regional o el análisis de impacto, sobre todo en territorios con fuerte influencia de la explotación de recursos naturales. Se analiza la manera de incorporar el problema en las bases de la economía neoclásica aceptando sus principios y utilizando sus instrumentos. Luego se aborda la economía ecológica desde el trabajo de Georgescu-Roegen de 1971, el primero que intenta introducir en el razonamiento económico las leyes de la irreversibilidad de los procesos, por fuera de la visión neoclásica y fundando una corriente heterodoxa. Más allá de estas posiciones, están las visiones que analizan la relación entre ambiente y desarrollo manteniendo el concepto de centro-periferia o asumiendo la necesidad de construir discursos contra-hegemónicos, enmarcando la cuestión ambiental en esa lógica: se mencionan la postura del marxismo y el aporte del poscolonialismo -este último, fundamental, por la importancia que asigna a la necesidad de reconstruir la perspectiva ambiental desde las identidades y el territorio-. Las conclusiones plantean el desafío de retomar este tipo de puntos de vista -lo que limita enormemente el uso del herramental de la economía ambiental- y también algunas propuestas neoinstitucionalistas de la economía ecológica

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El objetivo de este trabajo es discutir los enfoques principales del debate sobre el tratamiento que debe dar la economía al impacto ambiental. El tema se relaciona con toda la discusión sobre el desarrollo y sobre la relación entre territorio y desarrollo, y atraviesa la problemática de la geografía económica y regional en cuestiones como la planificación regional o el análisis de impacto, sobre todo en territorios con fuerte influencia de la explotación de recursos naturales. Se analiza la manera de incorporar el problema en las bases de la economía neoclásica aceptando sus principios y utilizando sus instrumentos. Luego se aborda la economía ecológica desde el trabajo de Georgescu-Roegen de 1971, el primero que intenta introducir en el razonamiento económico las leyes de la irreversibilidad de los procesos, por fuera de la visión neoclásica y fundando una corriente heterodoxa. Más allá de estas posiciones, están las visiones que analizan la relación entre ambiente y desarrollo manteniendo el concepto de centro-periferia o asumiendo la necesidad de construir discursos contra-hegemónicos, enmarcando la cuestión ambiental en esa lógica: se mencionan la postura del marxismo y el aporte del poscolonialismo -este último, fundamental, por la importancia que asigna a la necesidad de reconstruir la perspectiva ambiental desde las identidades y el territorio-. Las conclusiones plantean el desafío de retomar este tipo de puntos de vista -lo que limita enormemente el uso del herramental de la economía ambiental- y también algunas propuestas neoinstitucionalistas de la economía ecológica

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El tema central se vincula con el Ordenamiento territorial y su correlato en herramientas y metodologías de intervención y gestión urbanas, desde una visión del saber ambiental. A partir de los conceptos categoriales de territorio, actores y ambiente se propone aportar, por un lado metodologías para la comprensión, explicación y análisis del territorio y sus lugares, por el otro mecanismos de gestión para una normativa basada en la inteligencia territorial. Desde estos conceptos se pretende entonces, realizar una vinculación conceptual y normativa para la gestión sustentable del territorio que logre salvar las diferencias entre el estatismo normativo y la dinámica socio-espacial. El área objeto de estudio, es el aquella denominada aquí Area de La Bajada. Así, para un abordaje integral y conceptual del territorio se trabaja desde lo metodológico con los métodos Territorii y Stlocus. Incluyendo mecanismos participativos, como talleres y encuestas que aporten a la comprensión del territorio real, pensado, legal, vivido y posible, propuestos por Territorii que estructura el proceso de lectura y comprensión del lugar. Por su parte el método Stlocus en su ensamble con Territorii permite indagar y analizar el lugar, desde el reconocimiento de patrones de ocupación del lugar, apropiación territorial y vocaciones. Conceptos que llevarán a incoporar a la normativa categorías y dimensiones de urbanístico-territoriales. Desde lo ambiental, se cree de gran importancia el desarrollo del riesgo (vulnerabilidad + amenazas) como concepto operativo para la obtención de dos objetivos: la inclusión de los actores a la dinámica de gestión y la operativización de acciones ambientales directas sobre el territorio. Finalmente, luego del proceso de comprensión y análisis iniciado se arriba a tres cuestiones fundamentales: los métodos propuestos son herramientas flexibles que aportan a la comprensión del territorio desde conceptos categoriales de espacio se torna fundamental, los actores pueden ser incluidos en esta indagación en cualquier etapa del proceso. Sin embargo, aquí aparece la terca línea fundamental: la participación y la gestión de territorios sustentables. Para ello es necesario iniciar un proceso de gobernanza que logre minimizar los impactos de los procesos distorsivos del mercado mediante un Estado proactivo que regule de manera inclusiva, para reducir al mínimo las diferentes dinámicas entre los cuerpos normativos, y su vinculación directa con el territorio deseado por todos los ciudadanos a través de una normativa urbana con inteligencia territorial

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El objetivo de este trabajo es discutir los enfoques principales del debate sobre el tratamiento que debe dar la economía al impacto ambiental. El tema se relaciona con toda la discusión sobre el desarrollo y sobre la relación entre territorio y desarrollo, y atraviesa la problemática de la geografía económica y regional en cuestiones como la planificación regional o el análisis de impacto, sobre todo en territorios con fuerte influencia de la explotación de recursos naturales. Se analiza la manera de incorporar el problema en las bases de la economía neoclásica aceptando sus principios y utilizando sus instrumentos. Luego se aborda la economía ecológica desde el trabajo de Georgescu-Roegen de 1971, el primero que intenta introducir en el razonamiento económico las leyes de la irreversibilidad de los procesos, por fuera de la visión neoclásica y fundando una corriente heterodoxa. Más allá de estas posiciones, están las visiones que analizan la relación entre ambiente y desarrollo manteniendo el concepto de centro-periferia o asumiendo la necesidad de construir discursos contra-hegemónicos, enmarcando la cuestión ambiental en esa lógica: se mencionan la postura del marxismo y el aporte del poscolonialismo -este último, fundamental, por la importancia que asigna a la necesidad de reconstruir la perspectiva ambiental desde las identidades y el territorio-. Las conclusiones plantean el desafío de retomar este tipo de puntos de vista -lo que limita enormemente el uso del herramental de la economía ambiental- y también algunas propuestas neoinstitucionalistas de la economía ecológica