949 resultados para Self-explaining roads Intersezioni a raso Autoesplicativa Mobile Eye Tracker


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La tesi affronta in modo approfondito lo studio del comportamento degli utenti alla guida di un veicolo in corrispondenza di intersezioni a T nelle quali la precedenza non è riservata alla corrente principale ma a quella secondaria. L'analisi è stata condotta in due modalità parallele, ovvero attraverso l'uso di dispositivi elettronici e con la metodologia Mobile Eye Tracker.

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Questo elaborato ha lo scopo di investigare il comportamento degli utenti nel caso di intersezioni a T nelle quali il ramo che gode di diritto di precedenza è quello secondario. In particolare, verrà messo a confronto il comportamento di un campione di utenti in due intersezioni a T situate nel Comune di Castel S. Pietro Terme nella Provincia di Bologna. La prima è stata definita sperimentale in quanto presenta un funzionamento anomalo rispetto alle regole di buona progettazione. La seconda, invece, definita di controllo, è un’intersezione a T con funzionamento standard. L’intersezione sperimentale, definita anche “non autoesplicativa”, presenta un obbligo di dare la precedenza sul ramo principale; al contrario, quella di controllo o “autoesplicativa” viene definita con funzionamento standard in quanto il ramo principale è quello che gode del diritto di precedenza.

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Lo studio presentato in questo elaborato è stato sviluppato con la finalità di studiare il comportamento visivo del ciclista, in ambiente urbano, in modo tale da studiare i principali fattori che ne influenzano la guida. La prova è stata condotta mediante il contributo del mobile-eye detector, un dispositivo progettato per il monitoraggio ed il tracciamento dei movimenti oculari. In questo studio ci si è concentrati in particolar modo sulla strategia visiva del ciclista nel caso di pista ciclabile bidirezionale su marciapiede, con presenza di lievi discontinuità della carreggiata e presenza di intersezioni a raso. Lo studio è stato condotto esaminando prima i dati delle fissazioni a livello macroscopico definendo due aree di interesse e poi esaminando le fissazioni su ogni singola interferenza.

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Lo studio effettuato si inserisce all’interno di una collaborazione tra il DICAM e la Provincia di Bologna ed ha come obiettivo l’analisi di sicurezza della SP26 “Valle del Lavino”, poichè risulta la terza tratta stradale a maggior costo sociale di tutta la rete provinciale. Il rapporto di analisi redatto a seguito del Road Safety Review ha infatti evidenziato numerosi deficit in termini di sicurezza dell’infrastruttura, tra cui gli attraversamenti pedonali. Obiettivo specifico della tesi è stato quello di valutare lo stato attuale di sicurezza degli attraversamenti pedonali presenti lungo il tracciato stradale in esame, in maniera tale da individuare, sulla base di una correlazione fra l’ubicazione degli attraversamenti stessi e il comportamento degli utenti alla guida dei veicoli, le intersezioni pedonali più gravosi, che per questo, in un piano di riqualifica della tratta stradale, richiederebbero opportuni interventi di adeguamento e messa in sicurezza. Con questa finalità è stata programmata ed eseguita una campagna di prove su strada che ha coinvolto un campione di 10 utenti, aventi determinati requisiti di base, del tutto ignari dell’obiettivo che si voleva perseguire e inesperti del tracciato di prova. La sperimentazione ha previsto l’impiego, fondamentale, di metodologie innovative, quali il V-Box e il Mobile Eye Detector, in grado di tener conto del comportamento degli utenti alla guida: il primo permette di rilevare l’andamento delle velocità dei partecipanti lungo il tracciato, il secondo restituisce il tracciamento del punto di vista del conducente alla guida. A ciascun partecipante è stato richiesto di condurre un veicolo, non di loro proprietà, per l’intero tratto della SP26 posto esame, compreso tra la progressiva 0+000, in comune di Zola Predosa, e la progressiva 19+200, in località Badia (comune di Monte San pietro), in andata e in ritorno per un complessivo di 38,4 km di tracciato da esaminare. Al conducente alla guida è stato richiesto di indossare durante tutta la guida l’occhiale Mobile Eye mentre l’auto di prova è stata dotata della strumentazione V-Box.

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La tesi tratta l'analisi della sicurezza delle piste ciclabili di Bologna, mediante tecnologie innovative quali Mobile Eye e Video V-Box. Si trattano due percorsi: "Sabotino" e "Sant'Orsola", comprendenti ciascuno due itinerari alternativi, uno ciclabile e uno no. In prima fase, si sono somministrati dei questionari di gradimento ad un campione composto da 50 utenti per percorso. I questionari sono composti da una parte generale e da una specifica dell'itinerario. Dall'analisi dei risultati delle interviste, eseguita esclusivamente per il percorso "Sabotino", è stato possibile evidenziare le criticità segnalate dai ciclisti. Sono state poi condotte, esclusivamente nel tratto Nord-Ovest della tangenziale delle biciclette, indagini sperimentali con Mobile Eye, con lo scopo di conoscere quali elementi stradali sono maggiormente guardati e considerati dall'utente e con Video V-Box, in grado di fornire posizione, velocità puntuale e accelerazione. A tali sperimentazioni hanno partecipato 17 utenti, ignari dello scopo del test. Ottenuti i dati, sono stati analizzati i risultati provenienti da V-Box quindi analizzate le velocità in prossimità delle intersezioni significative. Dal confronto dei risultati provenienti dai questionari e dai test sperimentali è stato possibili giundere a delle conclusioni.

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L’incidente stradale è la conseguenza di uno o più errori all'interno di un sistema complesso, in cui l'uomo rappresenta la principale causa d’incidentalità. Spesso ciò che può apparire a una prima analisi un errore dell’utente, in realtà può essere collegato a problemi di progettazione e gestione dell’infrastruttura. Per massimizzare i risultati nel campo della sicurezza stradale, occorre valutare il “sistema strada” in ogni suo elemento. Per raggiungere questi obiettivi le analisi di sicurezza giocano un ruolo fondamentale. Il Road Safety Review consente di individuare nel tracciato la presenza di situazioni di rischio, in modo tale da eliminarli o attenuarli prima che diano luogo ad incidenti. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato le "Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali". Secondo queste Linee Guida l'uomo detiene un ruolo centrale nel sistema. L'uomo deve adattare il suo comportamento, in funzione del veicolo condotto e delle condizioni ambientali. Diventa indispensabile integrare le analisi di sicurezza con il fattore uomo. Obiettivo della tesi è analizzare la sicurezza di un’infrastruttura viaria esistente integrando i risultati ottenuti dal Road Safety Review con metodologie innovative che tengano conto del comportamento degli utenti durante la guida. È stata realizzata una sperimentazione in sito che ha coinvolto un campione formato da 6 soggetti. Ognuno di essi ha percorso il tronco stradale, della SP26 "Valle del Lavino", in provincia di Bologna. La strada, richiede interventi di adeguamento e messa in sicurezza poiché risulta la terza tratta stradale a maggior costo sociale di tutta la rete provinciale. La sperimentazione ha previsto due fasi: la prima, in cui è stato condotto il Road Safety Review . La seconda, in cui ogni soggetto ha guidato lungo il tronco stradale, indossando il Mobile Eye-XG, un'innovativa strumentazione eye tracking in grado di tracciare l’occhio umano e i suoi movimenti.

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La tesi riguarda la valutazione pratica su come la segnaletica temporanea di cantiere viene percepita dagli utenti della strada, mediante l'utilizzo di due strumentazioni distinte, il Mobile Eye Detector per capire i segnali che il conducente vede, guarda o non vede ed il Video V-Box Pro per capire il comportamento attuato dal conducente in conseguenza della lettura della segnaletica di cantiere.

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Nella presente tesi viene valutata l'efficienza in termini di sicurezza del tratto nord-ovest della Tangenziale delle Biciclette, un percorso ciclabile nel comun di Bologna. Sono stati analizzati dei video (ottenuti dall'apparecchiatura Mobile Eye) che mostrano su cosa l'utente, durante la pedalata, sofferma maggiormente il suo sguardo. Da tali video, quindi, sono state estrapolate informazioni riguardanti il grado di attenzione del ciclista nel percorrere Il tratto di ciclabile. Per questo motivo sono stati analizzati in termini di frame, poi convertiti in secondi, tutti gli elementi capaci di influenzare l'attenzione dell'utente durante la guida: la segnaletica ciclabile (orizzontale e verticale) e l'eventuale presenza di altri pedoni/ciclisti. Con tali dati, inoltre, è stata effettuata un'analisi statistica descrittiva. L'ultima parte è l'analisi cinematica: valutazione dello spazio percorso, del tempo di percorrenza inclusi i tempi di attesa ai semafori rossi e stima della velocità media.

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Fino ad oggi la mobilità urbana si è affidata in particolar modo alla motorizzazione privata. Occorre considerare anche altre alternative di trasporto per garantire una mobilità più sostenibile ed efficace all’interno delle nostre aree urbane. Una di queste alternative è costituita dalla bicicletta, che deve essere considerata un’autentica alternativa di trasporto, che può facilmente contribuire, assieme ad altre, a ridurre l’attuale inefficiente dipendenza dall’automobile. La progettazione dei percorsi ciclo-pedonali richiede collegamenti sicuri, diretti, ben segnalati e confortevoli, che assicurino una mobilità indipendente e protetta per tutti. In questo lavoro di tesi stato proposto un questionario che ha lo scopo di dare un ritratto immediato degli utenti ciclabili che percorrono i campi prova analizzati, confrontare i risultati ottenuti e verificare quali parametri sono ritenuti di maggiore importanza per l’utente medio. Nella seconda fase e punto focale di tale lavoro di ricerca è stata svolta un’attenta analisi delle possibili scelte e problematiche di un particolare caso reale. In particolare, sono stati valutati gli elementi che il conducente del velocipede scansiona con lo sguardo durante la guida, cercando informazioni significative per la posizione spaziale e temporale in cui si trova. La ricerca è stata condotta mediante l’utilizzo della strumentazione Mobile Eye-XG che permette il rilievo in continuo dello sguardo dei conducenti durante la guida. Il campo prova riguarda il percorso “Sabotino”, composto da due itinerari situati all’interno dell’area urbana di Bologna, la Tangenziale Ovest delle biciclette e la “ciclabile vecchia” Sabotino. Dalle informazioni ricavate dall’analisi, si è cercato infine di ipotizzare delle possibili ed efficaci migliorie, che possano incentivare l’uso della bicicletta e la sicurezza nei confronti della mobilità lenta, migliorando le prestazioni della pista e aumentando gli standard.

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Analisi sperimentale svolta per valutare come la segnaletica di cantiere, se percepita correttamente, influenza la guida degli utenti che circolano sulla strada interessata da lavorazioni di tipo cantieristico. L'analisi si prefigge anche lo scopo di trovare le soluzioni necessarie per garantire il livello di sicurezza più alto possibile sia per gli utenti che si ritrovano a stretto contatto con il cantiere, che per lavoratori che vi operano.

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The present research was a preliminary examination of young Australians’ mobile phone behaviour. The study explored the relationship between, and psychological predictors of, frequency of mobile phone use and mobile phone involvement conceptualised as people’s cognitive and behavioural interaction with their mobile phone. Participants were 946 Australian youth aged between 15 and 24 years. A descriptive measurement tool, the Mobile Phone Involvement Questionnaire (MPIQ), was developed. Self-identity and validation from others were explored as predictors of both types of mobile phone behaviour. A distinction was found between frequency of mobile phone use and mobile phone involvement. Only self-identity predicted frequency of use whereas both self-identity and validation from others predicted mobile phone involvement. These findings reveal the importance of distinguishing between frequency of use and people’s psychological relationship with their phone and that factors relating to one’s self-concept and approval from others both impact on young people’s mobile phone involvement.

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Purpose This paper aims to use the Model of Goal-Directed Behavior (MGB) to examine the factors affecting consumers’ continued use of emerging technology-based self-services (TBSSs) with credence qualities. Professional services, which traditionally require specialized knowledge and high levels of interpersonal interaction to produce owing to their credence qualities, are increasingly delivered via self-service technologies. Health services delivered via mobile devices, for example, facilitate self-care without direct involvement from health professionals. Design/methodology/approach A mental health service delivered via the Internet and mobile phone, myCompass, was selected as the research context. Twenty interviews were conducted with users of myCompass and the data were thematically analyzed. Findings The findings of the study showcase the unique determinants of consumers’ continued use of TBSSs with credence qualities relative to the more routine services which have been the focus of extant research. The findings further provide support for the utility of the MGB in explaining service continuance, although the importance of distinguishing between extrinsic and intrinsic motivational components of behavioral desire and capturing the impact of social influence beyond subjective norms is also highlighted. Originality/value This study contributes to recent research examining differences in consumer responses across TBSSs and behavioral loyalty to these services. It also provides empirical evidence for broadening and deepening the MGB within this behavioral domain.

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This thesis is an exploratory case study that aims to understand the attitudes affecting adoption of mobile self-services. This study used a demo mobile self-service that could be used by consumers for making address changes. The service was branded with a large and trusted Finnish brand. The theoretical framework that was used consisted of adoption theories of technology, adoption theories of self-service and literature concerning mobile services. The reviewed adoption theories of both technology and self-service had their foundation in IDT or TRA/TPB. Based on the reviewed theories an initial framework was created. The empirical data collection was done through three computer aided group interview sessions with a total of 32 respondents. The data analysis started from the premises of the initial framework. Based on the empirical data the framework was constantly reviewed and altered and the data recoded accordingly. The result of this thesis was a list of attitudinal factors that affect the adoption of a mobile self-service either positively or negatively. The factors that were found to affect the attitudes towards adoption of mobile self-services positively were: that the service was time & place independent and saved time. Most respondents, but not all, also had a positive attitude towards adoption due to ease of use and being mentally compatible with the service. Factors that affected adoption negatively were lack of technical compatibility, perceived risk for high costs and risk for malicious software. The identified factors were triangulated in respect to existing literature and general attitudes towards mobile services.