961 resultados para ANCORAGGIO, WEC, PROGETTAZIONE, CATENARIA


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Il presente lavoro presenta una analisi di sensitività sui parametri progettuali più significativi per i sistemi di ancoraggio di dispositivi di produzione di energia del mare di tipo galleggiante, comunemente conosciuti come Floating Wave Energy Converters (F-WEC). I convertitori di questo tipo sono installati offshore e possono basarsi su diversi principi di funzionamento per la produzione di energia: lo sfruttamento del moto oscillatorio dell’onda (chiamati Wave Active Bodies, gran parte di convertitori appartengono la tecnologia di questo tipo), la tracimazione delle onde (Overtopping Devices), o il principio della colonna d’acqua oscillante (Oscillating Water Columns). La scelta del luogo di installazione dei tali dispositivi implica una adeguata progettazione del sistema di ancoraggio che ha lo scopo di mantenere il dispositivo in un intorno sufficientemente piccolo del punto dove è stato originariamente collocato. Allo stesso tempo, dovrebbero considerarsi come elemento integrato del sistema da progettare al fine di aumentare l’efficienza d’estrazione della potenza d’onda. Le problematiche principali relativi ai sistemi di ancoraggio sono: la resistenza del sistema (affidabilità, fatica) e l’economicità. Le due problematiche sono legate tra di loro in quanto dall’aumento del resistenza dipende l’aumento della complessità del sistema di ancoraggio (aumentano il numero delle linee, si utilizzano diametri maggiori, aumenta il peso per unità di lunghezza per ogni linea, ecc.). E’ però chiaro che sistemi più affidabili consentirebbero di abbassare i costi di produzione e renderebbero certamente più competitiva l’energia da onda sul mercato energetico. I dispositivi individuali richiedono approcci progettuali diversi e l’economia di un sistema di ormeggio è strettamente legata al design del dispositivo stesso. Esistono, ad oggi, una serie di installazioni a scala quasi di prototipo di sistemi WEC che hanno fallito a causa del collasso per proprio sistema di ancoraggio, attirando così l’attenzione sul problema di una progettazione efficiente, affidabile e sicura.

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Cannabinoid receptors are members of the large family of G-protein coupled receptors. Two types of cannabinoid receptor have been discovered: CB1 and CB2. CB1 receptors are localised predominantly in the brain whereas CB2 receptors are more abundant in peripheral nervous system cells. CB1 receptors have been related with a number of disorders, including depression, anxiety, stress, schizophrenia, chronic pain and obesity. For this reason, several cannabinoid ligands were developed as drug candidates. Among these ligands, a prominent position is occupied by SR141716 (Rimonabant), which is a pyrazole derivative with inverse agonist activity discovered by Sanofi-Synthelabo in 1994. This compound was marketed in Europe as an anti-obesity drug, but subsequently withdrawn due to its side-effects. Since the relationship between the CB1 receptors’ functional modification, density and distribution, and the beginning of a pathological state is still not well understood, the development of radio-ligands suitable for in vivo PET (Positron Emission Tomography) functional imaging of CB1 receptors remains an important area of research in medicine and drug development. To date, a few radiotracers have been synthesised and tested in vivo, but most of them afforded unsatisfactory brain imaging results. A handful of radiolabelled CB1 PET ligands have also been submitted to clinical trials in humans. In this PhD Thesis the design, synthesis and characterization of three new classes of potential high-affinity CB1 ligands as candidate PET tracers is described.

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