9 resultados para audiolibro, voce, interpretazione, comunicazione, presentazione orale
em Scielo Saúde Pública - SP
Identificação de micoplasmas pela inibição de crescimento de amostras isoladas de culturas celulares
Resumo:
As culturas celulares devem ser continuamente monitoradas quanto à presença de micoplasmas, pois, embora às vezes eles passem despercebidos, podem causar alterações cromossômicas, interferir na replicação viral, na produção de anticorpos e interferon. A Organização Internacional em Micoplasmologia (IOM) recomenda o isolamento e a identificação de micoplasmas, visando detectar as prováveis origens da infecção e melhorar a qualidade das culturas. Assim, foram analisadas pela inibição de crescimento, 37 amostras pertencentes a 27 linhagens celulares contaminadas por micoplasmas. Em nenhuma amostra foi observada a ocorrência de duas espécies. Foram identificados 18 (48,65%) Mycoplasma arginini, 15 (40,55%) Acholeplasma laidlawii, dois (5,40%) Mycoplasma orale, sendo que duas amostras (5,40%) não foram identificadas. Considerando as espécies caracterizadas na pesquisa, os autores sugerem: a) a adoção do teste de isolamento de micoplasmas em caráter de rotina; b) o aprimoramento das técnicas de assepsia e desinfecção; c) a eliminação da pipetagem bucal; d) a utilização de soros e de outros componentes de meios de cultura de qualidade certificada; e) o questionamento da presença de micoplasmas quando linhagens celulares são permutadas pelas instituições; f) a avaliação cautelosa de resultados obtidos quando se utilizam culturas infectadas por esse microrganismo.
Resumo:
A reação de coaglutinação estafilocócica foi utilizada como metodologia de identificação rápida de micoplasmas para ser aplicada em laboratórios não especializados. Amostras selvagens de micoplasmas isoladas de humanos, culturas celulares, ratos e camundongos foram identificados através da reação de coaglutinação estafilocócica utilizando-se do Staphylococcus aureus produtor de proteína A (amostra Cowan I) sensibilizado com anticorpo de coelho contra amostra padrão micoplasma. Na identificação, os micoplasmas estavam em suspensão concentrada provenientes de 4,0 ml de cultivo. Quarenta e oito amostras de M.pulmonis, 6 de M. arthritidis, 8 de M.arginini, 3 de M.orale, 15 de A.laidlawii, 8 de M.hominis e 3 de M. pneumoniae foram identificadas pela coaglutinação estafilocócica e confirmadas pela inibição de crescimento. Parâmetros ótimos no preparo do conjugado e da reação de coaglutinação foram estabelecidos; o conjugado coaglutinante manteve-se estável por 90 dias quando adicionado com acetileisteína; a coaglutinação foi visualizada sem auxílio óptico. Os soros foram absorvidos com espécies padrões heterólogas e com o precipitado de caldo estéril.
Resumo:
A total of 301 cell cultures from 15 laboratories were monitored for mycoplasma (Mollicutes) using PCR and culture methodology. The infection was detected in the cell culture collection of 12 laboratories. PCR for Mollicutes detected these bacteria in 93 (30.9%) samples. Although the infection was confirmed by culture for 69 (22.9%) samples, PCR with generic primers did not detect the infection in five (5.4%). Mycoplasma species were identified with specific primers in 91 (30.2%) of the 98 samples (32.6%) considered to be infected. Mycoplasma hyorhinis was detected in 63.3% of the infected samples, M. arginini in 59.2%, Acholeplasma laidlawii in 20.4%, M. fermentans in 14.3%, M. orale in 11.2%, and M. salivarium in 8.2%. Sixty (61.2%) samples were co-infected with more than one mycoplasma species. M. hyorhinis and M. arginini were the microorganisms most frequently found in combination, having been detected in 30 (30.6%) samples and other associations including up to four species were detected in 30 other samples. Failure of the treatments used to eliminate mycoplasmas from cell cultures might be explained by the occurrence of these multiple infections. The present results indicate that the sharing of non-certified cells among laboratories may disseminate mycoplasma in cell cultures.
Resumo:
Per il primo Wittgenstein etica ed estetica erano tuttuno. Scopo del saggio è fornire uninterpretazione di questa concezione. Esaminando il modo in cui è proposta nel Tractatus e considerando alcune annotazioni dei Quaderni 1914-1916 si evidenzia che lunità di etica ed estetica è in un modo di vedere il mondo per cui esso non appare come fonte di limitazione. Letica è unestensione al mondo - alla vita - della capacità di conferire significato che nellarte si realizza nei riguardi di oggetti particolari. Affermando lunità di etica ed estetica Wittgenstein attira lattenzione sul fatto che la radice delletica è in un certo modo di vedere le cose, in un atteggiamento verso la vita. Si tratta della prospettiva di un valore non connesso a come il mondo è e che è evocato dalla meraviglia per lesistenza del mondo.
Resumo:
L'immagine del "grembo materno della natura" da cui la ragione umana si deve emancipare per guadagnare la libertà è usata da Kant in uno scritto polemico contro Herder, Mutmasslicher Anfang der Menschengeschichte (1786), che può essere considerato una risposta al libro decimo delle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, uscito nel 1785. Seguendo il racconto biblico, anche Kant pone la prima coppia umana in un "giardino", un luogo sicuro e ben fornito di alimenti; ma il vero inizio della storia è fatto consistere nella rottura di questo equilibrio ad opera della ragione che gradualmente si è sottratta alla tutela della natura, imparando un po' alla volta a dominarla. Kant dichiara di condividere l'ideale rousseauiano di una cultura che non neghi la natura dell'uomo ma la promuova in quella che dovrà diventare la sua condizione fondamentale di esistenza, che è la libertà. Pone tuttavia questo ideale come termine finale del processo storico, non come condizione da recuperare nella sua purezza iniziale, ritornando alle origini, come invece appariva nella visione della storia proposta da Herder, che avrebbe su questo punto frainteso il pensiero di Rousseau.
Resumo:
Tra le figure più importanti del dibattito filosofico italiano del Novecento, Antonio Banfi ha svolto nell'Italia del secondo dopoguerra anche un ruolo politico di rilievo come senatore del PCI. La sua interpretazione del marxismo ha presentato una forte accentuazione umanistica. Tra i suoi scolari filosofi e storici della filosofia come Giulio Preti, Enzo Paci, Remo Cantoni, Paolo Rossi. Il saggio prende in esame la prima fase della riflessione filosofica di Banfi, nella quale ha una importanza decisiva la conoscenza diretta del dibattito tedesco tra le due guerre mondiali, in primo luogo della fenomenologia di Husserl e della ontologia di N. Hartmann. I Principi di una teoria della ragione - libro apparso alla fine degli anni '20 - e poi una serie di incisivi saggi degli anni '30 documentano una conoscenza approfondita e critica di un dibattito di cui mostrerà di nutrirsi in misura decisiva l'interpretazione di Banfi non solo di Hegel, ma anche di Marx.
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Il tema centrale del saggio è la questione del rapporto tra storiografia filosofica e approccio speculativo. Il testo di riferimento è il volume di Gregorio Piaia, Il lavoro storico filosofico, Questioni di metodo ed esiti didattici (Padova: Cleup, 2001). Nello svolgimento si analizzano le caratteristiche dei differenti tipi di ricostruzione del passato della filosofia, dando particolare importanza ai concetti di “metodo” e di “interpretazione”. Nelle conclusioni si sostiene che storiografia filosofica e approccio speculativo esprimono tendenze contrarie entro delle possibilità comprese tra limiti estremi.
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Die Weihnachtsfeier. Ein Gespräch di Friedrich Schleiermacher è uno degli esempi più interessanti di come, nel romanticismo, forma letteraria, contesto vitale e autobiografico, tesi filosofiche costituissero un complesso unitario e spesso di difficile interpretazione. Nel caso del dialogo schleiermacheriano sul Natale è possibile distinguere due livelli di lettura storiografica: uno, rivolto soprattutto al contesto, consente di identificare i riferimenti biografici e l'ambiente reale a cui allude l'autore; un secondo, strettamente legato al primo, ma non necessariamente riducibile ad esso, ha invece un valore, per così dire, "autointerpretativo". Alla luce di questo secondo livello di lettura, questa breve opera di Schleiermacher mostra di essere ben più di uno scritto occasionale per il Natale del 1806. Esso nasconde e rivela al contempo, nelle trame di un gioco di rimandi e allusioni biografiche, la volontà di rottura con il circolo romantico, a cui pure il dialogo è dedicato, e segna l'inizio per l'autore di una riflessione nuova e autonoma.
Resumo:
L'articolo ricostruisce l'interpretazione della filosofia della vita di Simmel che il giovane Jankélévitch propose in un articolo del 1925 apparso sulla Revue de Métaphysique et de Morale. Da queste pagine emerge non solo la profonda dimestichezza di Jankélévitch con Simmel, ma anche il tentativo compiuto da Jankélévitch per correggere l'elan vital di Bergson attraverso la concezione simmeliana della vita e della "tragedia della cultura".