3 resultados para Søren Kierkegaard
em Scielo Saúde Pública - SP
Resumo:
O tema principal deste trabalho é a compreensão kierkegaardiana da imaginação e a estrutura da dialética da imaginação nos estádios estético e religioso.
Resumo:
How can we think the destinal place of language in the essentially historical condition of our existence if such historicity cannot be understood on the basis of the labor of negativity alone? The attempt is made here to think language in a more originary manner, as non-negative finitude, that affirms what is outside dialectical-speculative closure, what is to come. The notion of 'destinal' itself is thus transformed. No longer being merely a categorical grasp of "entities presently given", language is an originary exposure to the event of arrival in its lightning flash. Destiny appears as that of the messianic arrival of the 'not yet' which is not a telos that the immanent movement of historical reason reaches by an irresistible force of the negative. This essay reads Schelling, Heidegger and Kierkegaard to think language as a "place" of exposure to the non-teleological destiny that may erupt even today, here and now, without any given conditionality.
Resumo:
Partendo dalla nozione kierkegaardiana dell'Io come un rapportarsi propongo discutere in questo testo il concetto di altro nei diversi stadi esistenziali: l'estetico, l'etico ed il religioso. Cerco prima di descrivire il problema dell'Io nella filosofia di Kierkegaard rispetto alla questione da lui enunciata fin dall'inizio del saggio sulla Malattia Mortale (KIERKEGAARD, 2013a), ossia che la coscienza possa porre a se stesso o debba esser posta da un altro. Poi la mia ricerca appunta verso la nozione dell'altro nell'estetico come occasione per il godere del se stesso e appunta anche verso la nozione dell'altro come immagine dell'Io, un secondo Io, nello stadio etico. Alla fine arrivo al religioso dove, per il teologo danese, l'altro prende il senso di un altro come altro, una realtà in sé, dato che nel religioso l'altro è, prima di tutto, il Dio – la vera fonte della realtà dell'Io stesso – ed è ancora il prossimo, tutte le altre persone che, insieme all'Io, devono nella sua singolarità diventare spirito, coscienza coesa nella esistenza. Quest'altro religioso è pertanto il punto centrale della filosofia sociale kierkegaardiana, giacché nella posizione del prossimo egli è infatti il primo Tu (KIERKEGAARD, 2003).