27 resultados para De Stefani, Elwys, 1971-. Cognomi della Carnia
Resumo:
Using phenotype techniques, characterization was made to species and serovar of 3,112 strains of Listeria, isolated from different sources of infection such as human (247-7.9%) and animals (239-7.6%), as well as from various routes of infection, including food (2,330-74.8%) and environmental constituents (296-9.5%), all coming from different regions of the country and collected during the period 1971-1997. The following species were recovered in the cultures analysed: L. monocytogenes (774-24.8%), L. innocua (2,269-72.9%), L. seeligeri (37-1.1%), L. welshimeri (22-0.7%), L. grayi (9-0.2%), and L. ivanovii (1-0.03%). L. monocytogenes was represented by ten serovars, the most prevalent being 4b (352-11.3%), 1/2a (162-5.2%), and 1/2b (148-4.7%). The predominant serovar in L. innocua was 6a (2,093-67.2%). Considerations about laboratory methods for diagnosis and epidemiological aspects are presented on the basis of the results obtained.
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Foram avaliadas as tendências nas séries climáticas e nos índices agroclimáticos para a cultura da videira no Vale do Rio do Peixe-SC. Foram utilizados os dados diários da Estação Meteorológica de Videira do período de 1971 a 2010. As tendências nas séries foram avaliadas pelo teste de Mann-Kendall, e para estimar a magnitude da tendência utilizou-se a declividade mediana, determinada pelo teste de Theil - Sen. Os resultados mostraram tendência de aumento nas séries de temperatura mínima do ar, em escala anual, bem como nas estações do ano. Para a temperatura máxima do ar, houve tendência significativa de aumento na série de temperatura máxima anual e na temperatura máxima no verão e inverno. Também foi observado aumento da frequência de dias quentes e noites quentes. Com relação aos índices agrometeorológicos, foi observada tendência significativa de diminuição do número de geadas, antecipação das datas de brotação, florescimento e colheita, aumento significativo na soma térmica, no índice de Huglin e no índice de frio. Com relação à precipitação, houve tendência significativa de aumento da precipitação total anual e da precipitação no período de crescimento da cultura da videira e do número de dias com chuva igual ou superior a 20 mm.
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São apresentadas algumas críticas de Della Volpe à estética lukacsiana. Segundo o filósofo italiano, uma filosofia da arte materialista não poderia estar fundamentada no conceito de intuição. As categorias básicas seriam a de "plenitude cognoscitiva" e de "linguagens específicas". Assim, propõe-se que o sistema dellavolpiano seja levado em consideração, como verdadeiro ponto de partida para as reflexões sobre arte, sobre as relações entre a obra e a sociedade e sobre o grau de saber que o universo artístico produz.
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Il segreto della commedia dell'arte è stato nel paradosso di Maschera e Improvvisazione, Tipo Fisso e Testo Variabile, Conservazione e Innovazione. Per questo è stato nei secoli esaltata o denigrata: considerata reazionaria dalla Rivoluzione francese e esaltata come rivoluzionaria dai Romantici. Nel Novecento, Copeau, Mejerchol'd, Mnouchkine e Fo hanno dovuto fare i conti con questa ambivalenza. Dunque ciò che oggi si chiama commedia dell'arte è "reazionario" o "rivoluzionario"? "Popolare"o "populista"?
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Gli storici della filosofia solitamente attribuiscono ai pensatori moderni l'invenzioni di concetto "soggetto", "oggetto" e "soggettività" e li concepiscono in direttamente in contrasto con la filosofia scolastica e aristotelica. Questo articolo suggerisce la presenza di una proto-teoria della soggettività in Aristotele. La teoria aristotelica della soggettività è fondata principalmente su quattro dottrine. In primo luogo, si può riscontrare nell'epistemologia aristotelica la presenza di una "prospettiva" e di un "punto di vista". Il secondo aspetto significativo è il concetto di determinazione dell'oggetto della conoscenza, che nella filosofia aristotelica è rappresentato dalla nozione di "prosthesis". La terza dottrina si fonda sulla distinzione fra ciò che è più conoscibile per noi (gnorimoteron emin) e ciò che è più conoscibile per natura (gnorimoteron te physei). L'ultima dottrina riguarda la seconda natura del soggetto e gli abiti della conoscenza acquisiti attraverso l'esperienza, i quali spiegano perché i soggetti abbiano conoscenze diverse degli stessi oggetti secondo le loro precedenti esperienze
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L'Autore ritiene che la critica vichiana delle borie non si riferisca solo a nazioni, culture e teorie filosofico-teologiche concentrate a discutere sull'origine oscura e favolosa dei tempi e sulla relazione tra storia sacra e storie profane. Ma è anche un dispositivo etico-filosofico che invita l'umanità, ormai al culmine del processo di incivilimento, a guardarsi da ogni forma di boria delle nazioni (in termini contemporanei: superbia etnocentrica), così come da ogni manifestazione boriosa da parte dei dotti (ovvero da ogni forma di filosofia e di teoria astrattamente antropocentrica).
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L'immagine del "grembo materno della natura" da cui la ragione umana si deve emancipare per guadagnare la libertà è usata da Kant in uno scritto polemico contro Herder, Mutmasslicher Anfang der Menschengeschichte (1786), che può essere considerato una risposta al libro decimo delle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, uscito nel 1785. Seguendo il racconto biblico, anche Kant pone la prima coppia umana in un "giardino", un luogo sicuro e ben fornito di alimenti; ma il vero inizio della storia è fatto consistere nella rottura di questo equilibrio ad opera della ragione che gradualmente si è sottratta alla tutela della natura, imparando un po' alla volta a dominarla. Kant dichiara di condividere l'ideale rousseauiano di una cultura che non neghi la natura dell'uomo ma la promuova in quella che dovrà diventare la sua condizione fondamentale di esistenza, che è la libertà. Pone tuttavia questo ideale come termine finale del processo storico, non come condizione da recuperare nella sua purezza iniziale, ritornando alle origini, come invece appariva nella visione della storia proposta da Herder, che avrebbe su questo punto frainteso il pensiero di Rousseau.
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Tra le figure più importanti del dibattito filosofico italiano del Novecento, Antonio Banfi ha svolto nell'Italia del secondo dopoguerra anche un ruolo politico di rilievo come senatore del PCI. La sua interpretazione del marxismo ha presentato una forte accentuazione umanistica. Tra i suoi scolari filosofi e storici della filosofia come Giulio Preti, Enzo Paci, Remo Cantoni, Paolo Rossi. Il saggio prende in esame la prima fase della riflessione filosofica di Banfi, nella quale ha una importanza decisiva la conoscenza diretta del dibattito tedesco tra le due guerre mondiali, in primo luogo della fenomenologia di Husserl e della ontologia di N. Hartmann. I Principi di una teoria della ragione - libro apparso alla fine degli anni '20 - e poi una serie di incisivi saggi degli anni '30 documentano una conoscenza approfondita e critica di un dibattito di cui mostrerà di nutrirsi in misura decisiva l'interpretazione di Banfi non solo di Hegel, ma anche di Marx.
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Il saggio intende delucidare la genesi delle nozioni di "filosofia scolastica" e "seconda scolastica". Le ricerche svolte fino a oggi sulla storia della nozione di "scolastica" non sembrano aver preso in esame la questione della possibile diversità della storia della nozione di "filosofia scolastica" rispetto alla storia delle nozioni di "teologia scolastica" e di "scolastica" tout court. In questo studio viene proposta la tesi secondo la quale la storia della nozione di "filosofia scolastica", benché strettamente connessa con la storia della nozione di "teologia scolastica", non è identica a quest'ultima e vengono presentati elementi e indizi circa i tempi e i modi nei quali, tra prima modernità e inizio del XX secolo, l'aggettivo "scolastica" fu utilizzato per designare un tipo di filosofia che viene ritenuto essere altro dal genere di filosofia praticato dagli autori moderni. I risultati raggiunti forniscono la base per determinare le ragioni che portarono Carlo Giacon a formulare, negli anni '40 del XX secolo, la nozione di "seconda scolastica", della quale vengono individuate le originarie finalità e implicazioni teoretiche.