2 resultados para security metrics,cybersecurity,security standards,interdisciplinary,social engineering
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
In modern society, security issues of IT Systems are intertwined with interdisciplinary aspects, from social life to sustainability, and threats endanger many aspects of every- one’s daily life. To address the problem, it’s important that the systems that we use guarantee a certain degree of security, but to achieve this, it is necessary to be able to give a measure to the amount of security. Measuring security is not an easy task, but many initiatives, including European regulations, want to make this possible. One method of measuring security is based on the use of security metrics: those are a way of assessing, from various aspects, vulnera- bilities, methods of defense, risks and impacts of successful attacks then also efficacy of reactions, giving precise results using mathematical and statistical techniques. I have done literature research to provide an overview on the meaning, the effects, the problems, the applications and the overall current situation over security metrics, with particular emphasis in giving practical examples. This thesis starts with a summary of the state of the art in the field of security met- rics and application examples to outline the gaps in current literature, the difficulties found in the change of application context, to then advance research questions aimed at fostering the discussion towards the definition of a more complete and applicable view of the subject. Finally, it stresses the lack of security metrics that consider interdisciplinary aspects, giving some potential starting point to develop security metrics that cover all as- pects involved, taking the field to a new level of formal soundness and practical usability.
Resumo:
Il Cryptolocker è un malware diffuso su scala globale appartenente alla categoria ransomware. La mia analisi consiste nel ripercorrere le origini dei software maligni alla ricerca di rappresentanti del genere con caratteristiche simili al virus che senza tregua persevera a partire dal 2013: il Cryptolocker. Per imparare di più sul comportamento di questa minaccia vengono esposte delle analisi del malware, quella statica e quella dinamica, eseguite sul Cryptolocker (2013), CryptoWall (2014) e TeslaCrypt (2015). In breve viene descritta la parte operativa per la concezione e la configurazione di un laboratorio virtuale per la successiva raccolta di tracce lasciate dal malware sul sistema e in rete. In seguito all’analisi pratica e alla concentrazione sui punti deboli di queste minacce, oltre che sugli aspetti tecnici alla base del funzionamento dei crypto, vengono presi in considerazione gli aspetti sociali e psicologici che caratterizzano un complesso background da cui il virus prolifica. Vengono confrontate fonti autorevoli e testimonianze per chiarire i dubbi rimasti dopo i test. Saranno questi ultimi a confermare la veridicità dei dati emersi dai miei esperimenti, ma anche a formare un quadro più completo sottolineando quanto la morfologia del malware sia in simbiosi con la tipologia di utente che va a colpire. Capito il funzionamento generale del crypto sono proprio le sue funzionalità e le sue particolarità a permettermi di stilare, anche con l’aiuto di fonti esterne al mio operato, una lista esauriente di mezzi e comportamenti difensivi per contrastarlo ed attenuare il rischio d’infezione. Vengono citati anche le possibili procedure di recupero per i dati compromessi, per i casi “fortunati”, in quanto il recupero non è sempre materialmente possibile. La mia relazione si conclude con una considerazione da parte mia inaspettata: il potenziale dei crypto, in tutte le loro forme, risiede per la maggior parte nel social engineering, senza il quale (se non per certe categorie del ransomware) l’infezione avrebbe percentuali di fallimento decisamente più elevate.