4 resultados para rho-percolation

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Il presente studio ha analizzato e seguito il monitoraggio ambientale relativo al progetto di adeguamento con caratteristiche autostradali della SP46 Rho-Monza. Più precisamente il progetto dii riqualificazione prevede la realizzazione di nuove infrastrutture, ma anche l’ammodernamento di quelle già esistenti. Più precisamente è stata quindi prevista l’analisi degli interventi eseguiti e delle tecnologie utilizzate per il monitoraggio ambientale presso i comuni di Milano e Paderno Dugnano: realizzazione di perforazioni a distruzione di nucleo, la messa in opera di piezometri a tubo aperto nei fori di sondaggio realizzati, l’esecuzione di rilevazioni chimico-fisiche sulla falda intercettata dai piezometri realizzati. Tramite questo studio è stato così possibile ricostruire il livello freatimetrico della falda direttamente interessata dal progetto di riqualificazione della SP46 ed intercettata dai piezometri. In secondo luogo oltre alla ricostruzione della soggiacenza della falda, è stato valutato l’impatto antropico sulla qualità delle acque sotterranee della falda stessa, grazie alla determinazione di parametri chimico-fisici e ad analisi di laboratorio su campioni di acqua prelevati.

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Il presente lavoro di tesi è stato svolto a seguito delle indagini geognostiche previste per un progetto ingegneristico volto alla riqualificazione con caratteristiche autostradali della SP46 Rho-Monza e del preesistente sistema autostradale A8/A52, la cui area interessata dai lavori è ubicata nella parte Nord del comune di Milano. Lo studio è stato finalizzato alla valutazione, attraverso metodologie e tecnologie specifiche, delle caratteristiche idrodinamiche delle acque sotterranee presenti nella zona oggetto dei lavori. A seguito di misure sul livello piezometrico della falda, compiute dopo la realizzazione di 8 piezometri, è stata realizzata (con l’ausilio del software Surfer 8.0® – Golden Software Inc.) una mappa relativa all’andamento delle isopieze e dei gradienti di flusso, attraverso interpolazione spaziale con metodo Kriging delle misure. La ricostruzione dell’assetto della falda così ottenuto ha permesso di fornire utili indicazioni riguardo le successive scelte progettuali.

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Una stella non è un sistema in "vero" equilibrio termodinamico: perde costantemente energia, non ha una composizione chimica costante nel tempo e non ha nemmeno una temperatura uniforme. Ma, in realtà, i processi atomici e sub-atomici avvengono in tempi così brevi, rispetto ai tempi caratteristici dell'evoluzione stellare, da potersi considerare sempre in equilibrio. Le reazioni termonucleari, invece, avvengono su tempi scala molto lunghi, confrontabili persino con i tempi di evoluzione stellare. Inoltre il gradiente di temperatura è dell'ordine di 1e-4 K/cm e il libero cammino medio di un fotone è circa di 1 cm, il che ci permette di assumere che ogni strato della stella sia uno strato adiabatico a temperatura uniforme. Di conseguenza lo stato della materia negli interni stellari è in una condizione di ``quasi'' equilibrio termodinamico, cosa che ci permette di descrivere la materia attraverso le leggi della Meccanica Statistica. In particolare lo stato dei fotoni è descritto dalla Statistica di Bose-Einstein, la quale conduce alla Legge di Planck; lo stato del gas di ioni ed elettroni non degeneri è descritto dalla Statistica di Maxwell-Boltzmann; e, nel caso di degenerazione, lo stato degli elettroni è descritto dalla Statistica di Fermi-Dirac. Nella forma più generale, l'equazione di stato dipende dalla somma dei contributi appena citati (radiazione, gas e degenerazione). Vedremo prima questi contributi singolarmente, e dopo li confronteremo tra loro, ottenendo delle relazioni che permettono di determinare quale legge descrive lo stato fisico di un plasma stellare, semplicemente conoscendone temperatura e densità. Rappresentando queste condizioni su un piano $\log \rho \-- \log T$ possiamo descrivere lo stato del nucleo stellare come un punto, e vedere in che stato è la materia al suo interno, a seconda della zona del piano in cui ricade. È anche possibile seguire tutta l'evoluzione della stella tracciando una linea che mostra come cambia lo stato della materia nucleare nelle diverse fasi evolutive. Infine vedremo come leggi quantistiche che operano su scala atomica e sub-atomica siano in grado di influenzare l'evoluzione di sistemi enormi come quelli stellari: infatti la degenerazione elettronica conduce ad una massa limite per oggetti completamente degeneri (in particolare per le nane bianche) detta Massa di Chandrasekhar.

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Polychaetes are one of the larger groups of macroinvertebrates with more than 9000 species recognised, distributed worldwide. Thanks to the broad ecological adaptability and high abundaces, this taxon plays a leading role and is considered an important component of all benthic assemblages. Our knowledge about the West Iberian Coast polychaete fauna are scarce, and the only studies are recent. In this sense, the aim of this work was to investigate the composition and the spatial distribution of the polychaete fauna along the NW Portuguese Coastal Shelf, focusing on their relationship to environmental factors (depth, grain size, longitude and latitude) and to add new data to the existing biological dataset. A total of 39 sites were analysed, collected in an area of about 5665 km², between 20 and 150 m depth, distributed in a way to cover the overall grain size gradient. A total of 9352 specimens belonging to 41 families were found, and the analysis based on the abundance of polychaete species revealed five affinity groups: (a) nearshore medium sand characterised by Pisione parapari and Hesionura elongata; (b) very coarse sand that showed the highest abundance of Syllidae and was characterised by Protodorvillea kefersteini and Syllis garciai; (c) fine sand dominated by Spiophanes bombyx and Glycera tridactyla; (d) very fine sand with Nepthys assimilis and Amage sp. and the highest abundance of Paraonidae; (d) mud characterised by Labioleanira yhleni and Ampharete finmarchica. The combination of the environmental variables and the biological data, done with BIOENV routine, demonstrated that depth, grain size and fine contents were the best related with the biological data (rho=0.598). In general, the results agree with the composition and the spatial distribution of the polychaete fauna in other parts of the world; further polychaete assemblages related to mud sediments were firstly recorded in the Northwestern Portuguese Coastal Shelf.