3 resultados para particulate fraction
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Deterioration phenomena occurring on outdoor cultural heritage have been the subject of several studies, but relatively few works investigated the specific role of Particulate Matter (PM) in the corrosion of metals. This topic is really complex and, besides field exposures, accelerated ageing tests are also necessary to isolate and understand deterioration mechanisms due to PM. For this reason, the development of a methodology that allows to reproduce and analyze the effect of PM on alloys through accelerated ageing in climatic chamber has been started. On quaternary bronze specimens, single salts and a mix of them were deposited via two deposition methods: dry (directly depositing the salt on the surface) and wet (dropping a salt solution and drying it), simulating the initial chemical activation of the salts by RH% variations or by raindrops, respectively. Then, to better mimic the composition of real PM, a mixture containing a soluble salts, a mineral, a black carbon and an organic fraction was formulated and spread on the samples. The samples were placed in a climatic chamber and exposed to cyclic variations of T and RH for three weeks. The ageing cycles were set according to predictions on salt deliquescence/recrystallization through E-AIM model and to the evaluation of regional climatic data. The surface evolution was followed by SEM-EDX, Raman, AT-IR and UV-Vis Spectrophotometry. At the end of the test, mass losses were determined and corroded metals removed by pickling were analyzed by AAS. On the basis of the obtained results, the tested procedures seem to be promising in accelerating and mimicking realistic corrosion phenomena, as under the selected conditions, corrosion products typically found at different exposure time (from days to years) on outdoor bronzes were able to progressively form and evolve. Moreover, the two deposition modes simulating different condition of chemical activation of PM deposits allow to obtain complementary information.
The gas mass fraction and the dynamical state in x-ray luminous clusters of galaxies at low redshift
Resumo:
Gli ammassi di galassie sono le strutture gravitazionalmente legate con le più profonde buche di potenziale, pertanto è previsto che questi contengano una frazione di barioni non molto diversa da quella cosmologica. Con l’introduzione di modelli sempre più accurati di fisica barionica all’interno di simulazioni idrodinamiche è stato possibile predire la percentuale cosmica di barioni presente negli ammassi di galassie. Unendo questi modelli previsionali con misure della frazione di gas in ammassi e informazioni sulla densità di barioni dell’Universo si può ottenere una stima della densità di materia cosmica Ωm. L'obiettivo di questo lavoro di Tesi è la stima di Ωm a partire dalla frazione di gas osservata in questi sistemi. Questo lavoro era stato già fatto in precedenza, ma tenendo in considerazione solo gli ammassi più massivi e dinamicamente rilassati. Usando parametri che caratterizzano la morfologia della distribuzione di brillanza superficiale nei raggi X, abbiamo classificato i nostri oggetti come rilassati o disturbati, laddove presentassero evidenze di recenti attività di interazione. Abbiamo dunque valutato l’impatto degli oggetti disturbati sulla stima del parametro cosmologico Ωm, computando il Chi2 tra la frazione di massa barionica nell’Universo e quella da noi ricavata. Infine abbiamo investigato una relazione tra il valore della frazione di gas degli ammassi rilassati e quello dei disturbati, in modo da correggere quindi questi ultimi, riportandoli nei dintorni del valore medio per i rilassati e usarli per ampliare il campione e porre un vincolo più stringente su Ωm. Anche con il limitato campione a nostra disposizione, è stato possibile porre un vincolo più stretto su Ωm, utilizzando un maggior numero di oggetti e riducendo così l’errore statistico.
Resumo:
Gli aerosol, sospensione colloidale in aria di particelle solide o liquide, sono parte integrante dell’atmosfera. Essi interagiscono con la radiazione solare influenzando il clima (effetto primario e secondario) e la visibilità atmosferica. Gli aerosol hanno effetti sulla salute umana con patologie degli apparati cardiovascolare e circolatorio. La presente tesi affronta alcuni aspetti critici dei contatori ottici di particelle (OPC), utilizzati per caratterizzare l’aerosol ambientale. Gli OPC si basano sullo scattering luminoso per fornire la concentrazione in numero e la distribuzione dimensionale degli aerosol in tempo reale. Gli obiettivi di questa tesi sono: 1)caratterizzare e migliorare le prestazioni di un OPC di nuova concezione (CompactOPC N1, Alphasense; in seguito COPC) rispetto a un OPC standard commerciale (Grimm 1.108; in seguito GRM); 2)realizzare un banco di prova per la calibrazione di un OPC utilizzato in camere bianche e ambienti sanitari (Laser Particle Sensor 3715-00, Kanomax; in seguito LPS). Per questa attività ha mostrato interesse un’azienda locale (Pollution Clean Air Systems S.p.A.; Budrio, BO). Le prove sperimentali sono state effettuate con aerosol indoor e con particelle monodisperse di latex polistirene (PSL) di dimensioni differenti campionando in parallelo con i diversi OPC e su filtro per osservazioni al microscopio elettronico a scansione (SEM). In questo modo si è ottenuto un valore assoluto di riferimento per la concentrazione di aerosol. I risultati ottenuti indicano un buon accordo tra le concentrazioni di particelle fornite dal GRM e quelle ottenute al SEM. Il lavoro ha inoltre permesso di migliorare le prestazioni del COPC modificando la versione di base. Inoltre, è stata effettuata la calibrazione del LPS tramite il banco di prova realizzato nella tesi. Il lavoro sperimentale è stato svolto presso il Laboratorio di Aerosol e Fisica delle Nubi dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) a Bologna.