2 resultados para mscs
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Date le sollecitazioni meccaniche alle quali è sottoposta, la cartilagine, soprattutto quella articolare, è facilmente danneggiabile e la mancanza di vascolarizzazione la rende un tessuto incapace di auto-rigenerarsi. Il fallimento della chirurgia tradizionale ha incentivato negli ultimi venti anni lo sviluppo di nuove tecniche di ingegneria tissutale che prevedono la rigenerazione del tessuto cartilagineo in vitro, e il suo successivo impianto nella zona lesionata. Generalmente si preferisce utilizzare cellule staminali mesenchimali adulte (MSCs), e il tessuto adiposo si è rivelata la fonte di estrazione più conveniente.Inoltre le ATSCs (Adipose Tissue Stem Cells) possono essere facilmente isolate dalla componente vasculo-stromale (SVF) del tessuto adiposo prelevata in seguito a un intervento di liposuzione: quindi, a differenza delle MSCs estratte da midollo osseo (BMSCs- Bone Marrow Stem Cells), la loro estrazione dal paziente richiede un intervento meno invasivo e meno rischioso. Il tessuto cartilagineo non è raggiunto dai vasi sanguigni, e la sua formazione nella fase embrionale avviene ad una concentrazione di O2 notevolmente inferiore a quella ambientale. Questo ha indotto gli studiosi a pensare che un ambiente ipossico possa non soltanto favorire il differenziamento condrogenico di cellule staminali in coltura, ma anche facilitare il mantenimento del fenotipo condrocitico, mimando l'ambiente fisiologico avascolare della cartilagine.Lo scopo di questa tesi è stato la messa a punto di un protocollo di coltura cellulare in condizioni di ipossia per indurre differenziamento condrogenico di ATSCs. La metodica standardizzata verrà impiegata in laboratorio per sviluppare la ricerca di base nello studio della rigenerazione della cartilagine.
Resumo:
The aim of the present work is to gain new insights into the formation mechanism of CdTe magic-sized clusters (MSCs) at low temperatures, as well as on their evolution towards 1D and 2D nanostructures and assemblies thereof, under mild reaction conditions. The reaction system included toluene as solvent, octylamine as primary alkylamine, trioctylphosphine-Te as chalcogenide precursor and Cd(oleate)2 as metal precursor. UV-Vis absorption spectroscopy and transmission electron microscopy (TEM) were used to analyze samples containing concentrations of octylamine of 0.2, 0.8 and 2 M: well-defined, sharp absorption peaks were observed, with peaks maxima at 449, 417 and 373 nm respectively, and 1D structures with a string-like appearance were displayed in the TEM images. Investigating peaks growth, step-wise peaks shift to lower energies and reverse, step-wise peak shift to higher energies allowed to propose a model to describe the system, based on interconnected [CdTe]x cluster units originating an amine-capped, 1-dimensional, polymer-like structure, in which different degrees of electronic coupling between the clusters are held responsible for the different absorption transitions. The many parameters involved in the synthesis procedure were then investigated, starting from the Cd:Te ratio, the role of the amine, the use of different phosphine-Te and Cd precursors. The results allowed to gain important information of the reaction mechanism, as well as on the different behavior of the species featuring the sharp absorption peaks in each case. Using Cd(acetate)2 as metal precursor, 2D structures were found to evolve from the MSCs solutions over time, and their tendency to self-assemble was then analyzed employing two amines of different alkyl chain length, octylamine (C-8) and oleylamine (C-18). Their co-presence led to the formation of free-floating triangular nanosheets, which tend to readily aggregate if only octylamine is present in solution.