4 resultados para knife roller

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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In the past a change in temperature of 5°C most often occurred over intervals of thousands of years. According to estimates by the IPCC, in the XXI century is expected an increase in average temperatures in Europe between 1.8 and 4.0°C in the best case caused by emissions of carbon dioxide and other GHG from human activities. As well as on the environment and economic context, global warming will have effects even on road safety. Several studies have already shown how increasing temperature may cause a worsening of some types of road surface damages, especially rutting, a permanent deformation of the road structures consisting in the formation of a longitudinal depression in the wheelpath, mostly due to the rheological behavior of bitumen. This deformation evolves during the hot season because of the heating capacity of the asphalt layers, in fact, the road surface temperature is up to 24°C higher than air. In this thesis, through the use of Wheeltrack test, it was studied the behavior of some types of asphalt concrete mixtures subjected to fatigue testing at different temperatures. The objectives of this study are: to determine the strain variation of different bituminous mixture subjected to fatigue testing at different temperature conditions; to investigate the effect of aggregates, bitumen and mixtures’ characteristics on rutting. Samples were made in the laboratory mostly using an already prepared mixtures, the others preparing the asphalt concrete from the grading curve and bitumen content. The same procedure was performed for each specimen: preparation, compaction using the roller compactor, cooling and heating before the test. The tests were carried out at 40 - 50 - 60°C in order to obtain the evolution of deformation with temperature variation, except some mixtures for which the tests were carried out only at 50°C. In the elaboration of the results were considered testing parameters, component properties and the characteristics of the mixture. Among the testing parameters, temperature was varied for each sample. The mixtures responded to this variation with a different behavior (linear logarithmic and exponential) not directly correlated with the asphalt characteristics; the others parameters as load, passage frequency and test condition were kept constant. According to the results obtained, the main contribution to deformation is due to the type of binder used, it was found that the modified bitumen have a better response than the same mixtures containing traditional bitumen; to the porosity which affects negatively the behavior of the samples and to the homogeneity ceteris paribus. The granulometric composition did not seem to have interfered with the results. Overall has emerged at working temperature, a decisive importance of bitumen composition, than the other characteristics of the mixture, that tends to disappear with heating in favor of increased dependence of rutting resistance from the granulometric composition of the sample considered. In particular it is essential, rather than the mechanical characteristics of the binder, its chemical properties given by the polymeric modification. To confirm some considered results, the maximum bulk density and the air voids content were determined. Tests have been conducted in the laboratories of the Civil Engineering Department at NTNU in Trondheim according to European Standards.

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La stima degli indici idrometrici in bacini non strumentati rappresenta un problema che la ricerca internazionale ha affrontato attraverso il cosiddetto PUB (Predictions on Ungauged Basins – IAHS, 2002-2013). Attraverso l’analisi di un’area di studio che comprende 61 bacini del Sud-Est americano, si descrivono e applicano due tecniche di stima molto diverse fra loro: il metodo regressivo ai Minimi Quadrati Generalizzati (GLS) e il Topological kriging (TK). Il primo considera una serie di fattori geomorfoclimatici relativi ai bacini oggetto di studio, e ne estrae i pesi per un modello di regressione lineare dei quantili; il secondo è un metodo di tipo geostatistico che considera il quantile come una variabile regionalizzata su supporto areale (l’area del bacino), tenendo conto della dislocazione geografica e l’eventuale struttura annidata dei bacini d’interesse. L’applicazione di questi due metodi ha riguardato una serie di quantili empirici associati ai tempi di ritorno di 10, 50, 100 e 500 anni, con lo scopo di valutare le prestazioni di un loro possibile accoppiamento, attraverso l’interpolazione via TK dei residui GLS in cross-validazione jack-knife e con differenti vicinaggi. La procedura risulta essere performante, con un indice di efficienza di Nash-Sutcliffe pari a 0,9 per tempi di ritorno bassi ma stazionario su 0,8 per gli altri valori, con un trend peggiorativo all’aumentare di TR e prestazioni pressoché invariate al variare del vicinaggio. L’applicazione ha mostrato che i risultati possono migliorare le prestazioni del metodo GLS ed essere paragonabili ai risultati del TK puro, confermando l’affidabilità del metodo geostatistico ad applicazioni idrologiche.

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Dopo un'iniziale descrizione dei concetti fondamentali di dosimetria e degli effetti biologici delle radiazioni sul DNA, ho fatto una descrizione approfondita sulle diverse metodiche radioterapiche. Ho poi concentrato l'elaborato sull'approfondimento storico, tecnico-funzionale e degli aspetti positivi/negativi di due delle tecnologie di irradiazione mirata in ambito clinico più all'avanguardia e utilizzate nel loro ambito specifico: Gamma Knife modello PERFEXION e Cyberknife modello M6. Infine ho esposto gli aspetti principali dell'ultimo medello di Gamma Knife (ICON) presentato per la prima ad aprile 2015 e ad oggi presente solo in due strutture in Europa e cinque negli Stati Uniti.

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I bacini idrografici appenninici romagnoli rappresentano una fonte idropotabile di essenziale importanza per la Romagna, grazie alla regolazione stagionale svolta dall’invaso artificiale di Ridracoli. Nel presente elaborato si è implementato un modello per lo studio e la valutazione del regime idrologico dei bacini idrografici allacciati all’invaso, affrontando sia gli aspetti relativi alla miglior spazializzazione dei dati metereologici in ingresso al modello (in particolare in relazione alla stima della temperatura, fondamentale per la rappresentazione dei processi di evapotraspirazione e dei fenomeni di accumulo e scioglimento nevoso), sia gli aspetti di calibrazione dei parametri, confrontando le simulazioni ottenute a partire da diverse configurazioni del modello in termini di rappresentazione spaziale e temporale dei fenomeni. Inoltre si è eseguita una regionalizzazione del modello su due sezioni fluviali che sono al momento oggetto di indagini idrologiche, fornendo supporto alla valutazione della possibilità di realizzazione di una nuova opera di presa. A partire dai dati puntuali dei sensori termometrici disponibili si è ricercata la migliore tecnica di interpolazione della temperatura sull’area di studio, ottenendo una discreta precisione, con un errore in procedura di ricampionamento jack-knife raramente superiore al grado centigrado. La calibrazione del modello TUWien in approccio semi-distribuito, sia quando applicato a scala oraria sia quando applicato a scala giornaliera, ha portato a buoni risultati. La complessità del modello, dovuta in gran parte alla presenza di uno specifico modulo per la gestione di accumulo e scioglimento nivale, è stata ripagata dalle buone prestazioni delle simulazioni ottenute, sia sul periodo di calibrazione sia su quello di validazione. Tuttavia si è osservato che l’approccio semi-distribuito non ha portato benefici sostanziali rispetto a quello concentrato, soprattutto in relazione al forte aumento di costo computazionale.