5 resultados para flexible asset management
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Progetto per l'integrazione degli strumenti attualmente utilizzati per l'amministrazione degli asset in funzione anche della normativa in vigore.
Resumo:
Il lavoro di tesi ha avuto come obbiettivo quello di indagare il corpo normativo, lo stato dell’arte sulla gestione patrimoniale anche attraverso l’analisi di alcune esperienze condotte in Italia, per definire l’approccio metodologico e gli strumenti per la valorizzazione del patrimonio immobiliare disponibile di un Ente pubblico, applicata al caso studio del comune di Bologna, con la collaborazione del Dipartimento Lavori Pubblici, Verde, Mobilità e Patrimonio ed in particolare con il Settore Patrimonio. L’indagine si è concentrata sulla sezione dei fabbricati del patrimonio edilizio comunale e non sui terreni, in quanto ritenuta più interessante ai fini della valorizzazione. Il patrimonio immobiliare del comune di Bologna, secondo il materiale fornito, è composto da circa 1800 unità di varia natura e dimensione; tuttavia la maggior parte di queste proprietà fanno parte del patrimonio indisponibile. Il presente lavoro, ha riguardato il patrimonio disponibile distribuito su tutto il territorio metropolitano di Bologna, per il quale è stata condotta l’indagine per fornire gli elementi necessari per sviluppare alternative per la sua valorizzazione. L’analisi condotta sul patrimonio disponibile del comune di Bologna, nonostante le varie selezioni effettuate sull’elenco fornito, ha portato ad individuare un numero considerevole di immobili valorizzabili, per i quali è emerso uno stato di conoscenza generale piuttosto scarso. E’ emersa quindi la difficoltà da parte dell’amministrazione di occuparsi degli immobili, che non sono direttamente utilizzati a fini istituzionali per la loro messa a reddito, nonostante si abbiano a disposizione strumenti normativi specifici per questo tipo di operazioni.
Resumo:
Il problema che si cerca di risolvere attraverso la gestione quantitativa del portafoglio è la riduzione del rischio tramite strategie che non dipendano dalla diversificazione dei titoli che compongono il portafoglio. Nel momento in cui si decide di applicare un trading system su un determinato gruppo di asset, il capitale non viene allocato automaticamente su tutti i titoli e si deve affrontare invece un continuo investimento tramite l’apertura dinamica di posizioni sul mercato.Questo significa che la diversificazione non è più una misura adeguata del rischio sostenuto poiché i rendimenti attesi dell’investimento non dipendono più dalle proprietà stesse degli strumenti scelti, ma dalla profittabilità dei segnali generati dalla logica del trading system su questi. Bisogna testare in questo caso le performance del sistema a livello statistico e prevedere anche, per esempio, che l’algoritmo possa generare dei segnali errati che portano a delle posizioni in perdita. Il portafoglio a livello quantitativo deve essere gestito tramite dei trading system che abbiano la possibilità di valutare aspetti globali, come il profitto totale di tutte le posizioni attualmente aperte, o l’intero rischio sostenuto dal capitale gestito. Le decisioni non vengono prese dall’analisi delle prestazioni individuali che la strategia ottiene operando sui singoli titoli. Per affrontare una possibile soluzione a questa problematica si sono quindi selezionati due trading system le cui prestazioni fossero robuste su un intero portafoglio e non solo su determinati titoli. In un successivo momento vengono analizzate le prestazioni del portafoglio aggiungendo ai test due ulteriori strategie di uscita: lo stoploss di portafoglio e il target di portafoglio. Nonostante esse ricalchino idee ampiamente utilizzate per la gestione delle singole posizioni su un titolo, per i test si è deciso di modificarle implementando la gestione globale del capitale all’interno del trading system di portafoglio.
Resumo:
The importance of vernacular architecture as an integral part of our cultural heritage is often undervalued, and the management of rural constructions of heritage value often requires the application of more flexible and adjusted preservation principles compared to monumental assets. For vernacular architecture, the preservation and consolidation concern not only their physical substance but also their intangible values and purpose in society. More than other heritage values, the vernacular raises the question of prospective functions it can fulfill in contemporary societies without undermining its legacy. This work analyzes the topic by studying the case study of the dry docks on the Balearic Island of Formentera, including abundant documentation of traditional construction techniques and materials realized through a field study, followed by the assessment of threats to and opportunities for vernacular architecture on Formentera, closing with suggestions for the maintenance and potential functions of the dry docks. For this, a comparative case study was introduced: the capanni da pesca at the Adriatic coast of Italy. The suggestions focus on the importance of maintenance for rural heritage, expressed through the creation of a guide for owners of protected dry docks highlighting good and bad practice examples and recurrent works of care. Furthermore, the thesis seeks to raise awareness for the significance of landscape and social factors in the discourse about vernacular heritage sites. Ultimately, different outlines of tourism development are proposed. The idea is to explore rural and sustainable tourism as a tool for territory development and enhancement of the cultural heritage value by helping to prevent the destination's decline through careful evaluation of its limits of acceptable change and identifying beneficial, sustainable scenarios for the future of the heritage asset and the respective community.
Resumo:
As a witness on the industrialization in Bologna, since its first generation was born in the late 1760, the Battiferro lock has been coping with the innovation that the city experienced throughout the centuries, until it has lost its functionality due to the technological development for which Bologna’s canals were gradually covered starting from the 1950s under Giuseppe Dozza ’s administration, as part of the reconstruction, reclamation and urban requalification that was carried out in the aftermath the World War II and which involved the whole city. The interest of the research carried out on this case study was primarily to reintroduce the landmark that is still intact, to what is considered to be the fourth generation of the industrial revolution, namely in the construction field, which is recognized as Construction 4.0, by means of the Historic (or Heritage) Information Modeling HBIM and Virtual Reality (VR) application. A scan-to-BIM approach was followed to create 3D as-built BIM model, as a first step towards the storytelling of the abandoned industrial built asset in VR environment, or as a seed for future applications such as Digital Twins (DT), heritage digital learning, sustainable impact studies, and/or interface with other interfaces such as GIS. Based on the HBIM product, examples of the primary BIM deliverables such as 2D layouts is given, then a workflow to VR is proposed and investigated the reliability of data and the type of users that may benefit of the VR experience, then the potential future development of the model is investigated, with comparison of a relatively similar experience in the UK.