7 resultados para argentine tango

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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L’anguilla europea (Anguilla anguilla) è una specie eurialina catadroma, la cui area di riproduzione si trova a grande distanza dall’areale di distribuzione. Presenta un ciclo biologico piuttosto complesso caratterizzato da due metamorfosi: la prima, tipicamente larvale permette al “leptocefalo”, forma larvale marina tipica degli anguilliformi, di trasformarsi in anguilla “ceca”; la seconda, invece, trasforma l’anguilla “gialla” in “argentina” attraverso un processo definito di “argentinizzazione” nel quale si delineano preadattamenti alla maturazione sessuale che sarà completa durante la migrazione riproduttiva verso il Mar dei Sargassi. L’”argentinizzazione” innesca modificazioni fisiologiche (regressione del tratto digestivo), e morfologiche (aumento della massa corporea, ispessimento della pelle, modificazione dell’occhio e nuova pigmentazione). Il colore bruno verdastro con ventre giallo è prerogativa delle anguille in fase trofica, cioè quelle gialle, sessualmente immature. Quelle argentine presentano, invece, una colorazione più scura sul dorso e argenteo sul ventre. Inoltre le anguille argentine vanno incontro a cambiamenti ormonali per adattarsi all’ambiente marino, compiere la lunga migrazione e riprodursi. Per avere a disposizione risorse energetiche anche senza nutrirsi per molti mesi, devono accumulare grandi riserve di cui il 60% è destinato per lo sviluppo delle gonadi. Tuttavia i processi metabolici che consentono alle anguille argentine di effettuare lunghe migrazioni mantenendo un’alta efficienza del nuoto e nel contempo utilizzando limitate risorse, non sono sufficientemente conosciuti. Per fornire nuove informazioni, questo lavoro di tesi ha indagato se vi sia una modificazione del quadro proteico del siero delle anguille argentine rispetto alle gialle, e quali proteine eventualmente risultino sovra- o sotto- espresse in ciascuna delle due fasi del ciclo biologico. A tale fine si è applicata una tecnica innovativa, quale l’analisi proteomica, che permette di identificare in modo sistematico le proteine all’interno di un substrato biologico come iin questo caso il siero. Le anguille gialle ed argentine prese in esame sono state prelevate nelle Valli di Comacchio (FE). La valutazione quantitativa delle proteine, separate tramite elettroforesi bidimensionale su gel di poliacrilamide, si è fondata sull’analisi delle immagini attraverso specifici programmi (Proteomweaver). A tale proposito, si sono confrontati i gel di anguilla gialla ed argentina individuando gli spot corrispondenti alle proteine e quantificandoli. Gli spot differenzialmente espressi sono stati prelevati per essere poi identificati tramite spettrometria di massa (MS/MS), arrivando al riconoscimento di diverse proteine. Tra queste, sono state identificate due diverse isoforme di apolipoproteina, l’una più espressa nell’anguilla gialla, l’altra nell’argentina; tali proteine svolgono un ruolo importante nella facilitazione del trasporto lipidico e nell’assorbimento dei lipidi associato anche con la crescita degli ovociti. Il treno di spot relativo alla transferrina è decisamente più evidente nelle anguille argentine, il che potrebbe essere correlato al ruolo del ferro nell’emoglobina, mirato ad un maggiore apporto di ossigeno ai tessuti durante la lunga migrazione riproduttiva di questi animali. Lo studio è del tutto nuovo e al momento non sono disponibili sufficienti informazioni al contorno per trarre più ampie conclusioni; tuttavia esso merita di essere proseguito per contribuire alla comprensione degli eventi di metamorfosi in questa specie dal ciclo vitale complesso e in gran parte sconosciuto.

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Esta tesis nace como propuesta de traducción del español al italiano de un extracto de la novela "El bailarín de tango", del autor argentino Juan Terranova. El objetivo de este trabajo era producir un texto de carácter conversacional que fuera natural y comunicativo, con particular atención a la equivalencia de modismos, disfemismos y signos de puntuación, típicos del lenguaje oral. Se ha puesto el enfoque sobre los argentinismos y términos procedentes del lunfardo, presentes en número considerable en la obra, basada exclusivamente en conversaciones telefónicas entre dos mujeres, que hablan con el lenguaje coloquial del dialecto porteño. La tesis comienza con la presentación del texto original y de sus características formales, como el estilo, el tipo de lenguaje utilizado por el autor y su género textual, seguida por una breve presentación del autor y de la corriente literaria a la que pertenece esta novela, la Nueva Narrativa Argentina. Más adelante, en un análisis de la tarea realizada, se exponen los factores considerados más significativos desde el punto de vista traductológico, como la variedad argentina del español y sus elementos presentes en el texto, los culturemas y los ya nombrados disfemismos y signos de puntuación, acompañados por una explicación que justifica la elección tomada para su transmisión al italiano. Por último, se presenta la propuesta de traducción del capítulo en cuestión y, como anexo, el texto original.

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Questo studio cerca di individuare e descrivere gli elementi che contraddistinguono la coppia del tango dal punto di vista coreografico e strutturale e vedere in che modo questi fondamenti vengono trasposti sul palcoscenico. Come introduzione viene presentato il percorso della coppia lungo la storia approfondendo i rapporti e le influenze reciproci fra il ballo e i diversi contesti sociali e norme di tipo morale dei singoli momenti storici. Viene affrontata anche la dimensione tecnica del ballo e i codici che la governano attraverso le testimonianze di consolidati ballerini e maestri della generazione attuale e quelle precedenti. In conclusione vengono fornite le analisi di tre spettacoli teatrali prodotti da quattro coreografi diversi che mettono in chiaro gli approcci distintivi nella rappresentare scenica del tango e nel suo utilizzo come linguaggio teatrale.

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Le conoscenze relative al controllo ormonale del metabolismo epatico dei pesci sono ancora piuttosto limitate e per molti anni sono state controverse. Per lungo tempo si è ritenuto che le catecolamine, adrenalina e noradrenalina, agissero nel fegato dei pesci soltanto attraverso i recettori adrenergici di tipo β. Quindi l’assetto recettoriale dei mammiferi, che comprende recettori α e β, era considerato frutto di un processo evolutivo che non aveva ancora avuto luogo nei pesci. Successivamente, nel fegato di vari teleostei è stata dimostrata la presenza di recettori sia α che β. Tuttavia il ruolo fisiologico dei due tipi di recettori non è ancora chiaro. Per esempio, in acciughe e sgombri non è stato fatto alcuno studio sulla risposta alle catecolamine ottenuta attraverso i recettori α e β, nel fegato di trota i recettori α non sono accoppiati alla cascata fisiologica che porta al rilascio di glucosio, e in anguilla e pesce gatto l’azione delle catecolamine attraverso recettori β è predominante rispetto a quella attraverso recettori α. L’utilizzo di ligandi farmacologici non ha portato a chiarimenti significativi, perché la loro specificità per i recettori di mammifero non trova sempre riscontro nei pesci. In questo studio, quindi, abbiamo studiato l’espressione dei geni codificanti per i recettori α e β adrenergici attraverso la tecnica della PCR real time, ottenendo i primi dati in letteratura per quanto riguarda la loro quantificazione assoluta. L’organismo modello utilizzato è stata l’anguilla, teleosteo caratterizzato da un ciclo biologico molto particolare in cui si distinguono nettamente una fase gialla ed una argentina. Le anguille argentine non sono mai state studiate a tale proposito, e date le estreme differenze nella disponibilità e nell’uso delle risorse energetiche in questi due stadi di crescita, il presente studio ha mirato a valutare la differente sensibilità alle catecolamine da parte degli epatociti isolati da anguille gialle ed argentine. I nostri dati hanno confermato quanto solo ipotizzato nei vari studi pubblicati negli ultimi due decenni, ma mai avvalorato da risultati sperimentali, cioè che i recettori α e β sono contemporaneamente espressi negli epatociti dell’anguilla, sia gialla che argentina, e la proporzione tra loro giustifica il ruolo significativamente maggiore giocato dai recettori β. Nelle anguille argentine infatti, come nelle gialle, l’effetto dell’adrenalina sul rilascio di glucosio ottenuto attraverso recettori β è chiaramente predominante. Inoltre, i nostri dati indicano che in due diverse fasi del ciclo vitale dell’anguilla, così come si osserva nell’ontogenesi dei mammiferi, i recettori adrenergici sono espressi in quantità differente.

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Abbiamo più volte ribadito all’interno di questa tesi che una delle più importanti azioni che Borges compie con la sua scrittura è quella di riportare in vita, attraverso le memorie passate, la città di Buenos Aires, e in particolare il sobborgo. Il poeta si riappropria della sua città d’infanzia con un processo di allontanamento da quei tratti che oggi contraddistinguono Buenos Aires (come ad esempio la rumorosità assordante della vita metropolitana) a favore di quei connotati che un tempo rendevano la città mitica. Questo è il tentativo di elevare e recuperare l’aspetto autoctono del “suo” quartiere, valorizzando gli elementi caratterizzanti il sobborgo, che portano alla scoperta delle bellezze dei “quartieri amici” come scritto nel prologo di Fervore di Buenos Aires. Un altro elemento fondamentale che ha guidato questo lavoro è il tango. Borges opera in un‘epoca in cui non esiste un’identità argentina chiara e definita. Il processo di immigrazione ha fatto sì che la mescolanza di culture provenienti dall’estero, soprattutto dall’Europa, frammentasse quelli che erano le abitudini e i costumi primordiali del paese. Dunque Borges affronta questo tema facendo del tango il mezzo per la riconquista di un’identità che con il tempo si è perduta; questo perché il tango è uno dei pochi elementi, forse l’unico, che permane nella cultura argentina, nonostante le diverse vicissitudini che il paese attraversa nel corso della sua storia. Sono numerose le questioni che Borges tratta all’interno delle sue opere, come ad esempio il tema del sobborgo, del recinto, del patio e del rapporto che le architetture domestiche hanno con la luce e con lo spazio esterno ad esse. Nella sua opera più matura intervengono temi quali il labirinto, lo specchio e il sogno, che avvicinano la sua dimensione letteraria più ad un immaginario idealizzato che alla realtà percepita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fare una trasposizione di tutti questi elementi attraverso un processo di trasfigurazione della letteratura in un progetto architettonico-compositivo. Un punto fermo e imprescindibile è la ricerca dell’identità, dunque, si è cercato di arrivare ad un progetto di architettura chiaro e riconoscibile per Buenos Aires; un edificio nel quale il cittadino possa identificare sé stesso e la città che egli abita. Il sistema con il quale si intende affrontare questo processo è quello di legare la cultura letteraria argentina e la cultura del tango in un complesso architettonico, affinché il sobborgo, tanto amato da Borges, possa essere “riconquistato”.

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Nella poetica di Vinicio Capossela la geografia non è soltanto questione di meridiani e paralleli, ma è soprattutto quella che ognuno di noi si costruisce attraverso i viaggi, i racconti, la creatività: le strade e le vicende della nostra vita sono secondo lui «come le colonne delle cartine antiche, fanno la nostra geografia». Una geografia fatta di luoghi reali per lui significativi - per esempio Calitri, terra d'origine di suo padre, o Milano, città in cui vive - ma anche di mondi inventati, abitati da creature prodigiose e miti letterari, che tutti insieme formano il canto “polytropo” (multiforme) di Capossela. Un canto permeato da un perenne sentimento di clandestinità e da un desiderio insoddisfatto di “barrio”, di casa. Il sentimento dell'assenza è profondamente legato alla biografia del cantautore e alla sua geografia personale, ma anche al mondo affascinante e nascosto delle musiche da cui egli trae ispirazione, le cosiddette “musiche dell'Assenza” o “musiche d'Altrove”, in senso sia spaziale che temporale. In questo lavoro trovano spazio principalmente il tango e il rebetiko e le implicazioni culturali e linguistiche che essi hanno avuto nell'immaginario di Capossela, il quale ha riadattato alcune canzoni di questi due generi; per quanto riguarda il castigliano attraverso la singolare pratica della “traduzione ad orecchio”, mentre per quanto riguarda il greco riscrivendo completamente i testi. In particolar modo sarà descritto l'incontro di Capossela con la Grecia e con il rebetiko, che ha dato vita ad una fase inedita e particolarmente feconda della sua produzione, con la nascita del disco “Rebetiko Gymnastas”, il libro “Tefteri” e il docu-film “Indebito”, creato in collaborazione con il regista Andrea Segre.

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Il presente elaborato si propone di analizzare il racconto dalla scrittrice argentina María Teresa Andruetto (Premio Hans Christian Andersen 2012) El país de Juan, nell’edizione pubblicata dalla casa editrice spagnola Anaya nel 2003. Nel 2014 ne è stata proposta la traduzione in italiano con il titolo Il paese di Juan, ad opera di Ilide Carmignani. La storia, che narra di due bambini costretti a migrare dalla campagna alle favelas argentine (Villas), si presenta come una vera e propria sfida traduttiva per il contrasto tra la poeticità del linguaggio e il realismo del mondo raccontato ed il forte legame con il contesto locale in cui è inserita. Lo studio consta di tre capitoli principali: nel primo si approfondiscono la vita, le opere, lo stile e la concezione della letteratura della Andruetto. Dopo aver impostato tale cornice stilistica e contestuale, si prosegue, nel secondo capitolo, con l’analisi del testo originale, dove vengono messi in luce gli aspetti formali e stilistici della scrittura, le tematiche, gli elementi grafici, le illustrazioni e il contesto storico-sociale. Si passa poi, nel terzo ed ultimo capitolo, ad un’analisi della traduzione italiana del libro rispetto alla capacità di ricreare un tipo di linguaggio altamente innovativo, la salvaguardia delle figure retoriche, degli aspetti grafici e dei riferimenti culturali, elementi di fondamentale importanza per creare una traduzione in grado di aprire gli orizzonti del giovane lettore. Inoltre, si confrontano i glossari della versioni spagnola e italiana evidenziandone differenze e affinità. Si pone infine l’accento sull’indiscutibile abilità della Carmignani nel saper mantenere la dicotomia testuale tra realismo e mistero, riferendosi anche all’importanza della collaborazione tra lo scrittore e il traduttore, legame che senza dubbio è possibile cogliere nella traduzione Il paese di Juan.