2 resultados para Video case

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Il presente elaborato offre una panoramica generale del Remote Interpreting (RI) con l'obiettivo di strutturare un ipotetico seminario da tenere alla SLLTI (Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione, ex SSLMIT) di Forlì, in collaborazione con l'azienda VEASYT, spin-off dell’università Ca' Foscari di Venezia, per introdurre l'argomento agli studenti del corso di laurea in Interpretazione di Conferenza. A tal scopo la tesi è stata suddivisa in dieci capitoli, ognuno dei quali analizza una sfaccettatura dell'interpretazione da remoto; la prima parte verte sull'evoluzione storica delle nuove tecnologie nel mondo dell'interpretariato, con particolare attenzione all'introduzione degli impianti per l'interpretazione simultanea e delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC); si presentano inoltre i principali tipi di interpretazione a distanza, seguendo la loro comparsa in ordine cronologico, e i dispositivi necessari per effettuare una sessione di video-interpretazione. Nella seconda parte si descrivono alcuni ambiti di applicazione del RI (RI per non udenti, in ambito giuridico, in ambito medico-sanitario) e si illustra la situazione a livello mondiale passando in rassegna, a titolo di esempio, alcune aziende presenti in Australia, Stati Uniti, Germania, Austria e Gran Bretagna. Nella terza parte si presentano alcuni regolamenti e disposizioni raccomandati da associazioni di categoria e dalle istituzioni europee e si analizzano i principali vantaggi e svantaggi del RI. Nella quarta parte si mettono a confronto le caratteristiche e il tipo di formazione di un interprete che lavora in situ con quelle di un interprete che lavora a distanza, illustrando alcune strategie sviluppate dagli interpreti durante le sessioni di RI. L'ultima parte riguarda l'azienda VEASYT, la quale viene presentata come case study italiano, descrivendo la sua piattaforma per il servizio di interpretariato da remoto e la modalità di reclutamento degli interpreti. In conclusione si trova la proposta di seminario da tenere ipoteticamente alla SLLTI di Forlì, che viene articolata seguendo la successione dei capitoli precedenti.

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Background Recentemente la letteratura scientifica ha dimostrato come un corretto controllo posturale faciliti i movimenti dell’arto superiore. Ci sono evidenze secondo cui, applicando al paziente dei contenimenti sul tronco, si ha un miglioramento della funzionalità dell’arto superiore. Obiettivi L’obiettivo principale della tesi era quello di verificare come il sostegno del tronco con l’utilizzo di una stabile struttura assiale, attraverso un supporto esterno definito “trunk constraint”, incrementi il controllo posturale, per facilitare i movimenti frazionati degli arti superiori in persone con esiti di patologie neurologiche. Materiali e metodi Il caso clinico riguarda un uomo di 60 anni con esiti di emiparesi sinistra da ictus ischemico destro. E’ stato eseguito un protocollo di dieci sessioni di trattamento, di un’ora ciascuna, in cui veniva applicata la facilitazione attraverso trunk constraint in diversi setting riabilitativi. I dati sono stati raccolti tramite le scale: Trunk Control Test, Trunk Impairment Scale e Fugl-Meyer Assessment. Inoltre, è stata eseguita l’analisi osservazionale, attraverso videoripresa, di un gesto funzionale dell’arto superiore. Risultati I dati rilevati dimostrano degli effetti positivi rispetto alle ipotesi di partenza. Infatti sono stati riscontrati miglioramenti negli item delle scale somministrate e nella valutazione qualitativa dell’arto superiore. In particolare, si è evidenziato un miglioramento nel controllo del tronco nella scala Trunk Control Test e nella Trunk Impairment Scale e della funzione dell’arto superiore alla scala Fugl-Meyer Assessment. L’analisi osservazionale dei video dimostra un miglioramento del timing di attivazione durante la fase di reaching. Conclusioni I risultati ottenuti supportano il fatto che un incremento dell’attività antigravitaria del tronco, anche attraverso supporti esterni come la trunk constraint, possono facilitare un miglioramento funzionale dell’arto superiore.