5 resultados para Teatro de la escena

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Il presente elaborato finale del corso di laurea in Mediazione Linguistica Interculturale si pone come obiettivo quello di fare luce sulla condizione che l’Andalusia versava durante gli anni che precedono e che definiscono la transizione politica degli anni 1975-1979 attraverso l’analisi dell’opera teatrale Quejío della compagnia La Cuadra de Sevilla, guidata da Salvador Távora. Dagli spettacoli di flamenco nelle storiche vie alle tradizioni centenarie e religiose che attraggono turisti da tutto il mondo, mi sono sempre chiesta se il ritratto così perfetto di questa città, e più generalmente, dell’Andalusia, rispecchiasse davvero la realtà, come quella dipinta nelle cartoline e nei quadretti che vendono ai turisti dietro Plaza de España. È proprio da qui che parte la mia analisi: ripercorrere quelle che sono le peculiarità che definiscono la regione dell’Andalusia, comprendendone limiti e manipolazioni folkloriche da parte di generazioni politiche con lo scopo di nascondere la sua vera realtà storica. A questo proposito, prenderò in analisi l’opera Quejío, come ho precedentemente detto, la quale, ricca di metafore e allusioni, rappresenta una denuncia alla povertà e repressione che dilagavano in Andalusia in quegli anni. Significativa è stata la nascita del cosiddetto Teatro Independiente, da cui La Cuadra de Sevilla ne trae gli ideali e le caratteristiche, che fa da sfondo a un periodo critico per l’Andalusia: quello della transizione spagnola, nonché il passaggio dalla dittatura di Francisco Franco alla democrazia. La regione è stata segnata negativamente dalla situazione sociale e politica: una terra rurale e di latifondisti, destinata alla precarietà e alla censura a cui La Cuadra de Sevilla si oppone contribuendo a restituire alla cultura andalusa la propria realtà storica, lontana dallo stereotipo inculcato nei viaggiatori, attraverso un grido di protesta sulle note del flamenco.

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La tesi è incentrata sulla realizzazione di un teatro lungo la linea dei frangiflutti del lungomare di Viserba.

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La presente tesi si propone di dimostrare come l'arte costituisca un valido strumento di promozione della cultura sorda, favorendone l'integrazione nella società. Una volta sfatati i pregiudizi e i luoghi comuni sulla lingua dei segni, l'elaborato passa dunque in rassegna innovativi approcci artistici e inusuali commistioni quali la musica visiva e le compagnie di teatro bilingui. La marcata dimensione visiva di questa lingua la avvicina inevitabilmente al teatro, ambito prediletto della corporeità, che ci porta verso un linguaggio fisico e, pertanto, anche verso una lingua fisica. In conclusione, si analizza pertanto la potenza comunicativa del corpo attraverso le visioni di diversi teatri e registi che, in qualche modo, innalzano il gesto a segno.

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Sarsina, piccolo centro urbano dell’Appennino Romagnolo la cui origine risale al VI-IV sec. avanti Cristo, è la città natia di Plauto. Il suo forte legame con il teatro, ha contribuito alla nascita del Plautus Festival, la rassegna teatrale estiva a cui è stato dedicato l’Arena Plautina, il teatro all’aperto collocato alle pendici dell’antico Borgo di Calbano e che si apre sulla scenografica vallata antistante, incorniciando il Castello del Piano e quello di Casalecchio.Vista la necessità di ripensare gli spazi del teatro, unito all’analisi e allo studio dello sviluppo della città, da cui è emersa la necessità di collegare l’area del teatro con il centro storico, la Tesi, ha lo scopo di progettare un nuovo percorso immerso nel verde sulle antiche tracce delle mulattiere che un tempo permettevano di giungere fino al Borgo di Calbano. Il percorso che si snoda attraverso terrazze panoramiche ed edifici giunge all’interno del nuovo edificio costruito ai piedi del teatro, creandone la sua nuova scena fissa.

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L'elaborato consiste in una proposta di traduzione delle didascalie dell'opera teatrale La casa degli uomini zoppi o Edipo liberato, interpretata dal Laboratorio teatro (In)stabile. Il primo capitolo ripercorre la nascita, l'affermazione e i principali riconoscimenti ottenuti dal collettivo teatrale (In)stabile, soffermandosi in particolar modo sull'ideazione e sul percorso di realizzazione dello spettacolo La casa degli uomini zoppi o Edipo liberato. Seguirà poi un capitolo incentrato sulla comparsa delle didascalie, la loro evoluzione nel corso dei secoli e la loro funzione attuale, concentrandosi sulle varianti esistenti e il problema del doppio destinatario del testo teatrale. Il terzo capitolo presenta la proposta di traduzione delle didascalie dell'opera. Il capitolo che segue è dedicato, a completare il precedente, al commento della traduzione. Verranno messi in luce i problemi incontrati nella resa in lingua straniera e le strategie utilizzate per giungere alla soluzione più appropriata, con l'obiettivo di mantenere quanto più possibile inalterati il significato e lo stile del testo di partenza. Per concludere, saranno presentati i commenti e le riflessioni scaturiti dal lavoro di traduzione dell'opera.