4 resultados para Modus vivendi

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Il mio percorso universitario presso la Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” inizia nell’anno accademico 2005-2006. Da allora ad oggi ho avuto modo di sviluppare particolarmente alcuni temi, oggetto di lavori realizzati nel corso dei miei studi. L’attività di progettazione svolta ogni anno mi ha permesso di acquisire il modus operandi proprio di un progetto di architettura e allo stesso tempo di porre l’attenzione su alcuni argomenti, che a mio avviso, devono essere sempre affrontati da chi ha intenzione di svolgere il mestiere dell’architetto. Durante i corsi di Composizione Architettonica ed Urbanistica frequentati, ho avuto l’occasione di mettere in luce un aspetto che ritengo estremamente importante, anzi addirittura fondante, che potrebbe essere definito come “progetto di suolo”. Il suolo per un architetto rappresenta la condizione fisica essenziale affinché un oggetto architettonico possa essere costruito, ma in realtà esso non è un puro elemento di supporto per l’architettura, quanto piuttosto un “tema” che offre una molteplicità di risposte e soprattutto di possibilità per il progettista. Il costruito nel suo essere sintetico racchiude un duplice significato: da un lato implica la presenza tangibi-le di una manufatto architettonico, ma dall’altro rinvia anche alla dimensione del vuoto, da intendersi come complesso di spazi pubblici e collettivi, che assieme all’architettura generano la città o una sua parte. Nel corso degli studi ho avuto sempre l’occasione di riflettere sul peso che il “suolo” riveste all’interno di un progetto: la sua morfologia, la sua struttura e quindi il suo disegno, il suo trattamento e la sua gestione, sono aspetti che ogni volta fondano e precisano l’idea progettuale. Mi sono sempre chiesta come l’architettura potesse dialogare con il paesaggio circostante, con la superfi-cie sulla quale si innesta, con la città: essa non è un oggetto puramente introverso ma deve necessaria-mente instaurare una relazione con ciò che la circonda, in modo da poter giustificare la sua stessa pre-senza. Il filo conduttore che lega i progetti qui selezionati e presentati è dunque il progetto del suolo, inscindibile rispetto al progetto architettonico e avente pari valore: esso rappresenta un elemento fondativo che si pone in dialogo diretto, continuo e soprattutto reciproco con l’architettura.

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Il presente studio, condotto nell'ambito dell'amministrazione comunale, porta alla realizzazione di un database terminologico trilingue in italiano, francese e tedesco, dei relativi sistemi concettuali e del glossario. L'obiettivo del lavoro è di realizzare strumenti che permettano di veicolare in francese e in tedesco la terminologia utilizzata all'interno dell'ambito analizzato. I sistemi concettuali e le schede terminologiche nelle due lingue di arrivo possono essere inoltre consultate da un pubblico francese o tedesco che voglia comprendere la struttura del comune italiano. Dopo aver presentato, nel primo capitolo, un possibile ambito di utilizzo di un glossario sull'amministrazione comunale, ci si dedica all'ente locale di prossimità. Il secondo capitolo è infatti stato dedicato al comune, alla sua storia e a come si presenta oggi in Italia, in Francia e in Germania, soffermandosi in quest'ultimo paese sulla struttura del comune nel Land Renania Settentrionale-Vestfalia. Nel terzo capitolo ci si concentra sul metodo di lavoro utilizzato nell'ambito della ricerca terminologica, passando dalla teoria alla pratica: dopo una prima parte nozionistica dedicata alla definizione dei concetti di terminologia, termine, linguaggi specialistici e del modus operandi abitualmente utilizzato, si passa infatti all'esperienza personale che ha condotto alla realizzazione dei prodotti finali. Nel quarto capitolo si presenta dapprima la definizione di sistema concettuale e inseguito sono inseriti i sistemi concettuali in italiano, francese e tedesco corredati da una breve introduzione che, assieme alla legenda, si propone come chiave di lettura degli stessi. Nel quinto capitolo sono infine presentate la definizione di scheda terminologica, elemento centrale del termbase, e le schede trilingui in italiano, francese e tedesco. Il database terminologico, gli schemi concettuali e il glossario sono realizzati a partire dal punto di vista italiano: essi rispecchiano infatti la struttura dell'ente amministrativo di base in Italia nelle lingue prese in esame.

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Il progetto ha lo scopo di proporre soluzioni migliorative all'attuale gestione dei processi di supporto, all'attività sanitaria, nel Policlinico. Il modus operandi adottato si ispira agli affermati principi del Business Process Reengineering.

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La ricerca ha l’intento di cercare di comprendere come l'architetto giapponese Tadao Ando, proveniente da una formazione autodidatta, da una cultura orientale e da una realtà in cui solo architetti con una specifica formazione possono intervenire su architetture vincolate dalla locale Legge sulla Tutela dei Beni Culturali, si approcci ad una materia di certo per lui nuova, realizzando progetti su edifici dichiarati di interesse dal Ministero dei Beni Culturali o da istituzioni equivalenti. Quindi comprendere, in modo specifico, con quale spirito e/o con quale filosofia Tadao Ando ha approcciato i progetti di restauro su edifici esistenti e quale sforzo interiore ha dovuto affrontare per adeguare la sua idea istintiva ai vincoli storici, culturali, paesaggistici e urbanistici, propri della nostra nazione. Operando, inoltre, in un Paese nel quale l’architettura costituisce una parte cospicua della memoria solida dell’umanità e il recupero dell’esistente patrimonio architettonico è uno degli elementi fondamentali che lega la comunità al territorio, il passato al presente, garantendo a quest’ultimo il futuro; in un Paese nel quale le architetture contemporanee devono, o avrebbero dovuto, dialogare in modo armonico con il preesistente. Per analizzare il suo “modus operandi” si studiano e analizzano tutte le opere che l’architetto ha realizzato o sta realizzando in Italia su edifici di interesse storico-architettonico, tenendo sempre presenti, oltre agli aspetti culturali, anche gli obiettivi della committenza, lo stato di fatto delle architetture oggetto di intervento, l'analisi delle scelte progettuali iniziali, l'indagine di tutti i cambiamenti avvenuti nel corso della progettazione e dell’esecuzione dell’opera e i rapporti che intercorrono tra l’architetto e le Soprintendenze, al fine di comprendere le circostanze in base alle quali Tadao Ando abbia avviato le sue riflessioni progettuali su edifici “antichi”; sulle quali egli è stato in grado di relazionare la sua architettura con l’architettura l’"antica".