6 resultados para MDS

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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The spatio-temporal variations in diversity and abundance of deep-sea macrofaunal assemblages (excluding meiofaunal taxa, as Nematoda, Copepoda and Ostracoda) from the Blanes Canyon (BC) and adjacent open slope are described. The Catalan Sea basin is characterized by the presence of numerous submarine canyons, which are globally acknowledged as biodiversity hot-spots, due to their disturbance regime and incremented conveying of organic matter. This area is subjected to local deep-sea fisheries activities, and to recurrent cold water cascading events from the shelf. The upper canyon (~900 m), middle slope (~1200 m) and lower slope (~1500 m) habitats were investigated during three different months (October 2008, May 2009 and September 2009). A total of 624 specimens belonging to 16 different taxa were found into 67 analyzed samples, which had been collected from the two study areas. Of these, Polychaeta, Mollusca and Crustacea were always the most abundant groups. As expected, the patterns of species diversity and evenness were different in time and space. Both in BC and open slope, taxa diversity and abundance are higher in the shallowest depth and lowest at -1500 m depth. This is probably due to different trophic regimes at these depths. The abundance of filter-feeders is higher inside BC than in the adjacent open slope, which is also related with an increment of predator polychaetes. Surface deposit-feeders are more abundant in the open slope than in BC, along with a decrement of filter-feeders and their predators. Probably these differences are due to higher quantities of suspended organic matter reaching the canyon. The multivariate analyses conducted on major taxa point out major differences effective taxa richness between depths and stations. In September 2009 the analyzed communities double their abundances, with a corresponding increase in richness of taxa. This could be related to a mobilizing event, like the release of accumulated food-supply in a nepheloid layer associated to the arrival of autumn. The highest abundance in BC is detected in the shallowest depth and in late summer (September), probably due to higher food availability caused by stronger flood events coming from Tordera River. The effects of such events seemed to involve adjacent open slope too. The nMDS conducted on major taxa abundance shows a slight temporal difference between the three campaigns samples, with a clear clustering between samples of Sept 09. All depth and all months were dominated by Polychaeta, which have been identified to family level and submitted to further analysis. Family richness have clearly minimum at the -1200 m depth of BC, highlighting the presence of a general impact affecting the populations in the middle slope. Three different matrices have been created, each with a different taxonomic level (All Taxa “AT”, Phylum Level “PL” and Polychaeta Families “PF”). Multivariate analysis (MDS, SIMPER) conducted on PL matrix showed a clear spatial differences between stations (BC and open slope) and depths. MDSs conducted on other two matrices (AT and PF) showed similar patterns, but different from PL analysis. A 2 nd stage analysis have been conducted to understand differences between different taxonomic levels, and PL level has been chosen as the most representative of variation. The faunal differences observed were explained by depth, station and season. All work has been accomplished in the Centre d’estudis avançats de Blanes (CEAB-CSIC), within the framework of Spanish PROMETEO project "Estudio Integrado de Cañones y Taludes PROfundos del MEdiTErráneo Occidental: un hábitat esencial", Ref. CTM2007-66316-C02- 01/MAR.

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Lo studio è stato effettuato nell’ambito del progetto Theseus; il mio lavoro mirava a valutare la risposta dei popolamenti meio e macrobentonici alla presenza di diverse tipologie di strutture di difesa costiera. Sono stati presi in esame a tal fine oltre al sito di campionamento di Cesenatico sud, con presenza di barriere emerse anche il sito di Cesenatico nord, con presenza di barriere semisommerse, per poter effettuare un confronto. Il campionamento è stato fatto nella zona intertidale dove sono stati prese oltre alle variabili biotiche di macro e meiofauna anche quelle abiotiche (granulometria e sostanza organica). Sono stati scelti sei transetti in maniera random, 3 livelli di marea fissi l’alta, la media e la bassa (H, M, L) e due repliche (A e B) per un totale di 36 campioni per ogni variabile presa in esame. Dopo la fase di trattamento dei campioni in laboratorio state fatte in seguito analisi univariate effettuando l’ANOVA sia sui dati biotici di abbondanza numero di taxa e indice di diversità di Shannon di macro e meiobenthos sia sulle singole variabili ambientali di TOM, mediana, classazione, shell mean (capulerio). Sono state fatte anche analisi multivariate; per quanto riguarda i dati biotici sono state effettuate analisi di MDS e PERMANOVA e per quanto riguarda le variabili dei dati abiotici è stata fatta l’analisi della PCA. Infine per effettuare un confronto tra le variabili ambientali e quelle biotiche è stata fatta anche l’analisi BIOENV. Dai risultati sono emerse delle differenze sostanziali tra i due siti con maggiore abbondanza e diversità nel sito di Cesenatico nord rispetto a quello sud. Sono state evidenziate anche differenze nei livelli di marea con una maggiore abbondanza nel livello di bassa marea rispetto alla media e all’alta soprattutto per quanto riguarda il sito di Cesenatico sud. Dal confronto tra i dati ambientali e quelli biotici ne è risultato che la variabile più strettamente correlata è quella del capulerio sia per quanto riguarda il pattern di distribuzione della macrofauna che della meio. Tale lavoro ha messo in evidenza come i popolamenti rispondano in maniera differente alla presenza di differenti barriere di difesa costiera che anche se simili nella loro struttura presentano dei differenti effetti che hanno sull’azione del moto ondoso, circolazione dell’acqua e trasporto di sedimenti portando così a differenti risposte nei patterns di distribuzione dei popolamenti.

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Il Mar Adriatico presenta una grande ricchezza di diversità di specie ittiche, molte delle quali sono rilevanti dal punto di vista commerciale, altre rappresentano un contributo alla complessità biologica dell’ambiente. In questo lavoro di tesi tecniche di analisi multivariata sono state utilizzate per analizzare la composizione in specie ittiche demersali dell’Alto e Medio Adriatico e la diversità, per arrivare a delineare un quadro generale di tali comunità. I dati utilizzati sono stati raccolti nelle campagne GRUND effettuate in Adriatico dal 1982 al 2007 nell’area delle acque nazionali italiane ed internazionali, al limite delle acque croate e slovene. La Cluster Analysis effettuata sui dati di abbondanza (kg/h) delle specie ha permesso di definire quattro assemblaggi principali di specie (40% di similarità) associati all’area di costa, all’area costiera fuori Venezia, a un area detritica e a un area più profonda. All’interno di questi assemblaggi, stabili per tutti gli anni, sono stati ritrovate delle associazioni più ristrette (similarità del 50%). Profondità e tipologia di fondale sembrano essere i fattori determinanti la divisione di questi assemblaggi. Tali risultati sono stati confermati anche dall’analisi di ordinamento non metrico MDS. Con l’analisi ANOSIM si è cercato di vedere se ci sono differenze significative tra gli assemblaggi annuali delle aree identificate, e se gli assemblaggi di specie variano significativamente nel corso degli anni all’interno di ciascuna area. Con l’analisi SIMPER si sono identificate quelle specie caratterizzanti gli assemblaggi e le specie che sono responsabili della diversità tra aree. Sono stati calcolati gli indici di diversità per indagare la diversità e la variabilità temporale delle comunità demersali che caratterizzano le quattro aree principali. E’ stata fatta un’analisi temporale delle abbondanze medie delle specie commerciali maggiormente rappresentative dei quattro assemblaggi principali ritrovati, e un’analisi su come variano le taglie nel corso degli anni.

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Le variabili ambientali e lo sfruttamento della pesca sono dei possibili fattori nel determinare la struttura della comunità demersale. L’area di studio è il Golfo di Antalya, con un area aperta ed una chiusa ad ogni attività di pesca, il periodo di studio ha coperto tre stagioni (primavera, estate, autunno). Lo scopo è quello di delineare un quadro generale sulla distribuzione spaziale e temporale delle risorse alieutiche demersali in quest’area. In questo lavoro di tesi la PCA è stata usata al fine di determinare le variabili ambientali (ossigeno, salinità, temperatura, pH, materia sospesa) che determinano maggiormente la differenza tra le stazioni, tecniche di analisi multivariata hanno invece indagato una possibile variazione su scala spaziale e temporale dei parametri abiotici. La Cluster Analysis effettuata sui dati di abbondanza ha delineato quattro raggruppamenti principali, due ad una profondità minore di 100 m e due ad una profondità maggiore (40% di similarità). Questi risultati sono confermati dall’analisi MDS. L’analisi SIMPER ha messo in evidenza le specie che maggiormente incidono sulla differenza tra strati di profondità. Gli indici di biodiversità sono stati calcolati per indagare la diversità e la variabilità temporale e spaziale della comunità demersale. Due procedure la BIO-ENV e la DistLM (Distance-based linear models) sono state effettuate per individuare le variabili abiotiche che potrebbero essere responsabili dei diversi raggruppamenti nella struttura del popolamento demersale. Le specie commerciali: Mullus barbatus, Upeneus moluccensis, Upeneus pori sono state prese come oggetto per la ricerca di possibili effetti della pesca a livello di popolazione. Per i dati di abbondanza e di biomassa di queste specie è stata eseguita l’analisi multivariata MANOVA (Multivariate Analysis of Variance) al fine di trovare eventuali variazioni dovute ai fattori profondità, stagione e transetto. Per ogni specie è stata valutata la sex ratio. Il metodo Bhattacharya ha permesso di determinare le classi di età e la loro abbondanza. In ultimo la relazione peso-lunghezza è stata ricavata separatamente per gli individui maschi e femmine al fine di determinare il tipo di crescita per ogni sesso.

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In questa tesi vengono analizzate le principali tecniche di Resource Discovery in uso nei sistemi di Grid Computing, valutando i principali vantaggi e svantaggi di ogni soluzione. Particolare attenzione verrà riposta sul Resource Discovery ad Agenti, che si propone come architettura capace di risolvere in maniera definitiva i classici problemi di queste reti. All'interno dell'elaborato, inoltre, ogni tecnica presentata verrà arricchita con una sua implementazione pratica: tra queste, ricordiamo MDS, Chord e l'implementazione Kang.