13 resultados para LOCALIDAD DE FONTIBON - BOGOTA - INQUILINATOS

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Il progetto parte da un’indagine preliminare relativa alla città di Bogotà, capitale della Colombia che, a causa della rapida urbanizzazione a cui è andata incontro nel corso degli anni, presenta un tessuto urbano frammentario e disorganizzato. In seguito all'aumento spropositato della popolazione, la storia della Colombia documenta un sempre più crescente bisogno di abitazioni ed è proprio da questa situazione che si sviluppa il presente elaborato. Occorre ricucire il tessuto urbano esistente ridefinendo un nuovo sistema di aree residenziali, servizi primari, pubblici, sanitari e aree per la collettività che siano in grado di regolare i futuri insediamenti urbani. La localidad Usme si colloca a Sud di Bogotà, si tratta di una delle localidades più povere e prive di servizi, il cui suolo urbano è interamente ricoperto di abitazioni di piccole dimensioni insalubri e insicure. In questa zona periferica rurale, accanto alle tipiche viviendas informales, si stanno sviluppando le nuove costruzioni collettive edificate ad opera di “MetroVivienda” . Questa società realizza dei massicci blocchi edilizi sfruttando al massimo lo spazio a disposizione senza rispettare le preesistenze o gli spazi aperti, deturpando il contesto in cui si inseriscono e l’assetto originale della città. Il punto di partenza per la comprensione della realtà urbana di Usme è rappresentato dallo studio del rigido schema a griglia dell' assetto urbano, tipico delle fondazioni coloniali della Capitale, che sarà la base generatrice del progetto di ricucitura del tessuto. Lo scopo di questo lavoro è lo sviluppo di un progetto che si adatti al contesto, valorizzando il paesaggio e la naturalità del luogo, per mezzo della riqualificazione del tessuto esistente e che sia in grado di integrare il vecchio con il nuovo.

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Dopo un’approfondita analisi strutturale e morfologica della metropoli di Bogotà, si affronta il progetto per la costruzione di una nuova chiesa e complesso parrocchiale in una delle localidad più povere della città: Usme. Nella relazione si illustra il progetto nel dettaglio, descrivendo tutto il processo metodologico. Il sistema del complesso parrocchiale, situato sulla sommità di un piccolo declivio, è stato concepito come luogo collettivo e prende spunto dai sistemi abbaziali e monastici, organizzati attorno alle corti, vero fulcro della vita comunitaria. Il progetto si struttura su tre elementi principali: la chiesa, la casa del sacerdote con il patio e la corte su cui affacciano gli edifici per la vita parrocchiale. La chiesa, centro della composizione, si organizza come un edificio essenziale, povero, muto, silenzioso, con uno stretto riferimento alle architetture e al corpus teorico di Paolo Zermani e Rudolph Schwarz.

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Il volume raccoglie al suo interno il risultato complessivo della progettazione di uno stadio per la città di Bogotà, e più specificatamente per la localidad di Usme. Il progetto rappresenta la sintesi architettonica del processo conoscitivo del luogo, rielaborato in maniera da offrire una soluzione coerente a problematiche di tipo urbano, sociale e archiettonico. L'intervento si configura come una riqualificazione ambientale e territoriale dell'area delle cave di Usme, nel tentativo di fornire alla città uno spazio sportivo e al contempo sociale, che comprenda al suo interno una struttura di servizi attualmente insufficienti nella zona, con l'obbiettivo di valorizzare il sito di progetto in maniera da sfruttarne tutte le potenzialità. La riqualificazione verrà operata ricercando il collegamento della cava alle zone adiacenti e attraverso l'inserimento dello stadio che andrà a costituire un polo attrattivo non soltanto per la localidad di Usme ma per l'intera Bogotà.

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Il presente lavoro di tesi inizia da un’indagine svolta durante il Laboratorio di Sintesi Finale sulla città di Bogotá. Nello specifico ci si è occupati dello studio di una parte ristretta della città: la CUB, la città universitaria di Bogotá. Sì è in primo luogo analizzato gli aspetti salienti di quella parte di città, mettendone in evidenza sia gli elementi caratteristici che le criticità. Questo studio ha condotto alla definizione di alcune problematiche che, per importanza, sono state il centro del progetto successivamente proposto. La sintesi preliminare ha così prodotto una prima ipotesi progettuale che è stata il punto di partenza dello studio successivo. Nella fase successiva invece si è operato per un ulteriore approfondimento, passando sul piano reale e affrontando i temi scelti per l’area della Ciudad Universitaria de Bogotá. La CUB rappresenta il fulcro dell’offerta universitaria statale di Bogotá e i piani di sviluppo per il futuro la vedranno assoggettata ad un processo di forte saturazione delle aree ancora libere. Visto la dimensione di questo luogo, si è optato per la definizione di una possibile metodologia di intervento, più soddisfare il desiderio (a volte irrinunciabile) di ridefinizione della sua struttura interna, oggi particolarmente degradata. L’idea trova il suo senso anche nel desiderio di potere generare una maggiore integrazione tra l’uso degli spazi della CUB e i cittadini, che attualmente sono esclusi, primariamente per ragioni di sicurezza, dalla possibilità di godere di questo luogo. Il testo mette in evidenza, mediante un processo per tappe, il percorso intellettuale che ha portato alla definizione delle scelte progettuali rappresentate nelle tavole finali.

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Attualmente Usme, caratterizzata come visto da un territorio principalmente a bassa densità, è ancora fortemente relazionata con la campagna perché costituita dall’insieme di aree agricole, o di quelli che una volta erano spazi coltivati più prossimi alla città compatta. Questo tipo di paesaggio rurale che caratterizza Usme è caratterizzato come già visto da un tessuto sfrangiato e discretizzato e rappresenta la porzione di territorio dove la città esercita l’impatto ambientale più intenso dovuto sia alla sua immediata vicinanza al contesto urbano che al carattere di scarsa identità che sembra esprimere. Qualunque intervento architettonico in un territorio di margine come quello di Usme dovrebbe confrontarsi con un sistema di relazioni a grande scala, che si rapporti con la geografia stessa del luoghi e con un orientamento e una misurazione visiva e fisica del territorio stesso. Allo stesso modo è necessario che il progetto comprenda anche il suolo stesso delle grande aree attualmente lasciate libere, ovvero che il progetto architettonico si integri con il progetto paesaggistico creando in questo modo nuove relazioni e nuove geometrie nell’assetto territoriale. In questo senso il progetto può dialogare con il territorio e mettere in relazione differenti situazioni morfologiche, sfruttandone le potenzialità. L’obiettivo è quindi quello di non costruire semplici volumi appoggiati sulla terra ma quello di modificare la terra stessa, entrando in relazione con essa in modo profondo. Il progetto così inteso è concepito, e prima ancora letto, secondo strati, i quali possono contaminarsi o possono semplicemente sovrapporsi. L’area di progetto, come già detto, è essenzialmente all’interno di un vuoto presente tra le due parti di città. Il nuovo edificio si conforma come un segno netto nel territorio, un viadotto, un tronco d’albero caduto che protegge il parco dalla città, un elemento primordiale che da una parte si incunea nel terreno e dall’altra si affaccia sulla valle. Vuole essere il segno di un naturale artificio, proponendosi al tempo stesso come simbolo e funzione. Il museo emerge dalla terra, ma sembra anche immergersi in essa. L’architettura del museo crea un nuovo paesaggio morfologicamente radicato al suolo, attraverso uno spazio parzialmente ipogeo che integra il museo all’interno della montagna attraverso la copertura continua con la topografia esistente, sottolineando il profilo della collina.

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Il progetto di tesi si sviluppa a partire dalla proposta di espansione lineare della città di Bogotá, lungo un asse infrastrutturale che attraversa diversi comuni vicini alla città. Il tema principale del lavoro di tesi è relativo al confronto con uno dei limiti principali di questa espansione: il Rio Bogotà. L'obiettivo è quello di risolvere a livello urbano il rapporto di tale elemento naturale con l'edificato, in particolare il grande edificio pubblico e le abitazioni. Questo sarà reso possibile attraverso lo studio di valide soluzioni strutturali che tengano conto dei problemi derivanti da una zona fortemente sismica e soggetta ad inondazioni.

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L'impresa di rivitalizzare il settore nord della Città Universitaria di Bogota, consacrato all'educazione fisica, può trovare un aiuto insperato nelle fonti storiche, come i progetti originali dell'architetto Leopoldo Rother e il piano formativo del pedagogo Fritz Karsen. Analizzando il lavoro da essi compiuto negli anni Trenta, vengono alla luce tutti gli elementi che concorrono a fare di un'area da decenni non più centrale alla vita del campus un polo di attrazione per un pubblico proveniente da tutta la capitale colombiana. Un nuovo edificio, il centro sportivo polifunzionale, diventa così il fulcro per dare importanza ad un'area pensata per essere importante fin dalla sua concezione.

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Questa tesi si propone di ripensare una parte della città di Bogotà, dopo un’attenta analisi del suo sviluppo storico ed evolutivo. L’intento è sia quello di contrastare lo sprawl urbano e gli effetti negativi che esso produce, sia quello di migliorare la vivibilità delle città, tentando di limitare i problemi della città diffusa. In particolare, studiando i piani urbanistici e il loro concretizzarsi all’interno della città, si sono volute dare soluzioni al crescente bisogno di alloggi, causato dall’aumento di popolazione. L’attenzione si è quindi focalizzata sull’area nord, in cui il carattere urbano è più debole e fortemente frammentato dal passaggio dell’attuale autopista Norte, infrastruttura che separa e divide due parti della città e che il progetto vuole provare a ricollegare dal punto di vista identitario. L’idea del masterplan è stata studiata riferendosi al piano pilota di Le Corbusier e più nello specifico alla sua teoria del settore che prevedeva all’interno di ogni quartiere strutturato da una griglia precisa di strade, differenti funzioni, che il maestro chiama categorie fondamentali dell’urbanistica: abitare, lavorare, circolare e coltivare il corpo e lo spirito; è proprio in relazione a quest’ultima categoria che si è pensato di progettare un nuovo polo accentratore per Bogotá legato alle arti, prevedendo una riconnessione con il centro attraverso, soprattutto, un sistema di aree verdi e pubbliche strutturate a formare un sistema gerarchico di parchi, che vede l’autopista come asse principale di sviluppo. La scelta di progettare un edificio con una vocazione pubblica importante è stata dettata dalla volontà di dislocare in un quartiere meno centrale un nuovo polo attrattore per gli abitanti di tutta la città, in questo modo si è cercato di valorizzare il settore nord, fino ad oggi così marginale e periferico.

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La tesi consiste in un progetto per un quartiere residenziale a Sud della città di Bogotà, nei pressi del Rio Tunjuelito. La proposta ha come obiettivo la riconnessione del tessuto adiacente all’Autopista, la valorizzazione del sistema del verde e il potenziamento dei servizi attraverso un modello insediativo fondato sulla reinterpretazione della griglia urbana. Il progetto interiorizza nella sua struttura insediativa, nella sua scala dimensionale e nella gradualità del passaggio dallo spazio pubblico a quello privato il tipo a corte.

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Traccia banale, tributo alla correlazione con José Paulo dos Santos, l'edificio sacro è stato progettato a misura d'uomo, dell'uomo del XXI secolo. Banale, semplice ed elementare, puro e senza fronzoli.

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Ci troviamo a Bogotá, città dell'America Latina. La città è stata sottoposta a crescita incontrollata e non pianificata, tanto da creare delle vere e proprie differenze sia nel tessuto sociale che urbano, tra nord e sud. La città è tagliata longitudinalmente da un'autostrada, creando notevoli disagi. La tesi si propone sulla base del progetto della ALO, di rioccupare il sedime di questa autostrada con un sistema verde su cui predisporre servizi per la collettività.

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Una megalopoli come Bogotà ha vissuto negli anni un processo di espansione che ha portato ad una scarsa pianificazione urbanistica con edilizia autocostruita, soprattutto nell'area sud della città, quella più povera e in via di espansione dell’intera Bogotà. Per sopperire alla forte mancanza di spazi pubblici, il progetto intende affrontare quattro tematiche: il rapporto con una infrastruttura pesante, la valorizzazione di un vuoto urbano e la creazione di un parco lineare e di una piazza come luoghi di incontro per la comunità. Il nuovo edificio individua i suoi fondamenti nel ripensamento di un grande nodo stradale all'incrocio con l’Autosur e assume una configurazione circolare in seguito all'applicazione del modello proposto da Luis Kahn per il piano di Philadelphia: sono infatti i flussi e il movimento a disegnare il nuovo nodo stradale e l’edificio.

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Il titolo della mia tesi é “La città nella Cuadra”. Con questo titolo intendo anticipare quello che, a seguito di un lungo periodo di studi, analisi e ricerche, andrà a costituire, a conclusione di un percorso durato sei anni, la sintesi del lavoro svolto per redigere un progetto architettonico cosciente, in una porzione di città le cui caratteristiche e peculiarità saranno illustrate nel dettaglio in questo breve volume. Ho svolto una ricerca sugli elementi costanti nelle città coloniali del Sud America e, una volta appresi e consolidati quelli che sono stati le tipologie e i tipi che hanno caratterizzato l’evoluzione architettonica del Paese, li ho analizzati in relazione al contesto specifico della città metropolitana di Bogotà per poi, in un secondo momento, rileggerli in chiave moderna ed inserirli all’interno del programma del mio progetto di tesi: un centro polifunzionale che si propone come obiettivo quello di riqualificare un isolato molto degradato in una porzione di città dalla forte valenza storica e architettonica come il Centro Storico.