16 resultados para Kanervo, Pirkko: Italia ja Suomen talvisota : Il Duce Mussolini maailman urheimman kansan apuna
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
L’argomento principale di questa tesi è il doppiaggio. Nel primo capitolo ci inoltriamo nel mondo della traduzione audiovisiva, concentrandoci sulla storia del doppiaggio e sui processi che servono per portare le opere in paesi dove non si parla la lingua originale dei film e delle serie tv. Il secondo capitolo introduce la serie tv americana targata ABC Once Upon A Time. Vengono presentati trama, personaggi, temi e alcuni dati sulla distribuzione della serie in Italia e in Spagna. Il terzo capitolo invece, ci porta nel pieno dell’analisi del doppiaggio in italiano e in spagnolo del primo episodio della serie attraverso la comparazione con l’originale inglese e lo studio della varietà diacronica attraverso le formule di cortesia, il lessico, la fraseologia, i sintagmi verbali e la morfologia. In conclusione, il nostro scopo è quello di dimostrare che la scelta traduttiva adottata dalla Spagna è diversa da quella italiana, quest’ultima più simile all’originale inglese.
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Negli ultimi anni è emerso chiaramente come la logistica rivesta un’importanza fondamentale per le aziende e costituisca un ottimo strumento per assicurarsi e mantenere un solido vantaggio competitivo. Inoltre, osservando l’ambiente attuale si evince come il sistema logistico sia caratterizzato da un progressivo aumento di complessità, sia in seguito alle maggiori esigenze dei mercati e sia come conseguenza della globalizzazione. In questo quadro evolutivo è mutato profondamente il ruolo ricoperto dalla logistica all’interno delle organizzazioni. Rispetto alla concezione tradizionale, che considerava la logistica come una funzione esclusivamente interna all’azienda, si è assistito al progressivo coinvolgimento dei fornitori e dei clienti ed è emersa la necessità di coordinare gli sforzi dell’intera supply chain, con l’obiettivo di migliorare il livello di servizio globalmente offerto e di ridurre i costi logistici totali. Tali considerazioni sono state il filo conduttore dell’analisi presentata di seguito, basata su uno studio svolto presso la DENSO Manufacturing Italia S.p.A., finalizzato all’analisi dei flussi in ingresso ed in particolar modo alla razionalizzazione degli imballi e dei trasporti, in un’ottica di integrazione con i fornitori. In particolare, la prima parte della trattazione introduce gli argomenti dal punto di vista teorico. Infatti, nel primo capitolo verrà illustrato il tema della logistica integrata e della sua evoluzione nel tempo, in relazione all’ambiente competitivo attuale ed alle nuove richieste dei mercati, approfondendo il tema della logistica in ingresso e del trasporto merci. Quindi, nel secondo capitolo verrà trattato il tema degli imballi, analizzandone le ripercussioni sull’intera catena logistica ed offrendo una panoramica dei metodi che permettono l’integrazione tra gli imballaggi ed i sistemi di trasporto, movimentazione e stoccaggio. Invece, la seconda parte dello studio sarà dedicata alla presentazione dell’azienda in cui è stato realizzato il progetto di tesi. Nel terzo capitolo verranno introdotte sia la multinazionale giapponese DENSO Corporation che la sua consociata DENSO Manufacturing Italia S.p.A., specializzata nella produzione di componenti per il mercato automotive, presso cui si è svolto lo studio. Nel quarto capitolo verrà descritto il layout dell’impianto, per poi presentare la logistica in ingresso allo stabilimento, ponendo maggiore attenzione ai flussi provenienti dal nord Italia – ed in particolare dal Piemonte – su cui si incentra il lavoro di tesi. Quindi, nella terza ed ultima parte verrà presentata in dettaglio l’analisi condotta durante lo studio aziendale. In particolare, il quinto capitolo tratta dei flussi di materiale provenienti dall’area piemontese, con l’analisi degli imballi utilizzati dai fornitori, delle consegne e delle modalità di trasporto. Infine, nel sesto capitolo saranno proposte delle soluzioni migliorative relativamente a tutte le criticità emerse in fase di analisi, valutandone gli impatti sia in termini economici che in relazione all’efficienza del flusso logistico.
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L’obiettivo del presente elaborato è quello di analizzare diversi aspetti legati alla protezione internazionale e all’iter per il riconoscimento dello status di rifugiato in Italia e in Argentina. In primo luogo, viene effettuato un breve excursus della normativa vigente che viene analizzata su cinque livelli, ossia internazionale, europeo, italiano, latino-americano e argentino. In secondo luogo, vengono presentate le diverse fasi della procedura da seguire per richiedere asilo nei due Stati: la richiesta di protezione internazionale, la convocazione e l’audizione da parte degli organi competenti alla valutazione dell’istanza e, infine, la decisione. In seguito, viene approfondito nello specifico il ruolo dell’interprete nei colloqui con i richiedenti asilo e i rifugiati. In particolare, viene analizzata l’audizione per il riconoscimento della protezione internazionale, ossia la fase dell’iter in cui si decide la concessione o meno dello status di rifugiato, con il fine di scoprire se esistono delle peculiarità proprie di questo setting specifico rispetto ad altri ambiti giuridici. A tal proposito, vengono analizzati i fattori che la costituiscono, l’influenza che tali aspetti esercitano sull’interazione, nonché sull’interpretazione e le difficoltà di tipo linguistico-culturale e psicologico che l’interprete si può trovare ad affrontare. Infine, vengono presentate quattro interviste che raccontano l’esperienza concreta di interpreti e mediatori e che mostrano fino a che punto la teoria analizzata trova un riscontro nella pratica professionale quotidiana.
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Approccio unificato alla gestione e alla valutazione del planning in stabilimenti e magazzini, presso Coca Cola HBC Italia
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La ricerca ha l’intento di cercare di comprendere come l'architetto giapponese Tadao Ando, proveniente da una formazione autodidatta, da una cultura orientale e da una realtà in cui solo architetti con una specifica formazione possono intervenire su architetture vincolate dalla locale Legge sulla Tutela dei Beni Culturali, si approcci ad una materia di certo per lui nuova, realizzando progetti su edifici dichiarati di interesse dal Ministero dei Beni Culturali o da istituzioni equivalenti. Quindi comprendere, in modo specifico, con quale spirito e/o con quale filosofia Tadao Ando ha approcciato i progetti di restauro su edifici esistenti e quale sforzo interiore ha dovuto affrontare per adeguare la sua idea istintiva ai vincoli storici, culturali, paesaggistici e urbanistici, propri della nostra nazione. Operando, inoltre, in un Paese nel quale l’architettura costituisce una parte cospicua della memoria solida dell’umanità e il recupero dell’esistente patrimonio architettonico è uno degli elementi fondamentali che lega la comunità al territorio, il passato al presente, garantendo a quest’ultimo il futuro; in un Paese nel quale le architetture contemporanee devono, o avrebbero dovuto, dialogare in modo armonico con il preesistente. Per analizzare il suo “modus operandi” si studiano e analizzano tutte le opere che l’architetto ha realizzato o sta realizzando in Italia su edifici di interesse storico-architettonico, tenendo sempre presenti, oltre agli aspetti culturali, anche gli obiettivi della committenza, lo stato di fatto delle architetture oggetto di intervento, l'analisi delle scelte progettuali iniziali, l'indagine di tutti i cambiamenti avvenuti nel corso della progettazione e dell’esecuzione dell’opera e i rapporti che intercorrono tra l’architetto e le Soprintendenze, al fine di comprendere le circostanze in base alle quali Tadao Ando abbia avviato le sue riflessioni progettuali su edifici “antichi”; sulle quali egli è stato in grado di relazionare la sua architettura con l’architettura l’"antica".
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L'avvento di Netflix nel mercato dell'audiovisivo è stato spesso descritto usando l'espressione “digital disruption” per sottolineare la radicale rottura con le pratiche precedenti. L'obiettivo di questa tesi è capire se sia effettivamente corretto utilizzare questa espressione e in particolare in quale misura Netflix abbia rivoluzionato il sistema produttivo italiano quando ha iniziato la propria produzione originale nel nostro paese. Netflix ha il merito di aver ribaltato il percorso produttivo tradizionale: il nuovo percorso produttivo inizia con quello che prima era l'ultimo anello della catena, ovvero l'utente. Le produzioni originali delle piattaforme vengono finanziate dagli utenti stessi, tramite la sottoscrizione dell'abbonamento mensile. Si giunge però alla conclusione che la cosiddetta “digital disruption” in realtà si tratti di un falso mito: rispetto al passato ci sono molti più elementi di continuità rispetto a quelli di rottura. Più che una rivoluzione, quello che è avvenuto è stato un rafforzamento di tendenze che erano già in atto. In particolare la crescente importanza della serialità è un processo iniziato già diversi anni prima dell'arrivo di Netflix e che in Italia aveva visto come protagonista Sky. Netflix ha però invertito il flusso di importazione del prodotto statunitense verso l'Europa e il resto del mondo permettendo alle narrazioni non americane di diffondersi facilmente in 190 paesi. Grazie a Netflix, quindi, i prodotti seriali italiani hanno un'inedita opportunità di competere a livello internazionale. Anche i broadcaster, per stare al passo, sottoscrivono accordi di co-produzione internazionale e pensano i loro prodotti fin da subito in un'ottica glocal. La serie Rai L'amica geniale, co-prodotta con HBO e girata in napoletano, dimostra come un certo tipo di serialità italiana stia riuscendo a competere a livello internazionale con ottimi risultati.
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Il presente elaborato di tesi tratta della tematica relativa alla razionalizzazione del processo di pianificazione della produzione nell’azienda Schneider Electric Industrie Italia S.p.A. Tale progetto è nato dalla necessità aziendale di avere una schedulazione della produzione più standardizzata a seguito della crisi dei componenti e del loro difficile reperimento, in modo tale da ottenere un piano di produzione che, avviasse la produzione degli ordini producibili e ne monitorasse l’avanzamento con l’obiettivo di restituire ai clienti finali una data di consegna che fosse accurata. Per poter programmare e ottenere una sequenza di produzione ottimizzata si è deciso di applicare ad ogni linea di produzione diverse regole di carico e scegliere lo scenario migliore tra tutti quelli ottenuti. Per decidere quale fosse la schedulazione migliore sono stati calcolati diversi indici di prestazione e come parametro principale di scelta, in accordo con le priorità aziendali, si è data maggior importanza al metodo che fosse in grado di schedulare la produzione riducendo il numero di ordini in ritardo. Come risultato l’aspettativa era quella di trovare una regola di scheduling da poter applicare all’intero reparto di assemblaggio, per contro, a seguito dell’analisi effettuata, si è riscontrato che in funzione del portafoglio ordini specifico di ogni famiglia di prodotto esisteva, per ogni linea, un metodo diverso che andava a migliorare lo scenario attuale, minimizzando il numero di ordini in ritardo. Pertanto, senza congelare il piano di produzione in quanto si andrebbe a ridurre la flessibilità produttiva necessaria per rispondere prontamente ai cambiamenti dinamici del mercato, si è ottenuto che per schedulare la produzione è necessario applicare per ogni linea diversi metodi di scheduling, comparare tra di loro i risultati ottenuti e infine utilizzare quello che, a seconda del portafoglio ordini relativo a quella specifica linea, va migliorare le prestazioni di produzione.
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L'ecosistema dello sport tech, caratterizzato dalle complesse relazioni che avvengono tra chi sviluppa innovazione per lo sport, chi ne usufruisce e chi investe su di essa, ha vissuto una vera e propria impennata negli ultimi 5 anni, sia in termini di investimenti che di nascita di nuove realtà. Nel corso degli ultimi 3 anni in particolare, lo sport tech ha saputo fronteggiare in maniera ottimale la crisi pandemica, che avrebbe potuto destabilizzare il sistema causandone un forte rallentamento, mentre in realtà ha permesso alle startup di dimostrare alle organizzazioni sportive e agli investitori le proprie capacità di innovare i modelli di business per rispondere a cambiamenti improvvisi e imprevedibili degli scenari. Nonostante la svolta vissuta a livello globale, in Italia le startup dello sport tech si trovano in una condizione singolare: nonostante operino in un settore di grande interesse per il Paese (muove circa il 3% del Pil) caratterizzato da un forte interesse, trovano difficoltà importanti nel momento in cui si trovano a dover rendere scalabile il proprio business, fondamentalmente per la mancanza di un ecosistema strutturato che regoli le interazioni tra i vari attori. Lo scopo di questa tesi è quello di fornire, in primo luogo, una contestualizzazione dell'ecosistema a livello globale, attraverso l'analisi di report e di alcuni successi di startup internazionali, e successivamente di analizzare la situazione italiana, evidenziando i motivi per cui non si può ancora parlare di ecosistema sport tech nonostante la presenza di diversi casi di successo, e documentando gli sforzi attualmente in essere finalizzati alla creazione del suddetto ecosistema, ovvero l'incubatore di startup sport tech Wylab e l'acceleratore WeSportUp. Per la ricostruzione delle attività di questi ultimi, si è fatto ricorso a dichiarazioni di addetti ai lavori ed esperti del settore, rilasciate durante video interviste sul web, masterclass o colloqui con i diretti interessati.
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Negli ultimi decenni, nella storia delle scienze si è sviluppato un certo interesse per la comunicazione delle discipline verso un pubblico di non specialisti, indicata come divulgazione scientifica. Spesso tale interesse è limitato al mondo anglosassone, mentre per altri Paesi poco è stato scritto. Per quanto riguarda l’Italia la letteratura è ancora abbastanza confinata ai primi decenni successivi all’unificazione nazionale. Si vuole qui fornire un caso di studio per la divulgazione italiana di inizio Novecento, che permetta di osservare come venivano comunicate l’astronomia e la fisica e come esse interagissero nella diffusione delle nuove idee scientifiche: il passaggio della cometa di Halley del 1910 nelle parole del fisico Augusto Righi e dell’astronomo Elia Millosevich. Per contestualizzarle, si affrontano la storia della divulgazione scientifica, con la specificità italiana, e lo sviluppo avvenuto nell’astronomia a partire dall’Ottocento. Si identificano successivamente i criteri di analisi applicati ai testi considerati, partendo dalla letteratura di ricerca in storia e sociologia della scienza. Si traccia poi l’evolversi delle conoscenze sulle comete al passare dei secoli. Si affronta il contesto storico, sociale e culturale in cui si muovono Millosevich e Righi. Di quest’ultimo, fisico bolognese di rilevanza internazionale, si abbozza una breve biografia. Sono poi esposti l’analisi e il confronto dei testi “Sulle comete e in ispecial modo sulla cometa di Halley” di Elia Millosevich e “Comete ed elettroni” di Augusto Righi e si propone uno spunto per possibili studi futuri riguardanti i cambiamenti nella comunicazione scientifica avvenuti nel corso del ventesimo secolo, col ritorno del 1986 della cometa. Infine, nelle Appendici si trovano vari approfondimenti. Nell’affrontare le differenti contestualizzazioni storiche e scientifiche si fa uso sia di letteratura di ricerca che di fonti primarie, risalenti ai diversi periodi considerati.
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Questo elaborato ha come obiettivo quello di mettere a confronto alcuni dei frames ricorrenti nei dibattiti politici tedeschi e italiani, per poi analizzare in che modo essi riescano a influenzare il nostro pensiero. Data l’impossibilità di trattare il fenomeno del framing politico a tutto tondo, l’ambito da cui provengono i frames scelti per l’analisi è quello dell’immigrazione e dei fenomeni migratori. In un primo momento verrà fornita una breve introduzione su alcuni concetti fondamentali alla base del framing, come la simulazione cognitiva e gli stessi frames. Ogni parola, infatti, è inserita all’interno di una “cornice” di significato, che comprende altri concetti ad essa collegati. L’attivazione di quei concetti a livello mentale da un lato ne permette la comprensione, ma dall’altro è in grado di influenzare le nostre scelte e le nostre azioni. Il fatto che politici e media scelgano con molta attenzione le parole da usare per ottenere l’effetto desiderato sulla popolazione prende il nome di framing. Per quanto riguarda i termini ricorrenti in ambito immigrazione, sia in Italia che in Germania si fa largo uso di metafore legate a masse d’acqua e a catastrofi naturali, che hanno l’effetto di disumanizzare i migranti, i quali vengono inoltre percepiti come un pericolo. Alcuni esempi in italiano sono ondata di migranti e tsunami di migranti, che corrispondono ai tedeschi Flüchtlingsflut e Flüchtlings-Tsunami.