6 resultados para Housing

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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La tesi individua alcune strategie di rigenerazione urbana e di riqualificazione edilizia, al fine di ottenere una serie di linee guida per lintervento sul patrimonio di edilizia abitativa situata nelle periferie urbane. Tali principi sono stati poi applicati ad un edificio ACER collocato nella prima periferia di Forl, per sperimentare lefficacia delle strategie individuate. Dalla ricerca svolta sulle strategie di intervento volte alla riqualificazione sociale delle periferie, in particolare la teoria del Defencible space di Jacobs, si evidenzia limportanza di accentuare nei residenti il sentimento di territorialit, ovvero la consapevolezza di far parte di una comunit specifica insediata in un particolare spazio, alimentata attraverso la frequentazione e lappropriazione percettivo-funzionale degli spazi pubblici. Si deciso quindi di allargare il campo di intervento alla rigenerazione dellinterno comparto, attraverso la riorganizzazione degli spazi verdi e la dotazione di attrezzature sportive e ricreative, in modo da offrire spazi specifici per le diverse utenze (anziani, giovani, bambini) e la definizione di un programma funzionale di servizi ricreativi e spazi destinati a piccolo commercio per integrare le dotazioni carenti dellarea. Dallanalisi approfondita delledificio sono emerse le criticit maggiori su cui intervenire: - lintersezione dei percorsi di accesso alledificio - la struttura portante rigida, non modificabile - la scarsa variet tipologica degli alloggi - lelevato fabbisogno energetico. La riqualificazione delledificio ha toccato quindi differenti campi: tecnologico, funzionale, energetico e sociale; il progetto stato strutturato come una serie di fasi successive di intervento, eventualmente realizzabili in tempi diversi, in modo da consentire il raggiungimento di diversi obiettivi di qualit, in funzione della priorit data alle diverse esigenze. Secondo questottica, il primo grado di intervento, la fase 1 - riqualificazione energetica, si limita alladeguamento dello stato attuale alle prestazioni energetiche richieste dalla normativa vigente, in assenza di adeguamenti tipologici e spaziali. La fase 2 propone la sostituzione degli impianti di riscaldamento a caldaie autonome presenti attualmente con un impianto centralizzato con pompa di calore, un intervento invasivo che rende necessaria la realizzazione di un involucro polifunzionale che avvolge completamente ledificio. Questo intervento nasce da tre necessit fondamentali : - architettonica: poter ampliare verso lesterno le superfici degli alloggi, cos da intervenire sulle unit abitative rendendole pi rispondenti alle necessit odierne; - statica: non dover gravare in ci sulledificio esistente apportando ulteriori carichi, difficilmente sopportabili dalla struttura esistente, assicurando il rispetto della normativa antisismica in vigore; - impiantistica/tecnologica: alloggiare i condotti del nuovo impianto centralizzato per il riscaldamento, raffrescamento e acs; La fase 3 invece incentrata sullampliamento dellofferta abitativa, in modo da rispondere anche a necessit legate ad utenze speciali, come utenti disabili o anziani. Laddizione di nuovi volumi si sviluppa in tre direzioni: - un volume parassita, che aderisce alledificio nel fronte sud/est, indipendente dal punto di vista strutturale, ruotato per sfruttare al meglio lorientamento ottimale. - un volume satellite, indipendente, connesso alledificio esistente tramite un elemento di raccordo, e nel quale sono collocati alcuni alloggi speciali. - unaddizione in copertura, che non appoggia direttamente sul solaio di copertura esistente, ma grava sullelemento di chiusura delinvolucro realizzato nella fase 2 Completano il progetto le addizioni volumetriche a piano terra, destinate a servizi quali un centro diurno, un micronido e un bar, i quali costituiscono la traduzione alla scala delledificio delle strategie applicate nel progetto di comparto. Questi interventi hanno consentito di trasformare un edificio costruito negli anni 80 in un complesso residenziale moderno, dotato spazi accessori di grande qualit, tecnologie moderne che ne garantiscono il comfort abitativo, servizi alla persona disponibili in prossimit delledificio.

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Tecnologie sostenibili per il social housing: la mia tesi affronta il tema delledilizia sociale cercando di capire se pu ancora diventare un campo di ricerca e sperimentazione architettonica come lo stato in pi occasioni nellultimo secolo. La ricerca si sviluppata in due fasi: una prima attivit di studio della vicenda storica dellabitazione sociale in Italia, con alcuni confronti europei, fino ad analizzare il nuovo quadro che si andato delineando dalla fine degli anni 90 e che caratterizza la situazione attuale. Successivamente, la progettazione di un piccolo intervento di edilizia abitativa che si propone di rispondere agli attuali profili della domanda, puntando a scelte tipologiche e costruttive coerenti. Nel trentennio 1950-80, nellEuropa uscita dalla Seconda guerra mondiale, e in Italia in particolare, ledilizia popolare ha vissuto un periodo dinamico, ricco di interventi normativi da parte dello Stato, (su tutte la legge Fanfani, e le norme Gescal) che hanno permesso di realizzare molti degli edifici ancora oggi utilizzati, accelerando la ripresa economica e sociale. Dopo gli anni 80, le ricerche e le sperimentazioni in campo architettonico si spostano verso altri temi; superata la necessit di fornire una casa a milioni di persone, il tema dellalloggio sembra perdere il forte rilievo sociale che aveva avuto nei decenni precedenti. Fino a ritenere che il tema dellalloggio e in particolare dellalloggio sociale, non avesse pi la necessit di essere sperimentato e approfondito. Oggi la situazione riguardante la sperimentazione non molto diversa: sono ancora molto limitati, infatti, gli studi e le ricerche sul tema dellalloggio sociale. Ci che nuovamente mutata, invece, lemergenza di una nuova domanda di casa e la drammatica esigenza sociale di fornire un alloggio a milioni di famiglie che non se lo possono permettere. Le dinamiche che guidano questa nuova ondata di richiesta di alloggi sono molteplici, sia di natura sociale che economica. Sul piano sociale: - laumento del numero delle famiglie, passate da 22.226.000 nel 200o a 24.642.000 nel 2010, con un aumento del 9,8% in un solo decennio; - la nuclearizzazione delle famiglie e la loro contrazione dimensionale, fino agli attuali 2,4 componenti per nucleo; - linvecchiamento della popolazione; - laumento della popolazione straniera, con oltre 3.900.000 di immigrati regolari. Su quello economico: - laumento della povert assoluta: in Italia 1.162.000 famiglie (4,7%) corrispondenti a 3.074.000 individui vivono sotto la soglia di povert; - laumento della povert relativa, che investe oggi 2.657.000 famiglie (9,3%) e laumento delle famiglie a rischio di povert (920.000 famiglie, pari al 3,7% dei nuclei). Questi dati evidenziano la dimensione del problema abitativo e smentiscono lopinione che si tratti di una questione marginale: nel 2010 in Italia almeno 1.162.000 non hanno le risorse per pagare un affitto, nemmeno a canone agevolato, e 4.739.000 famiglie non riescono a pagare un affitto ai prezzi del libero mercato, ma non hanno la possibilit di entrare nelle graduatorie per lassegnazione di un alloggio sociale. Da questa panoramica sulle dimensioni del disagio abitativo, prende spunto la progettazione del mio sistema costruttivo, che si pone come obiettivo quello di ridurre i costi di costruzione tramite la standardizzazione dei componenti, consentendo di conseguenza, un minor costo di costruzione e quindi la possibilit di canoni di affitto ridotti, mantenendo buoni standard di qualit degli alloggi, sostenibilit ambientale e risparmio energetico. Le linee guida che hanno portato alla progettazione del sistema sono: - modularit degli spazi abitativi - zonizzazione funzionale - razionalizzazione impiantistica - illuminazione naturale - industrializzazione dei sistema costruttivo - standardizzazione dei componenti. Il risultato un catalogo di alloggi di diverse metrature, aggregabili secondo tre tipologie residenziali. - a ballatoio - in linea - a torre Messo a punto questo sistema costruttivo, stato progettato un intervento in un contesto specifico, per verificare lapplicabilit delle soluzioni sviluppate ed esplorarne alcune possibilit.

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La presente tesi si pone in continuit con il Laboratorio di Sintesi Finale in Urbanistica La citt e le case. Lurbanistica e lo spazio dellabitaree si propone di applicare e sperimentare una nuova forma urbana quella dellopen block derivante dallomonima teoria dellarchitetto francese Christian de Portzamparc. Lintervento si inserisce allinterno della cosiddetta Darsena di Citt di Ravenna, unex area industriale di 136 ettari collocata a ridosso del centro storico della citt, ma priva di collegamenti diretti con questo da cui si discosta nettamente per caratteristiche e funzioni. Nel corso del laboratorio si sono condotte analisi in maniera approfondita rispetto alle caratteristiche dello stato di fatto e dei bisogni principali del territorio, non solo facendo riferimento agli stessi strumenti urbanistici, ma anche avvalendosi dellincontro con professionisti, tecnici e docenti. La conoscenza dellarea cos raggiunta ci ha permesso di redigere, a conclusione del laboratorio, una serie di linee guida generali da cui nasce il masterplan. Su questo si basa la riqualificazione urbana dellintera area da cui deriva la peculiarit della nuova Darsena ovvero la coesistenza di due rive dalle caratteristiche opposte e allo stesso tempo complementari. A nord trova spazio la riva naturale contraddistinta dalla prevalenza di spazi verdi di diversa natura; questa riva si pone in stretta relazione con il verde agricolo collocato nelle immediate vicinanze della Darsena e fortemente segnato dalla centuriazione romana. La riva sud, la riva urbana, invece caratterizzata dalla prevalenza del costruito che trova un diretto confronto con il tessuto urbano preesistente collocato sia allinterno dellarea sia lungo il limite sud della stessa. Grande importanza per la riqualificazione del Comparto Darsena stata data al mantenimento degli edifici di archeologia industriale ai quali viene dato ruolo centrale attraverso le nuove funzioni che vengono loro affidate. Altro aspetto fondamentale per la riuscita della riqualificazione della Darsena e allo stesso tempo valoreaggiunto per lintero territorio comunale, nonch argomento centrale della presente tesi, il tema dellhousing sociale. A seguito di analisi, studi sulle politiche abitative attualmente vigenti a livello regionale e comunale e indagini sui bisogni radicati nel territorio, si redatto un masterplan da cui nasce un progetto per un quartiere con housing sociale situato allinterno del comparto CMC. Il progetto nasce dalle riflessioni condotte sullargomento, mette al centro lidea della mixit e si fonda sulla forma urbana dellisolato aperto.

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In questa tesi verr descritto il lavoro di progettazione mirato a studiare una nuova tecnologia costruttiva, basata su pannelli in legno lamellare a strati incrociati (Xlam). In particolare verranno progettati moduli abitativi a comportamento tubolare, componibili per realizzare alloggi e complessi abitativi per famiglie a basso reddito. Infine la tecnologia elaborata verr applicata ad un'area di progetto localizzata nel quartiere Pilastro a Bologna.

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Loggetto di questa tesi di laurea un intervento di recupero e riprogettazione di un edificio non completato, destinato a 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica, situato a Rovigo. Questo stato oggetto di una lunga ed articolata vicenda caratterizzata da continue interruzioni del cantiere, principalmente causate da una cattiva esecuzione dei lavori da parte dellimpresa costruttrice. Allo stato attuale presente la sola struttura metallica assemblata sulle fondazioni in calcestruzzo armato; tutto il fabbricato risulta abbandonato e congelato da diversi anni dopo i primi collaudi che hanno stabilito la non idoneit del telaio in acciaio. Lobiettivo del progetto dunque quello di recuperare le fondazioni esistenti e di riprogettare ledificio in una chiave pi attuale e sostenibile. E stato effettuato un sopralluogo per comprendere pi da vicino le problematiche relative allarea di progetto, oltre ad unattenta analisi delle documentazioni riguardanti il progetto originario in modo da correggere eventuali punti deboli. Le strategie non hanno tenuto conto dunque solamente di unottima efficienza energetica o di unofferta di alloggi adeguata alla domanda della situazione abitativa attuale, ma anche di tutte le problematiche che sono derivate dalla cattiva gestione del progetto originario. Le scelte progettuali, infatti, sono state il risultato anche delle necessit di limitare tempi e costi di un intervento per il quale sono state sprecate fin troppe risorse, soprattutto economiche. La fase progettuale stata affiancata dalla realizzazione di simulazioni effettuate tramite software di calcolo (Termolog EpiX 6 e DIALux evo) che hanno permesso di ottenere ottimi risultati per quanto riguarda prestazione energetica e comfort luminoso indoor.

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Valutazione dei rischi per una linea di assemblaggio di CHRA (Center Housing Rotating Assembly). Studio, analisi e descrizione sul funzionamento della linea di assemblaggio e del prodotto che andr ad assemblare. Trattazione preliminare del contesto normativo europeo, introduzione alle direttive applicabili alla linea e studio delle norme armonizzate per il soddisfacimento dei requisiti essenziali. Studio delle norme di riferimento e trattazione delle metodologie per eseguire la valutazione dei rischi di una linea di assemblaggio. Analisi dei rischi effettuata sulla linea secondo le norme di riferimento. Trattazione sulle soluzioni da prendere per la riduzione del rischio.