2 resultados para Heavy-metal separation

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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This work, in collaboration with the Romagna Reclamation Consortium, has the aim of studying the heavy metals concentration distribution in the drainage canals of the Ravenna coastal basins, Italy. Particular attention was given to the area of the V Fosso Ghiaia and VI Bevanella basins, where water and sediment samples were collected in the field and integrated with existing databases. The hydrological regime is controlled and managed by the Consortium, which has divided the territory into several mechanical drainage basins. XRF was performed on 21 sediment samples and pH, EC, T°, Fe2+ and Fetot were measured on 15 water samples by probes and spectrophotometer, respectively. Heavy metals concentrations exceeding legal limits of the D.LGS n ° 152/2006 were found for As, Co, Cr, Pb and Zn. These results were then integrated with canal sediment analyses provided by the Consortium to perform a Principal Component Analysis. PCA results show that the main variable affecting heavy metals distribution is the use of fertilizers, followed by distance from sea, and altimetry, which are directly linked to salinity. Heavy metals concentrations increase with increasing use of fertilizers, which are mainly due to the widespread agricultural practices and industrial land use in the area. High heavy metals concentrations are also found in the canals interested by higher salinity (especially Pinetale Ramazzotti). In fact, the area is affected by salinization caused by a water table below sea level and upward seepage of salty oxygen-poor saline water from the bottom of the aquifer. According to the literature, iron and manganese oxides were found to be an important factor in controlling the heavy metals distribution.

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Il presente elaborato è stato finalizzato allo sviluppo di un processo di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU oppure, in lingua inglese OFMSW, Organic Fraction of Municipal Solid Waste) provenienti da raccolta indifferenziata e conseguente produzione di biogas da impiegarsi per il recupero energetico. Questo lavoro rientra nell’ambito di un progetto, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna attraverso il Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (PRRIITT), sviluppato dal Dipartimento di Chimica Applicata e Scienza dei Materiali (DICASM) dell’Università di Bologna in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Ferrara e con la società Recupera s.r.l. che applicherà il processo nell’impianto pilota realizzato presso il proprio sito di biostabilizzazione e compostaggio ad Ostellato (FE). L’obiettivo è stato la verifica della possibilità di impiegare la frazione organica dei rifiuti indifferenziati per la produzione di biogas, e in particolare di metano, attraverso un processo di digestione anaerobica previo trattamento chimico oppure in codigestione con altri substrati organici facilmente fermentabili. E’ stata inoltre studiata la possibilità di impiego di reattori con biomassa adesa per migliorare la produzione specifica di metano e diminuire la lag phase. Dalla sperimentazione si può concludere che è possibile giungere allo sviluppo di metano dalla purea codigerendola assieme a refluo zootecnico. Per ottenere però produzioni significative la quantità di solidi volatili apportati dal rifiuto non deve superare il 50% dei solidi volatili complessivi. Viceversa, l’addizione di solfuri alla sola purea si è dimostrata ininfluente nel tentativo di sottrarre gli agenti inibitori della metanogenesi. Inoltre, l’impiego di supporti di riempimento lavorando attraverso processi batch sequenziali permette di eliminare, nei cicli successivi al primo, la lag phase dei batteri metanogeni ed incrementare la produzione specifica di metano.