3 resultados para George Orwell
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La lingua varia nel corso del tempo sia in maniera autonoma, poiché esposta a vari fattori di cambiamento, sia a causa di scelte concrete imposte dal potere politico. Tali decisioni prese dall’alto prendono il nome di politiche linguistiche e talvolta possono assumere pericolosi risvolti antidemocratici. Molto spesso, infatti, i regimi totalitari fanno leva sulla sfera linguistico-comunicativa per assoggettare il popolo: orientare le scelte linguistiche di una comunità di parlanti equivale di fatto a modificare l’identità della società in questione. Un esempio che fa parte del mondo della letteratura è la logocrazia descritta nelle pagine del romanzo 1984 di George Orwell, in cui il potere politico si impone soprattutto grazie alla creazione di una nuova lingua. Purtroppo, la storia pullula anche di esempi reali e il fascismo rientra pienamente in questa categoria. La politica linguistica fascista mirava a purificare l’italiano eliminando tutti quegli elementi che ne minacciavano l’integrità. In particolare, Mussolini lanciò una campagna contro i prestiti linguistici, che impedivano all’Italia di affermare la propria indipendenza dallo straniero. Uno dei manifesti della lotta ai forestierismi è l’articolo La difesa della lingua italiana scritto nel 1926 dal diplomatico Tommaso Tittoni, in cui l’autore, mosso da patriottismo purista, auspicava l’emanazione di un decreto che regolasse l’uso delle parole straniere. Le tappe storiche dell’accanimento fascista contro gli esotismi sono numerose e spaziano dai primi segni di intolleranza, primo fra tutti il decreto del 1923 che imponeva una tassa quadrupla sulle insegne in lingua straniera, fino ai provvedimenti dei primi anni quaranta, quando i forestierismi furono definitivamente vietati in ambito commerciale e sostituiti da termini corrispondenti italiani proposti dall’Accademia d’Italia.
Resumo:
The aim of my dissertation is to analyze how selected elements of language are addressed in two contemporary dystopias, Feed by M. T. Anderson (2002) and Super Sad True Love Story by Gary Shteyngart (2010). I chose these two novels because language plays a key role in both of them: both are primarily focused on the pervasiveness of technology, and on how the use/abuse of technology affects language in all its forms. In particular, I examine four key aspects of language: books, literacy, diary writing, as well as oral language. In order to analyze how the aforementioned elements of language are dealt with in Feed and Super Sad True Love Story, I consider how the same aspects of language are presented in a sample of classical dystopias selected as benchmarks: We by Yevgeny Zamyatin (1921), Brave New World by Aldous Huxley (1932), Animal Farm (1945) and Nineteen Eighty-Four (1949) by George Orwell, Fahrenheit 451 by Ray Bradbury (1952), and The Handmaid's Tale by Margaret Atwood (1986). In this way, I look at how language, books, literacy, and diaries are dealt with in Anderson’s Feed and in Shteyngart’s Super Sad True Love Story, both in comparison with the classical dystopias as well as with one another. This allows for an analysis of the similarities, as well as the differences, between the two novels. The comparative analysis carried out also takes into account the fact that the two contemporary dystopias have different target audiences: one is for young adults (Feed), whereas the other is for adults (Super Sad True Love Story). Consequently, I also consider whether further differences related to target readers affect differences in how language is dealt with. Preliminary findings indicate that, despite their different target audiences, the linguistic elements considered are addressed in the two novels in similar ways.
Resumo:
Il presente elaborato prende in analisi due diverse traduzioni italiane, la traduzione di Gabriele Baldini pubblicata per la prima volta nel 1950 e quella di Tommaso Pincio uscita nel 2021, del romanzo distopico "1984" di George Orwell, con particolare attenzione alla traduzione del Newspeak. Lo scopo finale è quello di individuare le differenti scelte traduttive adottate dai due traduttori presi in esame. A supporto di questa analisi, nel primo capitolo verrà effettuata una panoramica generale delle lingue inventate, mentre nel secondo capitolo verrà presentato l’autore, l’opera stessa e la sua storia editoriale. Nel terzo capitolo l’attenzione verrà poi rivolta alla teoria linguistica di Orwell e alle caratteristiche principali del Newspeak. Infine, nel quarto capitolo, verrà effettuata la vera e propria analisi delle scelte traduttive relative al Newspeak adottate dai due traduttori italiani.