15 resultados para Formulações de massa

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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In questo lavoro di tesi stato studiato lo spettro di massa invariante del sistema J/psi pi+ pi-, m(J/psi pi+ pi-), in collisioni protone-protone a LHC, con energia nel centro di massa sqrt(s)) pari a 8 TeV, alla ricerca di nuovi stati adronici. Lo studio stato effettuato su un campione di dati raccolti da CMS in tutto il 2012, corrispondente ad una luminosit integrata di 18.6 fb-1. Lo spettro di massa invariante m(J/psi pi+ pi-), stato ricostruito selezionando gli eventi J/psi->mu+ mu- associati a due tracce cariche di segno opposto, assunte essere pioni, provenienti da uno stesso vertice di interazione. Nonostante l'alta statistica a disposizione e l'ampia regione di massa invariante tra 3.6 e 6.0 GeV/c^2 osservata, sono state individuate solo risonanze gi note: la risonanza psi(2S) del charmonio, lo stato X(3872) ed una struttura pi complessa nella regione attorno a 5 GeV/c^2, che caratteristica della massa dei mesoni contenenti il quark beauty (mesoni B). Al fine di identificare la natura di tale struttura, stato necessario ottenere un campione di eventi arricchito in adroni B. stata effettuata una selezione basata sull'elevata lunghezza di decadimento, che riflette la caratteristica degli adroni B di avere una vita media relativamente lunga (ordine dei picosecondi) rispetto ad altri adroni. Dal campione cos ripulito, stato possibile distinguere tre sottostrutture nello spettro di massa invariante in esame: una a 5.36 GeV/c^2, identificata come i decadimenti B^0_s-> J/psi pi+ pi-, un'altra a 5.28 GeV/c^2 come i candidati B^0-> J/psi pi+ pi- e un'ultima allargata tra 5.1 e 5.2 GeV/c^2 data da effetti di riflessione degli scambi tra pioni e kaoni. Quest'ultima struttura stata identificata come totalmente costituita di una combinazione di eventi B^0-> J/psi K+ pi- e B^0_s-> J/psi K+ K-.

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La risonanza magnetica cardiaca una tecnica di imaging non invasiva, in quanto non necessita luso di radiazioni ionizzanti, caratterizzata da unelevata risoluzione spaziale e che permette acquisizioni in 4-D senza vincoli di orientazione. Grazie a queste peculiarit, la metodica della risonanza magnetica ha mostrato la sua superiorit nei confronti delle altre tecniche diagnostiche ed riconosciuta come il gold standard per lo studio della fisiologia e fisiopatologia della pompa cardiaca. Nonostante la potenza di questi vantaggi, esistono ancora varie problematiche che, se superate, potrebbero probabilmente migliorare ulteriormente la qualit delle indagini diagnostiche. I software attualmente utilizzati nella pratica clinica per le misure del volume e della massa ventricolare richiedono un tracciamento manuale dei contorni dellendocardio e dellepicardio per ciascuna fetta, per ogni frame temporale del ciclo cardiaco. Analogamente avviene per il tracciamento dei contorni del tessuto non vitale. In questo modo lanalisi spesso qualitativa. Di fatti, la necessit dellintervento attivo delloperatore rende questa procedura soggettiva e dipendente dallesperienza, provocando unelevata variabilit e difficile ripetibilit delle misure intra e inter operatore, oltre ad essere estremamente dispendiosa in termini di tempo, a causa dellelevato numero di immagini da analizzare. La disponibilit di una tecnica affidabile per il tracciamento automatico dei contorni dellendocardio e dellepicardio consente di superare queste limitazioni ed aumentare laccuratezza e la ripetibilit delle misure di interesse clinico, quali dimensione, massa e curve di volume ventricolari. Lo scopo di questa tesi di sviluppare e validare una tecnica di segmentazione automatica che consenta lidentificazione e la quantificazione di cicatrici nel miocardio, a seguito di infarto cardiaco. Il lavoro composto da due tappe principali. Inizialmente, presentato un metodo innovativo che permette, in via totalmente automatica, di tracciare in modo accurato e rapido i contorni dellendocardio e dellepicardio nel corso dellintero ciclo cardiaco. Successivamente, linformazione sulla morfologia cardiaca ricavata nella prima fase utilizzata per circoscrivere il miocardio e quantificare la transmuralit dellinfarto presente in pazienti ischemici.

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Analisi della Massa come grandezza fisica. Accenni ai metodi utilizzati in Astrofisica per la sua misurazione; massa di Jeans; Materia Oscura; limite di Chandrasekhar; diagramma H-R; sistemi doppi; trasferimento di massa e Funzione di massa.

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L'oggetto di studio di questa tesi e' l'analisi degli ammassi di galassie (galaxy clusters) e delle loro proprieta', attraverso un introduttiva analisi morfologica e dinamica, considerazioni sulle proprieta' termiche (con caratteristiche collegate direttamente dalla temperatura), ed infine l'ispezione dei meccanismi che generano le emissioni non termiche e le loro sorgenti. Cercheremo delle relazioni fra le une e le altre. In particolare studieremo specifiche conformazioni del mezzo intergalattico (ICM, intracluster medium) all'interno degli ammassi, quali Aloni, Relitti e Mini Aloni, attraverso le radiazioni che essi sprigionano nella banda dei raggi X e onde radio. Le prime osservazioni sugli ammassi di galassie sono state effettuate gia' alla fine del '700 da Charles Messier, che, al fine di esaminare il cielo alla ricerca di comete, forni un catalogo di 110 oggetti cosmici che, pur apparendo nebulosi per via della limitatezza di risoluzione dei telescopi di allora, non erano sicuramente comete. Fra questi oggetti vi erano anche ammassi di galassie. I primi studi approfonditi si ebbero soltanto con il rapido incremento tecnologico del XX secolo che permise di capire che quelle formazioni confuse altro non erano che agglomerati di galassie. Telescopi piu' grandi, e poi interferometri, radiotelescopi osservazioni agli X hanno sostanzialmente aperto il mondo dell'astrofisica. In particolare Abell stabili' nel primo dopoguerra il primo catalogo di ammassi su determinazione morfologica. Altri astronomi ampliarono poi i parametri di classificazione basandosi su caratteristiche ottiche e meccaniche. Le analisi piu' recenti infine basano le loro conclusioni sullo studio delle bande non ottiche dello spettro, principalmente i raggi X e onde Radio.

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Il presente lavoro di tesi stato svolto con lo scopo di valutare la distribuzione dei pesi dei componenti e dei sistemi di un aeromobile da trasporto civile; visto che le formule che la bibliografia propone sono state pensate per aerei con struttura tradizionale in alluminio, nel caso dei nuovi aerei in composito si cercato di valutare una formula correttiva in modo da trovare valori pi realistici di peso. Il motivo dellintroduzione di tali coefficienti correttivi deriva dalla propriet dei materiali compositi di conferire al velivolo leggerezza rispetto ai materiali tradizionali, ma garantendogli, al pari di essi, elevata resistenza e robustezza. Lo studio stato condotto su cinque modelli di aeromobili da trasporto passeggeri: Boeing 737-800, Boeing 747-100, Boeing 777-300, Boeing 787-8, Airbus A350-900. Seppur con i limiti dati da uno studio preliminare e puramente statistico, sono stati ottenuti valori dei coefficienti correttivi pi dettagliati di quanto proposto in letteratura, in cui si propone di adottare un unico coefficiente correttivo in caso di velivolo in composito, indipendente dal tipo di aereo e dalla percentuale di composito utilizzata nelle varie parti del velivolo stesso.

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Il lavoro di tesi svolto si colloca nellambito dei sistemi di determinazione del centro di massa di una specifica classe di satelliti definiti, in gergo, microsatelliti. Il metodo concepito basato su un simulatore di calcolo del centro di gravit, implementato in ambiente MATLAB. Attraverso lastrazione matematica del modello fisico, di cui si propone un primo concept anchesso modellato mediante software CAD durante lo svolgimento della tesi, possibile determinare il centro di massa del corpo in esame. Esso stato definito come il punto medio del segmento di minima distanza tra due particolari rette. Gli obiettivi fissati presupponevano che tale dispositivo avesse una buona affidabilit, risultasse di semplice realizzazione e di facile utilizzo.

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Nella presente tesi, di argomento astrofisico, sono esaminati gli ammassi di galassie (galaxy clusters), ovvero gli oggetti virializzati pi grandi dellUniverso. Attraverso una introduttiva analisi morfologica vengono descritte le propriet di luminosit in banda X e radio dovute alle galassie che li compongono ed al caldo gas intergalattico (ICM IntraCluster Medium) tra queste interposto. In particolare presa in esame lemissione radio diffusa di natura non termica di sottostrutture del gas, note con il nome di Aloni, relitti e mini-aloni. Nei capitoli II e III lattenzione si concentra sul non facile problema della determinazione della massa di un ammasso, propriet che costituisce il principale oggetto di studio del presente lavoro, passando in rassegna e descrivendo i metodi pi utilizzati: analisi dinamica delle galassie (equazione di Jeans ed equazione del viriale), osservazioni in banda X dellICM, weak lensing (WL), strong lensing (SL) ed infine WL e SL accoppiati. Una analisi critica ed un confronto tra questi metodi sviluppata nel capitolo IV, prendendo in considerazione lammasso RCS2327. Il conclusivo capitolo V racchiude e collega gli argomenti delle sezioni precedenti cercando una possibile correlazione tra le propriet emissive non termiche (in banda radio) e le masse di un campione di 28 ammassi, determinate mediante tecnica di weak lensing e strong lensing accoppiate.

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Per lo sviluppo di un modello realistico di formazione ed evoluzione delle galassie necessario un confronto sistematico con le osservazioni in modo da verificare che i dati vengano ben riprodotti. Lo scopo che si prefigge questo lavoro di Tesi un confronto tra le caratteristiche delle galassie presenti nei cataloghi simulati (mock), costruiti sulla base di alcuni modelli, e quelle evinte dai dati osservativi di campioni di galassie (surveys) con l'obbiettivo di far luce su quali siano le maggiori discrepanze e quindi sulla direzione in cui i modelli andrebbero perfezionati. Per far questo, si scelto di far uso della funzione di massa stellare delle galassie (MF), in quanto strumento statistico pi indicativo di una popolazione di galassie, considerando sia la totalit delle galassie, sia separatamente le star-forming e le quiescenti. Questo lavoro di Tesi attua un confronto tra le MF a 0<z<3 ricavate dalle osservazioni e quelle ottenute dai campioni di galassie simulate con i modelli teorici, per capire a quali redshift, a quali masse e per quali sottocampioni di galassie la riproduzione dei dati avviene in maniera migliore e dove invece risiedono i maggiori problemi. Si vede come le funzioni di massa cambino al variare del tasso di formazione stellare nei modelli e le differenze che vi sono nella loro distribuzione in base a colore e SFR. Infine si studia come varia col redshift la densit numerica delle galassie quiescenti osservate e teoriche di diversa massa. Anche questo tipo di confronto ha come scopo quello di sondare le differenze tra modelli ed osservazioni su quali siano le modalit e le tempistiche di evoluzione delle galassie a seconda della loro massa e su cosa sia quello che, dai modelli, costruiti sulla base dei processi fisici che conosciamo, non riesce ancora ad essere riprodotto.

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In letteratura noto che la variabilit cinematica dei bambini durante il cammino molto maggiore se confrontata con quella di soggetti adulti. Ci rende difficile definire lo sviluppo del cammino basandosi sull'analisi di angoli articolari. In questo lavoro stata valutata la traiettoria del centro di massa come possibile fattore caratterizzante la maturazione del cammino durante la crescita: lipotesi che questa risulti, nei bambini, pi ripetibile rispetto al pattern degli angoli articolari. stata analizzata la cinematica del cammino di soggetti appartenenti a tre fasce di et differenti (4 anni, 6 anni, giovani adulti), mediante un sistema di stereofotogrammetria e marker riflettenti (protocollo Plug-in Gait). Lo studio stato condotto avvalendosi di software per lacquisizione, lelaborazione (BTS Smart-DX) e lanalisi statistica (SPM1D) dei parametri dinteresse. La variabilit stata analizzata secondo tre diverse modalit (Inter-subject, Intra-subject, Inter-test). stato osservato un trend simile in termini di variabilit del centro di massa tra bambini e adulti. La variabilit cinematica degli angoli articolari invece risultata pi alta nei bambini, in maniera significativa per tutte e tre le modalit citate. Lipotesi stata confermata per i soggetti che hanno preso parte allo studio: i bambini, pur avendo raggiunto un relativo sviluppo del cammino, presentano una variabilit segmentale maggiore di quella degli adulti, mentre la variabilit della traiettoria del centro di massa risultata essere simile a quella dei soggetti maturi.

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Il Modello Standard descrive la fenomenologia delle interazioni fondamentali con estrema precisione; tuttavia incompleto e deve esistere nuova fisica oltre tale modello. Al momento non si in grado di prevedere come e a che scala di energia tale fisica si manifesti. Uneventuale risonanza nello stato finale + a masse elevate costituirebbe un segnale di nuova fisica. Un fenomeno di questo tipo viene catalogato come produzione della particella Z' , la quale non rappresenterebbe necessariamente un nuovo bosone vettore sequenziale alla Z_0 . Questa tesi si colloca nellambito della ricerca della Z' nei processi di interazione protone-protone a LHC in termini di una generica risonanza che decade in coppie di muoni di carica opposta. I limiti attualmente fissati stabiliscono che non vi siano segnali di nuove risonanze per il Modello Sequenziale (SSM) al di sotto dei 2960 GeV. In questo lavoro di tesi si effettua unanalisi per uneventuale Z ', fino a 5 TeV di massa. A Maggio 2015, LHC ha raggiunto unenergia nel centro di massa di 13 TeV aumentando di un fattore 10 o pi il potere di scoperta per oggetti con massa superiore a 1 TeV. In questo scenario, favorevole allosservazione di fenomeni rari, si inserisce la mia ricerca.

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L' elaborato di analizzare la complessa realt che circonda il mondo della comunicazione e, in particolare, quello dei mezzi di comunicazione di massa, dalle origini fino ai giorni nostri, con uno sguardo anche al futuro. Successivamente ci si sposta ad approfondire il campo del doppiaggio.

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La valutazione strumentale del cammino solitamente svolta chiedendo ai soggetti semplicemente di camminare (ST). Tale condizione non rappresenta la quotidianit. Infatti, nella vita di tutti i giorni la locomozione richiede di adattarsi alle necessit individuali e il coinvolgimento di attivit cognitive. I paradigmi di Dual-Task (DT) sono utilizzati per valutare i cambiamenti nella strategia di controllo del cammino in situazioni di vita quotidiana. In particolare, gli indici di performance, di variabilit e di stabilit, utilizzati nella valutazione del controllo motorio, potrebbero essere utili per valutare le interferenze cognitive durante il cammino. Lobiettivo del lavoro di valutare come tali indici cambiano durante il Dual-Task. Sono stati reclutati 16 studenti, giovani e sani, della Facolt di Ingegneria Biomedica di Cesena, ai quali stato chiesto di compiere un cammino rettilineo di 250 m, senza ostacoli, allaperto, in due condizioni: svolgendo la sola attivit di cammino (ST); aggiungendo al precedente task, una sottrazione consecutiva di 7 ad alta voce, partendo da un numero casuale (DT). Tramite tre sensori inerziali tri-assiali, posti sul tronco (L5) e sulle caviglie, sono stati acquisiti i segnali di accelerazione e velocit angolare. Dopo aver calcolato, a partire da tali dati, indici di performance (numero di passi, cadence, velocit e tempo di esecuzione del test), di variabilit (Standard Deviation, Coefficient of Variation, Index of the Variance, Nonstationary Index, Poincare 4 Plots) e di stabilit (Harmonic Ratio e Index of Harmonicity), nelle due condizioni (ST e DT), stata eseguita unanalisi statistica tra i due task. Le analisi statistiche condotte su tali indici hanno evidenziato che il DT influenza prevalentemente gli indici di performance (numero di passi, cadence, velocit e tempo di esecuzione del test) e in grado minore gli indici di variabilit e stabilit.

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Una delle principali sfide odierne la volont di ridurre limpatto ambientale, causato dalle attivit umane, riducendo le emissioni inquinanti. Per questo motivo, negli ultimi anni, i requisiti di omologazione dei motori a combustione interna sono diventati sempre pi selettivi, evidenziando la necessit di utilizzare nuove e pi avanzate tecnologie. Tra le possibili alternative, le nuove tecnologie che forniscono i risultati pi promettenti sono le cosiddette Low Temperature Combustions (LTC). Una di esse la Gasoline Compression Ignition (GCI) che caratterizzata da una combustione mediante il processo di auto-accensione di un carburante tipo benzina ed in grado di ottenere unelevata efficienza con ridotte emissioni inquinanti. Per poter controllare correttamente una combustione GCI, necessario realizzare un pattern di iniezioni consecutive al fine di raggiungere le condizioni termodinamiche nel cilindro per garantire lauto-accensione della benzina. I principali problemi dovuti alla realizzazione di uniniezione multipla sono la generazione di onde di alta pressione nel condotto di iniezione e, nel caso di iniettori Gasoline Direct Injection (GDI) solenoidali, la magnetizzazione residua dei coil dello stesso. Sia le onde di pressione che la magnetizzazione residua comportano una variazione di massa iniettata rispetto al valore previsto. In questo elaborato presentato un modello matematico realizzato per compensare le variazioni di massa che avvengono durante un pattern di due iniezioni consecutive in un iniettore GDI benzina ad alta pressione. Con tale modello, possibile correggere i parametri che caratterizzano le iniezioni per introdurre il quantitativo desiderato di benzina indipendentemente dal pattern selezionato.

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Lanalisi dellattivit cerebrale rivela la presenza di oscillazioni sincrone che coprono un ampio spettro di frequenze e che possono essere rilevate mediante elettroencefalografia (EEG), magnetoencefalografia (MEG) o elettrocorticografia (ECoG). Si presume che esse svolgano un ruolo cruciale in molti importanti processi della corteccia e nellassociazione tra diverse funzioni. Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di dimostrare come il ruolo di questi ritmi, in particolare di alpha (8-13 Hz) e di gamma (> 30 Hz), sia fondamentale in meccanismi di attenzione spaziale e semantica. A questo scopo, sono stati perfezionati modelli di massa neuronale esistenti per svilupparne uno in grado di simulare i meccanismi alla base dellipotesi di inhibition timing, secondo la quale un aumento di potenza in banda alpha permette di ignorare input irrilevanti per il compito. Sono stati, poi, simulati meccanismi di neurodegenerazione causati dalla schizofrenia, patologia correlata ad alterazioni nella neurotrasmissione GABAergica e ad una riduzione nella sincronia e nella potenza della banda gamma, riconducibile ai deficit cognitivi tipici della malattia.