2 resultados para Femmes âgées

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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L'oggetto del presente lavoro è la traduzione dal francese in italiano di “Femmes d'Afrique: bâtisseuses d'avenir”, una raccolta di “racconti di vita” di donne dell'Africa subsahariana. Sono proprio le donne le protagoniste del nostro studio: raccontano i soprusi, le violenze o le ingiustizie che hanno subito. Sono donne di successo che lottano affinché anche altre donne africane possano diventarlo. Prima di arrivare alla traduzione, si è compiuto un percorso riflessivo sul testo di partenza che porterà alla luce le condizioni di vita delle donne africane e permetterà la costruzione del Thesaurus delle donne d'Africa. Nel primo capitolo, verrà approfondito il tema principale del nostro lavoro: la condizione di vita delle donne dell’Africa subsahariana. In primo luogo, delineeremo il quadro generale della situazione attuale; in secondo luogo, ci occuperemo dei diritti fondamentali dell’uomo che vengono negati alle donne tramite la pratica di antiche usanze discriminatorie e lesive, quali le mutilazioni genitali femminili o la concessione in sposa delle bambine a uomini molto più grandi di loro. Nel secondo capitolo vengono presentate la storia e le missioni di alcune delle associazioni che lottano affinché le donne d’Africa vedano riconosciuti i propri diritti. Nel terzo capitolo, ci si focalizzerà sull’analisi dei racconti di vita. Partendo dalla definizione del genere testuale, analizzeremo la sezione “droits des femmes” scelta dal libro in esame e, infine, creeremo il Thesaurus delle donne d'Africa. Nel quarto capitolo, si delineerà un quadro generale della storia della traduzione e introdurremo gli studi di teoria della traduzione spiegando tre tipi di approcci alla materia. Infine, proporremo la traduzione e il commento di due lettere di presentazione e della sezione “droits des femmes”. Nelle conclusioni si ripercorrerà lo studio svolto cercando di metterne in evidenza i punti salienti. Infine, in appendice troveremo il testo di partenza della traduzione.

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«Così una circoncisione del Guercino mi ha fatto una profonda impressione, perché già conosco ed amo questo maestro. Gli ho perdonato il soggetto antipatico e ho goduto dell’esecuzione», commentò Goethe nel suo Viaggio in Italia, quando passò per Bologna tra il 18 ed il 20 ottobre 1786. Lo scrittore tedesco fu una delle ultime personalità che poté ammirare l’opera che campeggiava sull' altare maggiore della chiesa di Gesù e Maria, autentico tempio del barocco bolognese, oggi scomparso. L’abbattimento del complesso intervenne infatti all’inizio del XIX secolo con la conseguente dispersione dell’intero corpo iconografico e del materiale mobiliare, a testimonianza della qualità e del pregio, non solo delle opere un tempo contenute all’interno, ma anche della struttura architettonica. L’interesse alla chiesa di Gesù e Maria è stato determinato dal forte impatto che l’edificio ed il suo apparato ebbe sui contemporanei, come dimostrano efficacemente i testi di letterati e cronisti bolognesi coevi, quali Carlo Cesare Malvasia e Antonio Masini. Per quanto riguarda invece la celebre pala d’altare del Guercino, oltre a Goethe, anche Stendhal ne valutò l’importanza riportandola come una tra le più belle di Bologna. La finalità di questa tesi di laurea, dunque, è quella di far luce sulla vita di questa opera, a partire dalle testimonianze dirette, ricavate dalla comparazione dei documenti dispersi in diversi fondi archivistici di Bologna, indagando soprattutto sulla possibile “paternità” del progetto.