4 resultados para Correntes induzidas (CI),

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Cosa ci spinge a viaggiare? Siamo così terribilmente annoiati dalle nostre insicurezze e dalle luccicanti certezze della società che per rimanere in vita sentiamo il bisogno di muoverci, spostarci, andare fuori. Ma fuori dove? Crediamo davvero di salvarci andando a cercare qualcosa che non riusciamo nemmeno a definire? Coloro che potrebbero rispondere affermativamente a un tale quesito non sono quelli che partono, ma quelli che non tornano. Viaggiare per me significa leggere le differenze e leggermi nel profondo, scrivere dell’esperienza e scrivermi tracciando il mio cambiamento, tradurre da una lingua all’altra e tradurre le mie nuove emozioni. Questo elaborato è, perciò, l’umile tentativo di descrivere la complessità e l’arricchimento che può derivare dal fare esperienza, che sia viaggiando, leggendo, scrivendo o traducendo, vedendomi “di spalle che partivo” come avrebbe detto Fabrizio De André. Il fil rouge che creerà un legame tra tali azioni, che tesserà la trama dell’arazzo della mia esperienza è la metafora. La metafora è qualcosa che va anche al di là della sua semplice etimologia dal greco che la rende protagonista di un portare oltre. Metterò in scena il dubbio e la curiosità come motivi del viaggiare; parlerò della soglia come sipario che scorre via una volta che ci si apre all’Altro e non vi è più distinzione né distanza di spazio e tempo; varcherò i confini delle definizioni come palcoscenico in cui lettori, scrittori e traduttori viaggiano, e mostrerò come questi siano antropologi, registi e spettatori allo stesso tempo. Tutto ciò che infine rimarrà non sarà solo il silenzio, l’assenza derivanti dalle perdite che tali esperienze comportano, ma soprattutto l’amore che l’accoglienza dell’Altro insegna.

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Il presente elaborato ha l’obiettivo di analizzare il fenomeno dell’immigrazione, soprattutto quella clandestina, attraverso una proposta di traduzione verso il francese del romanzo « Solo la luna ci ha visti passare », pubblicato dalla scrittrice italiana Francesca Ghirardelli nel maggio 2016. Il romanzo è la testimonianza di una ragazzina curda-siriana che, tra luglio e agosto 2016, ha intrapreso un lungo viaggio in camion dalla Siria all’Europa passando per la costa balcanica. Il presente elaborato è suddiviso in tre capitoli. Il primo capitolo è incentrato sulla presentazione del romanzo « Solo la luna ci ha visti passare » dal punto di vista contenutistico e stilistico. Inoltre, sarà inserita la trascrizione, tradotta in francese, di un’intervista radiofonica con l’autrice Francesca Ghirardelli. Nel secondo capitolo viene proposta la traduzione del capitolo II e di una parte del capitolo III del romanzo in questione, seguita da un commento volto a ragionare sulle difficoltà riscontrate e le tecniche impiegate durante il processo traduttivo. Infine, nell’ultimo capito sarà illustrata la storia dell’immigrazione in Italia e in Francia e verrà analizzata l’influenza di questo fenomeno sulle letterature di entrambi i paesi.

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Oggigiorno, quando una persona “ha un’idea” e vuole concretizzarla si rivolge agli incubatori: la diffusa metodologia Lean Startup è determinante nel far comprendere agli aspiranti founders la portata della propria “idea” abbattendo i rischi. Tuttavia, ci sono due problemi: accedere ai percorsi di incubazione non è scontato e, una volta concluso il percorso, si hanno diverse conoscenze per passare dalla validazione alla fase Seed, ma non sufficienti per un’efficace Execution. Partendo dalla personale esperienza del progetto Climby, si cercherà di dare un’overview sugli aspetti più importanti da considerare, evidenziando ciò che si potrebbe sottovalutare. Il fine è dunque supportare chi “ha un’idea” nell’intraprendere il percorso di incubazione in modo più consapevole e illustrare i limiti dei percorsi stessi, suggerendo approfondimenti di immediata applicazione ed utilità nelle diverse fasi citate, come integrazioni tratte dal Service Design. Pertanto, sarà posta particolare attenzione a ciò che è stato appreso in prima persona, considerando errori e aspetti positivi del percorso di un’“idea” nata nel 2019 e trasformatasi drasticamente durante l’incubazione, fino a ciò che accade dopo il Pitch Day. In tal modo, si intende anche esplicitare alcuni aspetti importanti, talvolta trascurati, ma rilevanti per le scelte da compiere prima ancora di iniziare un percorso. Il fine, quindi, è quello di produrre un contenuto complementare agli autorevoli scritti che trattano di Lean Startup, invece di proporne trattazione alternativa. Infine, conducendo queste riflessioni, si proporrà anche un confronto più specifico tra le metodologie e gli strumenti di Lean Startup e Service Design e - anticipando le conclusioni - suggerendo che sarebbe interessante approfondire l’integrazione di questi due ambiti, di cui emerge ancora una forte mancanza di reciproca conoscenza e che, invece, potrebbero rappresentare reciprocamente una risorsa se considerati senza visioni di parte.