8 resultados para Cochrane review

em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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Introduzione: I neuroni colinergici ricoprono un ruolo importante nella regolazione dei processi flogistici, tale scoperta ha portato la ricerca scientifica ad approfondire questo aspetto, provando che la stimolazione del Nervo Vago può essere utilizzata nel trattamento delle patologie infiammatorie. La respirazione potrebbe essere una tecnica volta a stimolare il Nervo Vago, inducendo cosi spostamenti nell’equilibrio simpatico-vagale verso una predominanza parasimpatica, con i conseguenti riflessi anti-infiammatori. Materiali e metodi: È stata effettuata una prima ricerca in letteratura per identificare studi che provassero la funzione immunologica, anti-infiammatoria, bi-direzionale del Nervo Vago. Attraverso la seconda ricerca è stata analizzata la possibile correlazione tra la pratica di pattern respiratori e la stimolazione del Nervo Vago analizzando i marker tonici vagali. Sono stati visionati i database elettronici PUBMED, CINAHL, COCHRANE e PEDRO. La ricerca è stata effettuata nel periodo che va da marzo 2020 ad ottobre 2020. Risultati: Il Nervo Vago è coinvolto nell’omeostasi dei processi infiammatori attraverso un sistema di controllo bi-direzionale neuroimmunologico. È capace di individuare i processi flogistici silenti nella periferia attraverso le vie afferenti, e mediante la via efferente colinergica anti- infiammatoria li disattiva. In base agli studi analizzati, un pattern respiratorio di circa 6 cicli resp/ min con un rapporto basso tra inspirazione ed espirazione evidenzia un aumento significativo nell’analisi dello spettro dell’ Heart Rate Variability, del baroriflesso e dell’aritmia sinusale respiratoria. Conclusioni: In accordo con i risultati biofisici e neurofisiologici e con le attuali pratiche medico ingegneristiche che utilizzano la stimolazione del Nervo Vago, nel trattamento di diverse patologie, si vuole invogliare la ricerca scientifica ad indagare un possibile utilizzo terapeutico della respirazione.

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Background: I trattamenti volti al recupero della deambulazione nel paziente post stroke sono ampiamente declinati in letteratura, ma vi sono tanti interrogativi per quanto riguarda gli eventi avversi che possono intercorrere in neuroriabilitazione. Dato l’ampio spettro di opzioni terapeutiche in questo ambito, innanzitutto, è utile comprendere quali trattamenti si dimostrano nocivi nella riabilitazione di un paziente così complesso. Obiettivo: l’obiettivo di questa Scoping Review è quello di indagare la presenza di eventi avversi riportati in letteratura che possono insorgere nella riabilitazione volta al recupero del cammino nel paziente post stroke. Inoltre, si cerca di individuare quali strategie terapeutiche non siano applicabili e sicure nell’ambito della neuroriabilitazione. Metodi: la ricerca è avvenuta consultando più banche dati online come Pubmed, Cochrane Library, PEDro, il motore di ricerca Google Scholar; il tutto tramite ricerca manuale bibliografica. Sono stati poi analizzati gli articoli pertinenti rispetto al nostro quesito di partenza, prendendo in considerazione qualsiasi tipologia di studio e senza porre limiti di lingua. Risultati: sono stati individuati 53 articoli secondo i criteri di eleggibilità, di cui: 28 RCT, 8 Systematic Reviews, 7 studi pilota, 4 meta – analisi, 2 studi cross-sectional, 2 studi osservazionali prospettici, 1 studio preliminare e 1 studio post hoc di 2 RCT. Il processo di selezione degli articoli è stato riportato utilizzando un diagramma di flusso, mentre il loro contenuto è sintetizzato in tabella sinottica. Conclusione: L’analisi degli studi segue l’applicazione della stringa di ricerca. Dall’analisi attuale della letteratura non viene evidenziata l’insorgenza di eventi avversi gravi e trattamento-correlati, che fossero responsabili di un cambiamento nella pratica clinica. Sono stati rilevati invece, alcuni eventi avversi di grado lieve o moderato, non sempre direttamente correlabili al trattamento proposto.

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Background: L’ictus rappresenta una delle principali patologie neurologiche che causa disabilità a lungo termine con un impatto profondo sulla funzionalità, autonomie della vita quotidiana (ADL) e partecipazione alla vita sociale. Circa il 50% degli individui affetti soffre di deficit cronici dell’arto superiore e solo 1/3 ha un pieno recupero. La realtà virtuale (VR) presenta i presupposti necessari dell’apprendimento motorio come ripetitività, specificità e adattamento del carico di lavoro per favorire la riorganizzazione neurale. Obiettivo: L’obiettivo della scoping review è di svolgere una mappatura della letteratura in cui sia previsto l’impiego della VR come possibile trattamento riabilitativo nel recupero della funzionalità dell’arto superiore in soggetti con esito di stroke in fase cronica, secondo la checklist della PRISMA Extension per le Scoping Review. Disegno dello studio: Sono stati inclusi gli studi pubblicati dall’01 gennaio 2016 al 05 settembre 2022 che prevedessero l’impiego della realtà virtuale, sia immersiva che non immersiva, applicata sull’intero arto superiore nel soggetto con esito di stroke in fase cronica per favorire il recupero della funzionalità dell’arto superiore. I limiti imposti sono: studi in lingua inglese, condotti in un ambiente sanitario con la supervisione di un operatore e il campione coinvolto di età adulta senza ulteriori patologie neurologiche. Le banche dati elettroniche coinvolte sono Pubmed, Cochrane library, PEDro, Scopus e Web of science. Risultati: Sono stati inclusi 5 evidenze scientifiche (1 RCT, 2 trial non controllati e 2 case report) che impiegassero la VR sull’arto superiore e svolgere ADL o attività ludiche nell’ambiente virtuale. Conclusione: Si evince che l’impiego della VR potrebbe favorire il recupero e il mantenimento della funzionalità dell’arto superiore nei soggetti con esito di stroke in fase cronica, ma sono necessari ulteriori studi futuri di maggiore rilevanza e validità scientifica.

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Background: La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che dà disturbi del movimento tipici: tremore a riposo, ipocinesia o bradicinesia, rigidità e instabilità posturale; inoltre, include anche disturbi non motori quali: ansia, depressione, disturbi del sonno, disfagia, disartria e deterioramento cognitivo. L’insieme dei sintomi motori e non motori influenza la quotidianità del paziente, riduce la partecipazione e la qualità di vita in tutte le fasi della malattia. La riabilitazione motoria può aiutare a mitigare gli effetti dei sintomi motori e migliorare la qualità della vita del soggetto con PD[6,7], ma non esiste un protocollo univoco per il trattamento di questa malattia. Obiettivo: l’obiettivo di questa Scoping Review è di individuare strategie terapeutiche alternative al trattamento convenzionale nel percorso riabilitativo del paziente affetto da Malattia di Parkinson. Disegno dello studio: sono stati presi in considerazione studi pubblicati tra il 2020 e il 2022 su diverse attività non tradizionali proposte a pazienti con Parkinson. Le banche dati utilizzate sono PubMed, PEDro e Cochrane Library. Sono stati posti come criteri di inclusione: soggetti esclusivamente con Malattia di Parkinson di età > 18 anni e articoli in lingua inglese. Sono stati inclusi quindi Review, RCT e articoli di giornali che soddisfacessero la checklist della PRISMA Extension per le Scoping Review. Risultati: al termine della selezione, sono stati inclusi 6 studi che facevano riferimento ad attività come il ballo, l’arrampicata sportiva, l’esercizio in acqua, lo Yoga, il Nordic Walking e la teleriabilitazione nel PD. Conclusioni: la letteratura analizzata fornisce buoni risultati legati alle attività per il trattamento di sintomi motori e non motori del soggetto con PD. Tuttavia, gli studi hanno riportato la necessità di eseguire ulteriori prove per una conferma dell’efficacia statisticamente significativa sui disturbi del PD, con gruppi di pazienti più ampi.

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Background: Il pectus excavatum (EP) è l'anomalia congenita più comune della parete toracica. È caratterizzato da depressione variabile dello sterno e cartilagini costali inferiori. I pazienti con EP possono presentare molti sintomi diversi. Alcuni pazienti con EP soffrono di limitazioni funzionali, problematiche posturali e psicosociali legate all’immagine corporea. Tuttavia, i vari interventi non sono stati standardizzati. Obiettivi: Questa scoping review mira a mappare e sintetizzare la letteratura con lo scopo di identificare gli interventi riabilitativi presenti per adolescenti e bambini con pectus excavatum. Metodi: La ricerca, terminata ad agosto 2022, è stata effettuata nelle seguenti banche dati: PUBMED, Cochrane Library e PEDro. È stato inoltre utilizzato il motore di ricerca Google Scholar per contenuti della letteratura grigia. La selezione degli studi è avvenuta secondo precisi criteri di inclusione; sono stati considerati sia studi primari che secondari senza limiti geografici e di lingua. I risultati sono stati presentati sia in modalità numerica sia tematica. Risultati: Da 47 articoli iniziali, sono stati selezionati 30 articoli, di cui 8 systematic review, 5 RCT, 3 case reports, 2 preliminary reports, 6 studi retrospettivi, 1 case series, 2 studi primari diagnostici, 1 studio prospettico e 2 records dalla letteratura grigia. Il processo di selezione degli articoli è stato riportato attraverso il diagramma di flusso, mentre i contenuti dei singoli articoli sono stati schematizzati in una tabella sinottica. Conclusioni: Dall’analisi attuale della letteratura emerge che, nonostante la varietà dei trattamenti presenti negli articoli, rimane un’evidente lacuna sull’unanimità riguardo alle indicazioni e alle linee guida da seguire nell’approccio e intervento riabilitativo del ragazzo con diagnosi di pectus excavatum. Questa scoping review può rappresentare un punto di partenza per le future ricerche.

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Introduzione Lo schema corporeo è la rappresentazione sensori-motoria del corpo che elabora input propriocettivi, somatosensoriali e visivi per guidare le azioni. Poiché è essenziale nel movimento, è importante considerare il valore che ha un intervento sullo schema corporeo nella riabilitazione motoria. Studiare i diversi interventi in letteratura, può essere un interessante primo approccio all’argomento per un fisioterapista. Obiettivi Il fine di questa Scoping Review è quello di identificare in letteratura gli interventi riabilitativi, in ambito fisioterapico, che agiscono sullo schema corporeo del paziente osservandone poi, le popolazioni e gli outcome. Metodi Nel periodo tra luglio e ottobre 2022, si sono interrogate le seguenti banche dati: PubMed, Cochrane Library, PEDro, Scopus, Trip Medical Database. La ricerca ha prodotto 138 risultati, selezionati poi con i seguenti criteri di eleggibilità: lingua inglese o italiana, testo integrale, intervento riabilitativo rivolto allo schema corporeo, descrizione dell'outcome relativo e intervento di competenza fisioterapica. Hanno soddisfatto i criteri fissati 17 studi. Risultati All'interno dei 17 studi, sono stati individuati 17 interventi diversi con un'azione sullo schema corporeo; lo spettro di popolazione osservato include pazienti eterogenei per numero, età e condizione. Gli outcome descritti sono: modifiche nella rappresentazione corporea, miglioramento della performance motoria, riduzione del dolore, incremento del ROM, diminuzione della paura del movimento, del distress psicologico e aumento della qualità della vita. Conclusioni La revisione ha mostrato grande eterogeneità negli interventi, nelle popolazioni e negli outcome. La presente Scoping Review, fornisce una panoramica di come la letteratura tratti il tema della riabilitazione dello schema corporeo in fisioterapia, mostra diverse tipologie di trattamento e lascia intuire le potenzialità di questo tipo di intervento sulla riabilitazione del paziente.

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Background :La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. La presa in carico di questi pazienti necessita di un approccio globale. Uno dei sintomi più diffusi in queste persone è la spasticità la cui valutazione e gestione necessità di un approccio multidisciplinare. L’elevato grado di immobilità derivante dalla spasticità interferisce in modo considerevole con l’autonomia quotidiana del paziente e porta ad una significativa riduzione della qualità della vita . Obiettivo: L’obiettivo di questa Scoping review è quello di identificare e mappare la letteratura corrente nell’ambito riabilitativo nella gestione della spasticità nei pazienti affetti da sclerosi multipla ,secondo la checklist della PRISMA Extension per le Scoping Review per identificare concetti chiave , implicazioni per la pratica clinica e individuare spunti per nuove ricerche . Disegno dello Studio: Scoping Review costruita seguendo le indicazioni del PRISMA Extension for Scoping Reviews Fonti di ricerca: La tipologia di questo lavoro di tesi è una revisione sulle evidenze nella letteratura. Per la ricerca del materiale si sono utilizzate riviste specialistiche e banche dati quali: Pubmed, The Cochrane Library, PeDro, e il motore di ricerca Google Schoolar. Risultati: Sono stati inclusi 5 articoli nello studio ( 2 revisioni sistematiche , 3 studi controllati randomizzati ) . Essendo una scoping review non è stata applicata nessuna scala per valutare la qualità degli articoli selezionanti per questa revisione . Conclusioni: la letteratura disponibile fornisce evidenze sugli approcci in merito al trattamento della spasticità nei pazienti affetti da sclerosi multipla però sono necessari altri studi per verificare l’efficacia dei trattamenti riabilitativi disponibili

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Background:i soggetti con esiti di una lesione del SNC sono caratterizzati da un quadro clinico comprensivo di segni negativi e segni positivi come la spasticità e possono andare incontro a molteplici problematiche,come le contracture,che limitano il recupero motorio del paziente favorendo l’immobilità e l’aumento della spasticità,contribuendo alla persistenza della condizione stessa.Il casting si inserisce in questo contesto come trattamento conservativo sui fattori non neurali delle contracture e della spasticità e sembra portare beneficio anche ad alcuni meccanismi neurali della spasticità.Obiettivo:l’obiettivo di questa Scoping review è una mappatura della letteratura esistente sul ruolo del casting all’interno della riabilitazione dei soggetti neurologici,fornendo una descrizione dei protocolli nei vari studi e identificando evidenze e lacune per aiutare la ricerca futura.Metodi:sono state interrogate le banche dati PEDro,PubMed,Cochrane Library ponendo come limiti la lingua inglese,italiana e l’età dei partecipanti maggiore di 19 aa.Gli articoli ottenuti sono stati selezionati con i criteri di eleggibilità e sono stati inclusi SR,RCT,case report,case series e studi osservazionali.Risultati:la Review ha incluso 10 fonti di evidenza.Gli articoli fanno riferimento a diversi tipi di interventi di casting:unito alla tossina botulinica,allo splinting, allo stretching,al motor training o da solo.Conclusioni:dall’analisi delle fonti di evidenza emerge il potenziale degli interventi di casting in un contesto multidisciplinare.Si evidenzia la necessità di condurre ulteriori studi che descrivano i particolari del trattamento riabilitativo con casting,che si concentrino su una selezione di outcome e di scale di valutazione in linea con l'ICF e che approfondiscano il contributo del casting alla riabilitazione del soggetto neurologico,per guidare i clinici e i fisioterapisti nella scelta ed erogazione di tale intervento e fornire prove di efficacia ulteriori a suo supporto.