6 resultados para Calidad del vino
em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Ho svolto una tesi sul monitoraggio dell'ossigeno nella varie fasi di lavoro di un vino bianco. In particolare, si è potuto osservare dalla fase di arrivo del vino in cantina fino alla fase del post confezionamento come l'ossigeno e altri composti si sono evoluti lungo il flusso di lavorazione. Il vino in arrivo è stato diviso in due tagli e stabilizzato con due sistemi differenti proprio per capire se l andamento dell' ossigeno poteva essere differente. Inoltre, sono stati analizzati gli aromi durante le varie fasi di lavoro dato che il prodotto una volta confezionato è stato monitorato da un gruppo PANEL per valutare la shelf-life .
Resumo:
Descrizione, implementazione in Python e valutazione di modelli di Machine Learning e di tutte le sue fasi di Preprocessing, EDA, Training, Test e Evaluation, per valutare la qualità del vino attraverso le sue caratteristiche fisico-chimiche.
Resumo:
Dopo una prima parte dove vengono illustrate le funzioni e gli organi principali dell'OIV, approfondendone gli scopi e i ruoli, l'elaborato analizza alcune delle risoluzioni enologiche più interessanti emanate nel 2020 e nel 2021 dall'organizzazione. La prima risoluzione che viene approfondita è la OIV-OENO-631-2020 "Rassegna delle pratiche per la riduzione delle dosi di SO2 in vinificazione". Vengono individuati sei principali punti d'intervento in cui è possibile, tramite azioni a monte, evitare che divengano necessarie dosi di solforosa eccessive o sostanziose durante tutto il corso del processo produttivo, dalla campagna alla cantina fino alla bottiglia, al fine di correggere appunto "errori" in passaggi precedenti. Segue la risoluzione OIV-OENO-643-2020: "Monografia sulle sfere adsorbenti in stirene-divinilbenzene". Questa monografia porta all'attenzione una nuova tecnica per la riduzione e eliminazione dei difetti aromatici di terra-muffa legati direttamente alla geosmina. Buona parte della monografia tratta metodologie analitiche sulla gestione delle sfere in cantina, necessitando queste di trattamenti di precondizionamento prima dell'utilizzo e rinnovamento una volta terminato. La tecnica è molto interessante; non presenta però selettività nei confronti della molecola: ne consegue che una sua applicazione è un rischio calcolato. L'ultima risoluzione che viene approfondita è la OIV-OENO 581a-2021 "Trattamento del vino con acido fumarico per l'inibizione della fermentazione malolattica". In questa risoluzione viene introdotto l'utilizzo dell'acido fumarico nelle produzioni alimentari e, nel caso della produzione di vino, l'utilizzo per contrastare i batteri responsabili della fermentazione malolattica.
Resumo:
La rilevanza del vento come fattore chiave del terroir, in grado di influenzare la composizione delle uve e del vino, è stata sorprendentemente trascurata. Il lavoro di Tesi ha studiato, per la prima volta, l’influenza del vento sulla composizione delle bacche discutendone i possibili meccanismi d’azione sulla composizione aminoacidica e le conseguenti implicazioni enologiche. È stato valutato l’effetto su viti, della cv Sangiovese, del vento artificiale e della riduzione del vento rispetto un controllo caratterizzato dal vento naturale. Le prove sono state condotte in un vigneto situato a Pesaro a pochi chilometri dal Mare Adriatico, nel quale è stata effettuata una caratterizzazione dei venti e delle brezze. Sulle viti sono stati analizzati i parametri produttivi mentre sulle bacche campionate sono state effettuate le analisi dei principali parametri tecnologici e dei composti azotati (aminoacidi, ammine e ammonio). Le viti sottoposte al vento artificiale hanno manifestato un aumento della concentrazione dei composti azotati totali (aminoacidi e ammonio) rispetto al controllo. In particolare, i cambiamenti hanno coinvolto la concentrazione degli aminoacidi essenziali: lisina, treonina, triptofano, valina, leucina, isoleucina importanti per la loro implicazione nei processi fisiologici. Sulla base dei risultati ottenuti con il lavoro di Tesi e delle informazioni riportate in bibliografia è stato proposto un modello che illustra la possibile azione del vento sulla traslocazione di aminoacidi verso i grappoli. Il vento, oltre al noto effetto positivo sul microclima, ha prodotto un’incredibile influenza sulle bacche con rilevanti implicazioni agronomiche ed enologiche, quest’ultime correlate positivamente al processo fermentativo, alla possibilità di ridurre l’utilizzo di coadiuvanti enologici ed alla qualità dei vini ottenuti.
Resumo:
In questo lavoro di tesi si illustrano la storia, la legislazione, le caratteristiche compositive e la tecnica di produzione del Vermouth, con una attenzione particolare alla recente introduzione dell'Indicazione Geografica "Vermouth di Torino". Sarà delineata la storia dei vini aromatizzati che porterà alla creazione del primo Vermouth nel 1786 e la tecnica di produzione, illustrando la lavorazione delle erbe e piante officinali, la produzione del vino base e l'unione di questi due processi inizialmente distinti. Inoltre, saranno discussi i contenuti del disciplinare del Vermouth di Torino, evidenziandone le caratteristiche distintive rispetto ad altri Vermouth senza Indicazione Geografica. Infine, saranno passate in rassegna le attività svolte negli anni per la promozione e la diffusione del marchio, a partire dalle informazioni e dalle etichette storiche che hanno permesso di far conoscere un prodotto dalla fortissima impronta italiana.
Resumo:
Il trattamento “Steady Wine” rappresenta una possibile risorsa per combattere l’insorgenza di fenomeni di casse proteica nei vini. Per il trattamento viene utilizzato un materiale adsorbente ottenuto funzionalizzando sfere inerti in vetro con nanopolveri di TiO2 sinterizzate a formare uno strato sottile. Lo scopo di questo elaborato è di analizzare gli eventuali effetti dell’impiego di biossido di titanio sulla shelf-life dei vini. Il TiO2 è infatti un materiale catalizzatore in grado di velocizzare le reazioni di ossidazione chimica che avvengono all’interno del vino. Per le analisi sono analizzati vini commerciali e soluzioni similvino. Tutti i vini e le soluzioni modello sono stati suddivisi e classificati in tre tesi che includevano il vino ottenuto dal trattamento e i relativi controlli. I campioni sono stati conservati in diverse condizioni di invecchiamento, aspetto fondamentale, specialmente l’eventuale esposizione a raggi luminosi, poiché capace di influenzare l’attività foto-catalizzante del TiO2. Sono stati monitorati nel tempo vari parametri relativi alle cinetiche di ossidazione come DO440nm e DO420nm (indice di imbrunimento) per verificare un eventuale effetto catalitico del TiO2. Sono stati osservati anche i livelli di SO2 e della speciazione del Fe per verificare il consumo di O2 da parte del materiale. Utilizzando l’ICP-AES sono stata analizzate le concentrazioni di metalli, per evidenziare eventuali cessioni all’interno del vino; particolare attenzione è stata data all’analisi ai metalli catalizzatori presenti (Cu e Fe), per verificare un possibile effetto di rimozione. Infine, una breve parte della sperimentazione è stata dedicata allo studio della capacità del materiale adsorbente di rimuovere riboflavina e metionina, come premessa per una futura sperimentazione volta a studiare il potenziale effetto del trattamento nella prevenzione del difetto di luce.