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em AMS Tesi di Laurea - Alm@DL - Università di Bologna


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La radioterapia guidata da immagini (IGRT), grazie alle ripetute verifiche della posizione del paziente e della localizzazione del volume bersaglio, si è recentemente affermata come nuovo paradigma nella radioterapia, avendo migliorato radicalmente l’accuratezza nella somministrazione di dose a scopo terapeutico. Una promettente tecnica nel campo dell’IGRT è rappresentata dalla tomografia computerizzata a fascio conico (CBCT). La CBCT a kilovoltaggio, consente di fornire un’accurata mappatura tridimensionale dell’anatomia del paziente, in fase di pianificazione del trattamento e a ogni frazione del medisimo. Tuttavia, la dose da imaging attribuibile alle ripetute scansioni è diventata, negli ultimi anni, oggetto di una crescente preoccupazione nel contesto clinico. Lo scopo di questo lavoro è di valutare quantitativamente la dose addizionale somministrata da CBCT a kilovoltaggio, con riferimento a tre tipici protocolli di scansione per Varian OnBoard Imaging Systems (OBI, Palo Alto, California). A questo scopo sono state condotte simulazioni con codici Monte Carlo per il calcolo della dose, utilizzando il pacchetto gCTD, sviluppato sull’architettura della scheda grafica. L’utilizzo della GPU per sistemi server di calcolo ha permesso di raggiungere alte efficienze computazionali, accelerando le simulazioni Monte Carlo fino a raggiungere tempi di calcolo di ~1 min per un caso tipico. Inizialmente sono state condotte misure sperimentali di dose su un fantoccio d’acqua. I parametri necessari per la modellazione della sorgente di raggi X nel codice gCTD sono stati ottenuti attraverso un processo di validazione del codice al fine di accordare i valori di dose simulati in acqua con le misure nel fantoccio. Lo studio si concentra su cinquanta pazienti sottoposti a cicli di radioterapia a intensità modulata (IMRT). Venticinque pazienti con tumore al cervello sono utilizzati per studiare la dose nel protocollo standard-dose head e venticinque pazienti con tumore alla prostata sono selezionati per studiare la dose nei protocolli pelvis e pelvis spotlight. La dose media a ogni organo è calcolata. La dose media al 2% dei voxels con i valori più alti di dose è inoltre computata per ogni organo, al fine di caratterizzare l’omogeneità spaziale della distribuzione.

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This project focuses on the acquisition of Italian and Spanish as mother tongues. Chapter 1 explores some of the main theories concerning language acquisition in order to give a general overview about this field of investigation. Chapter 2 presents the main steps of the acquisition of Italian and Spanish during childhood as described by Camaioni (2001) and Hernández Pina (1990). Chapter 3 contains an analysis carried out on several transcripts of natural conversations between children and their parents. Particular attention was paid to understand how Italian and Spanish children acquire definite and indefinite articles between 18 and 30 months of age. The goal of this paper is to understand whether Italian and Spanish children follow the same pattern of language acquisition when articles are considered, given the undoubtable similarity of these two Romance languages. The results of this study suggest that the acquisition of articles by native Italian and Spanish speakers mirrors such similarity. Yet, Spanish children seem faster at learning new uses of articles (i.e. articulated prepositions), but at first they make many more mistakes compared to Italians. This suggests that Spanish children tend to make experiments with the linguistic items they already know in order to increase their linguistic competences. On the other hand, Italians seem slower at learning new features of their mother tongue, but the number of mistakes they make is generally lower, which suggests that they rather stabilize their competences before learning new ones. The analysis also highlights the importance of imitation in the process of language acquisition: children tend to repeat what they hear from their parents to learn new features of their mother tongue. Needless to say, this paper only aims at serving as a springboard for further investigation, since language acquisition remains a fascinating and largely unsolved process.