84 resultados para Beni


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L'obiettivo di ciascuna azienda privata, piccola o grande che sia, è quello di ottenere utili attraverso la commercializzazione di beni o servizi. Per raggiungere ciò, la base da cui si parte è sempre una corretta organizzazione della struttura e dei processi aziendali. Questi ultimi, per poter raggiungere i risultati attesi, hanno bisogno costantemente di informazioni. All'interno di un'impresa la parte che si occupa della gestione di informazioni e processi viene chiamata Sistema Informativo (SI). Questo progetto di tesi nasce dall'esigenza di un'azienda privata in ambito utility di analizzare il proprio Sistema Informativo con il duplice scopo di effettuare una diagnosi dell'attuale e progettare una possibile soluzione ottimale. Andando nello specifico, il progetto è stato suddiviso in due parti: la prima comprende tutta la fase di analisi del SI con la relativa diagnosi, mentre la seconda, ben più verticale, tratta la progettazione e prototipazione di un Data Mart per la gestione delle informazioni all'interno dell'azienda.

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L’elaborato di tesi affronta il tema della valorizzazione del patrimonio immobiliare da parte dell’amministrazione pubblica e nasce dalla collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna. Il presente lavoro ha l’obiettivo di analizzare gli strumenti tecnico normativo economici per la valorizzazione del patrimonio pubblico.Difficilmente gli enti locali considerano il proprio patrimonio disponibile come un bene che possa generare reddito attraverso azioni di riqualificazione e valorizzazione, pur avendo a disposizione strumenti normativi utili alla gestione immobiliare con questi fini.Il lavoro è stato articolato in due parti, la prima tratta il tema del patrimonio immobiliare pubblico in Italia ed in particolare delle azioni, strumenti e norme che lo Stato ha sviluppato dagli anni ’90 ad oggi per consentire di utilizzare al meglio le risorse immobiliari a disposizione degli enti locali.La seconda riguarda l’applicazione dei principi di valorizzazione di un bene pubblico ad un caso studio: “Il progetto per la Valorizzazione di un bene di proprietà della Città Metropolitana di Bologna: il Centro Ippico Sportivo Imolese. Le attuali politiche dell’ente proprietario, hanno portato alla decisione di non rinnovare nuovamente il vecchio contratto di locazione ma di avviare un nuovo bando di concessione il cui obiettivo sia quello di riqualificare e valorizzare tutti l’impianto e i servizi connessi.A tal fine, innanzitutto, è stato necessario rilevare la consistenza, lo stato d’uso e quello di conservazione dei beni attraverso schede elaborate ad hoc e che potranno essere utilizzate per tutto il patrimonio dell’Ente. Una volta ottenuta una panoramica delle condizioni attuali del bene, si è proceduto alla definizione degli scenari a disposizione dell'ente per la valorizzazione del bene. Infine,è stato messo a punto un approccio metodologico che definisce la sequenza delle azioni necessarie per valorizzare il patrimonio pubblico disponibile.

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La tesi si incentra sulla grande varietà di tipologie edilizie dell’insediamento appenninico che in passato non sono state coinvolte nelle dinamiche e nelle strategie politiche di sviluppo ma sono state protagoniste di avvenimenti bellici e di stragi che le hanno trasformate in veri e propri luoghi di memoria. Tale riflessione prende in considerazione il Parco Storico di Monte Sole, cuore dell’Appennino bolognese. Infatti, i manufatti edilizi di queste aree sono testimonianze che l’epoca ha tramandato senza interrogarsi sulla loro utilizzazione futura e che, ad oggi, risultano avulse dal loro valore originario. La tesi propone di rivitalizzare e rifunzionalizzare questi luoghi, per trasformali in nuovi poli attrattori del territorio. Dopo una prima parte di introduzione e di analisi sull’area del Parco, per contribuire a far crescere una più matura consapevolezza del valore culturale degli antichi edifici, viene realizzato un abaco di tutti i beni culturali presenti all’interno dell’area di studio. Nella parte di progetto, sono state individuate alcune priorità progettuali suddivise in maniera tematica, in relazione alle modalità di intervento per la gestione del territorio e la sua tutela. Questi lineamenti strategici sono stati poi applicati ad un ambito di intervento che ha favorito la comprensione della direzione verso cui è necessario impostare la pianificazione operativa. Viene poi preso in considerazione come caso studio specifico il nucleo rurale di Albereda, un insediamento abbandonato caratterizzato da un’antica casa-torre, che viene approfondito con un’ipotesi progettuale volta alla sua riqualificazione e valorizzazione, attraverso l’inserimento e l’innesto di nuovi volumi. Tenendo conto dell’ambito fluviale in cui si inserisce, viene inoltre pianificato un ponte ciclopedonale per mettere in collegamento le sponde opposte del fiume Reno. La rappresentazione è affidata a piante architettoniche, sezioni, viste assonometriche e viste prospettiche.

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Decolonizzare il progetto di riqualificazione interrogandosi su chi siano i reali beneficiari dell’intervento, in particolar modo quando si opera all’interno dei délaissés o del Terzo paesaggio (Patrick Bouchain, Forêt des délaissés-Gilles Clemant, Manifesto del Terzo paesaggio), non è solo atto speculativo ma anche etico-politico per un’architettura che ha il dovere di confrontarsi prolificamente con le sfide della contemporaneità. Si sono analizzate le origini e i motivi alla base del pensiero coloniale, oggetto di studio dei post-colonial studies. Gli studi decoloniali cercano di offrire nuove chiavi di lettura per l’individuazione della permanenza delle categorie coloniali nella descrizione dei processi promuovendone la decostruzione. Si evidenzia quindi come la causa ambientalista fatichi a sussistere finché non diventa intersezionale allo sradicamento dei suddetti paradigmi. Si elabora un progetto interspecie nel quale l’architettura si volge a tutti gli esseri viventi, schierandosi apertamente contro coloro che, in nome del profitto, continuano a degradare i beni comuni. Non si tratta di un revival delle esperienze utopiche, ma una presa di coscienza che trasforma la speculazione in pragmatismo, attraverso la messa in discussione di pratiche consolidate all’interno di determinati contesti. Come caso applicativo si è scelto quello dell’ Ex cementificio Marchino, uno fra i tanti esempi di archeologia industriale presenti a Prato. Il complesso abbandonato da più di 60 anni, vede la presenza di fenomeni riappropriativi da parte dell’elemento naturale a tal punto da aver ricostituito al suo interno un personale equilibrio ecosistemico, trasfigurando la cementizia in opera-luogo adatto ad accogliere la biodiversità urbana. La scelta del sito è un atto apertamente provocatorio, in quanto questo - situato alle pendici della Calvana - è oggetto dell’ennesimo fenomeno di speculazione edilizia qualificato, ancora una volta, come intervento di riqualificazione urbana.

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La Tesi affronta il tema della progettazione del cantiere di messa in sicurezza del Palazzo Gonzaghesco di Vescovato di Portiolo, ed è frutto della collaborazione del laureando con lo studio associato Borra di Mantova. Lo studio si è svolto in diverse fasi. È stata dapprima approfondita la storia dell’edificio storico ripercorrendo le sue fasi costruttive. Quindi si è affrontato il tema dell’analisi diagnostica, che è stata svolta con particolare approfondimento sia sulle strutture che sulle finiture dell’edificio per comprendere quali fossero le condizioni dei vari elementi ed il relativo valore dal punto di vista storico-testimoniale. L’analisi del degrado ha individuato le strutture ammalorate e collabenti dando importanti indicazioni per il cantiere di messa in sicurezza che è stato concordato con la Soprintendenza ai beni Architettonici della Regione Lombardia. La tesi si è quindi concentrata sulla progettazione della vera e propria organizzazione di cantiere, a partire dalle planimetrie della cantierizzazione e della distribuzione degli spazi, le planimetrie esplicative dei rischi presenti, per poi passare al progetto delle opere provvisionali, nonché alla definizione delle loro metodologie di realizzazione. Si è studiato in particolare l’analisi delle lavorazioni in quota, che costituiscono un elemento di notevole complessità, date le dimensioni dell’immobile e le condizioni della copertura. Sono state progettate e comparate tramite analisi SWOT due diverse strategie esecutive, una tramite l’impiego di linee vita e reti anticaduta ed una alternativa che si attua tramite il posizionamento di un sottoponte. L’analisi ha individuato nella seconda ipotesi la strategia più congrua alle necessità operative e di intervento.

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La gestione e il recupero dei rifiuti è un aspetto fondamentale per tentare di ridurre l’impatto negativo delle nostre attività sull’ambiente; è responsabilità di ognuno di noi contribuire all’arresto del processo di degrado a cui è sottoposto il pianeta. È noto che gli agglomerati urbani, con i loro scarichi e scarti, sono una delle cause principali di contaminazione ambientale. La vertiginosa espansione dei tessuti urbani degli ultimi cinquant’anni ha notevolmente aumentato la produzione di rifiuti. Ogni cittadino italiano, secondo i dati ISPRA 2021, produce circa 500 kg di rifiuti in un anno. La rincorsa verso il benessere conquistato attraverso l’accumulo di beni materiali non ha lasciato spazio alla cultura attenta al rispetto delle risorse naturali e ne paghiamo le conseguenze. Il focus di questa ricerca è supportare la gestione dei rifiuti urbani e garantire il loro recupero e riutilizzo immediato. L’obiettivo finale è quello della diminuzione/eliminazione dell’abbandono dei rifiuti della plastica, mettendo in relazione operosa gli attori coinvolti nel processo e sviluppando un servizio che semplifichi e rafforzi i meccanismi di raccolta e di riuso. Collocandosi nel contesto di Zaragoza, in Spagna, vengono introdotte alcune specifiche azioni strategiche al fine di condurre i cittadini ad adottare precise pratiche per la salvaguardia ambientale. L’azione a livello locale diventa prototipo con prospettiva globale. Un’osservazione dal basso ci può mostrare cose che, dalla distanza, non si sarebbero potute vedere. Si parte da identità specifiche, considerando i comportamenti di individui che abitano uno stesso luogo e concentrandosi sulla dimensione collettiva delle loro pratiche cercando di cambiarle attraverso obiettivi chiari e premialità. Analizzando i comportamenti di piccoli gruppi, sono state individuate azioni capaci di indirizzarli verso modelli più appropriati modificando le regole del progetto a partire dall’osservazione di questi comportamenti.

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La tematica al centro della tesi è la valutazione della stabilità del versante roccioso in cui si colloca la tomba Lattanzi, facente parte della necropoli Norchia (VT), e la proposta preliminare di interventi a basso impatto per la conservazione del sito. Le attività svolte sono riportate di seguito: - inquadramento geografico, storico ed archeologico della necropoli di Norchia e della tomba Lattanzi; - inquadramento geologico e geomorfologico sviluppato consultando la carta geologica d’Italia in scala 1:50.000 e carte tematiche riguardanti la zona di interesse, comprese quelle del progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia); - inquadramento sismico dell’area, condotto a partire dai dati forniti dall’INGV per il comune di Viterbo; - inquadramento meteo-climatico del comune di Viterbo; - inquadramento topografico attraverso nuvola di punti generata da rilievo laser scanner; - caratterizzazione fisica e meccanica del materiale roccioso tramite prove di laboratorio; - caratterizzazione delle discontinuità tramite rilievi in situ; - classificazione tecnica dell’ammasso; - creazione di un modello geotecnico del sottosuolo; - analisi cinematica effettuata tramite il programma Dips®; - analisi con il metodo dell’equilibrio limite e analisi numerica effettuata tramite il programma Plaxis®; - elaborazione dei risultati ottenuti e proposte di intervento quali: Intervento con ancoraggi passivi e sottofondazione al piede della tomba con una muratura in conci di tufo. Le analisi svolte, seppur semplificate, consentono di definire i possibili fenomeni di instabilità del versante nelle condizioni attuali e, in una ottica di conservazione preventiva, di effettuare scelte di gestione del sito che evitino interventi impattanti.

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L'obiettivo di questo lavoro di tesi è, quindi, quello di studiare delle soluzioni all'avanguardia ed effettuare la progettazione di un nuovo modulo innovativo di una web app attualmente in uso sul sito #Cesenadavivere di Casa Bufalini. Quest'ultima dovrà essere in grado di introdurre la navigazione di percorsi in modalità gaming, cioè tramite funzioni di riconoscimento automatico di punti di interesse come monumenti, edifici o stanze, a partire da immagini di elementi che li caratterizzano. Il progetto prevede anche di analizzare lo stato dell'arte dello sviluppo della web app e definirne al meglio l'evoluzione. Per renderlo possibile è necessario uno studio approfondito dello stato dell'arte di User Experience e Gamification. Queste due materie vengono sempre più utilizzate nella progettazione di applicazioni e tecnologie di contesti non di gioco, con il fine di aumentare il coinvolgimento degli utenti e migliorando la qualità del prodotto finale. Infatti, queste tecniche sono tutt'altro che utilizzate per il solo scopo di gioco, ma hanno il compito di rendere più fruibili e coinvolgenti le partecipazioni o utilizzi delle persone. L'obiettivo finale è quello di realizzare e proporre la realizzazione di un prototipo dell'interfaccia grafica che successivamente verrà valutata con un coinvolgimento di utenti target. Il risultato atteso sarà ottenere la migliore interfaccia grafica per soddisfare le necessità date dalla scelta delle possibili tecnologie da utilizzare. Queste necessità verranno prima ipotizzate dallo studio dello stato dell'arte delle materie e della piattaforma e poi verranno successivamente convalidate tramite dei test, i quali verranno effettuati cercando di coinvolgere un numero che vada da minimo cinque a dieci persone.

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La pandemia COVID-19 ha causato una crisi della supply chain globale, con ritardi e rallentamenti nella produzione, nella distribuzione di beni essenziali e componistica elettronica dovuti alla chiusura delle fabbriche. In un momento in cui le catene di approvvigionamento globali avevano appena iniziato a “riprendersi” dopo due anni di pandemia, un altro evento geopolitico mondiale dalle grandi conseguenze ha fatto la sua comparsa, la Guerra in Ucraina. L’invasione ha causato un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime in quanto l'Ucraina è un importante produttore di cereali e un fornitore di materie prime come il gas naturale. In questo contesto, nasce questo elaborato che si pone l’obiettivo di dare al Gruppo Montenegro tutti gli strumenti necessari per compiere una scelta di “make or buy” in risposta ad una previsione della domanda crescente. Per raggiungere questo scopo si sono analizzate parallelamente sia la scelta “buy” sia la scelta “make”. In conclusione, alla tesi è stata proposta una soluzione che prevede tre diversi scenari, che in base all’evoluzione del mercato e dei trend globali potrà essere strategicamente d’aiuto all’azienda sulle decisioni da implementare nei prossimi anni.